Robur: rischio capitale
Paolucci e Giannetti se ne vanno. Nel frattempo, si incrinano i rapporti tra società (-presidente Massimo Mezzaroma- ) e Comune.
D
i Filippo Tozzi
SIENA. Settimana
intensa per la Robur, che culmina oggi nella vigilia della prima
giornata del girone di ritorno. Domani sera, i bianconeri di Beretta
saranno di scena all’Ezio Scida di Crotone per provare ad inseguire
nuovamente l’ottavo posto che significherebbe i playoff. Molti i temi
sul piatto in questi ultimi sette giorni, a partire dalle notizie di
mercato.
I FATTI
“Lascio un team unico,
super giocatori ma ancor prima grandi uomini,grazie di cuore a
Mr&staff.È stato un onore essere vostro compagno. Miky”. Con questo
messaggio sul suo profilo di twitter, Michele Paolucci ha confermato la
notizia del suo trasferimento al Latina. Un trasferimento che, secondo
le voci di mercato, sarebbe sostanzialmente operato a titolo gratuito.
Il Fedelissimo Online lo riporta questa mattina e, al momento, non ci
sono smentite. Quale è allora la convenienza della Robur nel cedere uno
dei protagonisti del migliore attacco della categoria? Semplice,
l’allontanamento di un contratto oneroso (prima della spalmatura circa
700 mila euro) e lungo (scadenza nel 2017). Un’operazione quindi
finalizzata all’abbattimento del monte ingaggi, in prosecuzione delle
indicazioni contenute nel piano industriale redatto in estate in
collaborazione con Orienta Partners.
L’altra partenza che si sta concretizzando in queste ore è quella di Niccolò Giannetti. Dopo il rinnovo del contratto
che ha permesso alla Robur di non perderlo a parametro zero,
l’attaccante senese se ne andrà in comproprietà. La destinazione più
verosimile sembra essere Catania, con il Siena che incasserebbe 1,6
milioni di euro per la metà del cartellino del suo giovane talento.
L’altra notizia è l’intervista rilasciata al Corriere di Siena dall’assessore allo sport Leonardo Tafani. "Confermo
che stiamo valutando questa ipotesi spiega l'assessore allo sport
Tafani -, aspetto l'uscita del bando di Pian delle Fornaci e subito dopo
lavoreremo per uscire dall'Ati. E' una questione di pochi giorni”.
L'amministrazione va avanti spedita: "Siamo al capolinea, siamo stufi di
questa storia, non si può tenere un quartiere popoloso come Taverne in
ginocchio perchè i lavori attendono la, chiusura da tre anni.
(RICORDA QUALCOSA ??? A TALENTI, E' DAL 2003 CHE SI ATTENDE......)
Il Siena
calcio è il capofila di questo progetto, ha l'obbligo di concludere i
lavori anche perchè tutti i pagamenti riguardano la società di Mezzaroma
e se noi ci svincoliamo il terreno rimane a noi mentre i debiti al
Siena (circa 200mila, euro, ndr).
Al momento abbiamo dato mandato
all'ufficio legale del comune affinchè trovi la formula migliore per
uscire dall'Ati, personalmente dispiace, ma in queste condizioni il
rischio è quello di rimanere fermi altri tre anni".
Cosa fare allora?
L'Ac Siena si starebbe già muovendo per scongiurare l'uscita
dall'Associazione del comune, nel frattempo l'assessore allo sport
Leonardo Tafani lancia frasi inequivocabili ai vertici bianconeri:
"Il
Siena non può aspettare che il Credito sportivo torni alla normalità
perché, essendo di nomina politica, il rischio è che rimanga
commissariato per lungo tempo ancora.
Consiglio al presidente Massimo
Mezzaroma di andare a chiedere il prestito ad un'altra banca anche
perchè se è in grado di trovare chi finanzia, lo stadio da 20milioni di
euro, può trovare un milione per finire Taverne.
Il comune è dalla parte
dei cittadini e dell'Asta, ormai sono esasperati ed hanno ragione.
Hanno atteso con pazienza fin troppo, è l'ora che questa storia finisca
in un modo o in un altro".
IL COMMENTO
Tre notizie (Taverne
d’Arbia, Giannetti e Paolucci) che confermano tutti i peggiori timori di
tifosi ed osservatori attorno al futuro della Robur. I due attaccanti
se ne vanno per esigenze di bilancio. Un contratto oneroso e lungo come
quello della punta di Recanati è allontanato per evitare il rischio di
ulteriori penalizzazioni. Giannetti sarà ceduto in compartecipazione per
ottenere una monetizzazione immediata, visto che il 16 di febbraio ci
sono da pagare stipendi e contributi relativi al terzo bimestre di Serie
B (1 novembre – 31 dicembre 2013). La gestione dell’emergenza è quindi
di stretta attualità in casa bianconera. Un’emergenza in cui la Robur
non è ancora al riparo dal rischio capitale. Al contrario, la scomparsa
della società rimane una prospettiva troppo vicina per essere
tralasciata. In questo contesto, si inseriscono le notizie sul centro
sportivo di Taverne d’Arbia. Un vero e proprio sfregio sul territorio
del Comune. L’assessore Tafani ha annunciato la volontà
dell’amministrazione pubblica di recedere dall’Ati (Associazione
Temporanea di Imprese), lasciando alla Robur il pagamento delle
spettanze.
Una mossa che genera una immediata domanda: una volta che i
rapporti tra il presidente Mezzaroma e Palazzo Pubblico si saranno
definitivamente incrinati, in che modo si potrà dare la luce al sogno
del nuovo stadio che, per usare le parole del numero uno bianconero,
rimane “l’unica salvezza della società”?
Un interrogativo che, senza
nessun tipo di superbia, ci permettiamo di suggerire ai tifosi. Martedì
prossimo, infatti, le delegazioni dei cuori bianconeri incontreranno il
Bruno Valentini.
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