AL
PRESIDENTE DEL MUNICIPIO III DI ROMA
PAOLO MARCHIONNE
PAOLO MARCHIONNE
AL
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MUNICIPALE
RICCARDO CORBUCCI
RICCARDO CORBUCCI
OGGETTO: Deliberazione del Consiglio Municipale Roma III –
Montesacro del 19 febbraio 2014 recante “Registro della Partecipazione”. Lettera
aperta.
Gentili presidenti,
pur essendovi in questa delicata
fase della vita della città di Roma e del Municipio III da discutere, approfondire,
e fare oggetto di azione amministrativa e di organiche forme di partecipazione
della cittadinanza, delicatissime problematiche inerenti tematiche di ben
maggiore urgenza ed interesse per la cittadinanza, solo per citarne alcune:
- · il delicatissimo problema della gestione rifiuti che non funziona, in particolare quella raccolta differenziata per cui il nostro municipio avrebbe dovuto addirittura costituire un progetto pilota, con la nuova Anagrafe dei Rifiuti, ferma da mesi in assemblea capitolina;
- · la devastante cementificazione che prosegue nell’intero municipio, con interventi relativi ad accordi urbanistici che proseguono DA ANNI, sulla cui regolarità il municipio NON ha mai condotto serie verifiche, e con tanti nuovi interventi che andrebbero a gravare su quartieri ormai al collasso della viabilità e della vivibilità, per la quale è stata da settimane sollecitata al Municipio III l’organizzazione di una organica assemblea pubblica che NON viene indetta (!);
- · l’istituzione della anagrafe pubblica dei compensi degli eletti e dei nominati, espressamente prevista nel programma elettorale della giunta attuale;
- · l’attivazione della diretta on line per le sedute della giunta, anch’essa espressamente prevista nel programma elettorale della giunta attuale;
- · i gravissimi danni dei recenti eventi asmosferici, per i quali il municipio dovrebbe aver presentato al comune apposito prospetto da inserire nelle previste provvidenze (delibera di G.C. 23/2014);
la vostra amministrazione
municipale ha ritenuto di dover dedicare tempo ed impegno ad una problematica
che non era in questo momento certo particolarmente urgente, ossia la “regolamentazione”
delle modalità di adesione della cittadinanza alle forme di partecipazione
prescritte dalla legge, in particolare quelle
di cui al Regolamento sulla partecipazione della cittadinanza alla trasformazione
urbana, approvato con delibera di C.C. 57/2006.
Con un atto recentemente
approvato dal consiglio municipale, della cui legittimità è lecito dubitare, il
municipio III ha infatti istituito un “Registro della Partecipazione” per l’iscrizione
al quale VINCOLA comitati di quartiere ed altre associazioni interessate all’acquisizione
presso l’amministrazione finanziaria del numero di codice fiscale, con un costo
di almeno 168 euro più un numero variabile di marche da bollo, che variano in
funzione delle pagine dello statuto e dell’ atto costitutivo ,per una somma
complessiva fra i 300 ed i 400 euro.
In qualità di
presidente di un CDQ che è regolarmente munito di Statuto approvato, è dotato
degli organi statutari, ed è regolarmente registrato da anni presso il vostro
Municipio, voglio sottolineare che si tratta di un adempimento NON previsto né dal
succitato Regolamento di cui a delibera di C.C. 57/2006, né da parte di alcun
altro atto interno del comune di Roma, tanto che non è stato ad esempio
richiesto nel 2009 al momento dell’istituzione con deliberazione n. 25/2009 di
analogo registro da parte della giunta di centro-destra del Municipio Roma X (seduta
in data 23.04.2009).
