La presentazione della proposta al Cinema Tiziano
La "Proposta
Dec. G.C. del 27 dicembre 2013 n. 84” relativa agli ex stabilimenti
militari di Via Guido Reni al Flaminio, che aveva suscitato molti dubbi
nella stessa maggioranza proprio alla vigilia del voto in Aula, dovrebbe
arrivare all'Assemblea Capitolina martedì, così da poter riprendere
rapidamente il suo iter e riguadagnare i mesi perduti. Sarebbe il colmo
che una proposta privata come il nuovo stadio della Roma bruciasse
tutte le tappe in pochi mesi (grazie ai commi sugli stadi), al di fuori
di ogni dialogo con i cittadini, mentre un progetto almeno per metà
pubblico come quello dell’area su cui dovrebbero sorgere la Città della
Scienza e strutture al servizio del quartiere, che ha già coinvolto
associazioni e cittadini nella elaborazione partecipata delle linee
guida per il Masterplan, andasse avanti a passo di lumaca per questioni
che ci sembrano più che risolvibili (e da un pezzo)…E proprio per fare
chiarezza sulla situazione, pubblichiamo un promemoria che riassume la
vicenda e prova a rispondere alle questioni più controverse (o su cui
ci sono stati maggiori fraintendimenti) in base a quanto detto in vari
incontri pubblici o allo stesso tavolo partecipato dall'Assessore alla
Trasformazione Urbana Giovanni Caudo.
GLI EX STABILIMENTI MILITARI E IL QUARTIERE FLAMINIO
Lo “Stabilimento militare materiali elettronici e di precisione di Via Guido Reni (SMMEP)
(1)
si trova nel quartiere Flaminio (II Municipio) in un’area che negli
anni si è arricchita di nuove strutture al servizio della città – basti
citare MAXXI e Auditorium – in una zona che già vantava opere
architettoniche di eccellenza come lo Stadio Flaminio e il Palazzetto
dello Sport, a ridosso del polo sportivo (e di grande pregio) del Foro
Italico, a cui è collegata da qualche anno dal Ponte della Musica. Si
tratta quindi di un pezzo di città a grande valenza culturale, già
dotato di numerose infrastrutture della mobilità pubblica, con un
quartiere sicuramente privilegiato rispetto ad altre zone cittadine,
che tuttavia risente di vari problemi, dalla sosta selvaggia, alle
sacche di degrado, a un’abbondanza di verde scarsamente utilizzabile,
alla carenza di servizi per i residenti (luoghi di incontro, servizi
sanitari etc). Inoltre gli stessi ex stabilimenti militari, e i
numerosi grandi edifici contigui
(2),
hanno creato di fatto una cesura nel quartiere, che rende un lungo
tratto di Via Guido Reni una “landa” desolata e destinata
prevalentemente al parcheggio, da cui emergono le “isole” del MAXXI e
della Chiesa, completamente staccata dall’altra metà di quartiere,
quella del Villaggio Olimpico e dell’Auditorium.
Foto AMBM
LA STORIA PRECEDENTE
Sui progetti sulle ex caserme girano molte “leggende metropolitane”, a
partire da quella che appartenessero al Comune. Invece gli
stabilimenti di Via Reni sono passati dalla Difesa al Demanio (statale)
(3) e nonostante la Delibera 8/2010
(4)
della precedente consiliatura, non sono mai entrate nella disponibilità
di Roma Capitale. Anche perché la Delibera del 2010 era in realtà
puramente virtuale, essendo nata come escamotage concordato tra il
Sindaco Alemanno e l’allora Ministro della Difesa La Russa per trovare
una “contropartita” all’intervento del Governo sul debito della
Capitale, tanto che la Delibera è stata lasciata scadere ancora durante
la precedente amministrazione.
Il 25 settembre 2013 la nuova Giunta Capitolina approva una memoria
con il seguente indirizzo per le utilizzazioni dell’ex SMMEP di Via
Guido Reni: “
Museo della Scienza 30 mila mq. di S.U.L.,
residenziale, compresi gli alloggi sociali, pari al 20% della superficie
utile complessiva; quota flessibile, da definire nell’ambito della
formulazione del progetto di fattibilità, 35 mila mq. di S.U.L.,
servizi pubblici anche di quartiere”
Ma con il Salvaroma del 2013, l’allora ministro Saccomanni inserisce
gli stabilimenti tra gli edifici pubblici da “valorizzare” per
riportare il debito italiano nei parametri europei, cedendoli a
Cassa Depositi e Prestiti investimenti SGR,
probabilmente aspettandosi di poter confermare quel florilegio di
cubature private virtualmente piazzate dalla delibera di Alemanno nel
2010
(5) . Invece l’accordo poi raggiunto dal Comune di Roma
(6)
prevede che quasi metà della superficie diventi pubblica, e che con gli
oneri di urbanizzazione venga finanziata la costruzione di opere
pubbliche, quindi a costo zero per il Comune e per i cittadini. Un
risultato che si differenzia nettamente da quello delle altre
“valorizzazioni” operate su altri immobili pubblici del resto d’Italia
da Cassa Depositi e Prestiti
(7). Dopo una nota di Cassa Depositi e Prestiti Investimenti SGR che comunica a Roma Capitale “
la
condivisione degli scenari di trasformazione edilizia e urbanistica e
conferma la disponibilità ad assumersi gli obblighi e gli oneri
previsti dalle norme urbanistiche di Roma Capitale“,
il 27 dicembre, la Giunta approva
la Delibera, che prevede, da un lato di revocare la Delibera
“farlocca” del Sindaco Alemanno, dall’altro di introdurre una variante
del PRG che permetta di avviare la trasformazione degli ex stabilimenti
militari (8)
IL PROGETTO DEL SINDACO E DELL’ASSESSORE CAUDO

Il progetto dell’Assessorato alla Trasformazione Urbana è nato con
l’intenzione dichiarata di creare una sintesi che risponda a tre
requisiti fondamentali: l’interesse pubblico dell’operazione, il governo
pubblico della trasformazione e la democraticità del percorso.
