Piano casa – sentenza della Corte Costituzionale
La Corte Costituzionale ha bocciato una norma del Molise analoga ad un
articolo introdotto con il “Piano casa” Ciocchetti/Polverini (tuttora
vigente) nel Lazio. Ma quella sentenza ci sembra soprattutto confermare
che la pronuncia della Corte non può essere sostituita dalla modifica degli
articoli “sospetti” con una nuova legge. Perchè una dichiarazione di
incostituzionalià riguarda anche gli interventi in corso, che non
sarebbero fermati dall’entrata in vigore delle modifiche approvate dalla
Giunta Zingaretti. Carteinregola ha scritto di nuovo al Ministro Bray, al Presidente Zingaretti e questa
volta anche al Sindaco Marino.
Il 14 novembre scorso la Corte Costituzionale, con la sentenza n.
272/2013, ha dichiarato incostituzionale un articolo che il Consiglio regionale
del Molise aveva già “corretto” dopo soli 5 mesi dalla sua approvazione, che prevedeva che i piani urbanistici attuativi conformi alle “regole” fossero
approvati dalla Giunta Comunale senza obbligo di
trasmissione alla Regione.
Come fanno notare Magi e Berardo.(1),
questo comporta almeno due conseguenze: la prima, è che, avendo la Corte
bocciato una previsione legislativa dal contenuto identico
all’Articolo 1-bis della legge 36 modificata dal cosiddetto Piano casa della
Polverini, si rende urgente un intervento del Consiglio Regionale
del Lazio per abrogare immediatamente (e senza aspettare l’approvazione del
nuovo testo unico regionale) l’articolo in questione.
La seconda, è che si rende altrettanto urgente procedere al
riesame dei provvedimenti della Giunta Alemanno approvati in base a
tale norma, in particolare di quelli non trasmessi alla Regione Lazio.
Ma nella sentenza c’è un ulteriore aspetto assai rilevante che ci ha spinto a scrivere di nuovo al
Ministro Bray e al Presidente Zingaretti: le nostre argomentazioni per
sollecitare la pronuncia della Corte (che non hanno avuto seguito, visto che
l’udienza del 5 novembre è stata rinviata) le abbiamo ritrovate nero su bianco
nelle motivazioni dei giudici costituzionali.
Infatti per la Corte non basta
che la Regione Molise abbia modificato l’articolo contestato aggiungendo un’integrazione che reintroduce l’obbligo di trasmissione dei
piani dal Comune alla Regione. Nella sentenza si legge che “non può tuttavia essere dichiarata la
cessazione della materia del contendere, atteso che… nel prevedere che i piani
attuativi conformi allo strumento urbanistico vigente siano approvati
definitivamente dalla Giunta comunale, ha introdotto una misura di efficacia
immediata, rimasta in vigore sino all’introduzione della norma sopravvenuta
(ancorché a soli cinque mesi circa dalla data di entrata in vigore della legge
regionale impugnata)”… “La disposizione censurata va pertanto
sottoposta allo scrutinio di costituzionalità”…
Quindi secondo la Corte, è importante che una norma incostituzionale,
persino in vigore per un breve periodo, sia dichiarata tale, in
modo da annullarne l’efficacia.
Lo ripetiamo: si lasci pronunciare la
Corte Costituzionale sul Piano Polverini, oppure si corra subito ai
ripari fermando quegli articoli vigenti da più di due anni…
Vai alla pagina con la versione con le citazioni e le
note https://carteinregola. wordpress.com/stop-consumo-di- suolo/piano-casa/piano-casa- sentenza-corte-su-caso-molise/
Vai alla pagina con la cronologia e i materiali del
Piano casa Lazio https://carteinregola. wordpress.com/stop-consumo-di- suolo/piano-casa/
(1) La notizia è stata diffusa dai radicali Berardo
e Magi che hanno scritto al
Sindaco Marino e al Presidente Zingaretti chiedendo l’immediata
abrogazione dell’articolo della normativa del Lazio, insieme a una verifica dei
provvedimenti della giunta Alemanno approvati in base a tale articolo.
Nessun commento:
Posta un commento