Si
ricorda che, assicurare la Partecipazione dei cittadini a delicate scelte
politiche, amministrative urbanistiche che possono avere pesanti conseguenze
sulla loro vita quotidiana, NON era all’epoca stata una autonoma scelta del
comune di Roma, ma era direttamente derivata DA UN OBBLIGO, ossia l’
inserimento nell’ordinamento giuridico della città delle norme della direttiva
del Parlamento e del consiglio europeo n. 42/2001/CE (GU CE 21.07.2001, L
197/31), che aveva introdotto l’obbligo per gli Stati membri di introdurre nei
programmi urbanistici la Valutazione Ambientale Strategica obbligatoria a
partire dal 21 luglio 2004, obbligo recepito a livello nazionale dal decreto
legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e ss.mm.ii.
Queste
forme di partecipazione rientravano a tutti gli effetti fra le forme di
partecipazione ai vari procedimenti della Pubblica Amministrazione già a suo tempo
previste dalla legge 1 agosto 1990 n. 241
e ss.mm.ii., che sono state ulteriormente regolamentate dal recentissimo
D. Lgs. 14 marzo 2013 n. 33, ed in particolare dallo specifico art. 5, che
stabilisce norme inderogabili in materia
di “accesso civico”.
All’art.
5 comma 2 il suddetto decreto stabilisce in particolare che “ La richiesta di
accesso civico non
e' sottoposta ad
alcuna limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente,
non deve essere motivata, ed e' gratuita”.
Ma,
a parte queste considerazioni di carattere giuridico, MANCA a chi ha voluto
imporre questo ulteriore onere la percezione di quanto sia difficile questo
drammatico momento di devastante crisi economica, con milioni di famiglie e
decine di milioni di cittadini che faticano duramente addirittura ad arrivare
alla fine del mese, centinaia di migliaia dei quali solo a Roma e decine e
decine di migliaia solo nel nostro municipio, con migliaia di aziende in
gravissima crisi, con migliaia di cittadini assorbiti e quasi travolti dal
dover far fronte in una situazione drammatica alla durissima sopravvivenza
quotidiana.
Ebbene
oggi è ormai divenuto VERAMENTE DIFFICILE trovare qualcuno animato da impegno
disinteressato e spirito civico, il quale, oltre ai pesanti oneri del lavoro e della
sopravvivenza quotidiana, ed agli oneri e difficili problemi della sua
famiglia, possa rendersi disponibile, per esclusivo spirito civico e a titolo
gratuito, ad operare e a spendere decine di ore del suo tempo al mese –in un
comitato di quartiere o in una associazione- quale tramite fra le
amministrazioni locali, quella comunale, quella municipale, le aziende come AMA
ed ATAC, i vari servizi comunali e municipali, svolgendo una preziosa azione di
mediazione e consultazione che per i vostri uffici pubblici è INDISPENSABILE ad
appurare se l’azione amministrativa produca nei vari settori i risultati che si
vogliono ottenere e che da parte dei cittadini sono ATTESI, verifica che per una intera classe politica è
indispensabile per accertare lo stesso consenso per la propria azione
amministrativa !
Ebbene,
a questi cittadini, che già si impegnano a titolo gratuito e per senso civico a
svolgere una azione di mediazione per comune e municipio preziosa, e che perdono
mensilmente ore del loro tempo, sottratte al lavoro ed ai problemi familiari, NON
SOLO li si prende a pesci in faccia -con espressioni quali “cittadini bibitari”, “professori di Facebook”, quelli che “spesso
dicono e scrivono cazzate per molti che poi abboccano e ci credono..”- MA ORA li si vuole pure sottoporre ad altri
illegittimi ONERI ??
Non
ci sono ulteriori commenti, ma solo un ammonimento: cacciati via o allontanati
da Facebook i cittadini bibitari e i professori di Facebook, oppure addirittura
abolita la stessa Facebook, come qualcuno auspicherebbe, raccolta da parte di
altri molto più attenti alle esigenze dei cittadini la preziosa funzione dell’ASCOLTO,
l’unica verifica destinata a restare a questi politici che oggi ci governano sul
nostro gradimento per la loro azione amministrativa SARANNO LE URNE !!!
Distinti
saluti.
Roma, li 23
febbraio 2014
Presidente CDQ Salviamo Talenti A. Staffa
Presidente CDQ Salviamo Talenti A. Staffa
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