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Tutela dei villini e dei tessuti storici dagli interventi del
Piano casa: la Regione Lazio partecipa al tavolo con Soprintendenza e
Comune per mettere vincoli speciali, ma poche settimane fa ha approvato
un articolo che dà “un’interpretazione autentica” di una norma del
Piano casa, che dovrebbe consentire di derogare alla normativa
nazionale (DM 1444/68) che stabilisce i limiti della densità edilizia,
una delle poche tutele per (alcuni) edifici che non hanno vincoli
puntuali. Il 22 febbraio Carteinregola ha scritto alla Sindaca e agli
assessori Montuori e Bergamo cheidendo che il Comune di Roma chieda
l’impugnazione dell’articolo.
Da tempo la Soprintendenza e il Comune di Roma cercano di individuare
soluzioni normative soprattutto per allontanare il rischio di
interventi edilizi irreparabili in quartieri novecenteschi a causa
del Piano casa Polverini/Zingaretti (1),
che è sì cessato il 1 giugno 2017, ma i cui effetti hanno i tempi
lunghi delle procedure burocratiche. Poche settimane fa, con una
conferenza stampa (2), il
Soprintendente Prosperetti ha annunciato un vincolo speciale che sarebbe
stato messo sul tavolo della riunione con Roma Capitale e Regione
Lazio, per tutelare i tanti “tessuti” – tipologie edilizie dei
quartieri – dove il premio di cubature offerte dalla legge Regionale
– che derogava a Piani Regolatori e strumenti urbanistici comunali –
poteva comportare la modifica – fino all’abbattimento e ricostruzione
– di palazzine storiche nelle zone immobiliarmente più appetibili.
In attesa di tale vincolo speciale, che dovrebbe tutelare
specificatamente il paesaggio urbano e gli edifici – o gli spazi – che
si trovano in zone di pregio ma che sono privi di vincoli puntuali, va
detto che una delle poche efficaci difese individuate dal
Dipartimento all’urbanistica – per alcuni casi – era il Decreto 1444 del
1968, quello che all’art. 7, “Limiti di densità edilizia” stabilisce i limiti inderogabili di densità edilizia per le diverse zone territoriali omogenee (3) e che quindi rappresenta uno
strumento naturale per regolare gli interventi edilizi che rischiano di
snaturare gli edifici o i tessuti preesistenti. In questo senso il 27
aprile 2017 il Dipartimento urbanistica aveva formulato una
circostanziata disamina, basata su pareri dell’Avvocatura, ma anche su
sentenze della Corte Costituzionale (4).
Tuttavia, a sorpresa, la Regione Lazio il 28 dicembre 2018 ha
approvato un articolo inserito nella Legge di Stabilità regionale n.
13, che introduce di fatto deroghe anche alla normativa nazionale del
DM 1444. Infatti l’ art.19 (3), che ha il significativo titolo “Interpretazione autentica dell’articolo 3, comma 1, della legge regionale 11 agosto 2009, n. 21 [il Piano Casa della Giunta Zingaretti prorogato fino al maggio 2017 NDR](5), relativo agli interventi di ampliamento degli edifici“, intende puntualizzare che “la
deroga si interpreta nel senso che gli interventi di ampliamento
previsti dal comma sono consentiti anche in deroga ai limiti di densità
edilizia di cui all’articolo 7 del decreto del Ministero per i lavori
pubblici 2 aprile 1968, n. 1444″. In
teoria, se nessuno obietterà su tale articolo, molti interventi di
ampliamento che si erano fermati potrebbero ripartire; in pratica,
lascia perplessi che una legge regionale possa dare “un’interpretazione autentica”
di un’altra legge regionale per consentire deroghe alla
sovraordinata normativa nazionale. E si deve considerare che
l’ampliamento consentito dal Piano casa, non consente solo l’aggiunta
di un piano o di qualche locale in adiacenza, ma anche la dislocazione
delle cubature in un nuovo edificio, staccato dal corpo di riferimento:
“può essere autorizzata la costruzione di un corpo edilizio separato di carattere accessorio e pertinenziale(6). Ad esempio si possono costruire nuove cubature in cortili e giardinetti di edifici non vincolati, seppure “nel
rispetto delle distanze e delle altezze previste dalla legislazione
vigente ai sensi degli articoli 8 e 9 del decreto del Ministro per i
lavori pubblici 2 aprile 1968“. (6)
Sarebbe interessante capire la motivazione di tale “interpretazione
autentica”. Da dove scaturisce questa esigenza di alterare le zone
storiche che a la stessa Regione con l’art. 60 della legge n.38/1999 ha
definito come “strutture urbane che hanno mantenuto la
riconoscibilità delle tradizioni, dei processi e delle regole che hanno
presieduto alla loro formazione”. Come si pensa di salvaguardare questo patrimonio se si consente di alterarne le caratteristiche essenziali (7).
Per questo Carteinregola ha scritto al Comune il 22 febbraio 2019,
chiedendo se tale articolo regionale possa comportare effetti sulle
procedure in corso di alcuni interventi riconducibili al “Piano casa” e,
in caso affermativo, che il Comune si attivi presso il Governo per
un’eventuale impugnazione. Governo che recentemente ha impugnato una
dozzina di punti riguardanti un’altra legge regionale, la n.7 del
22-10-2018 “Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale” (8)
Restiamo quindi in attesa di sapere gli esiti concreti della
riunione congiunta sul vincolo speciale per la tutela dei villini
storici che si è poi svolta il 14 febbraio (9)
e se tale vincolo sarà sostenuto convintamente anche dalla Regione
che ha appena votato un emendamento che va, di fatto, in tutt’altra
direzione.
E bisogna dire che questo Piano Casa, che abbiamo combattuto in
tutti i modi perchè ne prevedevamo gli effetti già nel 2014, quando
abbiamo inutilmente fatto un presidio di un mese e mezzo al Consiglio
regionale, non finisce mai di preoccuparci, nonostante la sua fine sia
stata certificata il 1 giugno 2017. Come nei film, quando il
protagonista pensa di essersi lasciato alle spalle quello che gli faceva
tanta paura, e lo vede improvvisamente risorgere.
(non abbiamo toccato qui, per non fare confusione, la legge
regionale 7/2017 per la Rigenerazione urbana, subentrata al Piano Casa
nel luglio 2017, che ne ripropone in parte alcuni aspetti critici, tanto
da poterlo considerare un sequel: Piano Casa 2, la vendetta).
Un blog che vuole essere fonte informativa e riferimento per segnalazioni,proposte,proteste nel quartiere Monte Sacro Alto,ossia Talenti di Roma, e per il Municipio III. Ha combattuto contro le degenerazioni del c.d."Modello Roma", e vuole operare, senza condizionamenti,nell'interesse della gente e della vivibilità dei nostri quartieri.
lunedì 25 febbraio 2019
Il Piano casa della Regione Lazio, quella di Nicola Zingaretti, che sarebbe "il nuovo che avanza nel PD", continua, come gli zombies.....
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