venerdì 23 ottobre 2009

A PROPOSITO DEL NUOVO PIANO CASA DEL COMUNE DI ROMA: ESAMINATE I DOCUMENTI E FATEVENE UN'IDEA

23-OTT-08 18:57 COMUNICATO DEL SINDACO GIANNI ALEMANNO SUL NUOVO PIANO CASA: ALEMANNO,PER NUOVI ALLOGGI POPOLARI NON COLPIREMO AGRO

(ANSA) - ROMA, 23 OTT - ''Dobbiamo trovare nuove aree per costruire case: lo faremo cercando di non compromettere l'agro romano e di non creare situazioni difficili dal punto di vista urbanistico. Siamo orientati piu' ad una crescita interna che non espansiva della citta', senza sconfinare nelle aree agricole. E lo dico da ex ministro dell'agricoltura''. Lo scrive il sindaco di Roma Gianni Alemanno nella sua rubrica mensile pubblicata sul magazine free press Pocket, a proposito della necessita' di case popolari. ''Riguardo al piano casa - prosegue - sono sconcertato dalle critiche preventive che abbiamo ricevuto dall'opposizione. Abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione una dotazione massima di nuove case pari a 6.000 alloggi, una quantita' assolutamente insufficiente per dare una risposta adeguata alla cittadinanza. Il bando per il reperimento delle aree per l'edilizia popolare approdera' presto in Giunta''. (ANSA).

A PROPOSITO DEL NUOVO PIANO CASA DEL COMUNE DI ROMA
RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO DALLA RETE NUOVO MUNICIPIO IV:
Riteniamo utile e necessario diffondere e mettere a disposizione (anche se un po "pesante" di tutti questo prezioso lavoro di riflessione inviatoci da Rodolfo Bosi, che ringraziamo. Diffondetelo!!
----- Original Message -----
A proposito di consumo di territorio (ed in particolare di "urbanizzazione selvaggia dell'Agro Romano") rimetto in allegato per opportuna conoscenza la bozza del bando sul Programma di Riqualificazione degli Immobili Agricoli (P.R.I.A.) che il Comune di Roma ha annunciato nel corso della conferenza stampa tenuta lo scorso 6 ottobre, su cui ritengo opportuno fare le seguenti valutazioni.
1 - Dall'esame incrociato del testo del bando (Allegato A, VEDETE IN FONDO) con quello del Disciplinare (Allegato B, VEDETE IN FONDO) deriva l'impressione che il Comune di Roma con tale bando abbia voluto sostituire (o peggio ancora integrare ) la primitiva proposta di costruire ulteriori case popolari in zona agricola, poi esclusa dallo stesso Sindaco Alemanno con un comunicato del 23 ottobre 2008 (rimesso pur esso in allegato, per un opportuno confronto sulla effettiva volontà di non voler "sconfinare nelle zone agricole"): quel che salta ora all'occhio (a distanza di circa un anno) é la precisa volontà di concedere a tutti i "fabbricati dismessi o sotto-utilizzati" - che in base all'asse a) del Disciplinare é possibile anche demolire e ricostruire - il cambio di destinazione d'uso a <<residenziale di riuso-vincolato>>, con la clausola che almeno il 60% debba essere a canone convenzionato per almeno 10 anni, da concordare con il Comune, lasciando il rimanente 40% al libero mercato.
2 - Sotto tale aspetto l'iniziativa é a mio giudizio peggiore di un programma di nuovi PEEP in zona agricola (che bene o male resterebbero concentrati in precisi siti dell'Agro), perché tende ad "urbanizzare" a macchia d'olio (con tanto di dotazione di standards urbanistici) la marea di aree della campagna romana edificate con fabbricati ora considerati dismessi o sotto-utilizzati.
3 - In termini speculativi c'é di più, perché l'asse a) del Disciplinare prevede addirittura il trasferimento di attività agricole insediate in altri siti, per fare evidentemente posto alle attività residenziali di riuso: lo stesso asse a) consente l'ampliamento, mentre l'asse b) dà la possibilità di nuove edificazioni "strumentali" alla azienda agricola, da inserire nel Piano Economico Finanziario.
4 - A sancire questa nuova speculazione in zona agricola viene l'art. 6 del Disciplinare (Allegato B) secondo cui il P.R.I.A. <<comporta variante alle NTA al PRG vigente>> da attuarsi (proprio perché tale) con il solito strumento- grimaldello dell'Accordo di Programma.
5 - L'entità della "Variante" in temini quantitativi é data del Disciplinare che consente un <<ulteriore indice di trasformazione dei manufatti dismessi o degradati>> pari a 0,008 mq. di Superficie Utile Lorda (SUL) per ogni mq. per lotti superiore ai 10 ha., oppure di 0,002 mq/mq per lotti compresi tra 10 ha. ed 1 ha.: sui lotti di un solo ettaro viene concessa dall'art. 14 una edificazione pari a 5 ab/ha (cioé circa 400 mc. ogni 10.000 mq.).
6 - Per un Programma di Riqualificazione degli Immobili Agrari (P.R.I.A.) non ci sarebbe affatto bisogno del bando, dal momento che la maggior parte delle trasformazioni previste sono le stesse che consente il PRG vigente: a tradire la chiara speculazione che si nasconde dietro il bando (mascherato da fini pubblici di dare casa alla povera gente in affitto convenzionato) viene proprio la possibilità di andare in "Variante" alle NTA del PRG tramite l'Accordo di Programma, che poteva essere utilizzato anche senza il bando in modo isolato, ma che il bando invece autorizza in modo ben più generalizzato e soprattutto esteso all'intero Agro Romano.
7 - Per dare un'idea della portata devastante del bando si fa presente che lo stesso Comune di Roma ha calcolato circa 10.000 manufatti dismessi nell'Agro Romano, che potrebbero diventare altrettanti alloggi sparsi nella campagna, da dotare ognuno delle opere di urbanizzazione primaria (strade, luce, gas, acqua, fogne ecc.) che costituiranmno delle probabili "teste di ponte" per future nuove costruzioni.
SI TRATTA IN CONCLUSIONE DI UNA INIZIATIVA DEL COMUNE DA COMBATTERE CON TUTTE LE FORZE A DISPOSIZIONE.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi

Non siamo d'accordo in tutto con R. Bosi, ma su vari aspetti le critiche mosse appaiono fondate. Soprattutto quel che appare indispensabile è che PRIMA dell'avvio di qualsiasi intervento del genere, si ponga mano al ripristino della legalità urbanistica nel comune di Roma, procedendo ad un'ampia verifica degli interventi edilizi in corso, dello stato di realizzazione delle opere d'obbligo rpeviste in tanti i accordi urbanistici e convenzioni, insomma una verifica ampia sulle condizioni della vivibilità nelle periferie di Roma!
ALLEGATO A
COMUNE DI ROMA
Promozione di un Programma di riqualificazione degli immobili agricoli (P.R.I.A.)
non utilizzati o sotto utilizzati: Invito alla manifestazione d’interesse, per la
formazione di proposte pubbliche e private d’intervento da inserire nel PRIA.
Il Comune di Roma,
a seguito dell’approvazione della Deliberazione della Giunta Comunale
n. del
INVITA
i proprietari, soggetti pubblici e privati, di aree ricadenti a norma del Nuovo PRG di Roma
nella destinazione prevista dalle Norme Tecniche di Attuazione - “Titolo III Sistema
ambientale e agricolo” - a manifestare il proprio interesse alla partecipazione al P.R.I.A.,
mediante la formulazione e la presentazione di proposte d’intervento, coerenti con i criteri
di seguito specificati. I soggetti privati potranno presentare proposte esclusivamente per
aree con destinazione urbanistica “Agro Romano” , come da NTA del PRG, art.74, Capo
2°, Titolo III.
Al presente documento è accluso, e ne costituisce parte integrante l’Allegato B)
Disciplinare Tecnico del PRIA – Punteggio” e l’Allegato C) “Manufatti di particolare pregio,
censiti nella Carta dell’Agro”
1. Requisiti dei soggetti proponenti
Possono aderire al presente invito i soggetti titolari del diritto di proprietà sulle aree
proposte; nel caso di contitolarità del diritto di proprietà per comunione pro diviso o pro
indiviso, l’adesione deve essere presentata e sottoscritta da tutti i comproprietari.
In capo ai soggetti proponenti, già al momento dell’adesione al presente invito, non
devono sussistere impedimenti di legge che precludano la possibilità di stipulare accordi o
contratti con la pubblica amministrazione.
Al momento dell’approvazione definitiva degli atti amministrativi connessi al P.R.I.A., la
proprietà degli immobili deve risultare pacifica e incontrastata; le aree devono risultare
altresì libere da pesi, limiti, diritti reali o obbligatori (costituiti per legge o per contratto) a
favore di altri soggetti, che possano pregiudicare l’ipotesi trasformativa.
