martedì 29 aprile 2014

Una interessante intervista all'assessore alla Trasformazione Urbana del comune di Roma Giovanni Caudo, non dimenticando QUALI sono stati gli impegni del sindaco Ignazio Marino e della sua maggioranza al momento delle elezioni comunali del 2013

RICEVIAMO E VOLE TIERI PUBBLICHIAMO:
LINK: http://www.eddyburg.it/2014/04/roma-rigenerazione-urbana-vs-partito.html

QUESTI GLI IMPEGNI ASSUNTI DAL SINDACO MARINO E DALLA SUA MAGGIORANZA:

Roma: rigenerazione urbana vs partito del cemento

di Milena Farina   25 Aprile 2014
38  3
Intervista  di Milena Farina all'assessore comunale alla Trasformazione urbana Giovanni Caudo: una persona scomoda per i partigiani della città della rendita. Il Giornale dell'architettura online, 25 aprile 2014

ROMA. Continua il braccio di ferro, soprattutto intorno alle destinazioni d'uso, alle nuove volumetrie e alle modalità di realizzazione della centralità Romanina prevista dal PRG, tra l'assessore alla Trasformazione urbana Giovanni Caudo e i cosiddetti poteri forti rappresentati dagli immobiliaristi della capitale (cfr.www.abitarearoma.net). Cogliamo l'occasione per pubblicare la versione integrale dell'intervista comparsa sul numero 117 (primavera 2014) dell'edizione cartacea del nostro Giornale, attualmente in distribuzione, al neoassessore della giunta Marino dopo oltre 8 mesi dal suo varo. L'intervista, insieme ad altri due articoli, intende inoltre fare il punto sullo stato d'avanzamento delle grandi opere incompiute, sulle politiche avviate in tema di mobilità e sulle varie scelte urbanistiche. Architetto e professore associato di Urbanistica presso l’Università di «Roma Tre», Caudo (Fiumefreddo di Sicilia, 1964) si è interessato in particolare alle questioni abitative nella città contemporanea.

Assessore Caudo, la decisione di cambiare nome all’assessorato è stato uno dei primi segnali del nuovo corso dell’amministrazione. Perché il termine urbanistica vi è sembrato inadeguato?
Il nuovo nome deriva dalla constatazione che siamo passati dall’urbanistica dell’espansione tipica del ‘900 a un nuovo ciclo in cui si ritorna alle origini della disciplina, che alla fine dell’800 si occupava del risanamento della città esistente. La scelta ha quindi un duplice significato, culturale e operativo.

Quali sono le azioni più significative in tal senso, dopo la revoca della Delibera della giunta Alemanno sui nuovi ambiti di riserva nell’agro romano?
La delibera, oltre a evitare un’ulteriore urbanizzazione su 2.365 ettari di agro romano (161 nuove aree edificabili), è il primo segnale della volontà di riportare l’azione all’interno delle previsioni del PRG e in particolare in quelle aree individuate come parte della città da riqualificare, pari a 9.500 ettari: abbiamo avviato 5 PRINT che sono tra gli strumenti previsti dal PRG per intervenire in queste aree; poi c’è l’attenzione alla trasformazione delle aree dismesse o dismettibili, come il patrimonio del demanio e in particolare le caserme del Ministero della Difesa.

Il primo intervento di trasformazione urbana annunciato è la Città della Scienza in via Guido Reni, di fronte al MAXXI. Sarà l’occasione per sperimentare una nuova modalità di gestione delle trasformazioni complesse?
La trasformazione dello stabilimento militare materiali elettrici di precisione è l’operazione più importante avviata sul patrimonio demaniale, che interessa un vero e proprio pezzo di città. Qui abbiamo cercato di determinare una linea di azione per gli interventi di rigenerazione articolata in tre strategie: si rende accessibile l’area, attraverso la costruzione di un’armatura di spazio pubblico che permetta di reinserirla nel tessuto urbano, in continuità con la piazza del MAXXI; s’inseriscono funzioni pubbliche, delle quali la Città della Scienza è l’elemento principale; si favorisce la messa a valore dell’area in modo da produrre le risorse necessarie per sostenere l’intervento pubblico (residenze e funzioni commerciali). Abbiamo appena predisposto la variante urbanistica, che fissa i nuovi parametri e le invarianti dell’intervento pubblico; ora sta partendo la fase di consultazione con la formazione di un’assemblea partecipata degli abitanti, dalla quale usciranno gli elementi che saranno posti a base di un Documento di progettazione preliminare; poi organizzeremo un concorso internazionale per il masterplan di tutta l’area, con 5-6 gruppi selezionati su curricula che parteciperanno a una serie di incontri intermedi per la discussione di temi specifici (spazio pubblico, risparmio energetico, tipologie insediative). Per la città della Scienza si organizzerà anche un concorso di progettazione, una volta messo a punto il progetto scientifico che, oltre alla parte espositiva, prevede laboratori di ricerca e aree per l’innovazione scientifica e culturale.

La strategia della trasformazione sembra molto più complessa da gestire rispetto a quella dell’espansione, poiché ci si scontra con interessi consolidati. Quale sarà il ruolo della partecipazione, visto il dissenso che ormai sembra accompagnare ogni proposta di cambiamento?
Il dialogo con la città si è interrotto negli anni passati e insieme è cresciuta la sfiducia nei confronti dell’amministrazione comunale. Per ricostruire questo rapporto è necessario parlare con trasparenza e costruire momenti di partecipazione, a partire da situazioni concrete. Nel caso di via Guido Reni, stiamo avviando la partecipazione sulla base di una variante urbanistica già approvata, nella quale sono state individuate le quantità necessarie a garantire la sostenibilità economica dell’intervento per i soggetti coinvolti: il demanio dello Stato che vende l’area, l’operatore privato che realizza la valorizzazione immobiliare (Cassa Depositi e Prestiti Investimenti SGR), l’Amministrazione che acquisisce metà dell’area (27.000 mq di SUL) per funzioni pubbliche e il contributo straordinario. Sarà aperto un tavolo con le associazioni, il Municipio e un gruppo tecnico dell’assessorato che potrà esprimere indicazioni sulle funzioni pubbliche più adatte e sulla collocazione delle funzioni private.

Il vostro programma s’inserisce nel PRG, quindi viene confermata l’idea di città policentrica? Intendete rilanciare il tema delle centralità, visto che uno dei limiti del piano è la loro scarsa caratterizzazione funzionale nonché debole capacità aggregativa?
La struttura policentrica del piano è stata in gran parte realizzata già negli anni precedenti, anche se non è percepita dalla città: il 70% delle centralità erano già attuate quando è stato approvato il piano e altre sono state realizzate nel frattempo. Ora stiamo lavorando sulle loro connessioni con il sistema di trasporto pubblico: a dicembre abbiamo approvato in giunta la delibera per la realizzazione della stazione ferroviaria a Ponte di Nona, una delle centralità più discusse per l’assenza di collegamenti con la rete su ferro oltre che per la pessima qualità dell’intervento; tra le centralità da realizzare, a Romanina abbiamo previsto il prolungamento di 2 fermate della metro A e a Massimina si realizzerà una nuova stazione sulla linea FR1. Lavoreremo inoltre in variante al piano per collocare nuove concentrazioni di funzioni intorno alle stazioni delle linee ferroviarie già esistenti all’interno del GRA (Ponte Mammolo, Grotta Rossa, Ipogeo degli Ottavi, Anagnina), che potrebbero avere un effetto di riequilibrio del sistema dei flussi spostando i pesi nella zona intermedia tra la città consolidata e l’esterno. Non si rinuncia a un’ulteriore cura del ferro, ma in attesa delle nuove linee Metropolitane portiamo le funzioni dove il ferro c’è già o è sottoutilizzato.

