Proprio ora che abbiamo appreso dall'articolo di Lavinia di Gianvito sul Corriere della sera-edizione di Roma di ieri sabato 24 maggio 2008, dell'apertura di una inchiesta della Procura della Repubblica di Roma sulle politiche portate avanti in materia di urbanistica da parte della giunta comunale Veltroni appare ancora più interessante l'articolo pubblicato su "Libero" dell'11 maggio 2008 in cui è stata presentata una interessante intervista all'ex Assessore Regionale all'Urbanistica Salvatore Bonadonna (PRC).
Nell'intervista, riprendendo forti critiche di epoca non sospetta (circa 5 anni fa), rilanciate a febbraio 2008 in occasione della controversa approvazione del nuovo PRG, vengono lucidamente indicate quelle che sono state le radici della gravissima situazione in cui versa attualmente l'urbanistica romana, per gli effetti perversi che determinate scelte hanno prodotto e stanno producendo sul territorio, per la totale estraneazione verificatasi da parte della classe politica al governo della città nei confronti delle esigenze e ei diritti partecipativi della cittadinanza, e per una drammatica cementificazione che non trova eguali in Europa.
Perversi effetti della cosiddetta aurbanistica contrattata, che si è tradotta nell'esaltazione della rendita fondiaria, ed in una urbanizzazione portata avanti dai grandi gruppi in totale spregio delle esigenze della cittadinanza, senza realizzare o lasciando in chiusura degli accordi le opere di interesse pubblico, viabilità e quant'altro (vedi ad esempio Parco Talenti-Rione Rinascimento, Ponte di Nona, ben documentati sul nostro canale web-tv), opere di interesse pubblico sovente realizzate comunque con bassa se non infima qualità costruttiva, che ne renderà di qui a pochi anni necessario il rifacimento.
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