Un blog che vuole essere fonte informativa e riferimento per segnalazioni,proposte,proteste nel quartiere Monte Sacro Alto,ossia Talenti di Roma, e per il Municipio III. Ha combattuto contro le degenerazioni del c.d."Modello Roma", e vuole operare, senza condizionamenti,nell'interesse della gente e della vivibilità dei nostri quartieri.
AGGIORNAMENTO 28 AGOSTO 2015: UNA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DEL MUNICIPIO III: http://montesacro.romatoday.it/altre/marcigliana-sequestro-casolari-profughi-marchionne.html
Continuiamo tuttavia a ritenere che la delicata area ambientale della Riserva della Marcigliana, con le tante testimonianze archeologiche e monumentali, fra cui i due storici casali, proprio quelli cche dovrebbero ospitare ben 500 migranti, NON sia adatta ad ospitare un nucleo così numeroso di rifugiati, che sarebbero molto lontani da tutto !
Vi scrivo per porre l’attenzione su una situazione particolarmente pericolosa che giace da mesi in
via Dario Niccodemi e che sembra essere stata completamente scordata dal municipio.
In via Dario Niccodemi, nel tratto
compreso tra via Renato Fucini e via Roberto Bracco (marciapiede opposto
al bar Scuti), un
tombino posto sul marciapiede é restato
privo del suo coperchioormai da mesi.
Inizialmente, il municipio ha pensato di transennarlo alla meno peggio
(ovvero ponendo 4 esigui paletti di ferro con
due giri di nastro intorno)….Sono passati dei mesi e il tombino non
solo resta ancora a cielo aperto ma la protezione (se cosi si puo’
chiamare) é stata manomessa da non si sa chi in modo da rendere il
pericolo ancora più insidioso….
La natura, da parte sua,
ha contributo a camuffare il buco facendo germogliare una rigorosa
« aiuola ».
INSOMMA, SI TRATTA DI UNA TRAPPOLA VERA E PROPRIA !!!
Dobbiamo aspettare che
qualcuno inciampi ed esponga denuncia al comune per poter richiudere il
tombino ? o peggio, che un bambino ci caschi dentro con ovvie
conseguenze ???
Sempre a via Niccodemi, segnalo la folta presenza
di simpatiche « aiuole » che nascono rigogliose e spontane ai lati di
strade e marciapiedi trovando un fertile « terreno » di cemento, catrame
e asfalto.
Mi rendo conto che la presenza di questa ricca
vegetazione da asfalto sia presente in tutte le vie non solamente nel
quartiere Telenti (andate a vedere la flora presente sul marciapiede
alla fine via domenico oliva e l’inizio di via federico
de roberto – subito dopo il meccanico e la rampa del garage … un vero e
proprio folto giardino !!!!!) ma vorrei capire perché non si riesce a
evitare una schifezza del genere quando ( ….quando ????) rifanno le
strade ….problema che ovviamente non si vede all’estero
(non in modo cosi eccessivo per lo meno !!!)
Sarebbe interessante, fare un reportage su questa
vegetazione urbana da asfalto….. invitando i cittadini a inviarvi foto
per le maggiori segnalazioni !
Mi affido alla vostra buona volontà nell’esporre la
problematica del tombino (e anche quella delle « aiuole »…..tappando il
tombino, dovrebbero tagliare l’erba intorno e magari se allungano le
braccia potrebbero recidere anche l’erba lungo
la via) alle autorità del nostro municipio (la cui presidenza é in
copia a questa mail…ma chissà se verrà mai letta !) incurante della
sicurezza del quartiere e del decoro sperando che, voi del comitato,
abbiate dei riferimenti di volenterosi lavoratori capitolini
che prendano a cuore questa questione, cosi’ come tante altre.
Grazie per l’attenzione FM"
CI IMPEGNIAMO CON LA GENTILE CITTADINA CHE CI HA INVIATO LA SEGNALAZIONE AD ATTIVARCI IN TUTTE LE SEDI PER UNA RAPIDA RISOLUZIONE DEL PROBLEMA !!
NON E' POSSIBILE LASCIARE NEL CUORE DELL'ABITATO UNA TRAPPOLA DEL GENERE !!! CDQ SALVIAMO TALENTI
In data odierna sabato 29 agosto 2015 la pericolosa situazione è
stata segnalata al Municipio III; che confidiamo voglia interessare chi
di dovere senza ritardi ! Grazie. CDQ Salviamo Talenti
Mentre viene comunicata per il 5 novembre l'apertura del maxiprocesso di Mafia Capitale.....
.....si apprende che rischiano di costare il posto all'attuale vicesegretario del PD Lorenzo Guerini vari incidenti di percorso, fra cui soprattutto le pressioni esercitate a novembre 2014 sul sindaco Marino per far nominare vicesindaco Mirko Coratti, di lì a poco travolto dall'inchiesta !
