domenica 17 luglio 2016

Intervista alla neopresidente del Municipio 3° Terzo Roberta Capoccioni

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Presidente dopo le elezioni amministrative si è appreso da più fronti, che il Movimento 5 Stelle romano sarebbe spaccato in due correnti; una afferente a Virginia Raggi ed Alessandro Di Battista, l’altra alla Senatrice Paola Taverna e alla deputata Roberta Lombardi che appoggiavano lo sfidante della Raggi Marcello De Vito, sostenuto peraltro anche da lei. Sono chiacchiere o c’è qualcosa di vero?
“Devo dire che ho letto e sentito qualsiasi cosa. Sto per smettere di leggere i giornali (ride, ndr) perché reputo che l’80% delle notizie che vengono pubblicate rispetto a questo siano delle bugie.
Il fatto che ci siano delle correnti al nostro interno è una assoluta falsità.”
Come si pone invece rispetto alla nomina di Giovanna Tadonio, moglie di Marcello De Vito, ad Assessore? Come sa sono in molti ad avervi accusato di ‘parentopoli’.
“Giovanna l’ho conosciuta cinque anni fa quando ho cominciato a lavorare nel Movimento 5 Stelle. E’ uno stimato avvocato e spesso abbiamo avuto necessità di pareri legali quindi le ho chiesto aiuto. E’ montesacrina, ha fatto attivismo con noi e per noi ha dato tutto. Questa è la sua legittimazione e non è poco.”
Scusi il gioco di parole; non ha pensato che si potesse pensare facilmente a dei favoritismi reverenziali nominandola Assessore?
“Non ho mai pensato ad una donna come moglie di qualcuno: penso in questo caso ad una donna come attivista e professionista. Io non vorrei mai che si pensasse a me come moglie di qualcuno e io penso a lei in riferimento al suo percorso lavorativo, alle sue qualità professionali e, non ultimo, al contributo dal basso che ha fornito al Movimento. E questo non gli è stato ordinato né dal marito né da Beppe Grillo, ma dalla sua coscienza civica e dalla sua etica pubblica.
Noi pretendiamo dai nostri Assessori che siano capaci di lavorare con i cittadini anche mettendo da parte le proprie idee personali: lei per questo è perfetta. Dovevo rinunciare ad una persona così in gamba solo perché è la moglie di Marcello De Vito?”
Veniamo allo ‘scandalo cimici’: è vero che starebbe bonificando il suo ufficio da delle cimici spie a spese dei cittadini?
“Mi fa ridere questa cosa, non so come l’hanno tirata fuori. Non sto cercando cimici, sto cercando di rimettere a posto questo Municipio.”
Presidente, il neoassessore alle Politiche Ambientali, Rifiuti, Decoro Urbano, Urbanistica e indirizzi gestionali Ama Domenico D’Orazio, secondo alcuni, non sarebbe organico al Movimento, in quanto come membro del CDQ Serpentara in questi anni, oltre ad aprire numerose vertenze, avrebbe manifestato simpatie per il PD. Come si pone rispetto a questa polemica?
“La mia conoscenza con Domenico D’Orazio inizia nel 2012 e abbiamo portato avanti delle battaglie insieme. Devo dire che mi è stato anche d’aiuto nel comprendere determinati meccanismi e di lui apprezzo soprattutto l’attivismo perpetuo che ha dimostrato negli ultimi anni. Quindi ha manifestato, per quanto mi riguarda, molta vicinanza per il Movimento non per il PD.
Credo che se qualcuno si batte in maniera così forte nel proprio territorio gli si debba anche dare la possibilità di dimostrare che quello che dice non sono solo chiacchiere ma può rappresentare anche fatti concreti per il suo Municipio. Sarà un valore aggiunto per tutti noi.”
Come sa Presidente, quando ci vediamo, è mia premura rappresentarle le criticità generate dal TMB Salario. Ha un piano?
“Sul TMB voglio redarre immediatamente una direttiva per chiedere un osservatorio specifico in maniera da costringere tutti gli enti e i soggetti afferenti a questa criticità ad intervenire. E questo verrà fatto assolutamente con la presenza dei cittadini, perché abbiamo bisogno di rispose e queste devono essere pubbliche.”
E’ stato posto in essere il progetto ‘Porte Aperte’ che prevede di coinvolgere i cittadini in tavoli di lavoro specifici sulle criticità dei quartieri.
Primo passo per una politica locale maggiormente partecipata?

“Noi lavoriamo da sempre in questa maniera; non stiamo facendo altro che tradurre il nostro metodo di lavoro al governo.
I tavoli di lavoro verranno coordinati dai nostri consiglieri e costituiscono banalmente delle ‘commissioni ombra’. Ho un progetto ambizioso: quello di rendere queste commissioni condivise con le opposizioni in un’ottica di partecipazione totale, diretta e a più ampio raggio possibile.”

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