sabato 18 febbraio 2017

Nell'interessante intervista di Maurizio Ceccaioni su Di-Roma il punto sui primi 100 giorni di governo del presidente del Municipio III Roberta Ceccaioni

LINK: http://www.di-roma.com/index.php/iii-municipio/1420-iii-municipio-i-primi-cento-giorni-della-giunta-pentastellata-di-roberta-capoccioni

Avrebbe dovuto essere un’intervista sui primi 100 giorni di mandato della nuova giunta a guida M5S, ma essendo il primo, usiamo il “bonus”. Così, a circa quattro mesi dalla vittoria alle elezioni municipali, facciamo il punto con Roberta Capoccioni, prima donna presidente alla guida del III Municipio di Roma


Romana di Monte Sacro -ANZI DI TALENTI (aggiungiamo NOI !), è nata all’inizio degli “Anni di piombo”.  Iscritta al M5s dal 2012, ha fatto parte dello staff della deputata Roberta Lombardi. Se il suo hashtag è #Insieme, il mantra è trasparenza, legalità, sicurezza, partecipazione.
Qual è stata la prima impressione dopo l’insediamento in municipio?
Appena insediati abbiamo trovato una sottostima dei fondi per i vari capitoli di spesa e si sono scoperte molte situazioni emergenziali forse lì da anni. Tutti interventi straordinari con costi incredibili. Come sulle strade, dove ormai servono interventi radicali. Il 22 ottobre è scaduto l’appalto per il pronto intervento stradale e stiamo aspettando dei fondi per garantire almeno gli interventi urgenti fino a Capodanno. Anche sul sociale abbiamo avuto difficoltà. Costa molto, ma è l’attività principale da garantire. Si tratta di disabilità, servizi per i minori, anziani, famiglie con problemi economici e sostegno nelle scuole a ragazzi con difficoltà. Ora è arrivato un altro milione di euro per coprire il 2016, ma stiamo accertando le reali esigenze, per fare una programmazione mirata per non ricorrere più ad assestamenti di bilancio. Servirebbe più autonomia amministrativa?  È assolutamente necessaria. Il nostro municipio ha oltre 300mila persone e un territorio immenso e diversificato. È impensabile gestire situazioni particolari con decisioni calate dall’alto senza un nostro controllo decisionale.
Cosa servirebbe, oltre a rivedere il modello gestionale della città?
Risorse economiche e di personale. Mancano figure prioritarie, come i tecnici. Abbiamo uffici totalmente sotto organico di personale qualificato e quando chiediamo accertamenti su particolari situazioni, appare la dura realtà e i lavori vanno a rilento. Sul sociale, che gestiamo circa al 70%, servirebbero 40 assistenti sociali, ma ne abbiamo circa 13 e tra ferie e malattia diventano in media 8. Così non si può dare il servizio a tutti. Poi manca quella “formazione continua”, per dare un servizio di qualità ai cittadini.
Un esempio?
Non bastano gli sporadici corsi che si fanno. Il personale va formato continuamente per stare al passo dei tempi. Come M5s, abbiamo fortemente proposto in campagna elettorale, di usare i fondi europei per la formazione. Risorse quasi mai utilizzate, perché non c’è chi fa i progetti. Risorse vitali che si perdono e che farebbe la differenza. Ho sollecitato il nostro direttore per dar vita a un ufficio per questo scopo. C’è molto interesse anche nelle stesse scuole, ma la volontà non basta, perché questo processo, una volta avviato va seguito in modo continuativo.
Potrebbe aiutare la riorganizzazione annunciata dal sindaco Raggi?
Assolutamente sì. Qualche municipio ha appaltato le procedure a società esterne, ma per arrivare ai nostri obiettivi è fondamentale formare, qualificare e utilizzare, quelle risorse interne che potremmo anche già avere. Ma in generale serve una riorganizzazione dei dipartimenti e una redistribuzione delle risorse umane sia a livello centrale che periferico.
Come rispondete all’accusa di essere poco trasparenti?
Quella della legalità è una nostra battaglia storica e teniamo molto sia alla trasparenza che alla condivisione. Le accuse fatte a più riprese dall’opposizione, credo che non tolgano il sonno ai cittadini che ci hanno eletti e lasciano il tempo che trovano. Abbiamo fatto un avviso pubblico per le sedute in streeming del Consiglio municipale e le sedute delle commissioni sono pubblicate sul sito municipale.
Avete pensato anche di rivedere il regolamento che impedisce ai giornalisti di fotografare in aula?
Ho visto tante cose assurde, per questo vorremmo mettere mano anche al Regolamento municipale che riteniamo inadeguato. Ma siccome si sta lavorando di concerto con tutti gli altri presidenti di municipio, vorremmo farne uno buono uguale per tutti.