Interesse pubblico e governo pubblico per utilizzare – in tempi in cui
non ci sono soldi per mettere a norma le scuole – capitali privati per
la rigenerazione urbana, ma soprattutto per assicurare il
vantaggiodell’operazione per la città. In questo caso restituire metà
della superficie dell’area a un uso pubblico, costruendo una città della
Scienza, una piazza, servizi per il quartiere e alloggi a canone
calmierato per giovani coppie, assicurando la sostenibilità degli
interventi rispetto alla vivibilità del quartiere. Democraticità del
percorso, attraverso il coinvolgimento dei cittadini (non solo
residenti) nella stesura dei criteri per il Masterplan e nella
istituzione di un concorso per la sua elaborazione, con una serie di
tappe che garantiscano il “governo” di tutte le fasi, in sinergia con i
cittadini.
LA DELIBERA APPROVATA DAL II MUNICIPIO E IL TAVOLO DI LAVORO PARTECIPATO CON LE ASSOCIAZIONI E I CITTADINI
Dopo la presentazione dell’Assessore Caudo, che il 28 gennaio 2014 illustra il progetto alla cittadinanza
(9), comincia un percorso di vari incontri pubblici su diverse tematiche
(10) e soprattutto un tavolo di lavoro condiviso tra l’Assessorato, il II Municipio e i rappresentanti di varie associazioni
(11),
che recentemente ha portato all’elaborazione di un documento comune che
raccoglie le dettagliate proposte delle realtà del territorio. Dal
canto suo il Consiglio Municipale, l’11 febbraio 2014, dà parere
favorevole alla proposta allegando alcune osservazioni/raccomandazioni
(12)
foto AMBM
LA DELIBERA SI FERMA
Intanto però, la Proposta 84 che era arrivata in Commissione
Urbanistica a inziio gennaio, resta ferma sei mesi, e viene inviata
all’Assemblea Capitolina solo il 20 giugno scorso: la sua approvazione
da parte dell’Assemblea è il presupposto indispensabile per
l’avanzamento del progetto, cioè il passaggio a Roma Capitale dell’area
destinata all’uso pubblico e il lancio del concorso per la stesura del
masterplan
(13)
Foto AMBM
Il cammino della Delibera in Aula Giulio Cesare, tuttavia è decisamente accidentato. Alcuni esponenti del PD
(14)
a quel punto mettono in dubbio la formula scelta dall’assessorato
della variante, avanzando proposte alternative – accordi di programma
(15) e PRINT
(16)–
a loro giudizio più efficaci. Il capogruppo PD D’Ausilio e il
presidente della Commissione urbanistica Stampete il 2 luglio chiedono
il ritiro del provvedimento
(17) e
la proposta non viene più portata al voto in attesa di
approfondimenti. Il Presidente del Municipio II Giuseppe Gerace
conferma la sua posizione a favore del progetto
(18) e molti cittadini e comitati intervengono sollecitando un impegno della maggioranza
(19). Comitati
e le associazioni del tavolo partecipato diramano un comunicato in cui
chiedono ai consiglieri comunali di procedere al più presto
all’approvazione della delibera
(20)
Il gruppo di lavoro per le linee guida del Masterplan per il nuovo quartiere al Flaminio
I PUNTI IN DISCUSSIONE
I punti su cui si concentrano le critiche o le perplessità riguardano
alcuni aspetti che l’Assessore Caudo chiarisce poi in varie occasioni,
come l’incontro con le associazioni del tavolo partecipato che si
svolge il 15 luglio, e la Commissione Urbanistica del II Municipio che
si tiene il 23 luglio.
LA SOSTENIBILITA’ ECONOMICA DEL PROGETTO
L’assessore ha sottolineato la grande opportunità che per la prima
volta viene data alla Capitale: acquisire un’area statale senza nessun
esborso
(21): l’unico precedente di
cessione di un edificio militare dallo Stato al Comune è quello della
caserma Sepe all’Esquilino, una quindicina di anni fa, per il quale
però il Comune ha dovuto corrispondere il valore di mercato dello
stabile al Ministero della Difesa.
