LINK: http://www.radiocolonna.it/economia/2017/04/14/de-vito-al-via-il-censimento-degli-edifici/
Francesca Musacchio per Il Tempo Roma
«Dare un’identità precisa agli edifici per conoscere a fondo il loro
stato comporta un adeguato investimento su cui l’Amministrazione deve
fare una riflessione, considerato che la legge regionale non prevede
obbligatorietà di emettere documentazione sui singoli edifici, ma
demanda ai Comuni la possibilità di rendere obbligatorio il fascicolo
del fabbricato nei propri regolamenti edilizi. Di conseguenza il
Campidoglio non solo dovrebbe recuperare la precedente delibera
istitutiva, ma recepire la legislazione nazionale per attivare i bonus
fiscali, approvando un nuovo atto». Marcello De Vito, presidente
dell’Assemblea capitolina, parla con Il Tempo del rischio a cui
sarebbero esposti quasi l’80% degli immobili storici di Roma che
superano gli 80 anni di età. L’allarme è stato lanciato dall’Ordine
degli Ingegneri della Capitale. Si tratta di edifici pubblici e privati
che si trovano in particolare tra la città storica e l’Eur. Terremoti e
rischio idrogeologico sono i principali indiziati, ma spesso anche le
continue trasformazioni e variazioni, che non hanno l’obbligo di
verifiche, possono contribuire a deteriorare lo stato di conservazione
degli edifici.
Il convegno organizzato dall’Ordine degli Ingegneri, proprio
sul tema della sicurezza e della prevenzione, ha riportato in
discussione il forte tema dei fattori di rischio e le possibili
soluzioni da mettere in campo per limitare i pericoli. Lei era tra i
relatori. Cosa è emerso?
«Il convegno è stata l’occasione per fare una riflessione su un tema
importante con chi si occupa quotidianamente di prevenzione e
manutenzione degli edifici. In questo senso dobbiamo promuovere una
corretta informazione dei fattori di rischio, mettendo a sistema dati
puntuali e dettagliati delle costruzioni in un’anagrafe edilizia
aggiornata. In mancanza di dati dettagliati e aggiornati sugli edifici,
infatti, i fattori di rischio aumentano sensibilmente».
Quali sono le attività e i programmi che l’ammmistrazione intende mettere m campo, dunque?
«In linea con il nostro programma, non vogliamo ulteriore consumo di
suolo, ma abbiamo intenzione di riqualificare gli immobili in cattive
condizioni. Soprattutto le scuole dove stanno i nostri ragazzi che
necessitano di oltre 200 milioni per la sistemazione e la messa in
sicurezza per quanto riguarda il patrimonio della Città metropolitana,
di cui 6-7 solo per il rilascio della certificazione antisismica, e 400
milioni per quanto riguarda Roma Capitale».
E per quello che riguarda proprio la vulnerabilità degli
immobili storici, ad esempio, che sono tra quelli più a rischio? Avete
già avviato procedure per il loro monitoraggio?
«Intanto abbiamo avviato lo studio della vulnerabilità sismica di
1.100 edifici, tra scuole materne, elementari e medie. I nostri tecnici
sono al lavoro per catalogarli tutti e raccogliere le informazioni
necessarie per individuare le porzioni a rischio di ciascun edificio per
poi redigere il progetto di adeguamento sismico. È un iter che ha
bisogno di tempo, ingenti risorse, ma era necessario iniziare a portarlo
avanti con impegno».
Un aiuto è arrivato dal Governo. La Finanziaria, infatti, ha
recepito le istanze degli ordini professionali e, tramite un decreto, ha
attivato un bonus fiscale fino all’85% in base all’azione di
adeguamento sugli immobili. Un percorso difficile ma supportato anche da
altri attori.
«Questo percorso di lavoro non possiamo farlo da soli. Noi del M5S
siamo abituati ad ascoltare tutti gli attori coinvolti: gli ordini
professionali che hanno partecipato al convegno sono interlocutori
fondamentali».
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