Quale sarà l’impatto delle compensazioni previste dal PRG? È possibile individuare strumenti per disinnescare questo meccanismo che già ha fatto «atterrare» grosse cubature su Roma?
Per buona parte delle compensazioni erano già state individuate 84 aree di «atterraggio», con un meccanismo, quello dell’equivalenza di valore, che ha trasformato i 4 milioni di mc in 6,4 milioni di mc per via della loro collocazione più periferica. L’Assemblea capitolina ha già approvato negli anni scorsi le delibere relative a 61 aree, che sono dunque già operative, mentre noi stiamo lavorando sulle altre 23. Gli anni non sono passati invano, come si vede. Anche se promuovessimo una moratoria urbanistica, questi atti andrebbero comunque avanti. Stiamo lavorando affinché le nuove collocazioni siano coerenti con il piano ma anche con il nostro programma, ovvero rilocalizzando la cubatura in aree già urbanizzate; seguiremo la stessa logica nella localizzazione degli ulteriori 3,5 milioni di mc che restano da compensare, portandoli in aree più centrali in modo da ridurli. Dunque la nostra azione prevede la chiusura delle compensazioni ancora in itinere e, come obiettivo di fine mandato, la cancellazione dell’articolo del piano che le prevede perché è un principio sbagliato e di difficile gestione.

A proposito di strumenti difficili da gestire, che impatto avrà nei prossimi anni l’attuazione del Piano Casa? Cosa può fare l’amministrazione per evitare che tali interventi sconvolgano gli equilibri di tanti quartieri e rendano superflue le previsioni del PRG?
Dal punto di vista dei principi il Piano Casa non è sbagliato. È sbagliata la Legge Regionale che ha esteso le maglie della normativa oltre l’intervento edilizio arrivando alla dimensione urbanistica. In questo modo invece di semplificare si complica, perché gli interventi che hanno un impatto urbanistico devono passare al vaglio dell’Assemblea capitolina, quindi hanno un iter più complesso. Intanto abbiamo concordato con la Regione di modificare la legge, in particolare il comma 3 dell’articolo 3-ter che è il più devastante in termini di pesi insediativi in quanto prevede nelle aree non edificate una premialità del 10% calcolato sull’intera cubatura prevista da un piano attuativo. Nella nuova proposta di legge regionale questa possibilità viene ridotta. Si poteva fare di più, l’accordo Stato Regioni su cui si fonda il cosiddetto Piano Casa, infatti, non prevede l’applicazione a volumi non esistenti. Così di fatto il Piano Casa si applica anche alla nuova edificazione e non solo all’esistente, è l’unica Regione che consente questa fattispecie.

Attraverso quali strumenti l’amministrazione si sta facendo carico della questione abitativa?
Vista la carenza di risorse pubbliche, ci stiamo muovendo su due binari: limitando il nostro intervento alle situazioni di estrema emergenza ovvero trovando una soluzione abitativa per le famiglie – circa 3.000 – che sono in graduatoria per la casa popolare con il massimo di punteggio; proponendo ai costruttori che oggi hanno il problema dell’invenduto di mettere sul mercato alloggi a prezzi convenzionati, in cambio della riduzione degli oneri. Stiamo infine concludendo le procedure del 2° PEEP che prevede 14 nuovi interventi di edilizia agevolata, per circa 3.000 alloggi.

Che idea avete del centro storico? Il progetto di pedonalizzazione del tridente non rischia di trasformare ulteriormente questa parte di città in una sorta di parco turistico, dal quale i romani si sentono esclusi?
Nel tridente stiamo completando la ripavimentazione delle strade: è una predisposizione alla pedonalizzazione che sarà attuata dopo aver individuato un sistema di parcheggi per attutire i disagi ai residenti e lasciare l’auto fuori dal centro storico. Per contrastare la progressiva commercializzazione, abbiamo messo in campo due interventi strategici: la sistemazione intorno al Mausoleo di Augusto, dove si costruirà una nuova piazza laddove ora c’è uno slargo; il piano di recupero di via Crispi con l’ampliamento della Galleria d’arte moderna. Stiamo inoltre individuando gli immobili sottoutilizzati e dismessi per introdurre nuovi usi pubblici, con destinazioni solitamente escluse dal mercato.

Quali sono le difficoltà nel governare dinamiche metropolitane che vanno oltre i confini della stessa provincia con strumenti limitati alla dimensione territoriale comunale? Che caratteristiche dovrebbe avere l’architettura istituzionale di Roma Capitale?
È necessario aprire un dibattito su questo tema. I finanziamenti per Roma Capitale dovrebbero essere stabiliti con una Legge Speciale in relazione a obiettivi legati al suo ruolo, visto che in ogni caso lo Stato si trova periodicamente a ripianarne i debiti. Noi come assessorato la dimensione metropolitana l’abbiamo già assunta: nella macrostruttura abbiamo costituito un’apposita unità operativa che dialoga su un doppio livello, con i Municipi e con i Comuni contermini, anticipando lagovernance che sarà tipica della città metropolitana.

Come si immagina Roma alla fine del mandato?
La città si sta preparando anche con le scelte urbanistiche a due importanti appuntamenti: il 150° anniversario di Roma Capitale nel 2020 e il Giubileo nel 2025. Traguardando l’orizzonte di medio periodo, m’immagino una città più ordinata che si è riappropriata delle regole come strumento per costruirsi il proprio futuro; una città che guarda alla sua dimensione metropolitana in cui le periferie sono luoghi che si riposizionano rispetto a un nuovo concetto di centralità; una città che ha ricostruito un appeal internazionale oggi completamente perso. Una città in cui le scelte urbanistiche devono essere a sostegno dei percorsi di sviluppo sociale ed economico e non essere fine a se stesse.

(di Milena Farina, edizione online, 15 aprile 2014)
GIOVANNI CAUDO, UN ASSESSORE DA DIFENDERE A TUTTI I COSTI  !!!
CONTRO L'INQUALIFICABILE PARTITO DEL CEMENTO....
DI CUI, NELL'ATTUALE MAGGIORANZA, FA PARTE A PIENO E VERGOGNOSO TITOLO IL PD, IRRIDENTE NEI CONFRONTI DEGLI IMPEGNI PRESI NEI CONFRONTI DEGLI ELETTORI NEL 2013....

domenica 27 aprile 2014

Il vibrante appello di un gruppo di cittadini del quartiere Talenti al Servizio Giardini del Comune di Roma e al Presidente Municipio III Marchionne: spostate parte della panchine del Parco "qua le zampe" di via Niccodemi a valle dei giochi, altrimenti la mattina, i visitatori del parco RISCHIANO L'INSOLAZIONE !!!


