Il coordinamento dei cittadini del IV municipio dice no al prolungamento della metro B1
No a speculazioni edilizie per un servizio pubblico
Il 22 febbraio
2012 i cittadini romani hanno potuto vedere o quanto meno leggere che la
talpa cioè la scavatrice TBM che da un po’ di tempo si aggira nel
sottosuolo romano (da giugno 2010) per scavare i tunnel in cui passerà
la nuova metropolitana, è arrivata a rompere l’ultimo diaframma della
stazione Conca d’Oro – Jonio della linea B1 per poi proseguire verso la
tratta Jonio-Bufalotta.
Fin qui, a parte la grande opera, nulla
di eclatante. Il problema, però, è che dietro a queste ‘grandi opere’
nascono ombre pronte ad offuscare la loro magnificenza.
Tre giorni fa, il 24 febbraio 2012, il
Coordinamento dei Comitati di quartiere ed associazioni rappresentative
della cittadinanza del Municipio IV di Roma ha organizzato
un’interessante conferenza stampa, per svelare o quanto meno evidenziare
alcune delle tante ombre che si aggirano sui lavori della linea B1.
Nel comunicato stampa che si è
celermente diffuso, i cittadini hanno fatto sapere che “il Comune di
Roma sta mandando avanti, proprio nel Municipio IV, un progetto
fortemente combattuto dalla gran parte dei Comitati di quartiere ed
associazioni rappresentative, il prolungamento della Metro B1 da Jonio a
Bufalotta, che si vorrebbe finanziare ricavando l’intera cifra
necessaria –ben 649 milioni di euro- interamente da cosiddette
‘valorizzazioni immobiliari’, ossia da nuovi interventi di
cementificazione residenziale, che andrebbero a ricadere in un municipio
letteralmente travolto negli ultimi anni da oltre 20 milioni di metri
cubi di nuova edilizia residenziale, che ne hanno portato quasi al
collasso viabilità e vivibilità”.
Parliamo del classico sistema dello scomputo, per intenderci un ‘do ut des’.
Purtroppo questa logica affonda le
radici nella precedente giunta veltroniana e già nel lontano 2007 il
Municipio IV aveva bocciato il progetto che prevedeva un’ulteriore
cementificazione dell’area della Bufalotta, quasi 1,5 milioni di mc
destinati alla costruzione di nuovi complessi residenziali. La risposta
delle Istituzioni? Servivano come tuttora servono, soldi per poter
costruire la nuova linea metropolitana, a danno di metri cubi di verde e
sicuramente della tranquillità dei residenti, visto che aumentano le
case ma diminuiscono i servizi.
Con la giunta di Alemanno i cittadini
pensavano che la situazione sarebbe cambiata visto che “i rappresentanti
locali allora all’opposizione, si erano opposti nel 2007 alla delibera
Bufalotta” mentre ora “riprende il progetto di proseguire la metro
finanziandola con “valorizzazioni immobiliari”.
Il coordinamento sottolinea, che
consultando in rete la pagina You Tube al link
http://www.youtube.com/watch?v=RhMBlnm1kDc si può vedere “L’evidente
continuità fra i progetti delle due giunte. Il video ripropone a
confronto dichiarazioni sul prolungamento Metro B1 dell’allora assessore
Morassut e dell’attuale sindaco Alemanno, copia conforme la seconda
della prima, evidentemente perché desunte da materiale loro fornito, la
cui fonte non par fuor di luogo riconoscere nella società
Roma-Metropolitane.
Nonostante la ferma contrarietà della
gente di questo martoriato Municipio ad ulteriori cementificazioni, e
nonostante il voto contrario del Municipio IV alla citata delibera
Bufalotta, la giunta Alemanno ha sostanzialmente riproposto
l’intervento, inserendolo nel Piano di Riqualificazione delle strutture
viarie e per la mobilità”.
Il coordinamento dei cittadini
sostanzialmente chiede che il progetto venga fermato e che si apra
subito una terza fase di “progettazione partecipata perché c’è
inadempienza alle norme in materia di partecipazione della cittadinanza;
non c’è corrispondenza alle norme urbanistiche di riferimento e c’è
mancanza di finanziamenti visto che “c’è un’evidente totale aleatorietà
delle necessarie fonti di finanziamento che appare evidente dal fatto
che il ricavato dalle sole due aree di valorizzazione immobiliare
segnalate in progetto, in adiacenza della Stazione Vigne Nuove lungo via
Conti (22 mila mc), e presso la Stazione Mosca a via Bufalotta (circa
100 mila mc), non è in alcun modo sufficiente a coprire il costo di 649
milioni di euro dell’intera opera.”
Non è un blocco al progresso ma semplicemente la richiesta di chiedersi il perché delle cose.
“Perché la metropolitana di Roma è quella che costa di più rispetto a Torino e Milano?”
Ben 153 milioni di Euro al Km, mentre
per far fronte al suo esercizio il comune di Roma dovrebbe in seguito
farsi carico annualmente di ben 87,2 milioni di Euro. Ce la farà?
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