Ieri pomeriggio pellegrinaggio di preghiera di papa Francesco a Roma.
PRIMA alla icona miracolosa di Maria Salus Populi Romani a S. Maria Maggiore:
NOTIZIE QUI: https://it.wikipedia.org/wiki/Salus_populi_romani
L'icona è sempre stata oggettonei secoli di una particolare devozione da parte del popolo romano e del papi.
Nel 593 papa Gregorio I portò in processione l'icona mariana per far cessare la peste che in quel tempo imperversava su Roma.
Nel 1571 papa Pio V pregò l'icona per implorare la vittoria nella battaglia di Lepanto.
Nel 1837 Papa Gregorio XVI l'ha pregata per chiedere la fine di una epidemia di colera.
Altri esempi più recenti sono quelli di Paolo VI, Giovanni Paolo II, che l'ha indicata come protettrice delle GIORNATE MONDIALI DELLA GIOVENTU', Benedetto XVI, che ha venerato la Salus populi romani in diverse occasioni, nonché di Papa Francesco che ha effettuato la prima visita da pontefice in tale basilica per pregare innanzi a tale icona.
L'icona è sempre stata oggettonei secoli di una particolare devozione da parte del popolo romano e del papi.
Nel 593 papa Gregorio I portò in processione l'icona mariana per far cessare la peste che in quel tempo imperversava su Roma.
Nel 1571 papa Pio V pregò l'icona per implorare la vittoria nella battaglia di Lepanto.
Nel 1837 Papa Gregorio XVI l'ha pregata per chiedere la fine di una epidemia di colera.
Altri esempi più recenti sono quelli di Paolo VI, Giovanni Paolo II, che l'ha indicata come protettrice delle GIORNATE MONDIALI DELLA GIOVENTU', Benedetto XVI, che ha venerato la Salus populi romani in diverse occasioni, nonché di Papa Francesco che ha effettuato la prima visita da pontefice in tale basilica per pregare innanzi a tale icona.
POI al Crocefisso di S. Carlo al Corso, portato in processione durante la grande peste del 1522.
NOTIZIE QUI:https://www.radiospada.org/2019/04/il-crocifisso-che-salvo-roma-dalla-peste/
Ma è nel 1522 che il popolo romano,
flagellato dalla Grande Peste, ebbe modo di sperimentare quanto fosse
miracoloso quel Crocifisso. Per sedici giorni, dal 4 al 20 agosto,
l’Effigie percorse le strade di Roma per giungere finalmente alla
Basilica di san Pietro. All’avanzare del Crocifisso, scemava la
pestilenza. Quasi che il Crocifisso che compiva il prodigio per mezzo
della sua rappresentazione lignea volesse fugare i timori delle autorità
cittadine le quali avevano tentato di impedire la processione proprio
per paura che il morbo si potesse maggiormente diffondere a causa degli
assembramenti dei fedeli.
Così ogni anno, il Giovedì Santo, per
quelle stesse vie del 1522, il venerato Simulacro veniva solennemente
portato in processione in memoria ed in ringraziamento della liberazione
dalla peste e per propiziare l’allontanamento di ogni male. Un
appuntamento annuale di fondamentale importanza nella liturgia
quaresimale romana, che assumeva un particolare fasto e una ancor più
profonda devozione durante gli anni giubilari.
LA PROCESSIONE DEL 1931:
Il papa ha pregato, a tratti quasi travolto dalla commozione, in particolare per la salvezza del popolo romano ed italiano, in questo momento drammatico per l'emergenza Coronavirus !
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