In questo caso invece
tutta l’operazione non costerà alla città neanche un euro:
la proprietà di circa metà del terreno passa al Comune, e il costo
della costruzione degli edifici pubblici sarà finanziata dal contributo
straordinario. Tale contributo è costituito dalla cifra che ogni
privato versa per una trasformazione urbanistica
(22),
e proprio la nuova amministrazione, con una delibera, recentemente ha
fissato i criteri di calcolo in modo da renderli oggettivi e
trasparenti
(23). La cifra esatta
che Cassa Depositi e prestiti dovrà versare sarà calcolabile solo sulle
cubature previste dal progetto definitivo, che verrà elaborato dopo il
concorso per il masterplan. Tuttavia, secondo le previsioni del
Dipartimento all’Urbanistica e di Cassa Depositi e Prestiti – che tra
l’altro, come soggetto “privato”, investe solo nelle operazioni che
ritiene convenienti -,
l’importo minimo dovrebbe aggirarsi intorno ai 43 milioni di euro,
a cui si sommano i contributi di urbanizzazione. L’assessore tiene a
sottolineare che gli obblighi che assumerà Cassa Depositi e Prestiti, in
caso di subentro di un altro soggetto, dovranno essere sottoscritti
anche dal subentrante, e che lo Schema di Convenzione tra Roma Capitale e
Cassa Depositi e Prestiti sarà redatto all’insegna della trasparenza, e
sottoposto preliminarmente ai comitati del tavolo partecipativo.
E che in ogni caso, se per qualunque motivo il Comune dovesse
rinunciare a realizzare il Museo della scienza, le risorse del
contributo straordinario saranno obbligatoriamente investite nel
quartiere.
LA CITTA’ DELLA SCIENZA
L‘assessore risponde anche a chi gli chiede se il progetto della
Città della Scienza e il Museo non rischino di diventare un costo per
la città, nel caso che i circa 43 milioni di Cassa Depositi e Prestiti
si rivelassero insufficienti. Per Caudo i fondi per la costruzione
dell’edificio ci sono
(24). Per
l’allestimento interno del Museo è prevista una superficie di 9000 mq
espositivi, la stessa quantità, ad esempio, del Museo della Scienza di
Trento, dove accanto alle cubature destinate all’esposizione, sono
presenti molte cubature dedicate a uffici, ricettivo etc.
(25)
Per i costi di allestimento della parte museale
(26)
l’assessore prefigura varie possibilità progettuali, anche in sinergia
con altri soggetti che potrebbero intervenire nella realizzazione degli
altri 18000 mq che sarebbero dedicati a laboratori e centri ricerche,
come ad esempio il CNR.
IL PROGETTO ARCHITETTONICO DEL NUOVO QUARTIERE, PUBBLICO E PRIVATO
Dopo il concorso per il masterplan i vari “pezzi” del nuovo
quartiere potranno essere affidati a progettisti diversi. L’assessore
ricorda che la costruzione degli edifici privati rientra in
un’operazione immobiliare, è che è quindi nell’interesse di Cassa
Depositi e Prestiti realizzare edifici di alta qualità per ottenere il
massimo rendimento. E precisa che le opere pubbliche non saranno “ a
scomputo”, cioè non sarà l’operatore privato titolare degli altri
interventi a realizzarle, ma sarà il Comune stesso, con procedure di
evidenza pubblica (Cassa Depositi e Prestiti verserà il corrispettivo
direttamente a Roma Capitale). In
ogni caso ogni “pezzo” – pubblico o privato – progettato dovrà essere coerente con il masterplan.
I TEMPI E LE PROCEDURE ALTERNATIVE
L’assessore ha spiegato che la scelta della variante al PRG come
strumento per l’avvio di tutto il percorso è stata valutata proprio in
base alla necessità di portare avanti la procedura nei tempi più brevi
possibile, anche perché l’accordo con Cassa Depositi e Prestiti del
17 dicembre aveva tempi di ratifica molto stretti (entro la fine del
2013) , e la delibera di variante dava le garanzie necessarie (dentro
la delibera è stato già “messo dentro” tutto il “contenuto pubblico”
(27).
Al contrario, le alternative ventilate in questi ultimi giorni, come
l’Accordo di Programma, potrebbero non garantire la medesima celerità
procedurale; gli stessi uffici del Dipartimento hanno avuto modo di
verificare che tutti gli accordi di programma fatti in passato a Roma
non hanno snellito i passaggi burocratici né accelerato i tempi di
realizzazione delle opere
(28):
valga per tutti l’esempio dell’ex Poligrafico dello Stato di Piazza
Verdi, oggetto di un accordo di programma fin dal 2002, che a distanza
di 12 anni è ancora in alto mare
(29)…
GLI STEP
Il problema, per l’assessore non è lo strumento, ma la condivisione
politica. Ed effettivamente i comitati si sono chiesti come mai siano
passati – invano – sei mesi, dato che la delibera poteva andare in
assemblea già a marzo, chiedendo a questo punto quali siano i passaggi e
i relativi tempi.
L’assessore ha dichiarato che dopo l’ approvazione in assemblea, la
delibera dovrà essere pubblicata per raccogliere le osservazioni dei
cittadini; poi, con le controdeduzioni dell’amministrazione alle
osservazioni pervenute, dovrà tornare all’ Assemblea, che approverà il
masterplan definitivo. Quindi la Delibera dovrà essere sottoposta alla
Regione, e proprio per accelerare i tempi, l’assessore intende
proporre alla Regione una conferenza di copianificazione Regione/Comune
(è una pratica che i due enti stanno già applicando sui cosiddetti
“Toponimi”). Se tutto va bene, a maggio del 2015 il masterplan dovrebbe
essere definitivamente approvato.
