D i Filippo Tozzi
SIENA. Bruno Valentini
ha incontrato ieri (12 maggio) le rappresentanze dei tifosi organizzati
per discutere della difficile congiuntura che caratterizza il Siena
calcio. Due i temi all’ordine del giorno, legati da uno stretto cordone
di dipendenza. Il primo è il passaggio di proprietà.
Un
passaggio di proprietà per il quale esiste una trattativa, come
ricordato dallo stesso sindaco e dal presidente Mezzaroma nei giorni
scorsi. Un passaggio di proprietà che “ha senso solo se riesce a scongiurare il fallimento
– ha dichiarato Bruno Valentini –
Al momento, il fallimento è la
prospettiva più orribile, ma anche la più probabile perché i debiti sono
molto più alti dei crediti, almeno fino a quando la proprietà o altri
soggetti non decidono di frugarsi in tasca”. L’ostacolo maggiore alla
conclusione della trattativa è certamente la mole debitoria. Secondo
quanto riportato in Robur Anno Zero, i debiti verso MPS che gravano su
Senio Srl (proprietario dell’84% circa di Progetto Siena) sono
certificati per 51 milioni, anche se la ricostruzione giornalistica li
identifica in circa 70. “Se il debito rimane di questa entità – ha
dichiarato il sindaco -, è difficile immaginare una redditività della
società tale da garantirne il rimborso. Quindi occorre non solo
ristrutturarlo, ma capire come è possibile ridimensionarlo”. In altre
parole, la strada che porta a Rocca Salimbeni rimane un passaggio
obbligatorio per cercare di gettare luce sul futuro della Robur.
“Il
tempo sta scadendo – ha ricordato Bruno Valentini - Chi dirige la banca
al momento ha la testa occupata altrove, perché deve restituire 4
miliardi di euro allo Stato, dovendo trovare nuovi capitali e nuovi
azionisti. Credo però che abbiano il dovere di occuparsi delle
sponsorizzazioni sportive non appena terminato l'aumento di capitale. Entro due mesi, con le dovute differenze rispetto ai passati rapporti con MPS, vorrei che la banca ricominciasse ad occuparsi con assiduità ed efficacia anche del territorio di riferimento”.
Delineando questo sfondo che fa da cornice al finale di campionato
della Robur, il primo cittadino ha parlato anche della situazione
dell’attuale proprietà.
“Mezzaroma sta cercando di lottare – ha commentato - E' riuscito a rinviare l’istanza di fallimento presentata per fine maggio.
Ha perso la volontà o l'entusiasmo e non ha più la capacità economica
per reggere l'impegno collegato alla presidenza di una squadra di Serie
A o B. Credo che anche il presidente non ne possa più. Si è infilato in
questa avventura non so con quanta consapevolezza. Certamente ne ha
tratto vantaggi. Ora ne sta subendo le conseguenze, ma
rimane una persona adulta e vaccinata e oggi scopre le implicazioni di
una scelta importante come quella di assumere la proprietà di una
squadra di calcio a cui la nostra comunità guarda da anni con grande
passione e amore. Deve cercare il modo più onorevole per lui e per la
squadra di uscirne. E' una scelta obbligata.
Deve mettersi in gioco
perché non può stare a guardare questa fine spaventosa. E’ suo interesse evitare il fallimento.
La famiglia Mezzaroma è presente a livello nazionale e deve rifuggire
in ogni modo dall'ignominia del fallimento, che avrebbe conseguenze
esiziali per la nostra città e per Mezzaroma stesso.
Il passaggio di
mano però non può avvenire con le stesse modalità del passato,
all’insegna del «lascio ed avanti a chi tocca». Questo
è un momento in cui Mezzaroma deve essere protagonista, mettendo a
disposizione di chi compra la trasparenza dei conti. E' lo scotto di
anni in cui Mezzaroma ed i suoi predecessori hanno fatto operazioni,
assumendosi responsabilità gravi, con impegni minori rispetto a quelli
che di solito si chiedono a un presidente di Serie A. Nessuno si
straccerà le vesti per un futuro del Siena senza Mezzaroma, ma dobbiamo
consentirgli di trovare una soluzione onorevole”. Dalla
conquista della prima storica Serie A nel 2004, infatti, solo una
gestione annua è stata chiusa in attivo. Si tratta dell’annata sportiva
2011/2012, sul cui risultato di esercizio pesa però come un macigno
l’operazione di cessione del marchio. Un’operazione che da sola ha
portato 25 milioni di euro nelle casse bianconere. Per il resto, ogni
singola annata calcistica si è chiusa con pesanti perdite. “Mezzaroma
non potrà uscire in maniera indolore - ha dichiarato il sindaco – , perché si è assunto non solo i debiti della sua gestione, ma anche delle gestioni precedenti. Chi
ha diretto la Robur alla fine ha scaricato i debiti sulle gestioni
successive. Siamo giunti alla fase in cui il debito non può essere
pagato con il nuovo debito”. Come riportato in Robur Anno Zero,
al momento dell’acquisto delle quota da Giovanni Lombardi Stronati,
Massimo Mezzaroma ha corrisposto all’avvocato romano un prezzo di 22,07
milioni per le sue quote. Inoltre, “ha sottoscritto un contratto di
finanziamento con la banca Monte dei Paschi di Siena per un ammontare
complessivo pari a 27.500.000 euro, della durata di 10 anni, con
scadenza 31 dicembre 2019. Tale finanziamento (era) destinato per euro
9.500.000 al pagamento di parte del prezzo per l’acquisto delle azioni
di Progetto Siena Spa e quanto ad euro 18.000.000 al finanziamento di
successivi aumenti di capitale o versamento in conto futuro aumento di
capitale della Progetto Siena Spa in concomitanza degli aumenti di
capitale o versamento in conto futuro aumento di capitale della Ac Siena
Spa”.
QUESTA E' PERO' ORMAI LA SITUAZIONE DEL GRUPPO MEZZAROMA, VIRTUALMENTE CONTROLLATO DALLE BANCHE CREDITRICI:
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