I requisiti stabiliti dai precedenti commi devono permanere in capo ai proponenti, a pena
di decadenza della proposta, fino alla conclusione degli accordi che verranno avviati dal
Comune di Roma.
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2. Contenuti generali delle proposte (Assi prioritari d’intervento)
Le proposte d’intervento devono avere ad oggetto:
a) lo sviluppo e/o la razionalizzazione, anche con eventuale riconversione colturale
all’interno dello stesso indirizzo produttivo, di attività agricole;
b) il recupero di fabbricati ad uso residenziale agricolo e non residenziali non più
utilizzabili per l’attività produttiva, per il mercato degli affitti a canone concordato, con
conseguente modifica della destinazione d’uso in “Residenziale di riuso – vincolato”;
c) la riqualificazione ambientale e paesaggistica.
Saranno inoltre valutati positivamente interventi finalizzati alla:
d) messa in sicurezza e sorveglianza del territorio agricolo;
e) dotazione di risorse energetiche autonome rinnovabili ed eco-compatibili;
f) qualità sociale.
Le proposte devono infatti essere dotate di rilevanza ambientale, paesaggistica,
economica e sociale; tale rilevanza può essere conseguita anche mediante il
coordinamento e l’integrazione di più interventi, attuati da diversi soggetti, ma riuniti
all’interno di una proposta unitaria.
Le proposte, per essere prese in considerazione, dovranno interessare tutti gli assi
strategici sopra individuati ed articolarsi in almeno un intervento per asse strategico tra
quelli esplicitati.
Ai fini della rilevanza economica, le proposte d’intervento devono prevedere, di norma, un
investimento complessivo non inferiore a 500.000,00 (cinquecentomila/00) euro, fatta
salva la facoltà dell’Amministrazione di considerare proposte di importo inferiore, dotate di
forte interesse pubblico.
Dal momento del termine dei lavori, i privati si impegnano a locare gli immobili entro 90
giorni solari consecutivi; nel caso in cui trascorso questo termine gli immobili risultassero
ancora non locati, i proprietari sono obbligati a comunicare la localizzazione, il numero e
le superfici degli alloggi disponibili all’Amministrazione comunale, che provvederà ad
identificare soggetti idonei alla locazione.
Per immobili ricadenti nell’elenco di cui all’Allegato C) “Manufatti di particolare pregio,
censiti nella Carta dell’Agro” sarà opportuna una verifica, sulla base dei dati riportati
nell’Allegato stesso e con i competenti Uffici, in merito all’utilizzo da prevedere.
A ciascuno degli interventi proposti sarà attribuito un punteggio di preferenza (specificato
nell’Allegato B ) che non dovrà risultare pari a 0 per nessuno dei tre punti a), b) e c) prima
elencati, a pena di esclusione della proposta, ma potrà essere incrementato con i valori
positivi attribuiti a tutti gli interventi, ivi compresi quelli non compresi negli assi strategici
(punti d), e) ed f).
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Sulla base del punteggio complessivo conseguito dalle proposte sarà formata una
graduatoria articolata per Municipio che esprimerà la priorità istruttoria e di conseguenza
attuativa di ogni proposta. Le proposte che conseguiranno un punteggio pari a 0 anche in
un solo asse strategico non saranno prese in considerazione.
Il punteggio complessivo che deriverà dalla sommatoria dei punteggi costituirà un
importante parametro di valutazione dell’intervento, definendone la priorità istruttoria;
comunque l’Amministrazione si riserva di non prendere in considerazione le proposte che
non ottengono il 50% del punteggio che verrà acquisito dalla proposta migliore;
3. Localizzazione delle proposte e rapporto con gli strumenti urbanistici
Le proposte d’intervento devono risultare:
a) coerenti con gli obiettivi e le condizioni di sviluppo sostenibile del territorio;
b) compatibili con i vincoli di tutela dei beni culturali, paesistici e ambientali;
c) conformi alle norme regolanti i settori e le tipologie d’intervento, derivanti da
provvedimenti legislativi, amministrativi, regolamentari;
Le proposte d’intervento di cui al par. 1) lett. a) devono essere localizzate prioritariamente
nelle seguenti aree:
d) zone poco edificate degradate o soggette a rischio di degrado ambientale, paesistico,
sociale ed economico;
e) zone destinate dagli strumenti urbanistici esistenti all’insediamento di funzioni e
attività agricole ma non comprese nel territorio dei Parchi individuati con Legge
Nazionale o Regionale;
4. Modalità di presentazione
L’interesse da parte dei soggetti pubblici e privati proprietari di aree da rivitalizzare nel
settore produttivo agricolo deve essere manifestato mediante la presentazione di uno
studio di fattibilità, accompagnato da lettera di trasmissione sottoscritta dal Soggetto
proponente che assuma gli impegni contenuti nel presente invito e dalla seguente
documentazione: che illustri la proposta d’intervento nei seguenti aspetti:
a) generalità e caratteristiche del soggetto proponente;
b) dichiarazione di assunzione degli impegni contenuti nel presente invito, comprensiva
della dichiarazione di presa visione ed accettazione integrale del contenuto degli
Allegati alla Delibera di Giunta Comunale: A) “Invito alla presentazione di
manifestazioni d’interesse” - B) “Disciplinare Tecnico – Punteggio” C) “Manufatti di
particolare pregio, censiti nella Carta dell’Agro”;
c) inquadramento attraverso una relazione descrittiva della proposta nel contesto
insediativo, produttivo, infrastrutturale e ambientale di riferimento;
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d) descrizione dell’area, dei luoghi e dei fabbricati oggetto della proposta d’intervento,
con idonee indicazioni planimetriche e grafiche riguardanti i principali strumenti
urbanistici, vincolistici e geomorfologici (Stralcio Catastale, Fotografie descrittive,
PRG, PRG – Rete Ecologica, PTPR, Carta dell’Agro, ecc..);
e) perizia asseverata redatta da tecnico abilitato sulla legittimità, sullo stato di
consistenza (superfici, ingombri, altezza massima, ecc..) e sul valore di quanto al
punto precedente;
f) tipologia di proposta e descrizione sommaria dei contenuti e parametri urbanistici,
edilizi e funzionali;
g) piano economico finanziario da cui si evinca con chiarezza:
1. Dimensione dell’area che si propone di valorizzare;
2. Entità degli investimenti previsti;
3. Entità degli investimenti per le residenze;
4. Entità degli investimenti per opere infrastrutturali o calcolo degli oneri di
urbanizzazione;
5. Estensione delle superfici ed entità di spesa in percentuale per interventi di
restauro del paesaggio agrario;
6. Numero di addetti già occupati ed aggiuntivi che si garantisce di impiegare a
seguito della valorizzazione aziendale;
7. Volume complessivo e SUL specifica dei manufatti che saranno oggetto di
trasformazione e percentuale di quelli messi a disposizione del mercato locativo a
canone convenzionato (minimo 60%), e indicazioni sulla tempistica di
realizzazione;
8. Ammontare del canone di locazione per un periodo non inferiore a 10 anni, ed
eventuali proposte di prolungamento dell’impegno a canone incrementato del
50%, sulle superfici calcolate come da D.M. 5 agosto 1994, espresso in euro per
metro quadrato al mese;
9. Superficie in percentuale che sarà riconvertita per colture biologiche e con
valorizzazione degli aspetti paesistici del fondo;
10. Eventuale estensione di aree di rimboschimento;
11. Ammontare di eventuali interventi di restauro conservativo di manufatti di pregio
storico, architettonico e paesaggistico;
12. Tipologia utilizzata, entità in Kw/p della produzione autonoma di energia annua
(solare termico; fotovoltaico etc.), nonché entità dell’investimento in tecnologie
eco-compatibili e realizzazione degli impianti; percentuale di copertura del
fabbisogno energetico in conformità con quanto previsto dal Regolamento Edilizio
del Comune di Roma ed eventuale ulteriore produzione di energia da fonti
rinnovabili, remunerazione complessiva dell’investimento;
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13. Superficie interessata da adeguati sistemi di sicurezza e controllo e descrizione di
tali interventi;
14. Indicazioni sulla fruibilità delle attrezzature a scopo didattico;
15. In caso di realizzazione di strutture agrituristiche, numero di stanze che si intende
mettere a disposizione dell’Amministrazione Comunale da utilizzare in caso di
calamità, a canone concordato, per un periodo massimo di 100 giorni all’anno;
16. Eventuale disponibilità a sperimentazioni di co-housing;
17. Eventuale disponibilità alla realizzazione di struttura idonea al mantenimento di
animali domestici;
18. Eventuale disponibilità alla realizzazione e cessione all’Amministrazione di “Isole
ecologiche”;
19. Eventuale disponibilità alla realizzazione e cessione all’Amministrazione di
una struttura finita di circa 40 metri quadrati oltre ad adeguata superficie
pertinenziale idonea come ambulatorio, posto di primo soccorso,
stazionamento di forze dell’ordine o di personale paramedico o altre attività
similari;
20. Eventuale proposta di sperimentazione o comunque innovativa.
21. Elaborato di sintesi del punteggio conseguibile, attribuendo per ciascun
intervento previsto il relativo punteggio (nel caso di interventi non previsti
nella proposta, inserire punteggio 0), distinto nella seguente modalità:
Per la redazione della proposta di intervento si rimanda, nel dettaglio all’Allegato B
dell’Avviso Pubblico “Disciplinare Tecnico del PRIA – Punteggio” che diviene testo
collegato e integrativo del presente Bando Pubblico. Per incrementare qualitativamente le
proposte e per consentire ai proponenti di poter “calibrare” la propria proposta, è stato
predisposto un punteggio legato alle caratteristiche tecniche – sociali – ambientali -
occupazionali, che attraverso parametri specifici stabiliscono i requisiti minimi della
proposta. La documentazione deve essere presentata in numero di 3 copie su supporto
cartaceo e una su supporto informatico (per gli elaborati cartografici i file devono avere
estensione .pdf).
