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Un anno fanno avevamo promosso una petizione (1) contro la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. Non avremmo immaginato che, dopo la prematura fine della Giunta Marino – fine su cui resta il dubbio che possa aver giocato un qualche ruolo anche la determinazione della Giunta ad essere protagonista delle scelte olimpiche che riguardavano lo sviluppo della città – ci saremmo ritrovati ancora una volta ad inviare appelli per scongiurare la candidatura. Soprattutto dopo una campagna elettorale in cui Roma2024 è stato uno dei temi di conflitto più aspri tra i due candidati sindaco, con la candidata M5S che parlava di “altre priorità per la città”. Ma dopo l’elezione di Virginia Raggi, su cui riteniamo abbia pesato non poco anche la posizione di discontinuità sui Giochi Olimpici & affini (che hanno caratterizzato tutte le precedenti giunte di sinistra e di destra), è cominciata invece un’altalena di posizioni contrastanti che rischia di prendere definitivamente la strada delle “olimpiadi come opportunità”, formula evergreen che finora ha lasciato alla Capitale un’eredità di debiti e incompiute, nonostante i benefici promessi ogni volta in infrastrutture e opere per la città.
La lettera inviata alla Sindaca Raggi da
Tomaso Montanari, Salvatore Settis, Paolo Maddalena e molti altri,
compresa Carteinregola, è stata scritta con l’intenzione di mandarla,
con molte più firme, al Comitato Olimpico Internazionale, per dire
che Roma non è adatta a ospitare i Giochi Olimpici. L’abbiamo
anticipata oggi alla Sindaca Raggi, nella speranza che fermi il
percorso della candidatura prima del 7 ottobre, quando il Comitato
Promotore consegnerà il secondo dossier al CIO (dossier che non ha
bisogno di nessuna firma del Sindaco: la procedura, se non viene
ritirata la candidatura anche con una semplice lettera della Raggi al
CIO, proseguirà in automatico)
Non ci facciamo impressionare dalle ventilate opere per la città, a partire dal restauro degli impianti sportivi comunali, già inseriti nel dossier olimpico consegnato nel febbraio scorso (2) . Non c’è opera utile alla città – nè sondaggio – che possa giustificare un così clamoroso trasloco nel solco delle amministrazioni precedenti e nei desiderata governativi da parte di un movimento, il M5S, che i romani hanno scelto per la promessa di vero cambiamento.
A Virginia Raggi, Sindaca di Roma CapitaleNon ci facciamo impressionare dalle ventilate opere per la città, a partire dal restauro degli impianti sportivi comunali, già inseriti nel dossier olimpico consegnato nel febbraio scorso (2) . Non c’è opera utile alla città – nè sondaggio – che possa giustificare un così clamoroso trasloco nel solco delle amministrazioni precedenti e nei desiderata governativi da parte di un movimento, il M5S, che i romani hanno scelto per la promessa di vero cambiamento.
Perché Roma non è adatta a ospitare le Olimpiadi e le Paralimpiadi del 2024
E’ guardandosi intorno, percorrendo le
strade della Capitale dal centro all’estrema periferia che si comprende
come Roma non sia in grado di ospitare nessun grande evento, portando
ancora le cicatrici delle precedenti manifestazioni e le ferite
stratificate di decenni di inadeguata amministrazione ordinaria.
Una città che non funziona per i suoi
cittadini non funziona neanche per quelli che ci vengono per turismo,
per lavoro, per studio, per investire. E neanche per gli atleti, per gli
staff, per i giornalisti.
In una città economicamente fallita –
con un debito storico che si aggira ora sui 14 miliardi, blindato nel
2008 e spalmato fino alle prossime generazioni – con una scia di opere
incompiute – basti citare la Città dello sport a Tor Vergata, con due
relitti che dovevano essere finiti per i Mondiali di nuoto del 2009 – o
che si sono dilatate oltre ogni pessimistico pronostico di tempi e di
costi – come la Metro C, che da Pantano doveva arrivare a Piazzale
Clodio nel 2016 e che ancora non arriva alle mura del centro storico – è
difficile avere fiducia nei cronoprogrammi e nei piani economici delle
grandi opere. E soprattutto è difficile non vedere le migliaia di
interventi che dovrebbero essere messi in agenda per restituire ai
romani una qualità della vita degna delle altre capitali europee. Ai
quali si aggiungono, dopo il tragico campanello d’allarme dei giorni
scorsi, tutti gli interventi necessari per garantire la sicurezza in una
città a rischio sismico.
