lunedì 26 dicembre 2016

La sincera intervista del presidente dell' Assemblea Capitolina a Repubblica del 24 dicembre Marcello De Vito (M5S): "Avevamo detto a Raggi di allontanare Marra, sono stati sinora fatti diversi errori. Sull'avviso decide Grillo. C'è l'ex braccio destro della sindaca dietro al dossier contro di me? Se fosse vero sarebbe gravissimo"

LINK: http://roma.repubblica.it/cronaca/2016/12/24/news/marcello_de_vito_avevamo_detto_a_raggi_di_allontanare_marra_finora_fatti_diversi_errori_-154796853/
ROMA. "A Virginia lo avevamo detto, Raffaele Marra doveva essere allontanato prima". Marcello De Vito, presidente dell'assemblea capitolina e già sfidante di Raggi alle "comunarie" grilline, cerca di mantenere l'aplomb che si deve al ruolo istituzionale. Senza tuttavia rinunciare, forse per la prima volta, a denunciare "i diversi errori" finora commessi, "le infiltrazioni" che hanno messo nei guai il Movimento, "gli avvertimenti " lanciati sull'ex vicecapo di gabinetto arrestato.

Presidente che sta succedendo a Roma? Sembra che il M5S non ne faccia una giusta: prima i revisori dei conti che bocciano il bilancio, poi lo stop al concertone di capodanno...
"Sapevamo, quando siamo stati eletti, che non sarebbe stata una passeggiata. L'Oref è un organismo che va rispettato e che ha fatto i suoi legittimi rilievi, basati però su criticità create dalle passate amministrazioni che ci hanno lasciato un buco di 13 miliardi. Tra l'altro segnalo che, da quando governa il M5S, Roma ha ricevuto spazi di finanza molto inferiori rispetto agli anni scorsi, per di più concessi solo a dicembre. Mi auguro che il governo non voglia giocare una battaglia politica sulla pelle dei romani e si possa avviare un corretto dialogo nell'interesse della città".

Fatto sta che nella fase cruciale della stesura del bilancio, la sindaca non aveva un assessore, ha impiegato più di un mese per individuare il successore di Minenna e ha mandato via il ragioniere generale, che aveva lanciato l'allarme. Questi fattori non hanno influito?
"L'assenza prolungata di questa figura chiave ha certo pesato, ma non è facile trovare un assessore al Bilancio all'altezza, disposta a lavorare con il M5S che vuole segnare una netta discontinuità con il passato. Ci vuol fegato".

Infatti dopo tanto cercare Raggi ha nominato il suo capo staff. Ma un assessore che fallisce una prova tanto importante può restare in sella?
"Io non penso che Mazzillo abbia fallito né che si debba dimettere, considerando i conti disastrosi che ha trovato. Ora lavorerà sui correttivi. Ma se qualcuno pensa di imporci ricatti e svendite di asset strategici sappia che resterà deluso, non cederemo".

Ma l'arresto di Marra e le varie inchieste aperte sulle nomine non dimostrano che Raggi ha quantomeno sbagliato la scelta dei collaboratori?
"Degli errori sono stati sicuramente commessi, la stessa sindaca lo ha riconosciuto. Ma il M5S è una forza in rapida e forte crescita, è fisiologico e frequente che persone con un passato politico in altri ambiti tentino di salire sul carro del vincitore".

Tentativo riuscito, a leggere le carte giudiziarie. Anche per lei, come ha già detto l'ex vicesindaco Frongia, il M5S è stato infiltrato?
"È nei fatti. Questo ci impone di fare una selezione più accorta per evitare virus e infiltrazioni".

Lei frequentava Marra, ci è mai andato a pranzo, come spesso facevano Frongia e Romeo sulla terrazza Caffarelli?
"Ho visto Marra una sola volta nel corso della scorsa consiliatura, insieme con Romeo e Frongia. Era il 2013, dunque ben prima che fosse nominato vicecapo di gabinetto della sindaca. Non lo frequentavo. Non ci sono mai andato a pranzo né a cena, men che meno sulla terrazza Caffarelli. Di solito mangio un panino con il mio staff. Non è un segreto che alcuni di noi avessero avvertito Virginia sull'opportunità di trattenerlo in un ruolo di assoluta vicinanza con lei".

C'è chi dice sia stato Marra a confezionare il dossier contro di lei in piena campagna per le "comunarie". Lo sapeva?
"Se la notizia venisse confermata sarebbe gravissimo, ma la prenderei come una medaglia al valore. Significa che stavo lavorando bene, come continuo a fare. So di stare dalla parte giusta".

La sindaca ha perso la fiducia dei vertici del Movimento, la città è in difficoltà su tutti i fronti, la giunta naviga a vista: quanto si può durare così?
"Roma è in difficoltà su molti fronti non da oggi. Dare un giudizio adesso mi pare prematuro. Gli assessori hanno grande capacità, sanno come attuare il nostro programma. Quindi non mi pongo la domanda. Errori sono stati commessi. Ora andiamo avanti. Ce lo chiede la città".

Se Raggi dovesse ricevere un avviso di garanzia, cosa succederà? La sindaca si autosospenderà, il M5S le toglierà il simbolo o farete finta di nulla?
"Non si ragiona sui "se". Nel caso arrivasse, ne valuteremo i contenuti con il nostro garante".


LINK:  http://www.nextquotidiano.it/marcello-de-vito-raffaele-frongia-la-guerra-dei-dossier/

Marcello De Vito rilascia oggi un’intervista a Giovanna Vitale di Repubblica nella quale con molta sincerità, e a differenza di altri, ammette che di Raffaele Marra il M5S aveva chiesto la rimozione alla sindaca che però ha fatto orecchie da mercante. Nel finale dell’intervista si parla anche del dossier su di lui che aveva portato a un piccolo processo di fronte agli attivisti capeggiati dai tre consiglieri Raggi, Frongia e Stefàno:
Lei frequentava Marra, ci è mai andato a pranzo, come spesso facevano Frongia e Romeo sulla terrazza Caffarelli?
«Ho visto Marra una sola volta nel corso della scorsa consiliatura, insieme con Romeo e Frongia. Era il 2013, dunque ben prima che fosse nominato vicecapo di gabinetto della sindaca. Non lo frequentavo. Non ci sono mai andato a pranzo né a cena, men che meno sulla terrazza Caffarelli. Di solito mangio un panino con il mio staff. Non è un segreto che alcuni di noi avessero avvertito Virginia sull’opportunità di trattenerlo in un ruolo di assoluta vicinanza con lei».
C’è chi dice sia stato Marra a confezionare il dossier contro di lei in piena campagna per le “comunarie”. Lo sapeva?
«Se la notizia venisse confermata sarebbe gravissimo, ma la prenderei come una medaglia al valore. Significa che stavo lavorando bene, come continuo a fare. So di stare dalla parte giusta».

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