La documentazione deve essere trasmessa al Comune, entro le ore 12 del giorno 30
ottobre 2009 in un unico plico indirizzato al responsabile del procedimento e recante la
dicitura “PRIA” Manifestazione d’interesse”.
Al fine di informare e orientare le iniziative, l’Ufficio procedente organizzerà appositi
incontri informativi cui i Soggetti interessati possono partecipare contattando
anticipatamente il Responsabile del procedimento.
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5. Procedura di inserimento nel P.R.I.A. – Requisiti dei soggetti proponenti.
A) proposte di soggetti privati
Se le manifestazioni d’interesse saranno valutate rispondenti agli obiettivi
dell’Amministrazione Comunale, l’Ufficio procedente inviterà i Soggetti privati proponenti
alla formalizzazione della propria offerta, anche eventualmente modificata secondo gli
indirizzi dell’amministrazione, corredandola con eventuali ulteriori documenti o elaborati.
In tal caso, i Soggetti proponenti, se ulteriormente interessati, dovranno formalizzare la
propria offerta, mediante atto unilaterale d’obbligo, reso a firma autentica e con data
certa, che definisca l’intervento, gli impegni assunti a fronte dell’approvazione dello
stesso, l’impegno finanziario e la durata di validità. Nello stesso atto sarà precisato che il
mancato rispetto delle condizioni poste dall’Amministrazione - di carattere economico,
finanziario, sociale, ambientale contenute all’interno del presente Invito - e qualora il
proponente, una volta formalizzata la proposta completa di atto unilaterale d’impegno,
non si attenga ad uno o più obblighi assunti, corrisponderà al Comune di Roma una
penale pari al maggior vantaggio acquisito, non escludendo l’acquisizione integrale del
bene oggetto della proposta all’Amministrazione Comunale.
Al momento della formalizzazione della proposta, verrà richiesto ai soggetti proponenti un
contributo relativo alle spese che l’Amministrazione Comunale sosterrà per l’attuazione
del P.R.I.A..
L’atto d’obbligo dovrà essere corredato da idonee referenze bancarie e da una
fideiussione o garanzia finanziaria equivalente, pari al 2% dell’importo dell’investimento
da realizzare.
B) proposte di soggetti pubblici
Le proposte formulate da soggetti pubblici o Istituzioni ed Aziende a capitale partecipato
anche solo in parte da Enti Pubbli, a differenza di quanto riportato per il punto A) verranno
istruite all’interno del P.R.I.A. tramite una conferenza dei servizi estesa agli stessi ed ad
altri Enti competenti, che definirà i successivi passaggi attuativi.
6. Clausole di salvaguardia
1. Il presente avviso non costituisce offerta al pubblico ai sensi dell’art. 1336 del Codice
civile, non è impegnativo per l’Amministrazione comunale e non è impegnativo per i
Soggetti che dovessero aderire all’invito, prima della formalizzazione dell’offerta
come stabilito nel precedente punto 5).
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2. Nulla è dovuto dall’Amministrazione comunale, anche a titolo di rimborso delle spese
sostenute, ai soggetti proponenti le cui proposte non dovessero risultare istruite o
inserite nel P.R.I.A., o per le quali non si dovesse dar corso alla procedura di
approvazione o la stessa procedura di approvazione non si dovesse concludere in
senso positivo.
3. Il recepimento delle proposte private di intervento all’interno del P.R.I.A. non
costituirà in ogni caso approvazione della proposta di intervento, la cui effettiva
attuabilità è condizionata alla positiva conclusione dell’intera procedura di adozione, e
di definitiva approvazione del P.R.I.A., anche attraverso singoli stralci funzionali.
4. Visto il carattere innovativo della procedura PRIA, l’Amministrazione comunale si
riserva ogni facoltà per modificare nella fase di approvazione quanto esplicitato sia
all’interno del presente invito alla manifestazione d’interesse e sia all’interno degli
Allegati B) e C), al fine di conseguire una maggiore utilità pubblica ed il migliore
raggiungimento degli obiettivi enunciati.
Firmato: il Responsabile del Procedimento: architetto Paolo Loria
Tel. 06.6710.6211 e-mail: paolo.loria@comune.roma.it
indirizzo: Lungotevere de’Cenci, 5 – 00186 Roma

ALLEGATO B
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ALLEGATO B
COMUNE DI ROMA
Programma di riqualificazione degli immobili agricoli (P.R.I.A.) non utilizzati o sotto
utilizzati: Invito alla manifestazione d’interesse, per la formazione di proposte pubbliche e
private d’intervento da inserire nel PRIA.
DISCIPLINARE TECNICO DEL PRIA - PUNTEGGIO
Art. 1 : Formazione del PRIA
Il Programma di riqualificazione degli immobili agricoli viene istruito e redatto dagli Uffici
dell’Amministrazione Comunale, sulla scorta di proposte di intervento presentate da soggetti
pubblici e privati a seguito di avviso pubblico, tese ad obiettivi di interesse generale articolati
secondo i seguenti assi strategici:
a) lo sviluppo e/o la razionalizzazione, anche con eventuale riconversione colturale all’interno
dello stesso indirizzo produttivo, di attività agricole;
b) il recupero di fabbricati ad uso residenziale agricolo e non residenziali non più utilizzabili per
l’attività produttiva, per il mercato degli affitti a canone concordato (in conformità con la Legge
431/98), con conseguente modifica della destinazione d’uso in “Residenziale di riuso -
vincolato”;
c) la riqualificazione ambientale e paesaggistica.
Le tematiche sopra enunciate, oltre ad una ricaduta positiva incentivante i proponenti, rivestono
carattere di pubblico interesse.
Le proposte, per essere prese in considerazione, dovranno interessare tutti gli assi strategici sopra
individuati ed articolarsi in almeno un intervento comportante un punteggio superiore allo 0 per
asse strategico tra quelli di seguito esplicitati.
Saranno inoltre valutati positivamente, verificata la congruenza con quanto sopra detto, interventi
migliorativi più avanti dettagliati finalizzati alla messa in sicurezza e sorveglianza del territorio
agricolo, alla dotazione di risorse energetiche autonome rinnovabili ed eco-compatibili, alla qualità
sociale delle proposte.
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Art. 2: Soggetti interessati:
Possono presentare proposte di intervento i seguenti soggetti pubblici e privati:
− Imprenditori agricoli singoli o associati;
− Enti pubblici o strutture a partecipazione pubblica proprietari di immobili ed operanti nella
produzione agricola.
Nell’eventualità che più soggetti intendano presentare una proposta unitaria potranno dichiarare un
impegno a costituirsi in consorzio in caso di accoglimento della proposta.
Le proposte avanzate, che saranno oggetto di concertazione qualora l’Amministrazione intenda
migliorarne la qualità complessiva, sempre nei limiti dell’equilibrio economico del progetto, se
confermate nei contenuti esposti in prima istanza devono considerarsi vincolanti per i soggetti
proponenti, a pena di esclusione dal PRIA.
Art. 3 : Rilevanza delle proposte:
Le proposte devono essere dotate di rilevanza ambientale, paesaggistica, economica e sociale;
tale rilevanza può essere conseguita anche mediante il coordinamento e l’integrazione di più
interventi, attuati da diversi soggetti, ma riuniti all’interno di una proposta unitaria.
Ai fini della rilevanza economica, le proposte d’intervento devono prevedere, di norma, un
investimento non inferiore a 500.000,00 (cinquecentomila/00) euro, ivi compresi gli investimenti
riferiti alla residenzialità, fatta salva la facoltà dell’Amministrazione di considerare proposte di
importo inferiore, dotate di rilevante interesse pubblico.