Nei parchi del Municipio III, per quel che è sinora noto a via Valsolda e a via Niccodemi, le aziende che operano per il Servizio Giardini a potare gli alberi, tagliano rami ed intere arberature, MA poi abbandonano alberi er ami tagliati nei parchi, con i possibili rischi per la pubblica incolumità ! Ma a Servizio Giardini e Municipio III, una cosa così -che sta suscitando vibrate proteste della gente confluite addirittura in una lettera pubblicata il 25 aprile dalla Repubblica- STA BENE ? Speriamo di NO....


mercoledì 23 aprile 2014

Ancora una volta arriva in rete un'ondata di appartamenti in vendita nel quartiere Talenti ! Se dovete/volete/potete acquistare una casa, acquistatela fra i solidi appartamenti della parte storica del quartiere, all'epoca della nascita e dello sviluppo di Talenti costruiti da maestranze qualificate, che sapevano bene il loro mestiere, e NON nella cinta di cemento che sta strangolando il quartiere, una alluvione di cemento nell'intera Roma che sta provocando il crollo del valore degli immobili e dei vostri sudati risparmi IN ESSI INVESTITI! Eccovi gli annunci di queste ultime settimane

TALENTI Via Renato Fucini - in stabile in cortina - annunci gratuiti - PortaPortese
TALENTI Via Renato Fucini - in stabile in cortina fronte parco appartamento finemente ristrutturato con ampio ingresso soggiorno due camere ...
 
  appartamento in vendita in via renato fucini s/n. roma - Idealista.it
appartamento di 80 m², appartamento in vendita in via renato fucini s/n. roma, quartiere città giardino-talenti.
 
Vendita Appartamento in via Ettore Romagnoli. Roma. Da ristrutturare, piano rialzato, posto auto ...
Foto. Stampa. Segnala errori. anteprima foto 1 - Appartamento via Ettore Romagnoli, Roma. Ingrandisci. Mi piace. foto Appartamento Vendita Roma.
  Vendita Appartamento in via Roberto Bracco. Roma. Buono stato, quarto piano, terrazza ...
Planimetrie. Planimetria. anteprima foto 2 - Appartamento via Roberto Bracco, Roma. anteprima foto 3 - Appartamento via Roberto Bracco, Roma.
 
  Trilocale Via Franco Sacchetti Roma - Casa in vendita
(41435610) - Via Franco Sacchetti, in palazzina in cortina, immobile posto al primo piano di 150mq, ...Annunci di Trilocale Via Franco Sacchetti in ...
 
  Quadrilocale via Francesco D'Ovidio, Roma - Immobiliare.it
Via Francesco D'Ovidio, palazzina in cortina di 5 piani complessivi, nuda proprietà sita al 4°piano, composta da: ingresso, salone, due camere, ...
 
Trilocale via Francesco D'Ovidio, Roma - Immobiliare.it
Talenti ad. D'Ovidio arredato piccolo soggiorno con angolo cottura due camere bagno ampio giardino libero dal 15 giugno 2014 euro 890. Per info ...
 
Talenti via francesco d'ovidio - Appartamenti In vendita a Roma - Subito.it
Prezzo350.000 €; ComuneRoma; ZonaM.Sacro/Talenti/Prati Fiscali; Superficie106 mq. n via Francesco D'Ovidio, all'interno di una palazzina in ...
 
  Vendita Attico / Mansarda in via Francesco D'Ovidio 34 Roma. Ottimo stato, posto auto, terrazza
Valutazione immobili Tufello, Monte Sacro, Nuovo Salario, Talenti, Roma · Prezzo metro quadro CAP 00137 · Prezzi Via Francesco. D'Ovidio, Roma ...
 
  Bilocale via di Casal Boccone 89-95, Roma - Immobiliare.it
275.000. Foto - Bilocale via di Casal Boccone, Roma · Bilocale via di Casal Boccone, Roma. Appartamento in Vendita. 60 m² | 2 locali. € 269.000.
 
Vendita Appartamento Roma. Trilocale in via Renato Fucini 38. Ottimo stato, piano terra, posto ...
anteprima foto 1 - Trilocale via Renato Fucini 38, Roma. anteprima foto 2 - Trilocale via Renato Fucini 38, Roma. anteprima foto 3 - Trilocale via ...
 
  Vendita Appartamento in via Renato Fucini 48. Roma. Ottimo stato, piano terra, posto auto ...
Talenti via Renato Fucini all'interno del comprensorio signorile "Villa dei Cedri"con fontana e parco condominiale interno, adiacente centro ...
 
  Vendita Appartamento Roma. Bilocale in via olindo guerrini. Terrazza - Immobiliare.it
camera - Bilocale via olindo guerrini, Roma. balcone - Bilocale via olindo guerrini, Roma. corte2 - Bilocale via olindo guerrini, Roma. corte1. Mi piace.
 
  Monolocale via Antonio Fogazzaro, Roma - Immobiliare.it
anteprima foto 4 - Monolocale via Antonio Fogazzaro, Roma. piantina - Monolocale via Antonio Fogazzaro, Roma. anteprima foto 6 - Monolocale via ...
 
  Trilocale via Antonio Fogazzaro, Roma - Immobiliare.it
talenti, via antonio fogazzaro, appartamento mq. 65 sito al piano secondo. ristrutturato con parquet e doppi vetri. salone, angolo cottura, camera ...
 
  Appartamento in zona Talenti a Roma - evolveStar
Bilocale via di Casal Boccone, Roma... - Appartamento - 269.000€. 31 Marzo 60m2 2 vani 4.483€/m2 134.500€/vano Simili Segnala. Roma - TALENTI ...
 
  Vendita Appartamento Roma. Trilocale in via Domenico Oliva. Da ristrutturare, riscaldamento ...
Talenti: via Domenico Oliva, disponiamo di un appartamento sito in una palazzina in cortina, recentemente ristrutturata, composto da: ampio ingresso, ...
 
Trilocale via Antonio Fogazzaro, Roma - Immobiliare.it
Talenti Via Antonio Fogazzaro appartamento posto al secondo piano di mq 65 composto da salone con angolo cottura camera matrimoniale ...
  Vendita Appartamento Roma. Trilocale in via Giovanni Verga. Da ristrutturare, terzo piano, balcone ...
anteprima foto 2 - Trilocale via Giovanni Verga, Roma. anteprima foto 3 - Trilocale via Giovanni Verga, Roma. anteprima foto 4 - Trilocale via Giovanni ...
 
  Vendita Appartamento Roma. Bilocale in via di Casal Boccone. Ottimo stato, terzo piano, posto ...
Angolo Cottura - Bilocale via di Casal Boccone, Roma. Soggiorno - Bilocale via di Casal Boccone, Roma. Angolo Cottura - Bilocale via di Casal ...
 
  Vendita Appartamento Roma. Quadrilocale in via Franco Sacchetti. Buono stato, primo piano ...
Foto. Stampa. Segnala errori. anteprima foto 1 - Quadrilocale via Franco Sacchetti, Roma. anteprima foto 2 - Quadrilocale via Franco Sacchetti, Roma.
 
  Vendita Appartamento Roma. Trilocale in via Giovanni Verga. Da ristrutturare, terzo piano, balcone
anteprima foto 2 - Trilocale via Giovanni Verga, Roma. anteprima foto 3 - Trilocale via Giovanni Verga, Roma. anteprima foto 4 - Trilocale via Giovanni ...
 
 
 
 
 
 
 
 

Apre nel Municipio III uno Sportello Alcolisti Anomini della STAFI

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICIZIAMO

:

Davanti alla drammatica situazione finanziaria del comune di Roma, davanti a tagli selvaggi, che potrebbero minare alla base tanti dei servizi necessari per noi cittadini, è INCREDIBILE che non si ponga mano a aquel vero e proprio tesore che è sparso fra le righe del bilancio comunale ! Un approfondimento di CarteInRegola - Coordinamento dei CDQ di Roma

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO:

carte inregola

7 apr

a Ccn: me
In una situazione particolarmente drammatica per le risorse economiche della città, mentre la Giunta Capitolina sta predisponendo le  misure necessarie al contenimento della spesa e i cittadini temono che l'Amministrazione  sia costretta a ridurre e a eliminare servizi,  nonché a vendere  parte del proprio patrimonio, c’ è un “tesoro” pubblico che il Comune ha continuato a “regalare” ai privati che potrebbe tornare ad essere utilizzato come risorsa per la collettività. Carteinregola, che ha cominciato a elaborare una mappatura dei i beni pubblici affidati in concessione  o in comodato d'uso, da cui sta man mano emergendo un quadro che ci lascia a dir poco allibiti, ha scritto al Vicesindaco Nieri, con delega al Patrimonio, chiedendo di fermare le concessioni, e soprattutto di fare una verifica di tutti gli edifici e impianti sportivi che hanno chiesto un prolungamento della concessione  (che dai 6 anni non prorogabili, in caso di lavori di ristrutturazione può arrivare  a30 anni e oltre)

E anche chiedendo di aprire un confronto con i cittadini per riscrivere le regole di affidamento dei beni pubblici ai privati.
Roma, 4 aprile 2014 Circoli sportivi, casali, villette, appartamenti, ex case per il custode di edifici pubblici: centinaia di spazi e immobili consegnati a privati senza alcuna procedura di evidenza pubblica, con contratti scaduti o prorogati in barba alle recenti normative che prescrivono il ricorso al bando pubblico e vietano rinnovi o proroghe (1).
E i canoni risultano decisamente esigui (basti un esempio: 3000 euro annui per un maneggio all'interno di una villa  storica) a fronte di nessun vantaggio pubblico, dato che, a causa della totale mancanza di controlli, anche  i pochi obblighi previsti dai disciplinari di concessione o dalle convenzioni spesso non vengono rispettati: ci sono circoli sportivi negli impianti di Roma Capitale che pagano solo il 10% del canone di mercato (che non è chiaro in base a quali parametri venga stabilito), che dovrebbero garantire tariffe  comunali ai cittadini e servizi al Municipio e che invece praticano  i prezzi salati dei circoli privati (facendo concorrenza sleale)(2).  E ville, villette e appartamenti del Comune concessi in comodato d'uso gratuitamente (o a canoni irrisori) a soggetti che in molti casi non ne hanno alcun diritto
Un monumento alla clientela e al favore, che si è consolidato nel corso degli anni grazie a  una gestione amministrativa opaca e inefficiente, che non è stata  in grado di fornire un quadro aggiornato e puntuale della situazione degli immobili neanche agli stessi soggetti pubblici che ne hanno fatto richiesta. Anche i Comitati cittadini che presentano istanza di   accesso  agli atti si trovano di fronte a un vero e proprio puzzle di dati e informazioni quasi impossibile da ricomporre, perché spesso i sistemi informatici di catalogazione dei beni utilizzano chiavi e sistemi diversi nei vari uffici.
E il Regolamento comunale per le Concessioni di beni immobili appartenenti al demanio e al patrimonio indisponibile comunale  (delibera C.C. 5625/1983) (3) di Roma Capitale - tuttora in vigore -  risale al 1983  e non  ha, pertanto,  recepito le nuove normative europee, lasciando quindi spalancate le porte al rischio di procedure illegittime che possono oltretutto alimentare i contenziosi a carico del Comune.
Carteinregola chiede al Comune di partecipare alla redazione del nuovo Regolamento,  per mettere a disposizione l'esperienza dei tanti Comitati cittadini che da anni si battono per la legalità, per la trasparenza, per l'equità e per la salvaguardia della città di Roma. E condividere il percorso sarebbe un importante segnale di discontinuità rispetto al passato da parte di questa amministrazione.
INVITIAMO CITTADINI E COMITATI A MANDARE SEGNALAZIONI A romasperimenta@gmail.com
Scarica la lettera di Carteinregola e Cittadinanzattiva Lazio Lettera Nieri 3 aprile 2014

(1) l'art.11 del  Regolamento degli impianti sportivi comunali indica  la durata della concessione  in  6 anni, con la possibilità di prolungarla  qualora il concessionario sia stato autorizzato  ad eseguire interventi di restauro o di ristrutturazione etc. fino a 30 anni (e "per necessità motivate" anche oltre).  Tuttavia è espressamente richiamata la necessità che "il progetto  sia presentato all'Amministrazione comunale almeno due anni prima della scadenza della concessione". Quindi dovrebbe essere cura dell'Amministrazione verificare che le concessioni oggetto di recente prolungamento avessero tale requisito. Inoltre è specificato che "alla scadenza del sopraindicato periodo il concessionario deve riconsegnare l'impianto essendo tassativamente esclusa la proroga della concessione"
art.11 delib impianti sportivi 2001 a


art.11 delib impainti sportivi 2001 b

(2) Regolamento per gli Impianti Sportivi di proprietà Comunale

Delibera del Consiglio Comunale n° 170 del 07 novembre 2002.
Con la delibera n° 170 del 07 novembre 2002, il Consiglio Comunale ha approvato il nuovo regolamento che andrà a sostituire il precedente approvato con delibera consiliare n° 155 del 25/07/1995 così come modificato dalla delibera C.C. n° 124 del 18/06/1998.
Con il nuovo Regolamento, per le nuove concessioni, sono revocate le delibere del Consiglio Comunale n° 155 del 25/07/1995, n° 124 del 18/06/1998 e n° 66 del 03/04/2000.
Per le nuove concessioni, è prevista l'opzione da parte del concessionario, tra 3 tipi di canoni:
1) Canone di mercato (allegato "B"): pari alla valutazione del canone determinato dalla Commissione Stime secondo i criteri previsti dall'allegato "E";
2) Canone concordato (allegato "C": pari al 70% del canone di mercato ma con maggiori obblighi da parte del concessionario;
3) Canone ridotto (allegato "D"): pari al 10% del canone di mercato ma l'obbligo da parte del concessionario di praticare le tariffe comunali; 
Per i rapporti iniziati precedentemente all'approvazione del nuovo Regolamento e rientranti nella casistica prevista dall'art. 11, è consentito il prolungamento della concessione per una durata pari al risultato determinato dalla formula prevista dall'allegato "F" del nuovo Regolamento. E' possibile prelevare il foglio elettronico in formato Excel per il calcolo della durata di prolungamento; i rapporti così novati, rientrano nella disciplina del nuovo Regolamento.
Allegati:
 (3) CC_5625_83 Regolamento comunale per le Concessioni di beni immobili

NOTA A MARGINE: durante l'ultima notte del presidio - la "maratona delle delibere" l'allora Assessore allo Sport Cochi tentò fino all'ultimo di far approvare la  Proposta n. 117/2012. Regolamento per gli impianti sportivi di proprietà comunale. Revoca deliberazioni del Consiglio Comunale n. 170 del 7 novembre 2002, n. 4 del 12 gennaio 2006, n. 35 del 22 febbraio 2007 e del Commissario Straordinario (adottate con i poteri del Consiglio Comunale) n. 64 del 26 marzo 2008. Che però non andò al voto, e lui  la prese decisamente male... (> guarda il video degli ultimi minuti dell'ultima notte della consiliatura Alemanno "Un finale poco edificante" http://carteinregola.wordpress.com/about/tutte-le-nostre-iniziative/diario-presidio-in-campidoglio/presidio-in-diretta/)La Proposta con il  Regolamento però è mai stata di dominio pubblico...