 Viabilità, che interventi pensate di fare sulla Bufalotta?
Un problema vecchio, peggiorato con i nuovi insediamenti, senza una programmazione. Qui ritorniamo al discorso dell’autonomia dei municipi, che subiscono spesso decisioni calate dall’alto. Per esempio penso al collegamento di via Antamoro con Vigne Nuove. 
(VEDETEVI IN PROPOSITO UN NOSTRO VIDEO)



È possibile perché per Roma Metropolitane per ora non si continua la B1. Poi c’è il problema dei lavori di scavo che creano molti disagi, ma paradossalmente, da lì arrivano pure le risorse economiche per rifare le strade. Però si deve dare uno stop a interventi ripetuti di società diverse sulle stesse strade. Con Acea si è attivato un “tavolo” per limitare i disagi. Quelli che si creano anche davanti al liceo Giordano Bruno. Abbiamo preso contatti con il Consiglio d’Istituto per trovare una soluzione ai problemi alla viabilità che si creano lì, magari spostando l’entrata su via Paolo Monelli.
Parliamo allora delle rotatorie: si faranno quelle sulla via Bufalotta?
In questo momento non sono una priorità, anche perché i pareri chiesti ai dipartimenti Urbanistica e Mobilità, sono discordanti sulla funzionalità di queste opere. Per ora, in attesa di conoscere quali benefici ne deriverebbero, le accantoniamo.In ogni caso abbiamo chiesto al III Gruppo dei Vigili, di fornirci la lista degli incroci più pericolosi, per cercare di ridurre i rischi d’incidente. Anche per la sicurezza sulle strade stiamo avviando processi partecipativi per decidere dove intervenire coi miglioramenti. Penso a via delle Vigne Nuove arrivando alla rotonda di via Gino Cervi, o l’incrocio tra via Renato Fucini e via Fracchia/Capuana, dove la gente è convinta che sia una rotatoria. Ora è stato attivato sperimentalmente il semaforo spento da decenni.
Avete pensato a proposte di mobilità alternativa?
Come M5s siamo assolutamente convinti che per risolvere i problemi del territorio, la partecipazione della gente faccia la differenza. Per esempio, va analizzata con Atac e dipartimento la fattibilità di proposte fatte da alcuni cittadini per una metro leggera al posto della tratta B1 mancante fino a Jonio e di una navetta con capolinea a Cinquina, fino alla fermata Labaro della Roma-Viterbo, per arrivare al Flaminio e prendere la metro A. Intanto si è avviato un processo di raccolta dati per segnalazioni sui percorsi del Tpl, così da trovare soluzioni condivise.
Parlando di salute pubblica, il problema più sentito è il Tmb di via Salaria. Che prevedete di fare?