Sollecitato a esprimersi sulle alternative ventilate, Caudo ha detto chiaramente che
introdurre
ora uno strumento come l’accordo di programma vorrebbe dire essere
obbligati a predisporre subito un progetto, uccidendo tutto il percorso
fatto finora e il concorso internazionale.
Assicurando però che proseguire con la variante non esclude che si
possano fare modifiche anche al momento dell’approvazione in Aula: lo
stesso assessore ha proposto degli
emendamenti da presentare
subito, come quello che fissa un minimo per il contributo
straordinario che dovrà essere versato da Cassa Depositi e Prestiti (43
milioni), fermo restando che altre modifiche ed emendamenti
potranno sempre essere introdotti nel corso dei passaggi approvativi
successivi.
L’importante per Caudo è non permettere che il progetto si areni o
si trasformi in una cosa diversa: portare fino in fondo e con i tempi
giusti la procedura sarebbe senz’altro un segnale positivo e
incoraggiante per la Difesa, che potrebbe concedere al Comune altri
immobili di sua proprietà, come le altre ex caserme, permettendo di
ripetere in altri quartieri l’esperienza “apripista” che si va mettendo
a punto al Flaminio. Come di fatto sta accadendo..
.(30)
E ADESSO PARTIAMO….
Foto AMBM
PER APPROFONDIRE:
I NOSTRI ARTICOLI PRECEDENTI:
Ex caserme di via Reni: si torna ai metodi di sempre? Pubblicato il 04/07/2014 di carteinregola Quali
fatti hanno titolo per essere pubblicati sui giornali? Nelle scuole di
giornalismo si insegna che un cane che morde un uomo non fa notizia,
mentre il contrario merita la pubblicazione. Così si dà ampio spazio sui
quotidiani quando i …
Città della Scienza o città della fatiscenza? Pubblicato il 30/06/2014 di carteinregola Tra
le Delibere all’ordine del giorno dell’Assemblea Capitolina del 1
luglio (1), una delibera in particolare, a nostro avviso, merita
l’attenzione collettiva, la “Proposta 1/2014” relativa alle ex caserme
di Via Guido Reni e al progetto di realizzazione della Città della
Scienza (2)
_______________________________________________________
(1) (dalla proposta 84) scarica la
proposta-rc-2013-22497-guido-reni :l’area
del complesso dell’ex SMMEP allo stato attuale si estende su di una
superficie territoriale di 55.480 mq., su cui insistono fabbricati per
una volumetria totale di 267.003 mc. con edifici di altezza variabile da
1 a 4 piani, disposti parallelamente ed ortogonalmente all’asse di Via
Guido Reni
(2) come la Scuola di polizia, la caserma PS che ospita il “113”e altre strutture militari ancora in uso alla Difesa
(3) le altre caserme della
Capitale sono invece ancora di proprietà e in uso alla Difesa, tranne
Papareschi, ceduta alla Corte dei Conti. Ma nei prossimi giorni, forse
anche in seguito all'”apripista” degli ex SMMEP dovrebbe essere siglato
un protocollo tra Difesa e Demanio per la trasformazione di altre
quattro caserme: la Ruffo sulla Tiburtina, la Donato al Trullo, quella
su viale Angelico e la caserma Ulivelli”. A cui si aggiungono Forte
Boccea e l’ex magazzino dell’aeronautica al porto Fluviale. Vedi
l’articolo di
Roma Today del 28 luglio 2014 Urbanistica, al Comune sei caserme da valorizzare: pronto un protocollo con Difesa e Demanio
(4) Sulla delibera di Alemanno,
la n.8 del 28/29 ottobre 2010, che aveva previsto una colata dì cemento
sulle quindici caserme , si veda h
ttps://carteinregola.wordpress.com/stop-consumo-di-suolo/attenti-alle-delibere/la-delibera-dei-forti-e-delle-caserme/
(5) (dalla proposta 84) “I
l
12 novembre 2013 il Ministro dell’Economia e delle Finanze comunicava al
Sindaco di Roma Capitale la possibilità di attivare le procedure di
dismissione secondo le modalità previste dall’art. 11 quinquies del
Decreto Legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito con modificazioni,
dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248 relativamente agli immobili di Via
Guido Reni e dell’ex Palazzo degli esami di Via Induno. E che
l’operazione vede come parte acquirente Cassa Depositi e Prestiti”
(6) (dalla proposta 84) “ in
incontri successivi, svoltisi il 13, 14 e 15 novembre 2013 presso
l’Agenzia del Demanio con la partecipazione dell’Assessorato alla
Trasformazione Urbana di Roma Capitale e di Cassa Depositi e Prestiti
investimenti SGR, si definivano gli scenari di trasformazione edilizia e
urbanistica per gli immobili in questione che prevedevano per
l’immobile di Via Guido Reni la possibilità di predisporre un piano di
valorizzazione per una superficie utile lorda di 72.000 mq. così
suddivisi: 29.000 mq. di residenziale libero, 6.000 mq. di residenziale
di alloggi sociali, 5.000 mq. di commerciale e 5.000 mq. di ricettivo. I
restanti 27.000 mq. destinati alla Città della Scienza; Che tali
scenari venivano comunicati da Roma Capitale con nota n. 76158 del 16
novembre 2013 al Ministro dell’Economia e delle Finanze; Che in data 9
dicembre 2013 l’Agenzia del Demanio ha manifestato a Roma Capitale
(prot. n. 119871) la piena condivisione degli scenari di trasformazione
edilizia ed urbanistica prospettati da Roma Capitale e definiti in sede
di concertazione istituzionale e invitava l’Amministrazione Capitolina
ad avviare le conseguenti e necessarie procedure amministrative per
addivenire all’approvazione di una variante alla pianificazione
urbanistica vigente, auspicandone l’avvio del processo di formazione,
con una prima sessione deliberativa, entro la conclusione del corrente
anno 2013;
(7) Si veda sul sito dedicato le
destinazioni riservate agli altri immobili di altre regioni d’Italia,
nella stragrande maggioranza dei casi residenziali e ricettive
http://www.cdpisgr.it/valorizzazione-immobili-pubblici/immobili-in-portafoglio/index.html
(8) SULLA VARIANTE AL PRG (dalla proposta 84): la
suddetta area dell’ex SMMEP conserva l’impianto originario delineato
nel Piano Regolatore del 1909 e negli elaborati prescrittivi Sistemi e
regole 1:5.000 e 1:10.000 del PRG vigente è classificata con la
destinazione urbanistica “Sistema insediativo – Città Storica – Edifici
Complessi Speciali – Grandi attrezzature ed impianti post unitari; Che
la suddetta area dell’ex SMMEP è individuata nell’elaborato gestionale
G1 Carta per la Qualità di PRG vigente, esclusivamente nella famiglia
Edifici con Tipologia Edilizia Speciale ad impianto seriale – Caserma
(CA), e nella famiglia Morfologie degli Impianti Urbani classificato
come Morfologie degli impianti urbani dell’espansione otto novecentesca,
Impianti con progetto unitario e disegno urbano a struttura geometrica
regolare; Che, sempre nel PRG vigente, l’area è individuata
nell’elaborato indicativo l7, denominato: Ambito di Programmazione
strategica Flaminio-Fori-Eur; Che nella considerazione delle
peculiarità definite dal PRG vigente per gli “Ambiti di programmazione
strategica” essi individuano tutte quelle aree/ambiti strutturanti che
nel tempo hanno marcato lo sviluppo della città ed i suoi piani di
trasformazione e, pertanto, sono ritenuti strategici per la possibile
attivazione di dinamiche trasformative; Che, secondo il PRG vigente, in
tali ambiti, viene data una particolare rilevanza ad una serie di
trasformazioni da definirsi con progetti mirati, identificati come
“Ambiti di valorizzazione” finalizzati ad assumere un ruolo centrale di
promozione dello sviluppo; Che la classificazione degli “Ambiti di
valorizzazione” riguarda luoghi che sono caratterizzati dalla presenza
di edifici e manufatti non più utilizzati e riconvertibili a nuovi usi o
che presentano fenomeni evidenti di degrado fisico e funzionale; Che
tali “Ambiti di valorizzazione” per i contesti in cui sono collocati e
per il loro valore posizionale, costituiscono rilevanti occasioni di
riqualificazione a scala locale e urbana, sia attraverso un innalzamento
della qualità morfologica, sia attraverso l’inserimento di funzioni
strategiche; Che, in particolare, gli Ambiti di valorizzazione
di tipo C, giusto art. 43 comma 2 lett. c) delle NTA, sono “ …
costituiti da aree dismesse e insediamenti prevalentemente non
residenziali, caratterizzati dalla decadenza dell’uso originario o dalla
incongruenza tra gli usi attuali e quelli auspicabili e comunque
compatibili con le caratteristiche storiche, fisiche e socio-economiche
della Città Storica, alla scala locale e a quella urbana, nei quali si
opererà con progetti di completamento/trasformazione finalizzati al
raggiungimento di nuove condizioni di qualità morfologico-ambientale e
di complessità funzionale, attraverso la localizzazione di funzioni
residenziali e non residenziali e di nuovi spazi pubblici”; Che
l’intervento di trasformazione dell’ex SMMEP di Via Guido Reni è
finalizzato a generare spazio pubblico ed a consentire la realizzazione
di funzioni a servizio della città e delle sue prospettive
internazionali facendosi carico delle esigenze di prossimità degli
abitanti; Che tra gli obiettivi dell’intervento vi è quello di
realizzare “un nuovo impianto urbano identificato come cerniera
funzionale dei diversi caratteri dei luoghi: culturale, ricettivo,
ricreativo, turistico e residenziale. Tutte le nuove funzioni previste
devono essere inserite in spazi progettati, in modo organico, con uno
sviluppo che parta dalla valorizzazione dello spazio aperto, qualificato
nella configurazione architettonica e del verde”; Che, pertanto, sulla
base di quanto precede, è stata elaborata una specifica variante al PRG