Art.4 : Articolazione degli obiettivi:
Asse a – Insediamento, sviluppo e razionalizzazione di attività produttive agricole.
Le proposte di cui all’Art. 1 lett. a) devono essere finalizzate allo sviluppo e alla riqualificazione di
attività produttive, con particolare riguardo agli effetti di recupero del paesaggio e dell’ambiente,
innovazione tecnologica, incremento occupazionale, dotazione di servizi alla popolazione
insediata.
Le proposte possono prevedere le seguenti tipologie d’intervento, anche combinate tra loro:
a) realizzazione, completamento, ampliamento di aree e insediamenti agricoli, riqualificazione di
insediamenti agricoli esistenti, mediante adeguamento delle opere di urbanizzazione e della
dotazione di standard urbanistici, riconversione funzionale con variazione della destinazione
d’uso, recupero dei fabbricati dismessi o sotto-utilizzati, anche con demolizione e ricostruzione
o ristrutturazione, risanamento di siti inquinati;
b) trasferimento di attività agricole insediate in siti più idonei, con riuso e valorizzazione dei siti
originari;
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c) innovazione e sviluppo di attività agricole, mediante investimenti in tecnologie, macchinari,
valorizzazione delle risorse umane e creazione di nuovi posti di lavoro anche in attività
complementari purchè comprese nel PEF aziendale relativo al presente avviso;
d) il restauro di colture ad alta valenza paesaggistica, tipiche dell’agro romano;
e) il rimboschimento di aree non utilizzabili per le colture;
f) recupero, anche mediante ristrutturazione, di fabbricati o complessi agricoli, mediante
insediamento di funzioni agri-turistiche e di commercializzazione dei prodotti agricoli e
zootecnici.
g) recupero conservativo di immobili di interesse storico-artistico-architettonico, con
l’insediamento di attività e attrezzature compatibili (artigianato tipico, servizi culturali, espositivi,
ricreativi, socio-assistenziali), preferibilmente gestite da ONLUS;
h) l’adeguamento igienico delle infrastrutture di servizio delle aziende;
i) interventi su reti, infrastrutture e servizi pubblici, di pubblica utilità, d’interesse pubblico.
Possono essere inoltre proposte altre operazioni funzionali, complementari, similari o assimilabili a
quelle precedenti.
Asse b - Recupero di fabbricati agricoli per uso residenziale
Le proposte di cui all’art. 1 lett. b) devono riguardare il risanamento e il recupero di fabbricati rurali,
non più utilizzabili per la conduzione del fondo ovvero in condizioni di dissesto statico o con
elevato livello di fatiscenza. Sono escluse dalla trasformazione le serre, di ogni tipologia.
Le proposte d’intervento possono prevedere:
a) il recupero tramite ristrutturazione edilizia di manufatti già strumentali alla conduzione del
fondo ma non più idonei, da destinare a residenze da dare in locazione almeno per il 60% a
canone convenzionato per un periodo non inferiore a 10 anni;
b) il consolidamento statico degli stessi edifici;
c) il rifacimento o risanamento delle facciate ;
d) il restauro conservativo di manufatti di particolare pregio storico-artistico (cfr. Carta Agro
Romano);
e) l’adeguamento o l’installazione di nuovi impianti tecnici;
f) la demolizione e ricostruzione con mantenimento della cubatura e della sagoma originaria dei
manufatti di cui al punto a);
g) la realizzazione di parcheggi pertinenziali;
h) La dotazione di idonei sistemi di smaltimento delle acque reflue.
Possono essere inoltre proposte altre operazioni funzionali, complementari, similari o assimilabili a
quelle precedenti.
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La superficie massima degli alloggi da realizzare tramite ristrutturazione (espressa in mq di SUL
secondo le NTA del vigente PRG) non dovrà superare quella esistente legittima o legittimabile o
assentibile. Non sono realizzabili nuovi comparti edificatori residenziali nella Zona di PRG
identificata planimetricamente e nelle NTA come “Titolo III – Sistema Ambientale e Agricolo”, se
non con destinazione “Residenziale di riuso – vincolato” o per edifici connessi all’attività agricola;
comunque non dovrà eccedere la SUL consentita dalle NTA nella zona Agro Romano per le nuove
edificazioni o di edificazioni assentibili all’interno dell’area complessiva compresa nella proposta.
Il proponente potrà comunque inserire nel Piano Economico Finanziario nuove edificazioni
strumentali all’azienda agricola nella misura consentita dalle norme attuali ad esclusione di nuove
residenze rurali. Il Piano economico finanziario potrà comprendere solo gli investimenti effettuati
nell’area oggetto della proposta.
Una quota parte (non inferiore al 60%) degli alloggi realizzati in conseguenza del P.R.I.A.
dovranno essere dati in locazione ad un canone concordato con l’Amministrazione Comunale, per
un periodo non inferiore a 10 anni, da esprimersi in € mq mese, che dovrà essere esplicitato nella
proposta e che comunque non deve essere superiore al canone previsto nei patti territoriali
specifici per la zona d’intervento.
La parte rimanente a disposizione del proponente non potrà in ogni caso essere alienata, ma potrà
essere data in locazione a canone libero ed a qualsiasi locatario.
Gli edifici ristrutturati o demoliti e ricostruiti in forza del P.R.I.A. anche se articolati in più di un
alloggio, potranno essere alienati solo complessivamente e non come entità singole.
Per fondi agricoli fino a 30 ettari, la proposta deve essere complessiva ed unitaria. In caso di
proposte parziali che prevedano interventi inferiori all’estensione dell’azienda non potrà comunque
essere superata la densità territoriale di 5 abitanti per ettaro.
Se il perimetro della azienda agricola definito catastalmente include anche aree diversamente
destinate dal PRG, tali da risultare comunque marginali rispetto all’intera consistenza aziendale, e
se è prevista una SUL edificatoria le stesse potranno essere inserite nella proposta prevedendo
nuova edificazione, ovvero trasformazione di pari quota di SUL esistente in quanto destinate a
“Residenziale di riuso – vincolato”.
Comunque non sono realizzabili nuovi comparti edificatori residenziali nella Zona di PRG
identificata planimetricamente e nelle NTA come “Titolo III – Sistema Ambientale e Agricolo”, se
non con destinazione “Residenziale di riuso – vincolato” o per edifici connessi all’attività agricola.
Non sono possibili modifiche relative alla sagoma dei fabbricati esistenti, se non quelle relative alla
eliminazioni di parti aggiunte e superfetazioni che non trovano riscontro nella tipologia edilizia
prevalente dell’Agro Romano. Il proponente dovrà impegnarsi a realizzare prioritariamente le opere
di urbanizzazione primaria nella misura prevista. L’ultimazione e l’utilizzo degli alloggi a locazione
libera non potrà avvenire prima di quelli destinati a locazione a canone concordato.
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Una diversa articolazione potrà essere consentita solo in caso di provata necessità. Qualora il
proponente, una volta formalizzata la proposta completa di atto unilaterale d’impegno, non si
attenga ad uno o più obblighi assunti, corrisponderà al Comune di Roma una penale pari al
maggior vantaggio acquisito, non escludendo l’acquisizione integrale del bene oggetto della
proposta all’Amministrazione comunale.
Le caratteristiche degli alloggi realizzandi dovranno essere in conformità al D.M. 5 agosto 1994, e
prevalentemente di superficie inferiore a mq 60.00.
I locatari, obbligatoriamente residenti nel Comune di Roma, dovranno risultare non essere
proprietari di alloggi di dimensione adeguata al nucleo familiare, (<>
<>
- non avere un contratto di locazione in corso alla data del presente bando;
- avere un contratto di locazione in corso per un importo pari o superiore al 40% del reddito
familiare;
- avere un contratto di locazione in corso o un alloggio di proprietà nel Comune di Roma ed un
soggetto diversamente abile nel nucleo familiare per il quale le caratteristiche dell’alloggio
attuale costituiscono disagio;
- genitori singoli con figli minori a carico, ovvero singoli non conviventi con obbligo di pagamento
di quota di mantenimento o assegnazione di immobile all’ex coniuge;
Dal momento del termine dei lavori, i privati si impegnano a locare e consegnare gli immobili entro
90 giorni solari consecutivi; nel caso in cui trascorso questo termine gli immobili risultassero
ancora non locati e non abitati, i proprietari sono obbligati a comunicare la localizzazione, il
numero e le superfici degli alloggi disponibili all’Amministrazione comunale, che provvederà ad identificare soggetti idonei alla locazione.
