sabato 3 marzo 2012

L'IMPORTANTE SITO INFORMATIVO ABITARE ROMA DEDICA UN INTERESSANTE APPROFONDIMENTO ALLA BATTAGLIA DEI CDQ DEL MUNICIPIO IV CONTRO IL PROGETTO DI PROLUNGAMENTO DELLA METRO B1

TROVATELO QUI.

Il coordinamento dei cittadini del IV municipio dice no al prolungamento della metro B1
No a speculazioni edilizie per un servizio pubblico


Il 22 febbraio 2012 i cittadini romani hanno potuto vedere o quanto meno leggere che la talpa cioè la scavatrice TBM che da un po’ di tempo si aggira nel sottosuolo romano (da giugno 2010) per scavare i tunnel in cui passerà la nuova metropolitana, è arrivata a rompere l’ultimo diaframma della stazione Conca d’Oro – Jonio della linea B1 per poi proseguire verso la tratta Jonio-Bufalotta.
Fin qui, a parte la grande opera, nulla di eclatante. Il problema, però, è che dietro a queste ‘grandi opere’ nascono ombre pronte ad offuscare la loro magnificenza.
Tre giorni fa, il 24 febbraio 2012, il Coordinamento dei Comitati di quartiere ed associazioni rappresentative della cittadinanza del Municipio IV di Roma ha organizzato un’interessante conferenza stampa, per svelare o quanto meno evidenziare alcune delle tante ombre che si aggirano sui lavori della linea B1.
Nel comunicato stampa che si è celermente diffuso, i cittadini hanno fatto sapere che “il Comune di Roma sta mandando avanti, proprio nel Municipio IV, un progetto fortemente combattuto dalla gran parte dei Comitati di quartiere ed associazioni rappresentative, il prolungamento della Metro B1 da Jonio a Bufalotta, che si vorrebbe finanziare ricavando l’intera cifra necessaria –ben 649 milioni di euro- interamente da cosiddette ‘valorizzazioni immobiliari’, ossia da nuovi interventi di cementificazione residenziale, che andrebbero a ricadere in un municipio letteralmente travolto negli ultimi anni da oltre 20 milioni di metri cubi di nuova edilizia residenziale, che ne hanno portato quasi al collasso viabilità e vivibilità”.
Parliamo del classico sistema dello scomputo, per intenderci un ‘do ut des’.
Purtroppo questa logica affonda le radici nella precedente giunta veltroniana e già nel lontano 2007 il Municipio IV aveva bocciato il progetto che prevedeva un’ulteriore cementificazione dell’area della Bufalotta, quasi 1,5 milioni di mc destinati alla costruzione di nuovi complessi residenziali. La risposta delle Istituzioni? Servivano come tuttora servono, soldi per poter costruire la nuova linea metropolitana, a danno di metri cubi di verde e sicuramente della tranquillità dei residenti, visto che aumentano le case ma diminuiscono i servizi.
Con la giunta di Alemanno i cittadini pensavano che la situazione sarebbe cambiata visto che “i rappresentanti locali allora all’opposizione, si erano opposti nel 2007 alla delibera Bufalotta” mentre ora “riprende il progetto di proseguire la metro finanziandola con “valorizzazioni immobiliari”.
Il coordinamento sottolinea, che consultando in rete la pagina You Tube al link http://www.youtube.com/watch?v=RhMBlnm1kDc si può vedere “L’evidente continuità fra i progetti delle due giunte. Il video ripropone a confronto dichiarazioni sul prolungamento Metro B1 dell’allora assessore Morassut e dell’attuale sindaco Alemanno, copia conforme la seconda della prima, evidentemente perché desunte da materiale loro fornito, la cui fonte non par fuor di luogo riconoscere nella società Roma-Metropolitane.
Nonostante la ferma contrarietà della gente di questo martoriato Municipio ad ulteriori cementificazioni, e nonostante il voto contrario del Municipio IV alla citata delibera Bufalotta, la giunta Alemanno ha sostanzialmente riproposto l’intervento, inserendolo nel Piano di Riqualificazione delle strutture viarie e per la mobilità”.
Il coordinamento dei cittadini sostanzialmente chiede che il progetto venga fermato e che si apra subito una terza fase di “progettazione partecipata perché c’è inadempienza alle norme in materia di partecipazione della cittadinanza; non c’è corrispondenza alle norme urbanistiche di riferimento e c’è mancanza di finanziamenti visto che “c’è un’evidente totale aleatorietà delle necessarie fonti di finanziamento che appare evidente dal fatto che il ricavato dalle sole due aree di valorizzazione immobiliare segnalate in progetto, in adiacenza della Stazione Vigne Nuove lungo via Conti (22 mila mc), e presso la Stazione Mosca a via Bufalotta (circa 100 mila mc), non è in alcun modo sufficiente a coprire il costo di 649 milioni di euro dell’intera opera.”
Non è un blocco al progresso ma semplicemente la richiesta di chiedersi il perché delle cose.
“Perché la metropolitana di Roma è quella che costa di più rispetto a Torino e Milano?”
Ben 153 milioni di Euro al Km, mentre per far fronte al suo esercizio il comune di Roma dovrebbe in seguito farsi carico annualmente di ben 87,2 milioni di Euro. Ce la farà?

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