Riproponiamo una sintesi della vicenda che ha portato alla dimissioni l'ex presidente dell'assembleai capitolina, sino alle pressioni che stanno ora facendo rischiare il posto al vicesegretario PD...
Quattro miliardi e oltre 240 milioni. Tanto
verrà a costare la linea C se e quando verrà realizzato anche il tratto
successivo al Colosseo, definito T2, da piazza Venezia a Ottaviano. Il
progetto presentato al governo nel dicembre 2014 da Roma Metropolitane
per ottenere il finanziamento prevede una spesa di un miliardo, 269
milioni 847mila 930 euro.
Basandosi su questi dati e sui costi delle precedenti tratte il
consigliere Pd Athos De Luca ha elaborato un dossier di denuncia sui
costi folli dell'infrastruttura e lo ha presentato al nuovo assessore ai
Trasporti Stefano Esposito. "Chiedo subito un incontro con lui e la
maggioranza", dice. Punto di riferimento le spese sostenute per
realizzare le tratte T4 e T5, vale a dire il pezzo della metro C che va
da Alessandrino a san Giovanni, stazione che verrà aperta, secondo le
ultime previsioni, nella primavera del 2016. Ebbene, T4 e T5 insieme
sono costate un miliardo 141 milioni 694.830 euro. "Come è possibile -
si chiede De Luca - che un tratto contenente 9 stazioni, 9 pozzi, 7.821
metri di linea in galleria costi meno di un tratto, il T2, lungo 3.600
metri in galleria, con 3 stazioni e 4 pozzi?". Non solo, ma il progetto
della tratta T2, Venezia-Ottaviano, presentato al governo nel dicembre
2014, oltre ad essere ben diverso da quello originale, oggetto della
gara d'appalto aggiudicata nel febbraio 2006, è anche molto più caro.
Ecco le cifre del dossier, che utilizza i costi forniti da Roma
Metropolitane e dalla Corte dei Conti. Il quadro economico a base d'asta
era pari a 818 milioni 029. 969 euro, sceso a 780 milioni 212.271 a
gara contrattualizzata, nel corso del 2006. Nel settembre 2013 il quadro
economico presentato da Roma Metropolitane era di 769 milioni, 438.881
euro per poi lievitare, un anno dopo, agli attuali un miliardo 269
milioni 847mila 930 euro.
Da notare che nel progetto originale c'erano quattro stazioni in più,
Clodio/Mazzini, Risorgimento, Chiesa Nuova e Argentina, successivamente
soppresse. Variato sostanzialmente anche il tracciato. Insomma, conclude
il consigliere Pd, "il progetto è stato profondamente modificato, per
questo è inevitabile procedere ad una nuova Via, valutazione di impatto
ambientale, perché la precedente risale al 2003".
"In tempi non sospetti, alla luce dei ritardi di anni nella consegna
delle opere, dell'aumento dei costi, delle gravi anomalie e irregolarità
- dichiara De Luca - abbiamo messo in guardia l'amministrazione
comunale sulla necessità di rivedere regole, condizioni e rapporti tra
Roma Capitale, attraverso la stazione appaltante Roma Metropolitane, e
il consorzio Metro C delle imprese costruttrici. Deve essere chiaro a
tutti che oggi, dopo la relazione dell'Autorità nazionale
anticorruzione, non si può procedere con lo stesso sistema che tanti
danni ha causato alla città. Per la tratta Colosseo - Ottaviano, si ravvisano già oggi gli stessi problemi del passato: non ci sono certezze sui tempi".
Senza stazioni nel centro storico, con quasi due chilometri senza
fermate tra Venezia e Ottaviano, svanisce il grande sogno del centro
storico pedonale, che era uno dei grandi obiettivi della linea C. Anche
se ultimamente il Campidoglio e i vertici di Roma Metropolitane sono
tornati a considerare l'ipotesi della stazione Chiesa Nuova, cancellata
dieci anni fa. CECILIA GENTILE
Ricordate il VERGOGNOSO cambiamento di destinazione d'uso di piazza Minucciano, che porterà al definitivo collasso la piazza caricandola di altre 7 palazzine con 260 appartamenti nell'interesse del solito palazzinaro, Bonifaci ???
Ce ne siamo occupati tante volte.... un simbolo della prosecuzione da parte del PD di quella sciagurata politica a favore dei palazzinari che sta strangolando dall'epoca di Rutelli e Veltroni le nostre periferie.....
Anche perchè qualcuno aveva sollevato il dubbio che l'approvazione del cambiamento d'uso fosse stata il frutto di pressioni da parte di qualcuno degli inquisiti PD dell'inchiesta Mafia capitale....
Il presidente Marchionne non ha in proposito chiarito nulla, mentre era stato chiesto con forza che la contestatissima delibera VENISSE ACCANTONATA !!!
INVECE....... viene ora INCREDIBILMENTE inserita fra gli 11 "progetti PER UNIRE LA CITTA' OLTRE IL GRA" !!!
NON CI SI CREDE !!!
Ma l'assessore alla trasformazione urbana Giovanni Caudo NON SI VERGOGNA ???