Perché Roma è una città con uno
straordinario patrimonio storico e archeologico lasciato andare in
rovina perché non ci sono (o non si trovano) i fondi necessari per
curarlo; è una città in cui il verde pubblico è in totale abbandono, in
cui non si sfalciano più le aiuole neanche in centro, neanche in
prossimità di fiori all’occhiello come il MAXXI di Zaha Hadid e
l’Auditorium di Renzo Piano; è una città in cui le strade e le piazze
sono cosparse di immondizie, in cui i tavolini di bar e ristoranti
occupano abusivamente e impunemente lo spazio pubblico, dove le strade
sono piene di buche e i marciapiedi non sono sicuri per chi ci cammina.
Roma è una città con tanti quartieri in cui neanche esistono i
marciapiedi. Periferie nate dalla speculazione o dall’abusivismo dove la
distanza fisica dal centro corrisponde a un’incolmabile distanza
sociale. Centinaia di migliaia di persone che bruciano una parte
consistente della loro vita bloccate nel traffico o aspettando mezzi
pubblici scarsi, lenti e malfunzionanti; una città con alcuni quartieri
che sembrano usciti dal dopoguerra, dove non ci sono macerie ma mancano
strade, fognature, elettricità.
E Mafia Capitale, l’intreccio di
corruzione svelato dalle indagini giudiziarie dalla fine del 2014, non
è finita. I suoi echi rimbalzano ogni giorno sulle pagine dei giornali
e nelle aule giudiziarie. Le regole continuano ad essere aggirate e
infrante da tanti pezzi della pubblica amministrazione, della politica,
del mondo imprenditoriale, da tanti cittadini. Il degrado che si è
impadronito fisicamente delle strade e di ogni spazio pubblico ha
intaccato anche le comunità, la solidarietà, la dignità individuale e
collettiva. L’unica risposta che ha saputo dare questa città stremata è
stata il voto compatto a un soggetto politico che non ha passato e che
ha promesso cambiamento. Un cambiamento anche rispetto alle Olimpiadi,
dicendo chiaramente che Roma ha altre priorità da affrontare, prima di
imbarcarsi in avventure dall’esito e dai vantaggi incerti.
Roma è una città con ferite e
cicatrici profonde, che non guariranno in otto anni. Non guariranno mai,
se non saranno affrontate con la serietà e la responsabilità di chi
mette al primo posto le persone e l’interesse collettivo. E’ perfino
offensivo offrire ai cittadini di Roma quello che dovrebbero avere di
diritto nella forma di un modesto vantaggio collaterale da ritagliare a
margine di una manifestazione sportiva.
Qualunque decisore che abbia a cuore il
futuro di Roma dovrebbe sentire il dovere di portare la Capitale
d’Italia a quegli standard di legalità, rispetto delle regole,
vivibilità, tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale che ormai
sono stati raggiunti da città con storie ben più difficili della
nostra.
Propagandare le Olimpiadi del 2024 come
un’occasione di riscatto per la città ricorda le tristi scenografie di
cartapesta con cui a Roma, in tempi poi non così lontani, si
nascondevano le miserie dei quartieri più poveri.
Tomaso Montanari, Salvatore Settis,
Maria Pia Guermandi, Edoardo Salzano, Paolo Maddalena, Anna Maria
Bianchi, Enzo Scandurra, Alberto Magnaghi, Giorgio Nebbia, Francesco
Indovina, Piero Bevilacqua, Carlo Cellamare, Pancho Pardi, Maria Rosano,
Paolo Cacciari, Giuseppe Boatti, Maria Teresa Filieri, Alfredo
Antonaros, Gian Giacomo Migone, Jadranka Bentini, Michela Barzi,
Giovanni Losavio, Paola Bonora, Mario Baccianini
hanno inoltre aderito:
Alessandro Giangrande e Associazione
PSP, Giampiero Filotico, Cristina Lattanzi per il Comitato Salute e
Ambiente Eur, Guido Pollice, Rodolfo Bosi, Alfio Rizzo di VAS Verdi
Ambiente Società
Silvio Talarico, Adriana Spera, Giovanna Ricoveri, Pierluigi Sorti,…
Silvio Talarico, Adriana Spera, Giovanna Ricoveri, Pierluigi Sorti,…
LASCIANDO PERDERE TUTTI GLI "INTERESSATI" A COSTRINGERE ROMA A FARSI CARICO DEGLI ENORMI COSTI DI QUESTA CANDIDATURA, NON DIMENTICHIAMOCI LA REALTA' DELLE COSE !!
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