vigente con l’attribuzione della seguente destinazione: “Ambito di
Valorizzazione della Città Storica C/15 – Stabilimento militare
materiali elettrici di precisione” (come meglio descritta dagli
elaborati parte integrante del provvedimento)
(9) Si veda la pagina del Dipartimento Urbanistica
http://www.urbanistica.comune.roma.it/partec-quart-scienza.html, la presentazione dell’Assessore Caudo del 28 gennaio 2013 e le relative slides scaricate dal sito del Dip. Urbanistica
https://cittadinanzattivaflaminio.wordpress.com/progettoflaminio/casermadiviareni/ex-caserma-discorso-caudo-28-gennaio/presentazione-progetto-ex-caserme-le-slides/
(10) 8 aprile 2014 Servizi e
funzioni pubbliche, 17 aprile “Mobilità”, 29 maggio “Città della
Scienza”> vai alla pagina del Dipartimento urbanistica con tutti gli
interventi
http://www.urbanistica.comune.roma.it/partec-quart-scienza/incontro-mobilita.html
(11) Amate l’Architettura – Amici
dell’Auditorium – Amuse – Associaione Cittadini Flamini- Associazione
Culturale Gropius – Cittadinanzattiva Flaminio – Cittadini Utenti
Comitato Attivo Flaminio – Consumatori Utenti di Roma – Cromas Flaminio –
Flaminio Beni Comuni – Italia Nostra Roma – Movimento Cittadino
Flaminio Parioli Villaggio Olimpico – Progetto Roma Insieme – SAP
Silvicoltura Agricoltura Paesaggio – Seniores Italia – Villaggio dei
Bambini – Villaggio Olimpico 1960
(12) Scarica la delibera deliberazione Municipio II Ex caserme 11 febbraio 2014
(13) (dalla proposta 84) [L'Assemblea Capitolina delibera]
(…)
- di adottare, ai sensi e per gli effetti dell’art. 10 comma 9 della legge 17 agosto 1942 n. 1150 e ss.mm.ii. così come meglio descritto negli elaborati allegati, la variante al PRG consistente nella:
- a) modifica della destinazione impressa dal PRG all’ex Stabilimento
militare materiali elettronici e di precisione in Via Guido Reni, da
“Grandi attrezzature ed impianti post unitari – Edifici Complessi
Speciali della Città Storica” a “Ambiti di valorizzazione della Città
storica”;
- b) modifica dell’“Appendice 1 alle Norme Tecniche di Attuazione
Schede degli ambiti di valorizzazione” con l’introduzione della Scheda
“Ambito di valorizzazione C/15 – Stabilimento militare materiali
elettrici di precisione – Via Guido Reni”, di cui alla pagina 4 del
documento al punto 2) degli Allegati;
- c) modifica dell’art. 43 delle NTA del PRG, comma 5, lettera c), secondo quanto sotto indicato:
“Ambiti di valorizzazione di tipo C (da C1 a C15)
- - Grandezze urbanistiche:
- - S.U.L. realizzabile: S.U.L. o SUV dell’edilizia esistente, salvo
l’Ambito C/15, dotato di Scheda in Appendice 1, per il quale valgono le
indicazioni in essa contenute e non si applicano le disposizioni dei
successivi commi 6-7-8-9;
- - Mix funzionale, salvo l’Ambito C/15, dotato di Scheda in
Appendice 1, per il quale valgono le indicazioni in essa contenute e non
si applicano le disposizioni dei successivi commi 6-7-8-9;
- - Abitative: minimo 20% S.U.L.;
- - Commerciali, Servizi, Turistico-Ricettive: minimo 50% S.U.L.;
- - Produttive: 10% S.U.L.;
- - Quota flessibile: 20% S.U.L.;
- Destinazione escluse: “commercio all’ingrosso” “depositi e magazzini”;
- Categorie d’intervento ammesse: MO, MS, RC, RE, DR, RU.”;
(14) S
i veda ad esempio http://www.romatoday.it/politica/citta-scienza-dubbi-antonio-stampete.html“Città della Scienza come la Nuvola di Fuksas? Manca il piano finanziario”
(15) ACCORDO DI PROGRAMMA con i
privati. L’accordo di programma è uno strumento atto a coordinare
l’azione di più Enti pubblici per realizzare opere, programmi o
interventi pubblici o privati di rilevante interesse e complessità,
utilizzando procedure semplificate. Gli enti pubblici locali possono
concludere anche accordi con i privati per assumere proposte e progetti
di interesse per la comunità. In questo caso, questi costituiscono parte
dello strumento di pianificazione e pertanto ne determinano previsioni
ed effetti solo all’atto dell’approvazione dello stesso strumento. In
teoria l’interesse pubblico dovrebbe essere sempre presente e prevalente
(da
http://www.celestini.it)
(16) PRINT (Programma Integrato):
L’Art. 14 delle norme Tecniche di Attuazione (NTA) Stabilisce che “Il
Programma integrato ha la finalità di sollecitare, coordinare e
integrare soggetti, finanziamenti, interventi pubblici e privati,
diretti e indiretti. Il Programma integrato prevede, di norma, incentivi
di tipo urbanistico volti a favorire l’integrazione degli interventi,
la qualità urbana e ambientale, e il finanziamento privato di opere
pubbliche. Il Programma integrato è di iniziativa pubblica, fatto salvo
l’intervento sostitutivo dei proprietari . . .”.
