martedì 1 maggio 2012

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO UN INTERESSANTE ARTICOLO DI LUIGI BRIENZA: "PROLUNGAMENTO METRO B/1: EVITIAMO LE FUGHE IN AVANTI"

PROLUNGAMENTO METRO B/1: EVITIAMO LE FUGHE IN AVANTI
RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO:
di Luigi Brienza
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            Il “no” del Governo Monti alle Olimpiadi a Roma nel 2020 ed il pesante richiamo del Presidente della Corte dei Conti ai tanti sprechi della pubblica amministrazione, non ultimo l’aumento incontrollato dei costi per la (parziale) realizzazione della linea metro “C”, rappresentano elementi di attenta riflessione se letti anche in chiave di prolungamento della  B/1 in direzione Porta di Roma.
Dietro quel “no” che, dopo i tanti rituali dispiaceri di facciata, ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai non pochi soggetti consapevoli dello stato dell’economia del nostro Paese (oltre che ai tanti milioni di italiani preoccupati dagli oneri che l’evento avrebbe comportato) c’è la chiara denuncia dell’ennesimo tentativo da parte dei professionisti della spesa pubblica “sempre e comunque” di portare a casa il solito risultato rappresentato dall’arcinota equazione: “pubblicizzare i costi per privatizzare i profitti”.
La recente ordinanza del Sindaco Alemanno riguardo il prolungamento della “metro B/1” fino a “Porta di Roma” pare non faccia tesoro delle indicazioni del Governo nazionale.
Fortunatamente, ma il rilievo dispiace per le evidenti considerazioni cui induce il provvedimento in questione, di tipo eslusivamente elettorale, la decisione è priva di futuro prossimo venturo data l’impraticabilità economica e sociale di poter consentire la continua  cementificazione del territorio: più che di una carta vincente, siamo in presenza di una cartina di tornasole taroccata.
In attesa che anche riguardo l’operazione “Casal Monastero” (metro B/2) vengano forniti elementi di riscontro certi (a posteriori e, pertanto, maggiormente obiettivi ed insindacabili) riguardo il controvalore dell’infrastruttura, sarà opportuno riflettere sulle implicazioni che le procedure fino ad oggi adottate e/o solo prospettate riverberano sulla nostra città e le sue funzioni.
Il ricorso alle “valorizzazioni immobiliari” è il primo dei tumori da estirpare o, almeno, dei mali da curare per poter ragionare di rapporto “costi – benefici” in termini obiettivi.
Lo scambio tra il “suolo” (bene economico in esaurimento e non riproducibile) ed “infrastrutture per lo sviluppo” (opere pubbliche ad utilità e costi di gestione fortemente diversificate) è uno dei “baratti” più difficili da sottoporre ad un’equa valutazione.
E’, allora, il caso di seguire una serie di suggerimenti comuni a quegli economisti che ragionano in termini di “politicamente corretto”.
Oltre 600 Ml di euro per poco più di tre Km è una cifra in assoluto troppo onerosa per poter essere giustificata anche con il più spudorato piano “costi/benefici”: l’aliquota per stazioni interrate e silos parcheggi non ha comparazione con la distanza coperta.
(RINGRAZIAMO L. BRIENZA PER AVER RIBADITO UN'OSSERVAZIONE CHE COSTITUISCE UNO DEI CAPISALDI  DEL FERMO NO DEL COORDINAMENTO CDQ ALLA CONTESTATISSIMA OPERA !!!)
La determinazione del “valore di mercato” del suolo edificabile (con tutti i parametri di densità e tipologia, oltre i costi per le urbanizzazioni) non può essere affidata allo stesso soggetto attuatore dell’opera.
E’ tempo che in tutte le operazioni finanziarie del Comune di Roma (anche tramite s.p.a. o “in house”) le valutazioni del tipo “valorizzazioni immobiliari”, “compensazioni edificatorie” e , più in generale, di ricorso alla “finanza di progetto” siano affidate a società di valutazione “indipendenti”, dopo che i progetti (completi di tutte le parti tecniche ed economiche) hanno ottenuto l’approvazione delle “Autorità ” di riferimento preposte a tale compito.
Normata e regolarizzata questa procedura che, non sarebbe male contemplasse una qualche forma di responsabilità risarcitoria a carico di committente ed appaltatore al pari dei vari organismi intervenuti nel processo decisionale (rif.: “Legge della città di Efeso”) rimane, non secondaria, tutta la parte connessa con le procedure di affidamento dei lavori.
Una rigorosa gara di appalto pubblico  del tipo “integrato” non potrà essere aggiudicata se i concorrenti idonei all’assegnazione (non solo a partecipare) non saranno almeno tre/cinque; diversamente si procede a trattativa privata, con le adeguate garanzie sul piano della trasparenza e delle possibili conflittualità.
Pur essendo la pratica del sub-appalto ancora consentita (con limitazioni), non sarebbe male frazionare la gara per lotti funzionali più ristretti in modo tale da meglio individuare le tipologie di opere ed ottenere contratti (e ribassi) più vantaggiosi, oltre che una migliore qualità del prodotto e del controllo dei lavori stessi.
Un ultimo suggerimento, per ora, riguarda tutta la parte dei controlli, non solo statici ed amministrativi, ma anche di tutti gli aspetti connessi alla sicurezza.
Oltre a quelli rigorosi e puntuali legati alle condizioni sul luogo del lavoro per tutte le maetranze impiegate, non secondari sono quelli conseguenti alle “interferenze” che il cantiere genera con l’habitat circostante.
Verifiche sui rumori, le polveri e la staticità dei fabbricati limitrofi devono essere puntuali ed a disposizione della collettività (in termini comprensibili) e, in particolare affidate a soggetti o società senza conflitto di interessi con la stazione appaltante ed i vari appaltatori coinvolti nella realizzazione dell’opera.
Una condivisione di quanto esposto  da parte dei soggetti a vario titolo preposti a decidere sarebbe opportuna, ovvero un motivato rifiuto: certo non proseguire sulla strada fino ad oggi intrapresa senza soluzione di continuità con le giunte “Rutelli – Veltroni” e riconducibile al noto detto “non disturbate il manovratore”.

PUR NON ESSENDO D'ACCORDO COMUNQUE SUL PROSEGUIMENTO DELL'UTILIZZO DELLE "VALORIZZAZIONI IMMOBILIARI" PER REALIZZARE ALTRE OPERE PUBBLICHE, COMUNQUE QUESTO ARTICOLO PORTA UN SERIO CONTRIBUTO ALLA DISCUSSIONE.
Per il quale ringraziamo cordialmente Luigi Brienza.
TG -Roma Talenti

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