Asse c - Interventi di riqualificazione ambientale e paesistica
Ai fini della riqualificazione del paesaggio agrario (di cui all’articolo 1, lettera c) il complesso degli interventi di cui ai punti precedenti dovrà garantire, a giudizio degli Uffici Comunali competenti, una soglia minima di impatto sull’attuale qualità documentata attraverso immagini e grafici. Dovrà
essere per quanto possibile salvaguardata l’attuale sagoma dei manufatti oggetto d’intervento e le
murature recuperabili, mentre nei casi in cui il livello di degrado non lo permetta sarà comunque
mantenuta la volumetria originaria. Dovranno essere utilizzati materiali dello stesso tipo di quelli
originali, sia nel colore che nella forma. Non dovranno essere eliminate essenze autoctone o
tipiche o sistemi colturali tipici e dovranno essere eliminati tutti gli elementi non coerenti con il
paesaggio (es. tettoie abusive o fatiscenti, eventuali relitti meccanici o detriti).
La condizione minima perché la proposta venga presa in considerazione sarà pertanto la
conservazione dell’attuale qualità paesaggistica e l’eliminazione degli elementi di degrado.
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Saranno considerati positivamente e costituiranno elemento di preferenza le nuove piantumazioni
con eliminazione di essenze infestanti ed operazioni di rimboschimento in aree non utilizzabili per
l’attività produttiva, l’eliminazione di superfetazioni edilizie anche se legittime, con recupero della
SUL, l’utilizzo di materiali dello stesso tipo di quelli originari ma di qualità più alta.
Una maggior valutazione preferenziale sarà riconosciuta ad interventi che, oltre a quanto già detto
al punto precedente, prevedano il restauro conservativo di manufatti di pregio storico,
architettonico e paesaggistico sui quali si potranno convenire destinazioni diverse. Saranno
parimenti valutate le operazioni di restauro di strutture giardinali di particolare pregio, storicamente
documentate.
Obiettivi migliorativi rispetto agli assi strategici
- Interventi su opere e servizi pubblici o d’interesse pubblico
Tali proposte, che devono essere funzionalmente legate ai temi già esposti, possono riguardare il
potenziamento, l’adeguamento, il completamento di infrastrutture e attrezzature di Aziende che
erogano servizi pubblici o di pubblica utilità o di interesse pubblico, finalizzate al recupero
ambientale e paesaggistico oltre che a mitigare l’impatto delle nuove destinazioni residenziali.
Le proposte possono essere presentate nell’ambito del piano economico finanziario e possono
essere scomputate dagli oneri di urbanizzazione e/o eventuali oneri di valorizzazione.
Oltre agli interventi fin qui descritti, che sono riconducibili ai tre macro-obiettivi del PRIA, si intende
considerare positivamente i seguenti interventi che si considerano di preminente interesse
pubblico:
a) messa in sicurezza e sorveglianza del territorio agricolo: sarà considerato elemento di
preferenza la video-sorveglianza almeno degli accessi ai fondi effettuata con almeno due
telecamere e le recinzioni dei fondi stessi;
b) dotazione di risorse energetiche autonome rinnovabili ed ecocompatibili: fermo restando le
prescrizioni del Regolamento Edilizio Comunale sarà valutata come elemento di preferenza
l’installazione di sistemi del tipo solare termico o fotovoltaico, o di pari rilevanza energetica e
qualitativa, per la copertura dal 40 al 100 % del fabbisogno per abitante/stanza. L’offerta potrà
essere modificata secondo le indicazioni dell’Amministrazione Comunale per motivazioni
correlate ad aspetti estetici e paesaggistici che riducano al minimo l’impatto visivo delle
installazioni;
c) Per facilitare l’accesso ad internet, anche in zone dove potrebbe essere presente una carenza
di rete di connessione tradizionale, si incentivano le installazioni di apparecchiature di
connessione attraverso sistema WI-FI o similare.
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Elementi di qualità sociale:
d) Accordo con associazioni ONLUS per l’utilizzo di edifici ai fini sociali e assistenziali (case
famiglia, assistenza all’infanzia etc.);
e) esperienze di co-housing: sarà valutata positivamente la stipula di un accordo preventivo con
associazioni di co-housing per la sperimentazione in uno o più manufatti di progetti finalizzati a
tale formula gestionale. La preferenza sarà accordata anche se l’esperimento sarà previsto
negli immobili a canone libero;
f) Accordo con l’Amministrazione Comunale, in caso di realizzazione di strutture agrituristiche,
per la concessione in uso a canone concordato per un periodo massimo di 100 gg./anno, di
stanze da utilizzare in caso di calamità;
g) fruibilità delle attrezzature a scopo didattico tramite convenzioni con i Municipi di riferimento
territoriale;
h) Strutture dedicate all’assistenza all’infanzia, agli anziani e ai disabili o altre finalità sociali legate
all’attività agricola dotate di particolari attrezzature di supporto assistenziale:
Art. 5 : Istruttoria delle proposte e formazione del P.R.I.A.
A ciascuno degli interventi proposti sarà attribuito un punteggio di preferenza (meglio specificato in
allegato) che non dovrà risultare pari a 0 per nessuno dei tre punti a) b) e c) di cui all’art.1, a pena
di esclusione della proposta, e potrà essere incrementato con i valori positivi attribuiti a tutti gli
interventi, ivi compresi quelli non compresi negli assi strategici.
Sulla base del punteggio complessivo conseguito dalle proposte sarà formata una graduatoria
articolata per Municipio che definirà la priorità istruttoria e attuativa. Le proposte che
conseguiranno un punteggio pari a 0 anche in un solo asse strategico non saranno prese in
considerazione.
Nell’ambito della formazione del P.R.I.A. l’Amministrazione potrà valutare quali proposte inserire e
stabilirne i tempi di attuazione, secondo il criterio del massimo beneficio per la collettività.
Art. 6 : Natura giuridica del P.R.I.A.
Il Programma di Riqualificazione degli Immobili Agricoli (PRIA) comporta variante alle NTA del
PRG vigente per quanto riguarda la zona Agro Romano.
L’operatività dello strumento è pertanto subordinata alla conclusione di un accordo di programma
ex art. 34 D.lgs 267/00 tra le Amministrazioni interessate.
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Art. 7 : Indice di trasformazione.
In base a tale variante alle aziende viene riconosciuto, analogamente a quanto previsto per le
nuove edificazioni finalizzate alla produzione agricola nella stessa zona, un ulteriore indice di
trasformazione dei manufatti rurali dismessi o degradati pari a 0,008 mq di SUL al mq di
superficie interessata dalla proposta se superiore a 10 ha, pari a 0,002 mq/mq se di superficie
inferiore e fino ad un minimo di 1 ha.
La superficie oggetto della proposta a base di calcolo della SUL da trasformare non deve
necessariamente essere la totalità del fondo, ma deve risultare produttivamente congruente.
Tale congruenza deve risultare in maniera certa dai contenuti del Piano Economico Finanziario
aziendale.
Per fondi agricoli fino a 30 ettari, la proposta deve essere complessiva ed unitaria. In caso di
proposte parziali che prevedano interventi inferiori all’estensione dell’azienda non potrà comunque
essere superata la densità territoriale di 5 abitanti per ettaro.
Il Piano economico finanziario potrà comprendere solo gli investimenti effettuati nell’area oggetto
della proposta.
Più aziende confinanti o connesse funzionalmente tra loro possono presentare un piano comune
dichiarando l’intenzione di consorziarsi.
Le aziende che dispongono di superficie inferiore a 1 ha potranno ugualmente presentare proposte
che sono disciplinate da criteri diversi esplicitati all’Art. 14 delle presenti NTA .
Fermo restando quanto disciplinato dalle NTA del vigente PRG, viene data in tal modo alle aziende
la possibilità, oltre all’edificazione di annessi funzionali alla produzione secondo quanto previsto
per la zona “agro romano”, di riconvertire manufatti non più utilizzabili per la conduzione del fondo
alla funzione residenziale, nella misura sopra definita.
Nel caso di accettazione della proposta l’Azienda non avrà più diritto all’edificazione di edilizia
residenziale rurale, ritenendosi la stesa realizzabile tramite adeguamento del numero necessario di
manufatti già esistenti. La SUL corrispondente sarà scomputata dalla SUL di trasformazione
spettante.
Art. 8: Condizione per la realizzazione degli interventi di trasformazione
L’accettazione della proposta è subordinata alla condizione che almeno il 60% della SUL dei
manufatti riconvertiti deve essere destinata alla locazione a canone concordato sulla scorta dei
vigenti patti territoriali all’uopo concertati.
Il canone deve essere contenuto all’interno del valore massimo previsto da detti patti per la zona in
cui la proposta ricade. In caso di più zone, o comunque in caso di discordanti interpretazioni, verrà
considerato il valore più basso.