In altri termini il PRG introduce incentivi (in genere premi di
edificabilità e/o possibilità di destinazioni d’uso più remunerative)
purché il soggetto privato proponente che risponde al bando con proprie
proposte di intervento, contribuisca alla realizzazione di opere
pubbliche attraverso il “contributo straordinario”. Inoltre, pur
dichiarando che i Programmi integrati sono di iniziativa pubblica, il
PRG stabilisce che se il Comune non assume l’iniziativa questa può
essere assunta dai proprietari privati che rappresentino la maggioranza
assoluta (invece del 75 % del Comparto urbanistico previsto dai Piani
attuativi tradizionali) del valore catastale degli immobili interessati
dal programma.
(17) Repubblica 3 luglio 2014 Stop al “sogno urbanistico” della Città della Scienza GIOVANNA VITALE
(18)Repubblica 4 luglio 2014 “Per la Città della Scienza ora si approvi il progetto” di Paolo Boccacci
(19) “
Alla procedura aperta
alla partecipazione e controllata attivamente dall’opinione dei
cittadini si preferisce tornare ai metodi di sempre: accordi di
programma, piuttosto che concorsi, progetti integrati (PRINT, vale a
dire trattative dirette tra amministratori e imprenditori), piuttosto
che garanzie di interesse pubblico tramite classiche procedure di piano.
Si preferisce insomma la presunta scorciatoia dell’accordo di programma
col privato piuttosto che l’impegno a mantener fede alle garanzie
offerte al pubblico?” da Ex caserme di via Reni: si torna ai metodi di
sempre?”Vieri Quilici, Architetto e docente Roma 3, Cittadinanzattiva Flaminio
(20) Ex caserme: le associazioni chiedono che venga votata subito la delibera
Pubblicato il luglio 16, 2014
Le nostre associazioni, che hanno partecipato al tavolo di lavoro
condiviso con l’Assessorato alla Trasformazione Urbana, il II°
Municipio e gli incaricati di Risorse per Roma, per l’elaborazione delle
linee guida del progetto, in questi giorni hanno sottoscritto un
documento comune che raccoglie le numerose e dettagliate proposte emerse
e anche alcune obiezioni, come è normale nella dialettica
amministrazione/cittadini.
Di fronte alle impreviste difficoltà che si stanno addensando
sull’iter della delibera, teniamo a sottolineare la nostra totale
adesione alla linea perseguita finora perseguita dall’Assessorato e al
percorso a cui con impegno, creatività e convinzione abbiamo dato e
continueremo a dare il nostro contributo, consapevoli di essere
diventati protagonisti di una procedura che per Roma si può considerare
straordinaria, basata sulla partecipazione dei cittadini alle scelte da
compiere e su un concorso internazionale a garanzia della ricerca
dell’eccellenza e delle regole uguali per tutti.
Chiediamo quindi che i consiglieri capitolini mettano subito al voto
e approvino la delibera, oppure che si prendano le proprie
responsabilità davanti alla città, che giudicherà se hanno perseguito
quegli obiettivi che, magari con visioni differenti, tutti condividiamo:
-restituire l’area degli ex stabilimenti militari al quartiere e a Roma,
-realizzare opere pubbliche che apportino un effettivo vantaggio alla collettività,
-vigilare perché le opere private siano compatibili e sostenibili
per quelli che vivono e lavorano al Flaminio/Villaggio Olimpico.
Soprattutto fare in modo che tutto ciò sia raggiunto con la
partecipazione attiva dei cittadini, e con regole certe e operazioni
alla luce del sole
Amate l’Architettura – Amuse – Cittadinanzattiva Flaminio – Italia
Nostra Roma – Movimento Cittadino Flaminio Parioli Villaggio Olimpico –
Seniores Italia – Villaggio Olimpico 1960 – Villaggio dei bambini –
Cromas Flalminio – Carteinregola
_______________________________________________________________
(21) Nonostante quello che
pensano molti cittadini, le proprietà di enti pubblici diversi possono
“passare” da un’amministrazione all’altra solo in seguito a precisi
accordi economici, come quelli che intercorrono tra privati.
(22) Il “contributo straordinario
di urbanizzazione» è previsto dal Prg di Roma come onere, «a carico del
soggetto attuatore», fissato nella misura massima del 66% «del maggior
valore immobiliare conseguibile a fronte di rilevanti valorizzazioni
generate dallo strumento urbanistico generale», e destinato alla
realizzazione di opere pubbliche o di interesse generale nel territorio
interessato dagli interventi.
