LINK: http://www.agenpress.it/notizie/2017/01/21/banche-la-lista-dei-debitori-insolventi-perche-un-cittadino-non-paga-18-rate-del-mutuo-via-la-casa/
Agenpress – Ci sono affermazioni di fronte alle quali non si può
stare zitti. Per il consigliere delegato di Ubi Victor Massiah che non
vuole che sia pubblicata la lista dei “primi 100 debitori” insolventi,
perché bisogna chiedere “che la magistratura verifichi e pubblichi
quello che emerge. Vogliamo la ghigliottina o il lavoro della
magistratura?”.
A cosa si riferisce questa affermazione? Ai debitori insolventi,
termine ormai usato per indicare gli imprenditori che hanno usufruito di
prestiti milionari da parte di alcune banche, e mai restituiti,
causando il fallimento economico di migliaia di risparmiatori, che si
sono visti depauperati dei propri risparmi.
L’esempio è quello della Banca Popolare di Vicenza, che ha un buco da
589 milioni di euro, per prestiti dati ad amici degli amici, come
Maurizio Zamparini, Alfio Marchini, Acqua Marcia Immobiliare Srl, di
Francesco Bellavista Caltagirone. Oppure Monte Paschi di Siena, con la
famiglia De Benedetti e la sua Sorgenia, è indebitata per 1,8 miliardi
con il sistema bancario. La sola Mps, chissà come, si è caricata di ben
un terzo di quel fardello. C’è Luigi Zunino, l’ex immobiliarista che ha
accumulato debito per 3 miliardi.
Tra i casi più eclatanti ci sono i finanziamenti concessi alla
Deiulemar, compagnia di navigazione di Torre del Greco (in provincia di
Napoli) il cui crack ha coinvolto circa 13mila risparmiatori (di cui
10mila famiglie del luogo), che avevano investito nella società più di
720 milioni di euro.
Rizzo Bottiglieri De Carlini Armatori, devono ad MPS, la bellezza di 227 milioni di euro
Massimo Mezzaroma, figlio di quel Pietro Mezzaroma fondatore della
dinastia di costruttori romani, con un fallimento di 54 milioni di
debiti. Qui Mps ha un ruolo chiave.
Insomma la lista è lunga. Tutta gente che ha avuto prestiti a piene
mani, senza dare garanzie certe, perché, appunto, erano amici degli
amici. Ed ora a pagare, come al solito, è la povera gente, mentre loro
la faranno franca.
E qui torniamo alla famosa lista, a cui si oppone anche il Ministro
dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. “No, secondo me non va
pubblicata”. Perché no? “Il principio – spiega il ministro – è che
l’imprenditore va dalla banca a chiedere i soldi. È responsabilità della
banca capire se è insolvente. È un po’ strano spostare l’onere su chi
chiede i soldi”.
Noi siamo convinti, invece, che debba essere pubblicata. Perché si?
Passiamo dall’altra parte, quella dei semplici cittadini, i quali se non
dovessero pagare 18 rate del mutuo, le banche potranno vendere la casa,
senza dover ricorrere all’ufficiale giudiziario e senza doverla mettere
obbligatoriamente all’asta. Un perito indipendente, così dispone la
legge, stabilirà il valore di mercato dell’abitazione. La banca venderà
la casa attraverso agenzie immobiliari e integrerà la quota mancante del
mutuo mentre un eventuale avanzo andrà direttamente all’ex proprietario
espropriato (ad esempio: se una casa viene venduta a 150.000 euro e il
debito era di 100.000 euro, i 50.000 euro in più andranno all’ex
proprietario).
Da una parte gli imprenditori milionari che non restituiranno nulla,
dall’altra i semplici cittadini, che se non pagheranno 18 rate del
mutuo, si vedranno portare via la casa. E sappiamo, che la crisi
economica, le aziende che chiudono e la disoccupazione sono fattori
molto frequenti che hanno aumentato il numero di persone in difficoltà
con i pagamenti dei propri mutui.
E vogliamo parlare di coloro che hanno concesso agli imprenditori
amici di usufruire dei prestiti? Saranno salvi lo stesso, perché il
Governo ha stanziato un fondo di 20 mld per salvare le banche, esimendo
di ogni responsabilità chi ne ha causato il fallimento. Chi pagherà
tutto questo? La povera gente, naturalmente, quella che finisce sul CRIF
(Centrale Rischi d’Intermediazione Finanziaria).
Cos’è il CRIF? E’ una black-list di cattivi pagatori, ai quali
bastano due rate di ritardo nel pagamento di un prestito per essere
condannati. Sempre più italiani si vedono negare un finanziamento
proprio perché risultano cattivi pagatori. Una condizione che, in questi
anni di crisi, può anche rappresenta “la morte civile” per un
imprenditore che non otterrà più altri finanziamenti. Quelli che invece,
hanno continuato ad ottenere gli imprenditori fino a quando non hanno
causato il disastro economico delle banche.
Proprio per questo chiediamo ad alta voce, la pubblicazione non solo
dei primi 100 debitori insolventi, ma di tutti quelli che dei prestiti
ne hanno fatto una speculazione per interessi propri. E non solo i loro
nomi, ma anche quelli di tutti i dirigenti bancari “complici” di questo
fallimento.
Maria Conti
Un blog che vuole essere fonte informativa e riferimento per segnalazioni,proposte,proteste nel quartiere Monte Sacro Alto,ossia Talenti di Roma, e per il Municipio III. Ha combattuto contro le degenerazioni del c.d."Modello Roma", e vuole operare, senza condizionamenti,nell'interesse della gente e della vivibilità dei nostri quartieri.
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