Leggiamo da Roma capitale News Leggi l'articolo una dichiarazione dell'assessore all'urbanistica Giavanni Caudo “ Giubileo, pronti 11 progetti per unire la città ‘Oltre il Gra’
- e negli 11 progetti riappare come d'incanto il famigerato PRU Fidene
Val Melaina con il progetto n. 8 Piazza Minucciano una mera speculazione
edilizia con un cambio di destinazione d'uso da commerciale a
residenziale a favore del palazzinaro Bonifaci.
Sarebbe
utile che l'assessore Giovanni Caudo spiegasse ai cittadini la
relazione tra le opere del giubileo e un cambio di destinazione d'uso da
commerciale a residenziale .
Aspettiamo fiduciosi una risposta.
Cdq serpentara
ASPETTERETE A LUNGO, AMICI DI SERPENTARA....
SONO TANTE LE DOMANDE A CUI L'ASSESSORE CONTINUA A NON RISPONDERE....
Alcuni giorni fasi è parlato dei lavori stradali di via renato fucini, dovevano
durare dal 29/07/2015 al 31/07/2015, ad oggi i lavori di cui non si sa
in cosa consistevano NON sono finiti, MA sono rimasti i divieti di
parcheggio, alcune transenne abbandonate, e a tutt'oggi non sono presenti
operai di nessuna ditta fantasma...............
In precedenza facevano finta di
lavorare.... ne vogliamo parlar ????
Ecco la verità sui conti di Roma. E' una città praticamente fallita
L'urbanista
Paolo Berdini dà alle stampe il volume nel quale denuncia l'origine del
"debito monstre" di 22 mld che grava su Roma. E la paragona con i
fallimenti di Alessandria e i "buchi" di Parma e Napoli. E poi
scoperchia il vaso di pandora dei costruttori. TUTTI I NOMI
22 miliardi di Euro di debito al 31 dicembre 2014, milione di euro più
milione di euro meno. Questo numero rappresenta la fotografia della
situazione economica del Comune di Roma. Una cifra mostruosa, che cresce
in maniera costante e del quale l'Amministrazione riesce a pagare gli
interessi con estrema fatica: la Capitale è una città praticamente
fallita. Alessandria è stata dichiarata in default per un debito di 200
milioni. Parma ha un buco di bilancio di 850 milioni. Napoli è in stato
di pre-dissesto. L’Aquila è ancora un cumulo di macerie, perché la
ricostruzione non ha finanziamenti adeguati, mentre sono 180 i comuni
italiani commissariati per fallimento. Il quadro italiano non è
assolutamente rassicurante.
In centocinquanta pagine abbondanti dense di numeri e riferimenti
storici con il libro "Le città fallite" (Donzelli Editore) Paolo
Berdini, urbanista, autore di indagini televisive che hanno scoperchiato
lati oscuri dell'urbanistica d'assalto all'ombra del Cupolone,
demolisce la politica romana in materia di "cemento". In verità il
volume abbraccia anche altre città e altri disastri, ma la parte più
rilevante per il lettore della Capitale e per questa recensione è quella
che affronta la situazione di Roma, città dove dal 1994 al 2014 la
superficie edificata è passata da 31.000 a 55.000 ettari, nonostante la
popolazione sia rimasta sostanzialmente invariata inchiodata a 2.600.000
abitanti circa. Si continuano a costruire case nonostante ve ne siano
vuote e sfitte a bizzeffe, anche se la popolazione residente non è
cresciuta. La colpa di questa situazione devastante, secondo Berdini, è
il neoliberismo imperante che ha distrutto il welfare urbano,
cancellando la tutela del territorio.
L'autore non risparmia nessuno e mette nero su bianco i nomi di tutti
quelli che hanno contribuito a questo stato di cose: la cancellazione
della legge sulla costruzione delle Case Popolari (siamo diventati un
paese ricco e non lo sapevamo!) realizzata praticamente nottetempo, la
genesi della famigerata Società Generale Immobiliare e lo sviluppo folle
della rendita fondiaria, l'onnipresente Banda della Magliana e la
compravendita di un albergo da parte dell'Università di Tor Vergata. La
ricostruzione di come si è arrivati a questo stato di cose è cronologica
e filologica, l'autore non risparmia una stoccata nei confronti
dell'attuale premier Matteo Renzi circa la sua abitazione quando era
sindaco di Firenze.
La Capitale attende l'arrivo dell'ufficiale giudiziario, ma un cambio di
rotta in extremis è ancora possibile almeno fino a quando non si
arriverà all'impossibilità per aver costruito tutto il possibile e non
ci sarà più possibilità di tornare indietro, come un'automobile che non
può fare più marcia indietro perché non c'è più spazio per fare alcuna
manovra.
Ebbene, da sabato 25 luglio la pubblica illuminazione è stata ripristinata e funziona a tutt'oggi senza problemi, come ci ha comunicato la presidenza del Municipio III: