COMUNICATO STAMPA
Roma,15.06.12
ENNESIMO ATTACCO ALL’AGRO ROMANO
URBANISTICA A ROMA: DAL “PIANIFICAR FACENDO” ALL’URBANISTICA “CASUALE” – IL BANDO DELLA GIUNTA VA FERMATO
La Giunta di Roma per risolvere l’emergenza abitativa ha individuato 160 aree offerte dalla proprietà fondiaria da
utilizzare per l’”housing sociale” e per altre finalità di interesse
pubblico, per un totale di 1900 ettari ricadenti su Agro romano. La
motivazione di questo progetto è da attribuire alla scomparsa,
attraverso i deprecabili Accordi di Programma, delle aree di riserva dal
P.R. di Veltroni approvato nel 2008, contrastato da Italia Nostra.
Italia Nostra è assolutamente contraria a tale iniziativa in primo luogo perché porta ad una dispersione caotica dei nuovi insediamenti residenziali che non rispondono ad alcun progetto di città ma sono determinati casualmente in base alle offerte della proprietà fondiaria.
Prima di pensare a nuove urbanizzazioni dell’Agro romano, sarebbe piuttosto necessario utilizzare le aree
e i fabbricati dismessi o sottoutilizzati da censire immediatamente per
trovare soluzioni alternative e più articolate all’emergenza abitativa.
Roma Capitale passerebbe altrimenti da una politica urbanistica del “pianificar facendo” ad una politica urbanistica “casuale”, non
essendo evidentemente capace di una elaborazione e progettazione della
città che risponda alle reali esigenze dei suoi abitanti.
In
secondo luogo non è accettabile questo ennesimo attacco all’Agro
romano, o meglio a quel che resta dell’agro stesso, che costituisce un
elemento fondamentale di identità e di bellezza panoramica e
paesaggistica che incantò i grandi viaggiatori del settecento e
ottocento, a partire da Goethe.
La
stessa Variante al Piano regolatore cosiddetta delle Certezze del 1997,
approvata definitivamente nel 2007, stabiliva che l’Agro romano doveva
essere un’invariante rispetto ad ogni evoluzione del Piano Regolatore
successiva.
Le
stesse caratteristiche richieste alle aree sono ambigue e ingannevoli:
ad esempio la distanza massima da strutture di mobilità pubblica viene
stabilita in ben 2 chilometri e mezzo rispetto non solo alle stazioni
esistenti ma anche a quelle previste, senza peraltro subordinare la
realizzazione dell’insediamento alla preventiva realizzazione della
stazione relativa.
La
stessa verifica di compatibilità delle aree con il Piano Territoriale
Paesistico Regionale adottato dalla Giunta Regionale è aleatoria in
quanto le norme di salvaguardia stabilite dal PTPR, se non approvato dal
Consiglio Regionale, decadono nei primi mesi dell’anno prossimo.
Italia
Nostra ritiene necessaria una moratoria di almeno 1 anno per le
trasformazioni urbanistiche di rilevante entità come questa, per
ripensare e approfondire un tema così importante per il futuro della
città.
Sindaco Alemanno rinunci al progetto per non macchiarsi di questa offesa alla Città e al suo Agro.
Per informazioni : 3333613682 – 338.1137155
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