--

Aggiornamento sulla vergognosa mozione “bipartisan” sull’urbanistica, che vor rebbe scaricare su Roma TUTTI i 100 milioni di metri cubi del devastante PRG targato Walter Veltroni !!

RICORDATE ?
AGGIORNAMENTO - da carte in regola:

Mozione “bipartisan” sull’urbanistica

AGGIORNAMENTO: Nel corso della seduta odierna il Presidente Coratti ha comunicato che la  Mozione n.85 non sarebbe stata messa a votazione. Non sappiamo se verrà riproposta martedì 15, data della prossima Assemblea.
Noi di Carteinregola non vogliamo essere prevenuti, anche se durante il nostro presidio di 4 mesi alle Assemblee Capitoline, finito esattamente un anno fa, abbiamo più volte constatato che le distanze tra maggioranza e opposizione (allora rovesciate) possono essere assai ridotte. E ricevere la notizia di una mozione, la n.85, presentata martedì 8, che andrà in discussione oggi, giovedì 10, che porta la firma di capigruppo e consiglieri del PD e di varie formazioni di centro destra compreso Fratelli d’Italia (1), ci spinge a tornare a fare quello che abbiamo sempre fatto: informare cittadini, comitati, giornalisti (e gli stessi consiglieri)  sui temi e le iniziative dell’Amministrazione e dell’Assemblea Capitolina.
ampidoglio mosaico orizz 2
Il nostro Presidio in Campidoglio, aprile 2013
Leggiamo quindi la mozione: dopo un  preambolo sulla crisi e sulla necessità di una ripresa economica della città, si arriva al dunque, cioè alla necessità di portare alla approvazione dell’Assemblea Capitolina “numerosi atti deliberativi su emergenza abitativa, riqualificazione urbana, opere pubbliche, acquisizione di parchi e gestione del verde urbano”.
In pratica, si tratta di  una  sollecitazione perché Sindaco e Giunta provvedano  ad “avviare nella città progetti, risorse ed interventi” la cui “attuazione è indispensabile per rivitalizzare l’economia cittadina e per portare qualità urbana e riqualificazione territoriale”. Ma la mozione va oltre, chiedendo al Sindaco e alla Giunta di portare al voto dell’Assemblea tutta una serie di provvedimenti su cui da tempo ci risulta che gli assessorati stiano lavorando, che evidentemente la mozione ha lo scopo di sollecitare.
Li elenchiamo, con il nostro commento  ed alcune  informazioni fornite dagli asessorati di competenza:
- i Programmi urbanistici previsti dal PRG vigente (Compensazioni, ProgrammiIntegrati – PRINT, Centralità e Nodi di Scambio);
L’Assessore Caudo, che in tutte le occasioni pubbliche,  sollecitato da comitati e categorie professionali,  ha ribadito che il PRG sarà portato avanti, con eventuali correzioni laddove si rendesse necessario rimodulare alcuni interventi (il Piano Regolatore Generale è stato “adottato” nel 2003 e approvato nel 2008), a partire dalla prossima settimana  inaugurerà una prima serie di conferenze urbanistiche nei 15 Municipi, illustrando  ai cittadini tutti gli interventi previsti e i relativi cronoprogrammi, nella prospettiva, dopo un secondo ciclo di incontri subito dopo l’estate, di organizzare una conferenza urbanistica della città.

− schema di bando per gestire le aree a vocazione agricola acquisite con le compensazioni;
Sappiamo che sono state già presentate diverse  proposte, una  dall’Assessorato al Patrimonio, e approfondiremo l’argomento.
−regolamento del Verde e rimodulazione del programma Punti Verde Qualità;

Sul Regolamento del verde siamo assolutamente d’accordo, perché non passa giorno in cui non si rimpianga amaramente la sua mancata istituzione (forse non tutti sanno che  la Capitale non ha mai avuto un Regolamento del verde che tuteli le alberature da interventi efferati, soprattutto su suolo privato). Quanto ai Punti Verde Qualità, ne parliamo più oltre.
−deliberazione per snellire e velocizzare le procedure di attuazione del Piano Casa;
Sul Piano casa Polverini/Zingaretti ci siamo già espressi in audizioni, convegni, appelli (> vai alla pagina “Piano casa”): le modifiche al “Piano Casa” vigente, che verranno sottoposte al Consiglio Regionale nei prossimi giorni, non intaccano l’impostazione generale e il famigerato “articolo 3 ter” – ai tempi della Polverini avversato da tutto il centro sinistra – che permette di aumentare cubature e trasformare in appartamenti praticamente tutto, bypassando qualunque pianificazione urbanistica. E’ quindi importante un’attenta valutazione di tutto ciò che verrà proposto, tenendo conto che gli standard urbanistici sono un “bene pubblico” che l’Assemblea Capitolina e l’amministrazione devono gestire con molta cura nell’interesse generale.