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Art. 9: Localizzazione delle proposte e rapporto con gli strumenti urbanistici
Le proposte d’intervento sia pubbliche che private devono risultare:
a) coerenti con gli obiettivi e le condizioni di sviluppo sostenibile del territorio;
b) compatibili con i vincoli di tutela dei beni culturali, paesistici e ambientali;
c) conformi alle norme regolanti i settori e le tipologie d’intervento, derivanti da provvedimenti
legislativi, amministrativi, regolamentari;
Le proposte d’intervento devono essere localizzate prioritariamente nelle seguenti aree:
d) zone poco edificate degradate o soggette a rischio di degrado ambientale, paesistico, sociale
ed economico;
e) zone destinate dagli strumenti urbanistici esistenti all’insediamento di funzioni e attività
agricole.
Le proposte di iniziativa privata non devono:
f) essere comprese nel territorio dei Parchi individuati con Legge Nazionale o Regionale;
Le Istituzioni che gestiscono le aree protette di cui sopra possono presentare proprie proposte
finalizzate alla valorizzazione dei territori di competenza, eventualmente concertate con privati che
operano nel settore agricolo.
Art. 10: Proposte di Enti Pubblici o Istituzioni ed Aziende a capitale partecipato anche solo
in parte da Enti Pubblici:
Gli Enti Pubblici e le Istituzioni ed Aziende a capitale partecipato anche solo in parte da Enti
Pubblici che esplicano la propria attività anche nella produzione agricola, sono invitate a
presentare proposte riguardanti il patrimonio immobiliare con particolare riferimento a quello
edilizio esistente nelle aree da essi gestite.
Tali proposte possono riguardare:
a) la disponibilità a concedere l’uso di aree produttive e manufatti esistenti anche degradati a
strutture impegnate in campo sociale e senza fini di lucro per attività compatibili con quelle
agricole;
b) la disponibilità a realizzare, anche con l’apporto di capitali privati, interventi di trasformazione di
manufatti agricoli da destinare alla locazione a canone concordato nonché a concertare con il
Comune di Roma interventi di trasformazione da destinare all’housing sociale.
Le proposte di cui sopra saranno inserite nel P.R.I.A. ed istruite ed eventualmente concertate in
relazione alla complementarità con le proposte private. A seguito della conclusione dell’Accordo di
Programma il Comune di Roma predisporrà una serie di Bandi, negli ambiti delle Politiche Sociali e
delle Politiche per l’Emergenza Abitativa, per l’individuazione degli assegnatari dei beni proposti in
concessione.
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Art. 11: Istruttoria del P.R.I.A.
Il P.R.I.A. nell’ambito della procedura di Accordo di Programma, deve essere preventivamente
approvato dalla Conferenza dei Servizi Interna all’uopo specificamente convocata che si articolerà
su base territoriale per Municipi, eventualmente accorpando territori con caratteristiche simili o
complementari o funzionalmente interdipendenti. La Conferenza dei Servizi ha lo scopo di valutare
l’impatto urbanistico del complesso delle proposte proponendo i necessari correttivi o in mancanza
di tale possibilità stabilendo l’esclusione delle proposte incompatibili o non sostenibili in quanto non
rappresentanti un vantaggio per la collettività ma finanche un danno.
Alla Conferenza dei Servizi verrà sottoposto un quadro completo delle proposte pervenute con
l’evidenziazione dei nessi strutturali e delle ricadute sulla situazione attuale e sulle previsioni
urbanistiche vigenti, secondo tutti i parametri presi in considerazione ( densità territoriale, effetti sul
sistema dei trasporti, sul sistema infrastrutturale, sul sistema ambientale, sulle dinamiche sociali ed
economiche etc.)
Tale quadro complessivo comprenderà una prima valutazione delle proposte evidenziata in una
graduatoria, articolata per territorio, formata sulla base di punteggi di merito.
Il punteggio ha due finalità:
1- stabilire una soglia minima di interesse pubblico al di sotto della quale la proposta non possa
essere esaminata ulteriormente, a meno di consistenti implementazioni
2- stabilire una priorità di interesse tra le proposte ammissibili incentrata sul miglior risultato
conseguibile rispetto agli obiettivi strategici del P.R.I.A.
Gli interventi proposti dovranno riguardare obbligatoriamente i tre assi strategici individuati all’art.1,
senza escluderne alcuno, in quanto gli stessi garantiscono il conseguimento di finalità di pubblico
interesse.
A ciascun asse strategico è connessa una serie di obiettivi secondari, che si concretizzano in
interventi, i quali danno luogo ad un punteggio variabile in funzione dell’onere da sostenersi da
parte del proponente. Di conseguenza le proposte che conseguiranno un punteggio non superiore
allo zero anche in un solo asse non verranno prese in considerazione.
Soddisfatta questa condizione preliminare, sarà attribuito un punteggio migliorativo alle proposte
risultate valide che ne incrementerà la valutazione definendone la priorità sia per la pubblica utilità
che per l’impegno economico assunto.
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Art. 12: Definizione di punteggi all’interno degli assi strategici di intervento.
asse a) riqualificazione aziendale
a.1) incremento degli occupati:
1- per aziende fino a 10 ha: p.1 per ogni nuovo addetto (0.30 se stagionale);
2- per aziende da 10 a 30 ha: p.1 per 2 nuovi addetti (0,30 se stagionali);
3- per aziende oltre i 30 ha: p.1 per 2 nuovi addetti ogni 30 ha (0,30 se stagionali);
quantità diverse da quelle indicate verranno calcolate proporzionalmente, comunque il punteggio
massimo acquisibile è pari a 5 punti.
a.2) investimenti nell’arco di 10 anni per incremento della produzione e ristrutturazione aziendale:
1- saranno attribuiti da 0 a 3 punti per interpolazione lineare tra il minimo ed il massimo
investimento in €/ha.
Dagli investimenti, ai fini del punteggio, sono esclusi quelli finalizzati alla riconversione
residenziale.
Saranno considerati, ad esempio, oltre che valutati anche negli altri assi strategici come elementi
qualitativi, gli investimenti per:
− Interventi di restauro del paesaggio agrario;
− Interventi di mitigazione ambientale e rimboschimento;
− Eliminazione di essenze infestanti e piantumazione di essenze autoctone o tipiche del
paesaggio agrario romano in quantità ritenuta idonea rispetto all’intervento;
− Interventi di risanamento ambientale di ex cave o risarcimento di aree in grave stato di
degrado o di dissesto ;
− Interventi di riconversione colturale biologica.
asse b) alloggi messi a disposizione
b.1) Percentuale di SUL, rispetto a quella complessiva di cui è consentita la riconversione, per
alloggi messi a disposizione del mercato locativo a canone convenzionato:
1- 60% della SUL complessiva: p.0 (minimo consentito);
2- 70% della SUL complessiva: p.1;
3- 80% della SUL complessiva: p.2;
4- 90% della SUL complessiva: p.3;
5- 100% della SUL complessiva: p.4.
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b.2) Numero di anni per i quali ci si impegna alla locazione a canone concordato come in
precedenza specificato:
1- 10 anni : p.0;
2- per ulteriori 5 anni, successivi ai primi 10, a canone incrementato del 50% rispetto a quello
concordato p.1;
3- per ulteriori 10 anni, successivi ai primi 10, a canone incrementato del 50% rispetto a quello
concordato p.2.5:
b.3) Importo in € al mq per mese proposto come canone:
1- valore massimo patto territoriale per la zona in esame: p.0;
2- canone inferiore (entro il minimo previsto): p. 0,20 per ogni 10% di riduzione rispetto al
canone massimo della differenza rispetto al canone minimo.
b.4) Tempi di realizzazione degli immobili da porre in locazione a canone concordato:
1- Consegna di almeno il 50% degli alloggi previsti entro 180 (centottanta) giorni solari
consecutivi dalla stipula della convenzione con il Comune di Roma: p.1;
2- Consegna degli alloggi successivamente a 180 (centottanta) giorni solari consecutivi dalla
stipula della convenzione con il Comune di Roma: p. -1.
asse c) qualità dell’intervento
c.1) Qualità degli interventi di risanamento edilizio o di nuove edificazioni legate alla conduzione
del fondo, considerando comunque obbligatorio l’utilizzo dei materiali tipici dell’Agro romano e la
eliminazione di superfetazioni, manufatti non legittimi o legittimabili, elementi visivi non congruenti
con il paesaggio agrario:
1- mantenimento della qualità paesaggistica attuale: p.0;
2- interventi volti a mantenere gli elementi qualificanti attuali e l’eliminazione di elementi non
congruenti, nuove piantumazioni con essenze autoctone o tipiche unite all’eliminazione di
infestanti, utilizzo di materiali della stessa tipologia di quelli preesistenti, ma di qualità
migliore:p.1;
3- oltre agli elementi sopra descritti, interventi di restauro conservativo accurato su edifici di
pregio architettonico e su sistemi arborei, giardinali o colturali tipici (esempio: alberata
mista) andati perduti nel tempo e di cui si ha documentazione probatoria (foto o mappe) :
p.2,5:
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c.2) Interventi di rimboschimento:
Verrà riconosciuto 1 punto per il rimboschimento del 10% della superficie complessiva della
proposta. Sono ammessi interventi di superficie inferiore fino ad un minimo di ettari 0,5, cui verrà
attribuito un punteggio proporzionale.
