Sull'impianto che ha provocato dimissioni di assessori (Paolo Berdini), espulsioni (la Grancio), arresti (da Luca Lanzalone fino a Marcello De Vito) e una bufera sul Campidoglio la tensione resta altissima. Lo testimonia il vertice della settimana scorsa convocato in Campidoglio per fare il punto sull'opera insieme ai legali capitolini.
Tutti i presenti, assessori, consiglieri comunali, municipali e minisindaci 5 Stelle, sono stati costretti a lasciare i telefoni prima di entrare nella sala che ospitava la riunione. Una mossa dettata dal timore che qualcuno potesse registrare l'incontro come era avvenuto due anni fa, quando proprio la Grancio raccolse sul suo telefono gli audio delle riunioni tra i consiglieri che stavano cambiando idea su Tor di Valle.
«Giusta decisione, hanno fatto bene», ammette Andrea Coia, presidente della commissione commercio. Ma non a tutti è piaciuto il diktat della sindaca e della sua squadra. La consigliera Monica Montella, una delle più diffidenti rispetto alla costruzione dello Stadio, ha deciso di non partecipare all'incontro proprio dopo aver appreso della consegna dei telefoni, un'altra retromarcia rispetto ai principi di trasparenza sbandierati dai 5 Stelle negli anni passati all'opposizione.
Intanto, mentre la maggioranza continua a interrogarsi sulle possibili penali in caso di formale ritiro dell'interesse pubblico (decisione che va sottoposta al vaglio dell'Aula Giulio Cesare), si accende la polemica sul voto di ieri in IX Municipio. «Un segnale che non potrà essere ignorato dal Campidoglio», attacca la Grancio. «Il ricatto delle penali da pagare in caso di soluzione alternativa per lo stadio è una fake news», sottolinea Stefano Fassina, l'altro firmatario della delibera approvata ieri. «Anche in municipio IX qualcosa inizia a scricchiolare», afferma il Pd. Il prossimo appuntamento del percorso a ostacoli verso l'impianto di Tor di Valle è previsto per lunedì prossimo: anche la commissione sport del Comune è chiamata a esprimere un parere sul pubblico interesse.
Intanto, mentre la maggioranza continua a interrogarsi sulle possibili penali in caso di formale ritiro dell'interesse pubblico (decisione che va sottoposta al vaglio dell'Aula Giulio Cesare), si accende la polemica sul voto di ieri in IX Municipio. «Un segnale che non potrà essere ignorato dal Campidoglio», attacca la Grancio. «Il ricatto delle penali da pagare in caso di soluzione alternativa per lo stadio è una fake news», sottolinea Stefano Fassina, l'altro firmatario della delibera approvata ieri. «Anche in municipio IX qualcosa inizia a scricchiolare», afferma il Pd. Il prossimo appuntamento del percorso a ostacoli verso l'impianto di Tor di Valle è previsto per lunedì prossimo: anche la commissione sport del Comune è chiamata a esprimere un parere sul pubblico interesse.
Ricordiamo QUANTO quest'opera, realizzata nell'interesse di Parnasi ed Unicredit, in area golenale di esondazione del Tevere e con gravissimo rischio di blocco della viabilità. sia di interesse PRIVATO, e NON certo PUBBLICO !!
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