Tra le tante richieste ricevute durante la campagna elettorale, questa è stata quella più pressante. Quella contro il “Tmb” è una battaglia che stiamo combattendo con i cittadini e comitati, per trovare una soluzione con l’assessore Muraro con un deciso cambio di rotta. Stiamo aspettando risposte sulle proposte fatte, ma così non può andare avanti.
Sicurezza e insediamenti abusivi: che fare?
Pure questa è stata una richiesta forte dei cittadini. Gli insediamenti abusivi nascono dal giorno alla notte e spesso in aree protette, come la Marcigliana o la valle dell’Aniene. Serve maggiore presenza sul territorio. Ci siamo incontrati con il commissario straordinario di Roma Natura, Gubbiotti, che ha condiviso le nostre preoccupazioni, ma i loro guardiaparco sono insufficienti per garantirla nella maniera giusta. Abbiamo avviato degli accordi con tutte le forze dell’ordine, per unire gli sforzi e rendere fruibili e sicuri questi luoghi. In particolare, si sono richieste anche stazioni mobili in per alcune aree del municipio che per noi sono a rischio e per maggiori controlli sulla prostituzione, movida e abusivismo commerciale.
 Abbiamo notato l’intervento di Ama nell’area accanto al mercato di via Conti. Durerà?
Avevamo ricevuto tantissime email di gente indignata e grazie ad Ama si è  fatto un intervento radicale per ridare decoro a quell’area divenuta da anni campo sosta e discarica abusiva. Poi, grazie a un accordo con l’Inps, che ne è proprietaria, stiamo recintando l’area per impedire nuovi abusi. Magari si userà per il carico/scarico merci del mercato e come parcheggio per i cittadini.
Sui blog c’è apprezzamento per lo sforzo in atto per il decoro del Municipio: è solo facciata?
No e sarà un lavoro programmato e duraturo. Stiamo intervenendo, con Ama, su decine di strade che a detta dei cittadini erano trascurate da anni. Grazie anche all’assessore D’Orazio, sempre presente sul territorio e a intercettare, specie sui social media, le segnalazioni dei cittadini. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
A proposito di riqualificazione, a che punto è quella del mercato piazza di Menenio Agrippa?
Trovare una soluzione condivisa sul mercato, è stata un nostro impegno primario. C’era una forte sensazione di sconforto da parte di cittadini e commercianti, perché l’intero progetto era stato portato avanti senza nessuna concertazione con loro. Abbiamo ripreso in mano la situazione, cominciando dalle conferenze dei servizi e sembra che pian piano, per quanto è possibile, stiamo rivedendo il progetto, che però è stato già appaltato.
Verde e fenomeni atmosferici: com’è la situazione?
C’è molta preoccupazione per lo stato degli alberi sulle nostre strade. Se il verde orizzontale è un problema di decoro, se cade un albero su qualcuno, muore. Dopo i nostri solleciti, devo dire che il Dipartimento Ambiente ha investito molto per garantire la messa in sicurezza delle alberature del territorio. Ma il nostro municipio è il più verde di Roma e serve tempo, perché va fatta prima un’analisi sugli alberi e una programmazione, per tagliare ciò che effettivamente è un pericolo. Quella programmazione che, pur avendo nel municipio un distaccamento del Servizio Giardini, non si è potuta fare finora, lavorando sempre in emergenza e con appalti a chiamata diretta. Con il sospetto che spesso questo sia stato voluto. Poi, come per il verde nelle scuole, ci troviamo spesso davanti ad appalti municipali, dipartimentali e, talvolta, anche del servizio giardini. Così in certe scuole si va più volte e in altre quasi mai. Va dato un taglio netto col passato, per fare una gestione ordinaria delle necessità, programmata, meno costosa e con gare d’appalto trasparenti.
 Chi interviene su quelli lungo sugli argini dell’Aniene?
Ponte Nomentano è un posto talmente bello che si spoetizza solo a vedere quell’isola poco a valle, fatta di alberi caduti e tanti rifiuti. Pericolosissima, perché se cadessero altri alberi durante una piena, farebbe da tappo all’acqua. Virginia Raggi ha espresso più volte la volontà di riqualificare sia il Tevere che l’Aniene, sia per la sicurezza che come risorse per il nostro territorio, ma l’intervento non compete a noi, ma alla Protezione civile che abbiamo allertato.
Come mai tante strade al buio. Problemi con Acea?
Quando ci arrivano le segnalazioni dei cittadini, in un paio di giorni Acea interviene, ma spesso, come per i tratti di Gra nel nostro municipio, c’è la difficoltà a interfacciarsi con Anas. Poi, tante strade nuove non sono state ancora prese in carico dal Comune per i mancati collaudi o perché incomplete.
Come al Parco delle Sabine. Lì c’è in corso un contenzioso tra Comune e la società Porta di Roma per mancato rispetto della convenzione. Dopo le continue segnalazioni dei residenti, abbiamo richiesto un intervento da parte di Roma Capitale per trovare una soluzione immediata, sollecitando eventualmente delle sanzioni e recentemente la società è stata messa in mora. Gli è stato intimato di completare le opere e di continuare a gestire i servizi fino alla consegna al Comune. Invece loro avevano sospeso i servizi e basta.
È possibile che in tutto questo tempo nessuno se ne sia accorto?
Pensiamo che nulla di quello che avviene nella pubblica amministrazione sia casuale. Non di rado c’è una responsabilità dei dipartimenti dove si fermano le pratiche e si tratta spesso di Urbanistica e Ambiente. Ricordiamo pure che il Servizio Giardini è uno di quelli in cui sono state arrestate tante persone. Per cui c’era evidentemente la volontà di bloccare i lavori in cambio di (pausa espressiva), “favori”? Vabbè, chiamiamoli così. Questa è perlomeno la nostra idea, dato che Porta di Roma aveva chiesto una variante che avrebbe ridotto il verde di circa il 50%. Ma è stata rigettata dalla Commissione Urbanistica dopo il nostro intervento, quello dei cittadini e il parere dei dipartimenti. Per noi non sono casualità. È vero che, come detto, c’è un problema di risorse, però mi dispiace dirlo, ho convocato più volte i dipartimenti e spesso neanche si sono presentati. In realtà ci sono molte situazioni nel municipio totalmente bloccate oltre a queste.
Si riferisce a Parco Talenti?
Sì, ma anche ai Casali della Villa di Faonte, il sottopasso ferroviario di Settebagni e altre ancora, in attesa di essere fruite appieno dai cittadini. Però, ripeto, il tappo sono i dipartimenti, magari per varianti fatte e mai approvate, che però bloccano i lavori. Da parte nostra gli stiamo facendo molta pressione, sollecitando dall’interno le varie commissioni comunali per affrontare una ad una le questioni in sospeso.
(BRAVISSIMA !!!!) 
Che mi dice sulla storia dei punti verdi qualità?
È ormai evidente che lo scopo per cui nacquero i punti verdi qualità è stato disatteso. Sono stati progetti fallimentari e da questo punto, anche quelli da noi, come il Maximo, non fanno eccezione. So che a livello comunale li stanno rivedendo uno ad uno, come stanno rivedendo anche le convenzioni degli impianti sportivi comunali dati in gestione, per capire quali vantaggi ne hanno avuto i cittadini e se gestirli direttamente dal Comune.

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