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LA MAGGIORANZA PRESENTA IL MAXIEMENDAMENTO per il PIANO CASA
Pubblicato il 29/10/2014
di carteinregola
Nonostante le opposizioni, Movimento Cinquestelle e vari centrodestra, avessero ritirato centinaia di emendamenti, lasciandone in piedi circa 150, la maggioranza ha presentato il famigerato maxiemendamento, quello “prendere o lasciare” che mette una pietra tombale su qualsiasi dibattito. Una dimostrazione di quello che più temevamo, cioè che Zingaretti non solo ha fatto proprio il Piano casa della Polverini, ma ne sta seguendo anche i metodi. Una “mutazione genetica” del centrosinistra, che non prova alcuna vergogna a tenersi quegli articoli del Piano contro cui aveva invocato referendum, neanche anche a ricorrere al “maxiemendamento” che il parere “pro veritate” chiesto dagli stessi partiti ora al governo quando erano all’opposizione, al grande costituzionalista Michele Ainis così definiva: “Nessuna modalità procedimentale, sia pur giustificata dall’intento di arginare condotte ostruzionistiche, può reputarsi costituzionalmente lecita quando finisca per negare alla radice i diritti delle opposizioni, trasformando l’iter legis in un canto solitario della maggioranza di governo. In una Costituzione pluralistica come quella italiana del 1947, ogni diritto – e ogni potere – deve bilanciarsi con altri diritti e poteri; altrimenti s’aprirebbe un varco alla «tirannia dei valori» di cui parlò Carl Schmitt”.
Basterebbe questo per capire quale distanza siderale può esserci tra le parole e i fatti, tra la sinistra di lotta e la sinistra di governo, tra quello che si vuol far credere agli elettori nelle piazze e quello che si fa nelle stanze del potere a pochi passi dal raccordo anulare, in mezzo alle vigne e alle gru che continuano a costruire villette a schiera.
Ma noi di Carteinregola ci prendiamo un impegno solenne davanti a tutti quelli che ci hanno seguito e sostenuto finora: non ci sarà cittadino o comitato che si mobiliterà contro qualche intervento del Piano Casa Zingaretti calato a tradimento sul territorio, aumentando abitanti, clienti o lavoratori senza che nessuno abbia potuto obiettare sulla mancanza di strade, di verde, di servizi, che non sarà da noi informato su da dove è venuta la sciagurata idea del Piano casa. Sapranno tutto, i cittadini: chi ha modificato solo le parti impresentabili e si è tenuto stretto il Piano casa Polverini, chi l’ha votato, chi non ha speso una parola per metterlo in discussione, chi non ha raccontato ai compagni di partito cosa comportava veramente.
Da adesso in poi, le chiacchiere stanno a zero.
Piano casa 2: il Presidente Zingaretti e il Presidente Renzi
Pubblicato il 29/10/2014
di carteinregola
un foromontaggio che gioca con la
coertina del libro “Una mutevole verità”
di Gian Enrico Carofiglio
Cos’ hanno in comune il decreto
“SbloccaItalia” di Renzi e il Piano casa
2 di Zingaretti?Probabilmente domani verrà approvata dal Consiglio Regionale del Lazio la versione del “Piano Casa” della giunta Zingaretti, composta da una serie di articoli che – tolti un paio di aspetti particolarmente efferati – ricalcano quasi pedissequamente quelli della precedente amministrazione di centrodestra Polverini. Gli stessi articoli contro cui il Partito democratico, a suo tempo, aveva ingaggiato una dura battaglia e minacciato referendum. Ben diversi da quelli dei Piani casa delle altre Regioni di centrosinistra. Perché questa legge continua a permettere ai proprietari privati di fare ampliamenti e cambiare destinazione d’uso agli edifici – anche ancora da costruire, anche da uffici a centri commerciali – “in automatico”, cioè senza che i Comuni possano opporsi, nè chiedere modifiche ai progetti in base agli impatti sui territori e sulle persone che vi abitano. In nome del “rilancio dell’edilizia” e della “semplificazione”.
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