IL CASO - Bilancio, municipi sul piede di guerra. "Così saremo costretti a chiudere"
Vertice in Comune, protesta bipartisan dei minisindaci. Fondi tagliati, risorse ancora da definire: "Siamo diventati solo dei passacarte". Andrea Catarci, presidente dell'XI municipio: "Si va verso una catastrofe sociale"
di LAURA MARIPromesse che, però, non convincono i presidenti di municipio. "Siamo stati convocati a un vertice sul bilancio e per la prima volta il sindaco non ci ha fornito nessun resoconto - attacca la presidente del XVII municipio, Antonella De Giusti - Alemanno si è limitato ad avvertirci che ci saranno minori trasferimenti di fondi, senza specificare come saranno ripartite le risorse". Un'approssimazione che mette a rischio il futuro dei parlamentini territoriali. "È evidente che il sindaco non si fida dei municipi - polemizza Fabio Bellini, presidente del XVI - non ci è stato prospettato nessun piano, non sappiamo quali cifre saranno destinate agli investimenti e al sociale. Il nostro ruolo è ridotto a semplici passacarte". Della stessa opinione è Susi Fantino, minisindaco del IX municipio: "Se ci saranno altri tagli i nostri fondi saranno pari a zero e ci troveremo in una situazione di immobilità
Al vertice non ha partecipato il presidente del municipio X, Sandro Medici ("Non voglio essere partecipe di questa macelleria sociale), mentre il presidente pidiellino del IV municipio, Cristiano Bonelli, auspica che "siano tutelate le risorse destinate ai servizi sociali". L'unico dato che è emerso nel corso del vertice con il sindaco Alemanno è che il Comune destinerà 30 milioni di euro alla manutenzione stradale e di questi solo 14 andranno ai municipi. "Ma l'85% della viabilità è curata proprio dai municipi - protestano il presidente del III, Dario Marcucci, e del XIII, Giacomo Vizzani - la cifra va rivista". Durissimo il commento di Andrea Catarci, presidente dell'XI municipio: "Si va verso una catastrofe sociale saremo costretti ad appendere il cartello "chiuso per dissesto finanziario"". Ad esprimere perplessità sulla manovra è anche il segretario romano della Cgil, Claudio Di Berardino: "Questo bilancio non sembra essere compatibile con la situazione economica dei cittadini romani".
Alla vigilia dell'approvazione della manovra, dunque, quello che è emerge è che da parte dello Stato ci sarà oltre un miliardo di trasferimenti in meno e per reperire i 730 milioni di euro mancanti, il Comune porterà al 10,6 per mille l'Imu sulla seconda casa (sulla prima casa aliquota al 5 per mille) e costituirà la holding delle municipalizzate, anche se al momento sembrerebbe essere sospesa la vendita del 40% di Ama e Atac.
(14 marzo 2012)
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