mercoledì 12 agosto 2009

LA SITUAZIONE DEL PIANO CASA AL COMUNE DI ROMA: UNA SEGNALAZIONE DELLA RETE NUOVO MUNICIPIO IV

Rete Romana di Mutuo Soccorso mostra dettagli 3 ago 2009:

In agosto tradizionalmente, confidando sulla distrazione e sulla lontananza dei cittadini sulla loro difficoltà a mobilitarsi adeguatamente, Governi e Amminstrazioni Locali approvano i provvedimenti peggiori! e anche questa volta la Regione Lazio non vuole sfuggire alla regola! La maggioranza del Consiglio Comunale sembra propria decisa votare entro domani (martedì 4 agosto per chi legge) le “Misure straordinarie per il settore edilizio e interventi per l’edilizia residenziale sociale”, meglio note come Piano casa che poi piano casa proprio non è!! Lo vuole fare, contro il parere dei movimenti per la casa, i comitati e le associazioni di quartiere riunite nella Rete Romana di Mutuo Soccorso, dell'Unione Inquilini, di realtà territoriali della "Carovana città bene comune" , che hanno chiesto tutti assieme l'apertura a settembre di un percorso partecipato ed hanno presentato una Proposta di Legge Regionale d'iniziativa popolare per il Diritto all'Abitare. Lo vuole fare monostante il parere negativo di Italia Nostra e altre Associazioni Ambientaliste, infischiandose del giudizio negativo di urbanisti e architetti e ora, perfino, di quello assai critico della CGIl, come potete leggere qui di seguito. Sembrano disposti ad ascoltare solo, come sempre, i costruttori!!! Ricordate quando fu approvato il PRG di Roma? Ai Comitati e ai Movimenti fu impedito di entrare, i costruttori invece siedevano comodamente e assistevano in aula! ____________________________________________________________________________________________________________________________________________ 3 Agosto 2009 – Il Corriere della sera – cronaca di Roma Lilli Garrone“PIANO CASA INCOMPLETO MANCA L’EDILIZIA SOCIALE”Di Berardino (Cgil): chi pensa agli alloggi popolari?Tempi strettissimi per il «Piano casa» della Regione Lazio. Entro oggi a mezzogiorno le commissioni Urbanistica e Casa della Pisana dovrebbero votare il testo perché arrivi in aula nel pomeriggio: l’approvazione definitiva del consiglio regionale è in programma per domani sera.Ma dopo le proteste dei movimenti di lotta per la casa, sfociati venerdì scorso in tafferugli con la polizia, scendono in campo i sindacati. E le critiche arrivano dal segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Claudio Di Berardino: «Non siamo di fronte a un vero “piano casa” - afferma -, perché un piano degno di questo nome dovrebbe prevedere un intervento massiccio di edilizia sociale, di “ex case popolari”». Secondo Di Berardino, invece, nell’articolato ci sono solo dei riferimenti a questo tipo di edilizia «ma non si capisce quale è la quota che dovrebbero realizzare i privati e quella che dovrebbe essere costruita dal pubblico. Non sono stabiliti i numeri, le unità abitative - spiega - È un provvedimento punta solo sull’ housing sociale, ovvero case da realizzare con interventi pubblici e privati, poi messe a diposizione delle famiglie a un prezzo di 500-600 euro al mese di affitto: a queste cifre non si può parlare di abitazioni economiche o popolari». E Claudio Di Berardino lancia un «ultimo appello prima del voto». «Il provvedimento deve rafforzare le case popolari - afferma - che tengano conto degli effettivi bisogni delle persone: a Roma ci sono redditi che non possono permettersi 500 euro al mese. La Regione deve mettere in campo un piano di edilizia sociale, questo non lo è». Secondo il segretario della Cgil «l’emergenza abitativa a Roma tocca il record di 50 mila alloggi». Quindi? «Chiediamo un piano pluriennale per la loro realizzazione», e «che venga affrontato il tema del recupero allo scopo di edifici pubblici in disuso, come caserme e scuole: potrebbero essere utilizzate per l’edilizia sociale, portando così nel centro abitazioni che sono solo e sempre in periferia». Altro tema da affrontare: «Ci sono anziani - aggiunge Di Berardino - che abitano appartamenti troppo grandi che non riescono a mantenere: frazioniamoli, parte all’anziano, parte all’edilizia sociale. Così nel centro storico possono restare anche persone “normali”». E oltre a chiedere «corsie preferenziali per impegnare rapidamente le risorse a disposizione e combattere la crisi» il segretario della Cgil propone la mediazione del sindacato in una riunione congiunta Campidoglio-Regione su «uno scarica barile che va avanti da anni: la Regione che dice che ci sono le risorse, ma il Campidoglio non mette a disposizione le aree». Tema precisato dall’assessore regionale alla Casa Mario Di Carlo: «L’edilizia economica e popolare non c’è perché non ci sono a disposizione le aree: le cubature che nel Prg erano previste per l’Ater sono state tolte - dice Di Carlo - Ma il nostro è un piano che mette a disposizione dei comuni 50 milioni di euro l’anno per tre anni, quando Berlusconi ne mette a disposizione 200 milioni per tutta Italia». 3 Agosto 2009 – Il Corriere della sera – cronaca di Roma Lilli Garrone

ATTENZIONE, CARI AMMINISTRATORI IN COMUNE E MUNICIPIO, STIAMO LENTAMENTE INIZIANDO A CONSTATARE UNA SOSTANZIALE ANCHE SE STRISCIANTE CONTINUITA' CON L'URBANISTICA VELTRONIANA, CONTRO LA QUALE SI E' DURAMENTE COMBATTUTO !!
Prima dei costruttori vengono i cittadini, con le loro ormai INSOPPRIMIBILI esigenze di vivibilità e viabilità !!!