lunedì 18 giugno 2018

Roma, elezioni comunali 2018 Montesacro, ballottaggio con l’incognita dei voti grillini. Un'affluenza al voto, quella nel Municipio III, CROLLATA a solo il 26,49 %, segno che, a parte la generosa battaglia dell'ex presidente Roberta Capoccioni, lasciata per settimane quasi sola dalla sindaca Raggi, affacciatasi a Montesacro solo negli ultimi giorni,nessuna delle forze politiche oggi presenti in comune riesce più a dare risposte alla profonda delusione degli elettori !

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A Montesacro la testa è già al ballottaggio del 24 giugno, quando si sfideranno Giovanni Caudo, ex assessore all’Urbanistica ai tempi di Ignazio Marino, candidato espressione del centrosinistra «inclusivo» alla Zingaretti che al primo turno ha rastrellato il 42% dei voti, e il leghista Francesco Maria Bova, vice questore in pensione, che ha ottenuto quasi il 34% delle preferenze grazie soprattutto al boom di Matteo Salvini (la lista ha superato il 16%).
Il duello per il Municipio III si preannuncia di fuoco: «Ora ci tocca la battaglia con la peggiore destra di sempre, quella della Lega di Salvini, la destra che in queste ore sta mostrando il suo volto inumano tenendo in mare 600 persone di cui almeno 90 bambini» è il post su Facebook di Caudo con riferimento diretto alla vicenda della nave Acquarius. Mentre per Bova parla la nota del coordinatore regionale della Lega, Francesco Zicchieri: «Il nostro progetto prende sempre più consensi perché la coerenza e lo stare sui territori paga. Adesso ci rivolgeremo a tutti i cittadini di buon senso. Noi cerchiamo l’alleanza con i cittadini».
Fuori dalla partita il M5S di Roberta Capoccioni, presidente fino alla sfiducia del consiglio municipale - che ieri, nonostante la sconfitta, ha ringraziato la sindaca Virginia Raggi per il sostegno - il cui 19% sarà decisivo per l’investitura del nuovo minisindaco. 
E infatti la domanda circola fin dall’arrivo dei primi dati, domenica sera: cosa faranno adesso gli elettori Cinque stelle? 
Appoggeranno la Lega, e quindi Bova, proiettando su scala ridotta l’accordo di governo Di Maio-Salvini oppure lasceranno libertà di coscienza? Ufficialmente non ci saranno indicazioni, almeno così dicono dal M5S romano. 
Sottotraccia, però, già si muovono le diplomazie per sondare gli umori degli elettori grillini, un primo test per capire se provare a convogliare le preferenze verso quello che, sui social, viene definito il «male minore». 
E qual è visto che il 24 lo scontro sarà tra la sinistra di Caudo e la destra di Bova? 
Il dibattito in queste ore sta facendo emergere la doppia anima del Movimento che, per definizione, ha un impianto post ideologico. 
Ma alla fine potrebbe decidere la storia di Caudo, candidato da penalizzare nell’urna in quanto uomo «delle amministrazioni precedenti». Ovvero una specie di lettera scarlatta secondo i grillini della Capitale

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