 −piano di valorizzazione del Tevere per la bonifica, la navigabilità e l’utilizzazione delle sponde;
La parte da tenere sotto osservazione è “utilizzazione delle sponde”: dopo le recenti sciagure e l’assicurazione del Sindaco e dell’Assessore Caudo che non si costruirà mai  più in aree a rischio esondazione, risulta particolarmente sinistra. E a chi venisse in mente di dirci che siamo troppo propensi a pensar male, rispondiamo che (se non ci sono state recenti modifiche in commissione) il Piano Casa Zingaretti,  al contrario del precedente “Piano Marrazzo”, non esclude interventi edilizi in aree di rispetto dei fiumi, e ci è già giunta voce di una richiesta di “Piano casa” che riguarda una costruzione in area esondazione del fiume Aniene…
− controdeduzione alle osservazioni ai piani di recupero urbanistico dei toponimi adottati e completamento delle adozioni dei piani ancora in istruttoria;
Di Toponimi ne sappiamo poco, ma abbastanza per capire che l’approvazione dei piani “un tanto al chilo”, avvenuta sotto i nostri occhi nelle ultime ore della precedente consiliatura, avrebbe richiesto invece una serie di approfondimenti indispensabili per garantire l’interesse pubblico degli interventi e per tutelare la cittadinanza coinvolta.
− densificazione degli extra standard nei Piani di Zona per realizzare alloggi di edilizia sociale;
Un tema complesso, che ci riserviamo di approfondire in seguito
−interventi di rigenerazione urbana attraverso la prosecuzione delle Conferenze di Servizi delle proposte relative ai bandi per cambio di destinazione d’uso di fabbricati ed aree di cui alle deliberazioni di Giunta Comunale nn. 221/2010 e 222/2010, come confermato nella deliberazione di Assemblea Capitolina n. 9/2012 (2);
Si tratta sempre di delibere di attuazione del Piano casa “Polverini”, che , come non ci stancheremo di dire, devono essere quantomeno attentamente analizzate. Ad esempio nella citata Delibera 9/2012 si prevede  la possibilità, “per le tutte le proposte  di intervento presentate in attuazione degli inviti pubblici approvati con deliberazione Giunta Comunale n. 221/2010 …e con deliberazione Giunta Comunale n. 222/2010…, di essere esentate dall’obbligo di realizzare gli alloggi in housing sociale assoggettandole al contributo straordinario stabilito dagli inviti medesimi“. In pratica si “monetizza” la mancata realizzazione dell’housing sociale nei Piani di Zona, esattamente il contrario di quello che si sostiene nelle premesse della mozione…
−piano di rimodulazione delle opere pubbliche e delle proposte negli ambiti degli articoli 11 per impiegare i fondi regionali stanziati da almeno un decennio e pari a 86 milioni di Euro.
In proposito mettiamo in calce la precisazione dell’assessorato ai Lavori Pubblici (3)
 Infine: sui “Punti Verde Qualità” ci sembra alquanto semplicistico auspicare una “rimodulazione del programma”. Che si tratti di un nodo gordiano di difficile soluzione ci sembra confermato dalla moltiplicazione di “commissioni di scopo” che ci risultano, con l’ultima, affidata pochi giorni fa all’ex direttore del Dipartimento Mobilità Giovanni Serra, essere arrivate a 4, senza che si sia ottenuto alcun risultato.
E quello che vorremmo sentir chiedere dall’Assemblea Capitolina (anche se fa un po’ impressione che sollecitino l’attuale assessorato membri dell’ex maggioranza che sul drammatico tema dei punti verdi non ha concluso proprio nulla): non è una “rimodulazione” ma finalmente una “operazione trasparenza” in cui si dica ai cittadini qual è la situazione, quali sono gli interventi portati a termine, quali quelli abbandonati dai beneficiari, cosa prevedano i contratti delle concessioni, quali siano i canoni, e quali gli accordi rispettati e non. E soprattutto l’esposizione economica di Roma Capitale, garante dei concessionari inadempienti. Questo ci sembra un tema fondamentale, che molti dei firmatari della mozione dovrebbero conoscere bene, visto che i Punti Verde Qualità sono nati e si sono sviluppati nel corso di varie consiliature, e, a quanto pare, con ben scarsi controlli…
E vorremmo che – come chiediamo da tempo -  le informazioni sulle attività della Giunta, ma anche le delibere che vanno in commissione e in Aula, fossero messe a conoscenza anche di noi cittadini prima dell’esame consiliare.
Campidoglio casa di vetro? Ci basterebbe un Campidoglio ristorante con  cucina “a vista”…
______________________________________________________
(1) scarica la mozione Mozione_Assemblea_Capitolina_AZ.2014.85[1]

I firmatari della mozione: Coratti, (presidente Assemblea Capitolina, PD) Bordoni (Forza Italia, ex assessore alemanniano al commercio) Caprari (Centro Democratico), D’Ausilio (capogruppo PD), De Palo, (cittadini per Alemanno) Dinoi (ex lista Marchini sindaco, poi approdato al Gruppo misto con Cantiani, ex PDL), Ghera (Fratelli d’Italia), Panecaldo (PD), Pedetti (PD), Pomarici (Nuovo Centro Destra, ex Presidente Assemblea PDL), Quarzo (Nuovo Centro Destra), Stampete (PD, Presidente commissione Urbanistica), Tredicine (PDL)
(2) Deliberazione di Giunta Comunale n. 221/2010 (scarica 2010-221Deliberazione n. 221 Approvazione dell’”Invito pubblico per la realizzazione di alloggi in housing sociale, mediante cambi di destinazione d’uso di zone urbanistiche non residenziali”, in attuazione della deliberazione di Consiglio Comunale n. 23/2010 recante “Indirizzi per il Piano Casa del Comune di Roma“.
Deliberazione di Giunta Comunale 222/2010 (scarica 2010-222), Deliberazione n. 222  Approvazione dell’”Invito pubblico per la realizzazione di alloggi in housing sociale, mediante cambi di destinazione d’uso di fabbricati”, in attuazione della deliberazione di Consiglio Comunale n. 23/2010 recante “Indirizzi per il Piano Casa del Comune di Roma”.  
come confermato nella deliberazione di Assemblea Capitolina n. 9/2012(scarica 2012-9 assemblea capitolina )152ª Proposta (Dec. G.C. del 28 dicembre 2011 n. 120) Disposizioni in ordine all’attuazione del Piano Casa della Regione Lazio, ai sensi dell’art. 2 della Legge Regionale n. 21/2009, come modificata dalle Leggi  Regionali nn. 10 e 12 del 2011.
(3) Relazione PRU
L’art. 11 del D.L. 396/93 convertito con L. 493/93 istituisce i Programmi di Recupero Urbani, intesi come sistemi coordinati di interventi pubblici e privati finalizzati alla riqualificazione del tessuto urbano.
A partire dal 2005 sono stati sottoscritti tra Regione Lazio e Comune di Roma gli accordi di programma previsti. Si tratta di somme importanti utilizzate per minima parte e che, per cause diverse, non ultima una certa inerzia ed una difficoltà di dialogo fra uffici diversi, erano a concreto rischio revoca.
Per questo, questo Assessorato ha considerato sin dal suo insediamento l’urgenza di attivarsi per impedirne la revoca (fra i quali 86 milioni di trasferimenti  regionali) promuovendo la riattivazione dello strumento attuativo dei PRU, anche in considerazione della generale penuria di risorse derivanti dalla congiuntura economica attuale.
Le linee giuda di tale procedura –  delineate formalmente il 13/02/14 con apposita memoria di Giunta Comunale cofirmata con l’assessore all’Urbanistica – ha portato all’istituzione di un tavolo congiunto con l’assessorato all’Urbanistica ed un confronto puntuale e costante con i municipi interessati per attualizzare e rimodulare gli importi delle opere, in considerazione del notevole lasso di tempo trascorso dalla loro definizione, degli adeguamenti normativi che si sono succeduti e dalle mutate situazioni e condizioni urbanistiche e sociali che i territori interessati ai PRU hanno evidenziato nel frattempo. Ruolo fondamentale in questo lavoro ha svolto anche l’assessorato regionale alle Infrastrutture.
La stretta collaborazione con i municipi ha permesso di condurre una concreta analisi sulla sostenibilità di ogni singolo Programma. Analisi che si concretizzerà con la produzione di delibere municipali che elencano le priorità di realizzazione delle opere previste negli 11 ambiti  territoriali interessati.
Ad oggi i Municipi X (1) e XIV (2) hanno già prodotto le relative delibere, e saranno acquisite con delibere di Giunta Comunale entro il mese di Aprile.

Finalmente, dopo le tante pressioni del cordinamento dei CDQ e delle associazioni della cittadinanza di Roma l'Assemblea Capitolina è in streaming: hallelujah!

