lunedì 25 febbraio 2019

Il Piano casa della Regione Lazio, quella di Nicola Zingaretti, che sarebbe "il nuovo che avanza nel PD", continua, come gli zombies.....

LINK: http://www.carteinregola.it/index.php/il-piano-casa-della-regione-lazio-continua-come-gli-zombies/

Tutela dei villini e dei tessuti  storici dagli interventi del Piano casa: la Regione Lazio partecipa al tavolo con Soprintendenza e Comune per mettere vincoli speciali, ma poche settimane fa ha approvato un articolo che dà “un’interpretazione autentica” di una norma del  Piano casa, che dovrebbe consentire  di derogare alla normativa nazionale (DM 1444/68) che stabilisce  i limiti della densità edilizia, una delle poche tutele  per (alcuni) edifici che non hanno vincoli puntuali. Il 22 febbraio Carteinregola ha scritto alla Sindaca e agli assessori Montuori e Bergamo cheidendo che il Comune di Roma chieda l’impugnazione dell’articolo.

Da tempo la Soprintendenza e il Comune di Roma cercano di individuare soluzioni normative soprattutto per allontanare il rischio di interventi edilizi irreparabili in  quartieri novecenteschi  a causa  del Piano casa Polverini/Zingaretti (1), che è sì cessato il 1 giugno 2017, ma i cui effetti hanno i tempi lunghi delle procedure  burocratiche. Poche settimane fa, con una conferenza stampa (2), il Soprintendente Prosperetti ha annunciato un vincolo speciale che sarebbe stato messo sul tavolo della  riunione con Roma Capitale e Regione Lazio, per tutelare  i tanti  “tessuti” – tipologie edilizie dei quartieri  –  dove  il premio di cubature offerte dalla legge Regionale  – che derogava a Piani Regolatori e strumenti urbanistici comunali – poteva comportare la modifica –  fino all’abbattimento e ricostruzione  –  di palazzine storiche  nelle  zone immobiliarmente  più  appetibili.
In attesa  di tale  vincolo speciale, che dovrebbe tutelare specificatamente il paesaggio urbano e gli edifici – o gli spazi –  che si trovano in  zone di pregio ma che sono privi di vincoli puntuali, va detto che una delle poche efficaci  difese   individuate dal Dipartimento all’urbanistica – per alcuni casi – era il Decreto 1444 del 1968, quello che all’art. 7,  “Limiti di densità edilizia” stabilisce i  limiti inderogabili di densità edilizia per le diverse zone territoriali omogenee (3) e che quindi rappresenta uno strumento naturale per regolare gli interventi edilizi che rischiano di snaturare gli edifici o i tessuti preesistenti. In questo senso il 27 aprile  2017 il Dipartimento  urbanistica aveva formulato una circostanziata disamina, basata su pareri dell’Avvocatura, ma anche su sentenze della Corte Costituzionale (4).
Tuttavia, a sorpresa, la Regione Lazio  il 28 dicembre 2018   ha approvato un articolo inserito nella Legge di Stabilità regionale  n. 13, che introduce di fatto deroghe anche alla normativa  nazionale del DM 1444. Infatti l’ art.19  (3), che ha il  significativo titolo “Interpretazione autentica dell’articolo 3, comma 1, della legge regionale 11 agosto 2009, n. 21 [il Piano Casa  della Giunta Zingaretti prorogato fino al maggio 2017 NDR](5), relativo agli interventi di ampliamento degli edifici“, intende  puntualizzare che “la deroga   si interpreta nel senso che gli interventi di ampliamento previsti dal comma sono consentiti anche in deroga ai limiti di densità edilizia di cui all’articolo 7 del decreto del Ministero per i lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444″. In teoria, se nessuno obietterà su tale articolo, molti interventi di ampliamento  che si erano fermati potrebbero ripartire; in pratica, lascia perplessi  che una legge regionale possa dare “un’interpretazione autentica” di un’altra legge regionale  per consentire  deroghe  alla sovraordinata normativa nazionale. E si deve considerare che l’ampliamento consentito dal Piano casa, non consente  solo l’aggiunta di un piano o di qualche locale in adiacenza, ma anche la dislocazione delle cubature in un nuovo edificio, staccato dal corpo  di riferimento: “può essere autorizzata la costruzione di un corpo edilizio separato di carattere accessorio e pertinenziale(6). Ad esempio si possono costruire   nuove cubature  in cortili e giardinetti di edifici non vincolati, seppure “nel rispetto delle distanze e delle altezze previste dalla legislazione vigente ai sensi degli articoli 8 e 9 del decreto del Ministro per i lavori pubblici 2 aprile 1968“. (6)

Sarebbe interessante capire la motivazione di tale “interpretazione autentica”. Da dove scaturisce questa esigenza di alterare le zone storiche che a la stessa Regione con l’art. 60 della legge n.38/1999 ha definito come strutture urbane che hanno mantenuto la riconoscibilità delle tradizioni, dei processi e delle regole che hanno presieduto alla loro formazione”. Come si pensa  di salvaguardare questo patrimonio se si consente di alterarne le caratteristiche  essenziali (7).
Per questo Carteinregola ha scritto al Comune il 22 febbraio 2019,   chiedendo se tale articolo regionale possa comportare  effetti sulle procedure in corso di alcuni interventi riconducibili al “Piano casa” e, in caso affermativo,  che il Comune si attivi presso il Governo per un’eventuale impugnazione. Governo che recentemente ha impugnato una dozzina di punti riguardanti un’altra legge regionale, la  n.7 del 22-10-2018 “Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale” (8)
Restiamo quindi in attesa di  sapere gli esiti concreti  della  riunione congiunta sul vincolo speciale per la  tutela dei  villini storici che si è poi svolta il 14 febbraio (9)  e se tale vincolo  sarà sostenuto  convintamente anche dalla Regione che ha appena votato un emendamento che va, di fatto, in tutt’altra direzione.
E  bisogna dire che  questo Piano  Casa, che abbiamo combattuto in tutti i modi perchè ne prevedevamo gli effetti già nel 2014, quando abbiamo inutilmente fatto un presidio di un mese e mezzo al Consiglio regionale, non finisce mai di preoccuparci, nonostante la sua fine sia stata certificata il 1 giugno 2017.  Come nei film, quando il protagonista pensa di essersi lasciato alle spalle quello che gli faceva tanta paura, e lo vede  improvvisamente risorgere.
(non abbiamo toccato qui, per non fare confusione, la legge  regionale 7/2017 per la  Rigenerazione urbana, subentrata al Piano Casa nel luglio 2017, che ne ripropone in parte alcuni aspetti critici, tanto da poterlo  considerare un sequel: Piano Casa 2, la vendetta).

Nessun commento: