Oggi della vicenda del sentiero ciclopedonale tra via Favignana e Via Monte Gemma a Roma – della quale ha parlato tra i primi greenreport.it – se ne è occupata anche Rai3 e, dopo le proteste di cittadini, associazioni ambientaliste e comitati di quartiere, di escursionisti e di ciclisti, finalmente interviene anche il Municipio III di Roma che ha emesso una determina per il ripristino del sentiero con la ricollocazione dei paletti.
Giovanni Caudo, presidente del III Municipio di Roma (sostenuto da una coalizione centro-sinistra – civica) e Simona Sortino, presidente della commissione ambiente del Consiglio municipale hanno confermato che «il sentiero di via Favignana non è carrabile.
Il Municipio III Montesacro ribadisce quanto già comunicato il 19 novembre 2018, che l’accesso carrabile all’edificio oggetto del PdC (permesso di costruire, ndr) rilasciato dal dipartimento PAU (Programmazione e attuazione urbanistica, ndr) di Roma Capitale nel 2016 per la ristrutturazione edilizia dell’immobile del subcondominio di via Monte Gemma e che prevede oltre alle abitazioni anche posti auto e garage non può essere garantito.
Di conseguenza si ribadisce, a garanzia di tutti gli interessi, la necessità che il dipartimento PAU di Roma Capitale chiarisca in via definitiva su quale presupposto si basa il rilascio del PdC dato che non ci sono altri accessi carrabili all’immobile.
Nelle more di questo chiarimento e di quello del dipartimento patrimonio sulla gestione e regolamentazione della parte di sentiero di proprietà comunale il Municipio, la Direzione Tecnica, ha disposto con determina la rimessa in pristino del sentiero costituito dal proseguimento di via Favignana, attraverso la riapposizione di paletti e l’installazione di segnaletica provvisoria che indichi il limite di proprietà comunale dell’area e ne interdica la circolazione veicolare».
Caudo e Sortino ricordano che «da quando ci siamo insediati nel luglio scorso, sia gli uffici del Municipio sia la parte politica, Giunta e consiglieri municipali, hanno svolto le verifiche necessarie a garanzia della correttezza delle procedure e degli atti e a tutela degli interessi generali in capo ai diversi soggetti coinvolti.
Attività scrupolosa e rigorosa che andava fatta per tempo, nel 2016 e nel 2017 quando si firmavano gli atti e partivano i lavori.
Invitiamo tutti alla responsabilità dinanzi a questioni così’ delicate evidenziando l’importanza e la serietà di entrare nel merito delle questioni e di non strumentalizzarle, come purtroppo avvenuto, per fini squisitamente propagandistici e di bandiera e ribadiamo che l’unica garanzia per tutti è quella che il dipartimento Pau di Roma Capitale che ha rilasciato il PdC verifichi la correttezza degli atti e i loro presupposti».
(Articolo pubblicato con questo titolo il 7 marzo 2019 sul sito online “greenreport.it”)
Giovanni Caudo, presidente del III Municipio di Roma (sostenuto da una coalizione centro-sinistra – civica) e Simona Sortino, presidente della commissione ambiente del Consiglio municipale hanno confermato che «il sentiero di via Favignana non è carrabile.
Il Municipio III Montesacro ribadisce quanto già comunicato il 19 novembre 2018, che l’accesso carrabile all’edificio oggetto del PdC (permesso di costruire, ndr) rilasciato dal dipartimento PAU (Programmazione e attuazione urbanistica, ndr) di Roma Capitale nel 2016 per la ristrutturazione edilizia dell’immobile del subcondominio di via Monte Gemma e che prevede oltre alle abitazioni anche posti auto e garage non può essere garantito.
Di conseguenza si ribadisce, a garanzia di tutti gli interessi, la necessità che il dipartimento PAU di Roma Capitale chiarisca in via definitiva su quale presupposto si basa il rilascio del PdC dato che non ci sono altri accessi carrabili all’immobile.
Nelle more di questo chiarimento e di quello del dipartimento patrimonio sulla gestione e regolamentazione della parte di sentiero di proprietà comunale il Municipio, la Direzione Tecnica, ha disposto con determina la rimessa in pristino del sentiero costituito dal proseguimento di via Favignana, attraverso la riapposizione di paletti e l’installazione di segnaletica provvisoria che indichi il limite di proprietà comunale dell’area e ne interdica la circolazione veicolare».
Caudo e Sortino ricordano che «da quando ci siamo insediati nel luglio scorso, sia gli uffici del Municipio sia la parte politica, Giunta e consiglieri municipali, hanno svolto le verifiche necessarie a garanzia della correttezza delle procedure e degli atti e a tutela degli interessi generali in capo ai diversi soggetti coinvolti.
Attività scrupolosa e rigorosa che andava fatta per tempo, nel 2016 e nel 2017 quando si firmavano gli atti e partivano i lavori.
Invitiamo tutti alla responsabilità dinanzi a questioni così’ delicate evidenziando l’importanza e la serietà di entrare nel merito delle questioni e di non strumentalizzarle, come purtroppo avvenuto, per fini squisitamente propagandistici e di bandiera e ribadiamo che l’unica garanzia per tutti è quella che il dipartimento Pau di Roma Capitale che ha rilasciato il PdC verifichi la correttezza degli atti e i loro presupposti».
(Articolo pubblicato con questo titolo il 7 marzo 2019 sul sito online “greenreport.it”)
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