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO:
Posted on 10/04/2014 di
Finalmente anche le sedute dell’Assemblea Capitolina sono in streaming  e soprattutto facilmente accessibili (avevamo scoperto mesi fa l’esistenza di un sito che  durante la passata consiliatura  forniva il servizio all’insaputa dei più, compresi i consiglieri capitolini*). E, aggiungiamo, sono state eliminate le barriere di vetro che dividevano gli scranni dell’Assemblea dall’area accessibile al pubblico.
Speriamo che adesso si prosegua l’operazione “trasparenza” con l’inserimento on line degli Ordini del Giorno dell’Assemblea e delle Commissioni con un sistema facilemente consultabile (ad esempio come quello adottato dal Consiglio Regionale del Lazio) e soprattutto con l’inserimento dei testi delle Delibere di Giunta e di Consiglio, delle Proposte e delle mozioni, in modo che i cittadini possano conoscerne i contenuti prima della loro approvazione. Anche perchè in questo modo sarebbe  molto più facile  per tutti monitorare le varie attività della Giunta, delle Commissioni e del Consiglio. E farsi un’opinione sull’operato dell’amministrazione basata su dati certi e non su polemiche spesso strumentali.
[Intanto anche il VII Municipio ha approvato la ripresa streaming delle sedute del consiglio municipale]
 * vedi post: Lo streaming c’era e nessuno lo sapeva

Le richieste di CarteInRegola - coordinamento dei CDQ di Roma al presidente dell'Assemblea Capitolina Coratti

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO:

Le nostre richieste al Presidente Coratti

…e ai Presidenti delle Commissioni Capitoline.
Carteinregola ha mandato  al Presidente dell’Assemblea Capitolina una serie di richieste, in parte  avanzate più volte  da un anno a questa parte…
Egregio on. Coratti,
abbiamo appreso con soddisfazione che finalmente le sedute dell’Assemblea Capitolina potranno essere seguite in streaming dal sito del Comune. E La ringraziamo anche per aver provveduto a eliminare quelle barriere nell’Aula Giulio Cesare che segnavano anche simbolicamente la notevole distanza tra cittadini e istituzioni. Tuttavia da tempo Le abbiamo rivolto (luglio 2013 e febbraio 2014) alcune richieste che avevamo inviato anche al suo predecessore on. Pomarici, che hanno come comune denominatore la trasparenza durante lo svolgimento dei lavori dell’Aula e l’informazione ai cittadini, e che finora non hanno avuto riscontri né risposte.
In particolare Le chiediamo:
  • Che sul sito del Comune sia inserito anche il link a Radio Roma Città Aperta (http://radiocittaperta.it/), e che quantomeno le registrazioni video e audio (ma anche le trascrizioni letterali) delle Assemblee Capitoline siano sempre consultabili on line. Facciamo presente che – anche se a insaputa dei cittadini e degli stessi consiglieri – tale servizio, con relative registrazioni, è rimasto attivo per più di un anno sul sito www.assembleaindiretta.it.
  • Che sul sito del Comune siano inserite in modo più chiaro e fruibile le informazioni relative a convocazioni e all’Ordine del Giorno dell’Assemblea e delle Commissioni, come ad esempio sul sito del Consiglio Regionale del Lazio (http://www.consiglio.regione.lazio.it/consiglioweb/#.U0vPa4U5vTx)
Continua a leggere

La caccia al tesoro di Roma e il buco nero dei Punti Verde Qualità

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO:
Posted on 15/04/2014 di
Rispondiamo alla lettera inviataci dal Direttore del Dip. Ambiente e Protezione civile, Gaetano Altamura, in risposta alle note che Carteinregola aveva  mandato ad  Assessorati, Dipartimenti e Commissioni che hanno a che fare con il patrimonio pubblico della città (Scarica la lettera di Carteinregola e Cittadinanzattiva Lazio Lettera  3 aprile 2014) chiedendo di fermare e verificare tutte le concessioni e i comodati d’uso di beni pubblici affidati dall’amministrazione a privati e di metterli on line per garantire  la massima trasparenza.
E Carteinregola chiede  la massima trasparenza anche  sulla vicenda dei “Punti Verde Qualità”, dopo l’istituzione, qualche giorno fa, con l’Ordinanza n.43, dell’ennesimo “Ufficio di scopo” che dovrebbe affrontare le sempre maggiori “criticità”. Trasparenza ancora molto lontana, come si rileva nel comunicato dei Comitati del II Municipio (1), che hanno partecipato a un’assemblea con l’assessore Marino,  riproponendo  per l’ennesima volta le problematiche legate alla gestione di Punti Verde Infanzia e Punti Ristoro. Ma in quell’occasione l’Assessore  non ha fatto alcun cenno al nuovo Ufficio di scopo, nonostante fosse stato  istituito proprio il giorno prima…
Continua a leggere
IL BUCO NERO DEI PUNTI VERDE QUALITA‘ A leggere  i toni entusiasti della presentazione del progetto a metà degli anni ’90 (2), si può vedere nella vicenda “Punti Verde Qualità” la parabola delle tante buone intenzioni che in questa città trasformano un cartone di Walt Disney in  un film di Quentin Tarantino. Di questo lungo esperimento pubblico-privato, a parte i sedici progetti (su 76 varati)  portati alla fine, nove cantieri restano aperti, venti progetti sono rimasti un disegno urbanistico (spesso già finanziato), ventuno sono da delocalizzare, dieci sono stati abbandonati. Negli ultimi cinque anni sui singoli “Punti verdi” ci sono stati finanziamenti bancari garantiti dal Comune di Roma per 265,6 milioni di euro. Altri 360 milioni erano stati  garantiti dalle giunte di centrosinistra (Rutelli e Veltroni). L’indebitato Comune di Roma oggi scopre un buco nei conti largo (625,6 milioni) e difficile da sanare: la tesoreria del Campidoglio, fin qui, è dovuta intervenire per 11,5 milioni di rate di mutuo bancario non versate dai privati (il Comune è garante del 90% degli importi finanziati sotto forma di prestito), ma un dossier interno segnala scoperti da parte degli imprenditori-assegnatari per 80 milioni  .> Vai alla Storia dei Punti Verde Qualità

DOPO che le banche francesi e tedesche sono state salvate dalla loro elevatissima esposizione verso i paesi del sud-Europa, spostando l'onere del debito sull'intera Unione Europea, ossia su tutti noi, passa per il resti dell'Europa la"cura Cipro" !! Ossia da ora in poi ognuno si paga i suoi debiti bancari ! Ecco come "funziona" l'Unione Europea...

16 aprile 2014 (Ne avete sentito parlare in TV oppure letto qualcosa sui giornali ?? No....A BRUXELLES NEL SILENZIO DEI MEDIA ITALIANI APPROVATA IN VIA DEFINITIVA LA ”CURA CIPRO” PER LE BANCHE ITALIANE E UE

- di Max Parisi -
BRUXELLES – Il Parlamento europeo ha adottato oggi a larga maggioranza un pacchetto di norme che completano l’unione bancaria con le quali viene spostato innanzitutto sul settore privato (cioè azionisti e correntisti degli istituti di credito) l’onere di intervenire per risanare e gestire in modo ordinato il fallimento della banca in cui hanno depositato i loro soldi.
Questa ultima – definitiva – porcata dell’Unione Europea è passata sotto silenzio in Italia. Da oggi, quando dovesse fallire una banca, ad esempio il Monte dei Paschi di Siena, i correntisti, gli azionisti, gli obbligazionisti di questa banca fallita parteciperanno al fallimento con i loro soldi.
Gli azionisti – sempre prendendo ad esempio il Monte dei Paschi di Siena che oggi ha perso oltre il 10% del suo (residuo) valore alla Borsa di Milano – perderanno TUTTO. Gli obbligazionisti perderanno anche loro TUTTO mentre i detentori di conto corrente perderanno TUTTO  l’importo superiore ai 100.000 euro, ma nel calcolo va SEMPRE messo il portafoglio tiotli, cosicchè se un correntista di MPS – sempre a titolo d’esempio – avesse 70.000 euro in contanti più 40.000 in titoli, entrerebbe nel blocco dei depredati.
Ovviamente, nessun tipo di titolo di credito è esentato dalla confisca nel caso di fallimento, nè i BTP, nè i BOT nè alcun altro tipo di titolo di Stato italiano o estero.
Da oggi, quindi, la cosiddetta “cura cipriota” è attiva anche in Italia senza che nessuno – in Italia del governo Renzi abbia detto qualcosa in merito.

