lunedì 20 marzo 2017

La vita quotidiana in un tratto di matita. L’artista, che vive e lavora a Città Giardino (III Municipio), ha esposto in una mostra personale nella galleria TalentArt, a Monte Sacro Alto, trenta nuovi ironici disegni di storie dei nostri tempi

RICEVIAMO E MOLTO VOLENTIERI PUBBLICHIAMO QUESTO INTERESSANTE  ARTICOLO
Alessandro Sandro Cappacci: la vita quotidiana in un tratto di matita. 
di Maurizio Ceccaioni
Si è conclusa venerdì 17 marzo la terza personale di Alessandro Cappacci, artista di ‘Città Giardino’

che racconta il “quotidiano”, attraverso i tratti netti dei suoi disegni. Ma che siano acquarelli o a matita, in generale i soggetti raccontano sempre storie dei nostri tempi. 

L’avevo incontrato all’inaugurazione, il 10 marzo, ma ad accogliere gli invitati, c’era Angelo Paionni, vice presidente dell’associazione culturale a cui fa capo TalentArt di via Ferdinando Martini 7, piccolo ed efficiente luogo di produzione di cultura del III Municipio. Cappacci stava in un angolo, silenzioso e riservato come nel suo stile, mentre si scattavano foto e si stringevano mani.
Avevo incrociato tra la gente, i suoi occhi ingranditi dalle lenti da vista mentre osservano il via vai di persone nel piccolo locale. Tra questi, Virgilio Milana, un protagonista in molti campi della storia della nostra arte visiva (grafica pubblicitaria, animazione cinematografica, computergrafica, fotografia, incisione, scultura, pittura).
 Dalle pareti ricoperte dai quadri di Alessandro Cappacci, trasudava la rabbia ironica di chi continua ad essere sotto scacco da un potere oppressivo rappresentato dai lunghi papaveri rossi, e dal dio denaro, raffigurato nelle bionde spighe di grano. Sotto e in mezzo, Pulcinella/Gennarino, che con la falce in mano tenta di abbattere quel potere e un variopinto Arlecchino, che saltellando di qua e di la, rappresenta quella componete molto umana che si trova in tanta gente, come l’ambiguità dell’essere.

Dai tenui colori dell’acquarello o delle matite colorate, sui fogli di carta appesi ai muri non si racconta solo di un potere preoccupato a mantenere il suo status quo, ma anche tutto il senso di costernazione e la rabbia di un popolo solo apparentemente soggiogato. «Un potere che – mi aveva spiegato Cappacci mostrando alcune opere - può essere “falciato”, abbattuto, da un Pulcinella/popolo, stanco di subire ingiustizie».

Circa una trentina le nuove produzioni di questo ‘Guitto nostrano dalla gentile ironia’, ospitate nello spazio espositivo. Un ‘Gentile signore della porta accanto’, che rimane per tutti, quella persona che combatte con dignità e ironia, le avversità della vita. «Sono contento di essere apprezzato sia per la tecnica che per i contenuti dei miei lavori» ha detto l’artista alla chiusura della mostra. Poi fa una confessione: «Sto male a separarmi dalle mie opere, che sono per me come dei figli».

Tra i “ritratti sociali” rappresentati da quelle maschere della commedia dell’arte, riproposti a mo’ di paradigma dei personaggi che popolano l’immaginario collettivo del nostro Paese, si nota un disegno con una maglia azzurra dal collo tricolore con la scritta: ‘Disoccupato’. In basso, accanto alla firma, a sottolineare la precarietà delle giovani generazioni, la scritta a matita: ‘Italia Under 21 sponsor unico’. In mostra anche i primi due disegni che fece a metà degli anni 70, tra cui ‘Tramonto’, a rappresentare la fine delle ideologie.

L’attività di Alessandro Cappacci inizia ufficialmente nel 1976, come vignettista finalista del concorso ‘Paese Sera per un nuovo fumetto italiano’ a ‘Lucca XII - Salone Internazionale dei Comix’. Fino al 1977 ha disegnato strisce intrise d’ironia per quotidiano Paese Sera ed Eureka e nel 1984 viene chiamato a illustrare ad acquarello le copertine della collana ‘Fine millennio’, della Garamond.
È tra gli autori del libro ‘Sorridendo nei secoli, Carabinieri d’autore - storia e leggenda della Benemerita nelle opere umoristiche dei maestri dell’arte e della caricatura contemporanea’, del novembre 2003.
 Tra le tante manifestazioni a cui ha partecipato, il primo evento internazionale fu nel 1989, alla XV Biennale di Tolentino, dove vinse il 3° premio (la ‘Torre di bronzo’). Nel 1990 arrivò il S. Andrea d’oro, grazie al terzo posto all’VIII Biennale l’Arte dell’Umorismo nel Mondo, a Vercelli. In seguito, sempre a Tolentino nel 1991 e nel 1999, gli fu assegnato un Premio speciale della Giuria: «Fu un onore ricevere i premi dalle mani di Francesco Tullio Altan e Guillermo Mordillo», ha raccontato. Nel gennaio 2009, una personale nel castello di Bracciano e a marzo 2014, il primo incontro con lo spazio espositivo di TalentArt che si ripete oggi a tre anni di distanza.



TalentArt si trova in via Ferdinando Martini 7 (Talenti). Si organizzano incontri culturali, dibattiti e presentazioni di opere letterarie, mostre d’ogni tipo, corsi d’arte e fotografia. Ma anche viaggi culturali e visite a mostre e musei. Orario di apertura sab-dom, 10-13; ven-gio 17-20. Lunedì chiuso. Per info: a.paionni@tin.it

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