Nel caso di proposte riguardanti superfici inferiori ai 10 ettari, è possibile proporre anche l’integrale
rimboschimento, con l’attribuzione per tale intervento di 1 punto.
Art. 13 : Ulteriori interventi previsti
Oltre al punteggio relativo agli assi strategici sarà riconosciuto un punteggio aggiuntivo per
interventi nei seguenti ambiti:
• messa in sicurezza e sorveglianza del territorio agricolo;
• dotazione di risorse energetiche autonome rinnovabili ed eco-compatibili;
• elementi di qualità sociale;
d) punteggi migliorativi:
d.1) Utilizzo di tecnologie eco-compatibili e realizzazione di impianti per la produzione autonoma
di energia (fonti rinnovabili):
1- oltre a quanto già previsto come dotazione minima dal Regolamento Edilizio del Comune di
Roma, gli edifici dotati di impianti che soddisfacessero al 100% il fabbisogno di energia: 1,5
punti;
2- nel caso di sostituzione di coperture ovvero elementi in amianto il cui costo di smaltimento
è pari o superiore a 25.000 euro (previa presentazione di perizia giurata riguardo alla
consistenza di tale elemento): 1 punto;
3- nel caso di ulteriori installazioni di impianti di produzione di energia rinnovabile: ogni 10
KWp di produzione 0,1 punti fino ad un massimo di 3 punti:
La realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile deve comunque avere sempre un
basso impatto ambientale e dovrà prevedere in ogni caso delle adeguate opere di mitigazione
ambientale che consentano comunque un adeguato rispetto del paesaggio rurale.
d.2) Installazione reti wireless (WI-FI): installazione di antenne per il collegamento a reti locali
senza fili. E’ possibile installare le antenne su edifici esistenti, in compatibilità con fattori estetici ed
ambientali, che permettano la copertura effettiva di un raggio di almeno 1 chilometro; non è
prevista la possibilità di realizzare nuove strutture di sostegno per le antenne. 0,75 punti.
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d.3) Realizzazione di adeguati sistemi di sicurezza e controllo delle aree oggetto della
manifestazione di interesse, concordata con l’Amministrazione Comunale:
1) Installazione presso ogni accesso al fondo di almeno 2 telecamere e di un sistema di
controllo degli accessi: 0,75 punti;
2) recinzione sui 4 lati con sistemi anti-intrusione:
a) per superfici fino a 2 ettari: 0,5 punti;
b) per superfici comprese tra 2 ettari e 5 ettari: 1 punto;
c) per superfici comprese tra 5 ettari e 10 ettari: 1,5 punti;
d) per ogni ulteriore ettaro oltre i 10: 0,25 punti ettaro fino ad un massimo di 3 punti.
Tutte le implementazioni tecnologiche devono essere di impatto minimo o mitigabile secondo le
indicazioni dell’Amministrazione.
d.4) Qualità sociale dell’intervento:
1) Nel caso di interventi legati al co-housing, per i quali dovrà essere prodotto
all’Amministrazione Comunale copia del contratto validato tra il proponente ed il gruppo di
co-housers (è possibile presentare un solo contratto per ogni intervento): 1 punto;
2) Nel caso di fruibilità delle attrezzature a scopo didattico, socio-assistenziale tramite
convenzioni con i Municipi di riferimento territoriale (nel caso di accettazione della proposta
da parte dell’amministrazione, dovrà essere prodotto un documento di intesa con il
Municipio di appartenenza): 1 punto;
3) Nel caso di realizzazione di strutture dedicate all’assistenza all’infanzia o alla disabilità o
altre finalità sociali legate all’attività agricola (es Ippoterapia): 1 punto.
d.5) Accordo con l’Amministrazione Comunale, in caso di realizzazione di strutture agrituristiche,
per la concessione in uso ai valori del canone concordato per un periodo massimo di 100
gg./anno, di stanze da utilizzare in caso di calamità: 0,3 punti per stanza.
d.6) Realizzazione e cessione all’Amministrazione di una struttura idonea al mantenimento di
animali domestici (cani e gatti) per almeno 25 unità; la struttura successivamente verrà affidata
dall’amministrazione ad enti e associazioni animaliste: 1 punto.
d.7) Realizzazione e cessione all’Amministrazione di una struttura finita di circa 40 metri quadrati
oltre ad adeguata superficie pertinenziale idonea come ambulatorio, posto di primo soccorso,
stazionamento di forze dell’ordine o di personale paramedico o altre attività similari; la struttura
successivamente verrà affidata dall’amministrazione ad enti pubblici o ad associazioni private o
svolgenti pubblico servizio: 1 punto.
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d.8) Realizzazione e cessione all’Amministrazione di “Isole ecologiche” di dimensioni adeguate e
opportunamente attrezzate per la raccolta e avvio al recupero di rifiuti ingombranti, o comunque
strutture di pari livello per la realizzazione di aree utili alla manutenzione, recupero e risanamento
ambientale del territorio: 0,3 punti.
d.9) L’Amministrazione si riserva la facoltà di valutare proposte di sperimentazione o comunque
innovative, soprattutto nel campo socio-assistenziale rivolte in particolare a bambini, anziani e
disabili, che dovessero prevedere elevati elementi qualitativi, anche non compresi in quanto sopra
elencato, attribuendo un punteggio massimo di 5 punti.
Il punteggio complessivo che deriverà dalla sommatoria dei punteggi costituirà un importante
parametro di valutazione dell’intervento, definendone la priorità istruttoria; comunque
l’amministrazione si riserva di non prendere in considerazione le proposte che non ottengono il
50% del punteggio che verrà acquisito dalla proposta migliore.
Art. 14: Proposte su superfici inferiori ad 1 ha.
Per gli immobili rurali con un sedime di pertinenza che non consenta una remunerativa impresa
agricola (con una superficie massima del fondo complessiva e non ampliabile inferiore a 1,5 ettari)
è prevista la possibilità di cambio di destinazione residenziale di manufatti classificati come agricoli
o manufatti con permesso di costruire in sanatoria alle stesse condizioni sopra descritte a
condizione che il proponente realizzi a proprie spese un servizio pubblico da gestire in
concessione per conto delle pubbliche amministrazioni ovvero da locare alle stesse, previo formale
accordo, (oltre alle categorie del PRG anche eventuali uffici postali, stazioni di PS o Carabinieri,
ambulatori ASL, residenze per studenti fuori sede sempre a canone concordato etc.).
Il servizio di cui si propone la realizzazione, eccetto residenze per studenti fuori sede, dovranno
essere preventivamente concordati con i Municipi di competenza, attraverso intesa formale con lo
stesso.
La durata della concessione dovrà risultare da apposito piano economico finanziario e pari alla
durata della locazione a canone concordato degli immobili con destinazione Residenziale di riuso
vincolato.
Al termine della concessione la volumetria residenziale potrà essere locata a canone di mercato ed
il servizio sarà ceduto all’Amministrazione Comunale.
Il proponente potrà optare per il mantenimento in proprietà del servizio pubblico realizzato a fronte
della cessione al Comune di Roma della totalità degli alloggi.
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L’Amministrazione comunale si riserva di valutare le proposte pervenute e di poterle coordinare nel
caso riguardino medesime porzioni territoriali, sempre nell’esigenza di poter addivenire alla
valorizzazione e costituzione di aziende agricole.
