Nomadi. Accesso osteggiato allo stabile di via Salaria 971
L’ex cartiera romana ospita un centinaio di nomadi del Casilino 700
di Serenella Napolitano - 26/11/2009
Continuano i problemi, il Campo è stato chiuso l’11 novembre, ma l’area resta ancora non bonificata.
Restano infatti poco accessibili le entrate per il mondo dell’informazione e per il mondo politico. Pochi giorni fa erano intervenuti sulla questione il gruppo del Pd del IV Municipio (che ha presentato una mozione per visionare e capire in quali condizioni siano i nomadi ospiti della vecchia cartiera romana) e la consigliera comunale di Sinistra e libertà Maria Gemma Azuni.
Oggi la situazmi per le visite allo stabile in via Salaria 971 dove sono stati trasferiti il 18 novembre 2009 i nomadi del campo rom abusivo Casilino 700 che come ben ricorione sembra non essere cambiata. E’ stata impedita la visita, da parte dei responsabili della struttura pubblica di via Salaria 971, al deputato del Parlamento italiano Jean Leonard Touadì, accompagnato dall’Incaricato ai Diritti Umani del Presidente della Provincia di Roma, Massimiliano Iervolino e dalla rappresentante della Casa della Solidarietà Elena Improta.
Iervolino in una nota ha dichiarato di aver atteso quasi due ore inutilmente per visitare lo stabile e accertarsi delle condizioni di un centinaio di nomadi che vivono li da qualche giorno.
“Eppure – precisa Iervolino - è stata inviata la lettera di richiesta nei tempi dovuti, che ha ricevuto la non necessaria, trattandosi di un deputato, autorizzazione per le ore 12 di oggi 26 novembre. Arrivato sul posto, per una inefficiente organizzazione e assenza di comunicazione tra uffici centrali e responsabili della struttura, Touadì ha atteso circa un’ora tra lungaggini burocratiche e negazioni da parte del personale di vigilanza. Alla fine ha dovuto rinunciare, causa impegni istituzionali, al sopralluogo lasciando me e la Improta in attesa.
Ancora una volta Dirigenti e pubblici ufficiali adottano comportamenti gravissimi impedendo a eletti dal popolo di verificare le condizioni di vita dei nomadi ospiti della struttura.”
Iervolino e Improta hanno potuto visitare lo stabile ancora inagibile e non a norma, dopo l’occupazione dei Centri Sociali, accompagnati dalla Protezione civile. Tale edificio dovrebbe rappresentare una soluzione provvisoria per i nomadi di Casilino 700 e di via Papiria.
La stessa lunga attesa è stata riservata giorni fa ad altri consiglieri Pd, tra cui Giulio Pelonzi e Daniele Ozzimo che indignati hanno dichiarato tale comportamento inaccettabile e in contrasto con quanto previsto dallo statuto comunale per quanto concerne l’accesso alle strutture pubbliche e comunali.
Lo stabile in via Salaria è composto da tre padiglioni, due ospitano circa 130 persone di cui 14 bambini. L’acceso avviene tramite un passaggio tutelato dalla Protezione civile.
Ma non viene garantita ai bambini la frequenza a scuola in quanto nessun scuolabus è stato messo a disposizione dei piccoli.
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