(23) Sole24ore 19 marzo 2014
Rigenerazione urbana, Roma fa chiarezza sugli oneri a carico dei
promotori privati Approvata dalla giunta la regolamentazione dell’onere
da applicare alle operazioni di rigenerazione urbana. L’assessore
all’Urbanistica, Gianni Caudo: «Ora è possibile applicare la norma in
modo univoco» – I costruttori: «Finalmente si comincia a fare chiarezza»
http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/art/citta/2014-03-18/rigenerazione-urbana-roma-chiarezza-202733.php?uuid=AbtDQEVJ
(24) Calcolando, per 27000 mq
di SUL (Superficie Utile Lorda), un costo di costruzione di circa 1600
euro mq, si raggiunge appunto una cifra intorno ai 43 milioni di euro
(43.200.000)
(
25) Museo della Scienza di Trento Presentazione Museo della Scienza di Trento http://www.muse.it/it/Pagine/default.aspx scarica la presentazione
(26) Il progetto scientifico del
Museo è affidato aun gruppo coordinato da Paco Lanciano, già vinctore
di un concorso indetto qualche anno fa per la realizzazione del Museo
della Scienza della Città di Roma
(27) scarica la Deliberaproposta-rc-2013-22497-guido-reni
(28) si veda l’elenco degli accordi di programma sulla pagina del sito del dipartimento
http://www.urbanistica.comune.roma.it/uo-conso-accordi.html
(29) si veda l’articolo del tempo del 2005 PIAZZA Verdi, non più sede del Poligrafico e della Zecca dello stato
http://www.iltempo.it/2005/10/07/di-susanna-novelli-piazza-verdi-non-pi-ugrave-sede-del-poligrafico-e-della-zecca-dello-1.1052330
(30) Roma Today 28 luglio 2014
Urbanistica, al Comune sei caserme da valorizzare: pronto un protocollo con Difesa e DemanioLa
giunta capitolina ha approvato la delibera che contiene lo schema di
protocollo che verrà firmato il prossimo 7 agosto. Soddisfatto
l’assessore Caudo: “Con Guido Reni fanno sette, svolta epocale”
http://www.romatoday.it/politica/caserme-comune-roma-valorizzazione.html
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Mettiamo in calce il testo ricavato dal video di un intervento
dell’Assessore Caudo sui prossimi “steps” a margine di una conferenza
che si è tenuta al MAXXI l’11 giugno per presentare il progetto, questa
volta cittadino “IN TOTO – ROMA 2025″
Domanda: Assessore, a che punto è il progetto della Città della Scienza e delle ex caserme di Via Guido Reni?
Assessore Caudo: Martedì prossimo si concluderanno i laboratori di
partecipazione con gli abitanti del Flaminio, tra l’altro mi è arrivato
uno schema che è lo schema grafico finale, che rappresenta i contributi
che sono stati dati, che mi è sembrato particolarmente significativo
come esito. Avevamo detto che avremmo indetto un concorso sul lavoro
fatto insieme agli abitanti, e questo documento con i “desiderata” sarà
allegato al bando di progettazione. Sul bando c’è un impegno con
Cassa Depositi e Prestiti [che ha ottenuto l'area dal Demanio qualche
mese fa ndr]: proprio lunedì prossimo abbiamo la riunione con il
direttore per siglare il testo che contiene le modalità con cui si
svolgerà il concorso… “chi paga le cose”… e paga Cassa depositi e
prestiti, il rimborso spese ai gruppi che verranno selezionato è a
carico di Cassa depositi e prestiti. In quell’accordo si fa riferimento
al progetto che oggi abbiamo presentato con il Maxxi, che farà parte
della giuria ci assisterà nella stesura del bando vero e proprio. Il
concorso non è un concorso in cui “lanciamo la bottiglia nel mare e poi
vediamo che succede”, noi selezioneremo , un numero limitato, 6 gruppi
probabilmente, e questi gruppi verranno chiamati a fare delle sessioni
di lavoro anche tematiche nell’ambito di 90 /120 giorni che daremo di
tempo per il progetto, in modo tale che il percorso di progettazione
sia conosciuto e sia guidato sulle tematiche che di volta in volta
verranno presentate. Ci sarà anche la possibilità di reincotrare il
gruppo dell’assemblea dei partecipanti che ha redatto questo documento
[il laboratorio dei comitati ndr], quindi il percorso del concorso sarà
assistito e poi alla fine i progettisti consegneranno una proposta
unitaria sull’area, un masterplan, che comprenderà la parte pubblica e
la parte privata, il contenitore (non il progetto) della Città della
scienza, e nella selezione sarà individuato il progettista che poi farà
il master plan vero e proprio, con cui si conclude la parte
urbanistica. L’approvazione definitiva del masterplan costituirà
l’esito finale.
A quel punto è previsto, nell’accordo con Cassa Depositi e Prestiti,
avendo chiarito l’assetto unitario di tutta l’area, che poi possano
essere redatti progetti singoli di architettura, nella parte
residenziale anche da parte di più progettisti, nella parte pubblica
invece potremmo decidere di dare l’incarico a chi ha vinto il [concorso
per] il masterplan, siamo liberi di procedere, un po’ – necessariamente
– insieme a Cassa Depositi, ma anche separatemente.
Il modello è alla francese, una volta arrivati al masterplan, i
diversi progetti di architettura possono essere fatti da soggetti
diversi, purchè si attengano alla definizione del masterplan. Questo lo
stato dell’arte. Prima dell’estate dovremmo riuscire a pubblicare il
bando vero e proprio, per avere entro l’anno la definizione del
masterplan