Art. 15: Modalità di presentazione delle proposte
L’interesse da parte dei soggetti pubblici e privati operanti nel settore produttivo agricolo deve
essere manifestato mediante la presentazione di uno studio di fattibilità, accompagnato da lettera
di trasmissione sottoscritta dal Soggetto proponente, o suo legale rappresentante, che assuma gli
impegni contenuti nel presente invito e che diverranno comunque vincolanti in caso di accettazione
della proposta da parte dell’Amministrazione Comunale e che illustri la proposta d’intervento nei
seguenti aspetti:
a) generalità e caratteristiche del soggetto proponente;
b) dichiarazione di assunzione degli impegni contenuti nel presente invito, comprensiva della
dichiarazione di presa visione ed accettazione integrale del contenuto degli Allegati alla
Delibera di Giunta Comunale: A) “Invito alla presentazione di manifestazioni d’interesse” -
B) “Disciplinare Tecnico – Punteggio” - C) “Manufatti di particolare pregio, censiti nella Carta
dell’Agro”;
c) inquadramento della proposta nel contesto insediativo, produttivo, infrastrutturale e ambientale
di riferimento;
d) descrizione dell’area, dei luoghi e dei fabbricati oggetto della proposta d’intervento, con idonee
indicazioni planimetriche e grafiche riguardanti i principali strumenti urbanistici, vincolistici e
geomorfologici (Stralcio Catastale, PRG, PRG – Rete Ecologica, PTPR, Carta dell’Agro, ecc..);
e) perizia asseverata redatta da tecnico abilitato sulla legittimità, sullo stato di consistenza
(superfici, ingombri, altezza massima, ecc..), sulle superfici e sul valore di mercato di quanto al
punto precedente;
f) tipologia di proposta e descrizione sommaria dei contenuti e parametri urbanistici, edilizi e
funzionali;
g) piano economico finanziario da cui si evinca con chiarezza:
1. Dimensione dell’area che si propone di valorizzare;
2. Entità degli investimenti complessivi previsti;
3. Entità degli investimenti per le residenze;
4. Entità degli investimenti per opere infrastrutturali o calcolo degli oneri di urbanizzazione;
5. Estensione delle superfici ed entità di spesa in percentuale per interventi di restauro del
paesaggio agrario;
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6. Numero di addetti già occupati ed aggiuntivi che si garantisce di impiegare a seguito della
valorizzazione aziendale;
7. Volume complessivo e SUL dei manufatti che saranno oggetto di trasformazione e
percentuale di quelli messi a disposizione del mercato locativo a canone convenzionato
(minimo 60%) e indicazioni sulla tempistica di realizzazione;
8. Ammontare del canone di locazione per un periodo non inferiore a 10 anni, ed eventuali
proposte di prolungamento dell’impegno a canone incrementato del 50%, sulle superfici
calcolate come da D.M. 5 agosto 1994, espresso in euro per metro quadrato al mese;
9. Superficie in percentuale che sarà riconvertita per colture biologiche e con valorizzazione
degli aspetti paesistici del fondo;
10. Eventuale estensione di aree di rimboschimento;
11. Ammontare di eventuali interventi di restauro conservativo di manufatti di pregio storico,
architettonico e paesaggistico;
12. Tipologia utilizzata, entità in Kw/p della produzione autonoma di energia annua (solare
termico; fotovoltaico etc.), entità dell’investimento in tecnologie eco-compatibili e
realizzazione degli impianti; percentuale di copertura del fabbisogno energetico in
conformità a quanto previsto dal Regolamento Edilizio del Comune di Roma ed
eventuale ulteriore produzione di energia da fonti rinnovabili, remunerazione complessiva
dell’investimento;
13. Superficie interessata da adeguati sistemi di sicurezza e controllo e descrizione di tali
interventi;
14. Indicazioni sulla fruibilità delle attrezzature;
15. In caso di realizzazione di strutture agrituristiche, numero di stanze che si intende mettere
a disposizione all’Amministrazione Comunale a canone concordato da utilizzare in caso
di calamità, per un periodo massimo di 100 giorni all’anno;
16. Eventuale disponibilità a sperimentazioni di co-housing;
17. Eventuale disponibilità alla realizzazione e cessione all’Amministrazione di una struttura
idonea al mantenimento di animali domestici;
18. Eventuale disponibilità alla realizzazione e cessione all’Amministrazione di “Isole
ecologiche”;
19. Eventuale disponibilità alla realizzazione e cessione all’Amministrazione di una struttura
finita di circa 40 metri quadrati oltre ad adeguata superficie pertinenziale idonea come
ambulatorio, posto di primo soccorso, stazionamento di forze dell’ordine o di personale
paramedico o altre attività similari;
20. Eventuale proposta di sperimentazione o comunque innovativa.
18
21. Elaborato di sintesi del punteggio conseguibile, attribuendo per ciascun intervento
previsto il relativo punteggio (nel caso di interventi non previsti nella proposta, inserire
punteggio 0), distinto nella seguente modalità:
a1 =
a2 =
b1 =
b2 =
b3 =
b4 =
c1 =
c2 =
d1 =
d2 =
d3 =
d4 =
d5 =
d6 =
d7 =
d8 =
d9 =
Sommatoria
dei punteggi
acquisiti =
La documentazione deve essere presentata in numero di 3 copie su supporto cartaceo e 1 copia
su supporto informatico (per gli elaborati cartografici i file devono avere estensione .pdf).
La relazione dovrà essere corredata da idonea cartografia di localizzazione dell’area e dei
manufatti interessati allo stato attuale e dalla stessa cartografia integrata con uno schema di
massima della proposta d’intervento.
In riferimento al recupero dei manufatti rurali per uso abitativo, anche con eventuale demolizione e
ricostruzione con mantenimento della sagoma originaria, dovranno essere prodotti schemi
tipologici con l’indicazione delle caratteristiche dei materiali da utilizzarsi.
La documentazione deve essere trasmessa al Comune, entro le ore 12 del novantesimo giorno
dalla pubblicazione, in un unico plico indirizzato al responsabile del procedimento e recante la
dicitura “PRIA” Manifestazione d’interesse”.
Al fine di informare e orientare le iniziative, l’Ufficio procedente organizzerà appositi incontri
informativi cui i Soggetti interessati possono partecipare contattando anticipatamente il
Responsabile del procedimento. Comunque sarà possibile inviare domande e quesiti alla casella di
posta elettronica: paolo.loria@comune.roma.it
Art. 16: Attuazione del P.R.I.A.
A) proposte di soggetti privati.
Successivamente alla conclusione dell’Accordo di Programma l’Ufficio procedente inviterà i
Soggetti privati proponenti alla formalizzazione della propria offerta, anche eventualmente
modificata secondo gli indirizzi dell’Amministrazione, corredandola con eventuali ulteriori
documenti o elaborati.
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In tal caso i Soggetti proponenti dovranno formalizzare la propria offerta, mediante atto unilaterale
d’obbligo, reso a firma autentica e con data certa, che definisca l’intervento, gli impegni assunti a
fronte dell’approvazione dello stesso, l’impegno finanziario e la durata di validità. Nello stesso atto
sarà precisato che il mancato rispetto delle condizioni poste dall’Amministrazione - di carattere
economico, finanziario, sociale, ambientale contenute all’interno del presente Invito - e qualora il
proponente, una volta formalizzata la proposta completa di atto unilaterale d’impegno, non si
attenga ad uno o più obblighi assunti, corrisponderà al Comune di Roma una penale pari al
maggior vantaggio acquisito, non escludendo l’acquisizione integrale del bene oggetto della
proposta all’Amministrazione comunale.
L’atto d’obbligo dovrà essere corredato da idonee referenze bancarie e da una fideiussione, o
garanzia finanziaria equivalente, pari al 2% dell’importo dell’investimento da realizzare.
Nel caso la proposta d’intervento preveda la realizzazione, a carico del soggetto proponente, di
opere pubbliche, solo per questa parte dell’investimento la fideiussione dovrà essere pari al 5%.
B) proposte di soggetti pubblici.
Le proposte formulate da soggetti pubblici verranno istruite all’interno del P.R.I.A. tramite una
conferenza dei servizi estesa agli stessi, che definirà i successivi passaggi attuativi.
Art. 17: Clausole di salvaguardia
1. Il presente avviso non costituisce offerta al pubblico ai sensi dell’art. 1336 del Codice civile, non è
impegnativo per l’Amministrazione comunale e non è impegnativo per i Soggetti che dovessero aderire
all’invito, prima della formalizzazione dell’offerta come stabilito nel precedente punto 5).
2. Nulla è dovuto dall’Amministrazione comunale, anche a titolo di rimborso delle spese sostenute, ai
soggetti proponenti le cui proposte non dovessero risultare istruite o inserite nel PRIA, o per le quali
non si dovesse dar corso alla procedura di approvazione o la stessa procedura di approvazione non si
dovesse concludere in senso positivo.
3. Il recepimento delle proposte private di intervento all’interno del PRIA non costituirà in ogni caso
approvazione della proposta di intervento, la cui effettiva attuabilità è condizionata alla positiva
conclusione dell’intera procedura di adozione, e di definitiva approvazione del PRIA, anche attraverso
singoli stralci funzionali.
4.Visto il carattere innovativo della procedura PRIA, l’Amministrazione comunale si riserva ogni facoltà
per modificare nella fase di approvazione quanto esplicitato sia all’interno del presente invito alla
manifestazione d’interesse e sia all’interno degli Allegati B) e C), al fine di conseguire una maggiore
utilità pubblica ed il migliore raggiungimento degli obiettivi enunciati.
Firmato: il Responsabile del Procedimento: architetto Paolo Loria
Tel. 06.6710.6211 email: paolo.loria@comune.roma.it
indirizzo: Lungotevere de’Cenci, 5 – 00186 Roma