Roma, 15 maggio 2017
Un parcheggio
da 800 posti auto da scavare sotto il Quirinale, tre piani sotterranei
per 609 posti tra Palazzo di Giustizia e Castel S. Angelo, un parcheggio
a pochi metri da Piazza Barberini dove la Soprintendenza dal 1985 ha
segnalato la presenza di una villa
romana con un mosaico di grandissimo pregio, un altro parcheggio per
centinaia di box auto da realizzare in un'area disabitata sulla Roma -
Fiumicino interessata da numerosi vincoli paesaggistici (!!!!)
La , anche quelli con
controindicazioni confermate dagli uffici stessi.
Nella Commissione di
settembre scorso, il Direttore dell'Ufficio Parcheggi aveva proposto di cancellare dal Piano vigente (ancora quello
di Veltroni/ Alemanno del 2008), 104 interventi su suolo pubblico, solo
programmati, cioè per i quali non è mai stata stipulata una convenzione tra i
privati e il Comune. Invece adesso sono
diventati solo 29.
Infatti nella Decisione di Giunta del 21 aprile
scorso, che sarà portata al voto dell’Assemblea
Capitolina, dopo il passaggio nelle Commissioni e nei Municipi, verrebbero espunti
solo quelli con controindicazioni insormontabili (interferenza con sottoservizi, parere
negativo delle soprintendenze etc). Non
verrebbero quindi cancellati tutti gli altri interventi non convenzionati che, come da noi segnalato,
secondo le normative vigenti dovrebbero essere oggetto di una gara di evidenza
pubblica.
Come del resto già
dichiarato dall’Autorità di Vigilanza sui Contratti (ora ANAC) nel 2012, a
proposito di un intervento in Via Albalonga di cui era decaduta la Convenzione.
Anzi, nella proposta
di Delibera della Giunta Raggi, sono stati salvati anche otto interventi già oggetto di parere negativo degli uffici,
con la spiegazione che i proponenti hanno presentato delle osservazioni. Anche
se gli uffici, quelle stesse osservazioni le hanno controdedotte,
confermando i pareri negativi, come riportato dalla stessa proposta di delibera.
La spiegazione fornita dal Direttore
dell’Ufficio Parcheggi di questo notevole
cambiamento di linea sarebbe un’indicazione da lui ricevuta dal Segretariato
generale, a causa del timore del
contenzioso e di possibili danni erariali.
Una indicazione che
evidentemente si basa su una differente interpretazione normativa da
parte del Segretariato di Roma Capitale, che, vista la
notevole rilevanza e le notevoli conseguenze per la città e per i
cittadini, riteniamo che non possa restare nei cassetti degli uffici, ma che debba essere resa
pubblica in modo che gli stessi cittadini possano giudicare su
quali basi poggino le scelte dell'Amministrazione.
Soprattutto quando tali scelte
contraddicono addirittura i pareri negativi degli enti e degli uffici chiamati
a esprimersi.
E ancora una volta chiediamo che tale
interpretazione giuridico – normativa venga definitivamente confermata da un
parere dell'ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione).
Noi vogliamo regole e legalità.
Vogliamo scelte che rispecchino l'interesse generale. Soprattutto vogliamo un'Amministrazione
davvero trasparente, che renda le proprie decisioni accessibili a tutti
e che non continui a nascondersi dietro a interpretazioni
giuridiche non argomentate e non verificabili.
Roma, 15 maggio 2017
Associazione Carteinregola e
Coordinamento Comitati
NO PUP/sosta sostenibile
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