Roma – Tre processi in uno solo sulla vicenda della realizzazione del nuovo stadio della Roma. I giudici dell’ottava sezione del Tribunale di Roma hanno deciso di riunire i tre procedimenti che vedono alla sbarra da una parte l’imprenditore Luca Parnasi e altre 11 persone (tra i quali l’ex assessore regionale all’Urbanistica, Michele Civita, il consigliere regionale Adriano Palozzi e quello capitolino Davide Bordoni) per reati che vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione e al finanziamento illecito, e dall’altra l’ex presidente di Acea, Luca Lanzalone, il commissario dell’Ipad (l’istituto previdenziale dei dipendenti di Roma Capitale), Fabio Serini, accusati a vario titolo di traffico di influenze illecite e associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, e infine il presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito, e l’avvocato Camillo Mezzacapo accusati di corruzione.
Restano ancora fuori dal processo alcune posizioni, che facevano parte dell’indagine della Procura di Roma su De Vito e Mezzacapo, cioe’ quelle degli imprenditori Claudio e Pierluigi Toti, Giuseppe Statuto, dell’architetto Fortunato Pititto, del venditore di automobili Gianluca Bardelli, dell’avvocato Virginia Vecchiarelli e di Sara Scarpari, amministratore della societa’ Mdl srl. Relativamente a queste situazioni il pm Barbara Zuin ha annunciato che tra oggi e domani sara’ depositato il provvedimento di chiusura indagini.
Il Tribunale, nel corso dell’udienza che ha visti presente in aula Marcello De Vito, ha ammesso come parti civili nel processo il Mibact e Assoconsum, che si aggiungono a Cittadinanzattiva, Codacons, Roma Capitale e Regione Lazio.
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