Fonte: Il Nord

RICORDIAMO -INVECE- COSA E' STATO FATTO PER LE BANCHE FRANCO-TEDESCHE....

CORRIDIO DELLA MOBILITA XAXA RUBRA PALMIRO TOGLIATTI FORSE ALLA SVOLTA

Pubblichiamo di seguito l'appello lanciato perchiedere all'Assessore Improta per chiedere l'attuazione della Deliberazione del Consiglio comunale N.37/2006, per la progettazione partecipata del corridoio di mobilità sulla Palmiro Togliatti lanciato dall'Associazione Diritti dei Pedoni di Roma e Lazio e da altre Associazioni: "Nel corso della seduta del 1 aprile 2014 l'Assemblea capitolina ha approvato all'unanimità, con la sola astensione dei Consiglieri Corsetti e Mennuni, la mozione n. 61 (allegata alla presente), presentata dai consiglieri Proietti Cesaretti, Alemanno, Belviso, Caprari, Cozzoli Poli, D'Ausilio, De Vito, Magi, Peciola, Policastro e Tredicine. E' questo un primo, importante risultato, dell'iniziativa avviata con la lettera scritta dall'Associazione Diritti dei Pedoni di Roma e Lazio e da altre Associazioni all'Assessore Improta, per chiedere l'attuazione della Deliberazione del Consiglio comunale N.37/2006, per la progettazione partecipata del corridoio di mobilità sulla Palmiro Togliatti. Un risultato raggiunto grazie anche alla disponibilità dimostrata dal Presidente e dai membri dalla Commissione Mobilità e Trasporti dell'Assemblea capitolina nel corso di un'audizione con i firmatari della lettera, al termine della quale la Presidente, On. Annamaria Cesaretti Proietti, a nome dei membri della Commissione stessa aveva assicurato il massimo impegno della Commissione stessa, affinché la questione sollevata nella lettera trovasse l'attenzione e la risposta che meritava da parte dell'Assemblea capitolina.
E' necessario ora il contributo di tutti per impedire che la Mozione n.6/20141 non resti un'ennesima, inutile presa di posizione, ma trovi rapida e concreta attuazione da parte dell'Assessorato e degli uffci competenti del Comune di Roma".
Leggi il testo della mozione n. 61
Leggi la lettera all'Assessore ai trasporti e alla mobilitÃ

--

IMPORTANTE - NOVITA' GIURIDICA SULLA RETE: la Corte di Cassazione stabilisce ben precisi LIMITI alla possibilità di sottoporre a sequestro preventivo un blog per il suo contenuto e soprattutto per eventuali commenti !

LINK: http://www.altalex.com/index.php?idu=95393&cmd5=1850cd203ed6119f4ec7b13c8451f89f&idnot=66845
Sequestro preventivo di blog: la Cassazione ne precisa natura e limiti
Cassazione penale sez. V, sentenza 12.03.2014 n° 11895 (Michele Iaselli)
La Corte di Cassazione, V sez. penale,  nella sentenza in esame affronta un argomento già oggetto di vivaci dibattiti nel passato e cioè il sequestro di un sito internet ed in particolare di un blog.
La Suprema Corte, nel censurare il provvedimento di sequestro disposto dal GIP presso il Tribunale di Udine per la diffusione di gratuiti messaggi diffamatori, precisa alcuni importanti principi relativi sia all’esistenza dei presupposti fondamentali del sequestro quali il “fumus commissi delicti” ed il “periculum in mora” sia all’effettiva opportunità del provvedimento.
Innanzitutto sostiene la Corte che il giudice del riesame nel verificare i presupposti per l'emanazione del sequestro preventivo di cui all'art. 321, co. 1, c.p.p., non può avere riguardo alla sola astratta configurabilità del reato, ma, valutando il ''fumus commissi delicti'', deve tenere conto, in modo puntuale e coerente, delle concrete risultanze processuali e dell'effettiva situazione emergente dagli elementi forniti dalle parti, pur non occorrendo la sussistenza d'indizi di colpevolezza o la loro gravità, ma solo elementi concreti conferenti nel senso della sussistenza del reato ipotizzato.
Di conseguenza non è sufficiente, ai fini dell'individuazione del fumus commissi delicti, la mera "postulazione" da parte del Pubblico Ministero dell'esistenza del reato, perché il giudice del riesame, nella sua pronuncia, deve comunque rappresentare, in modo puntuale e coerente, le concrete risultanze processuali e la situazione emergente dagli elementi forniti dalle parti e dimostrare, nella motivazione del suo provvedimento, la congruenza dell'ipotesi di reato prospettata rispetto ai fatti cui si riferisce la misura del sequestro condotta ai suo esame e l'esistenza di un vincolo chiaro ed univoco tra la cosa ed il reato per cui si procede.
Anche il periculum in mora, che ai sensi dell'art. 321 c.p.p. legittima il sequestro preventivo deve essere inteso in senso oggettivo, come probabilità di danno futuro, e presentare i caratteri della concretezza e della attualità; inoltre è necessario che il bene oggetto della misura abbia un'intrinseca, specifica e strutturale strumentalità rispetto al reato commesso, ovvero a quelli di cui si paventa la realizzazione, in modo che l'individuato legame non sia meramente occasionale ed episodico.
Riguardo poi alla concreta possibilità del sequestro preventivo di un sito web, la Suprema Corte ha più volte affermato la piena compatibilità della misura cautelare con il bene immateriale (Cass. sez. VI, 28 giugno 2007, n. 30968; Cass., sez. V, 19 settembre 2011, n. 46504), non potendo negarsi che ad un sito internet possa attribuirsi una sua "fisicità", ovvero una dimensione materiale e concreta.
Secondo la Corte però è necessario tener conto della particolarità del sito sottoposto a sequestro in quanto lo stesso contiene un blog (letteralmente contrazione di web-log, ovvero "diario in rete"), tipico strumento del web 2.0 con il quale uno o più blogger  pubblicano, più o meno periodicamente, contenuti multimediali, in forma testuale o in forma di post che vengono visualizzati in ordine cronologico, partendo dal più recente, in funzione del loro carattere di attualità. Indubbiamente in caso di sequestro di un blog, l'inibitoria che deriva a tutti gli utenti della rete all'accesso ai contenuti del sito è in grado di alterare la natura e la funzione del sequestro preventivo, perché impedisce al blogger la possibilità di esprimersi.
In tale ipotesi la misura cautelare non incide solamente sul diritto di proprietà del supporto o del mezzo di comunicazione, ma sul diritto di libertà di manifestazione del pensiero che ha dignità pari a quello della libertà individuale e che trova la sua copertura non solo nell'art. 21 della Costituzione, ma anche - in ambito sovranazionale - nell'art. 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo nonché nell'art. 11 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.
Nel caso di specie il sito internet è stato oggetto di sequestro solo perché adoperato per commettere diffamazioni (nemmeno da parte dell'indagato, ma di terze persone), ma non vi è alcun elemento da cui desumere una potenzialità offensiva del sito in sé, e quindi l'attualità e concretezza del periculum in mora.
Per approfondimenti:
(Altalex, 3 aprile 2014. Nota di Michele Iaselli)