venerdì 29 novembre 2013

OGGI 29 novembre ore 17.30 NON MANCATE all'assemblea CONTRO LA CEMENTIFICAZIONE che prosegue, presso la sala condominiale a via Talamello snc - traversa via Servigliano.

RICEVIAMO IN PROPOSITO E SIAMO BEN LIETI DI PUBBLICARE UN CONTRIBUTO DEL  CDQ SALVIAMO TALENTI, CHE HA ORGANIZZATO L'EVENTO UNITAMENTE AI CDQ COLL SALARIO E SERPENTARA, E ALL'ASSOCIAZIONE PER LA TUTELA DEL PARCO DELLE SABINE:



NO AD ALTRO CEMENTO NEL MUNICIPIO III !
Un indispensabile momento di riflessione


Premessa: nuovi interventi di cementificazione in corso
Nonostante la gravissima crisi del Mercato immobiliare, testimoniata solo in questi quartieri da decine di migliaia di appartamenti nuovi ed invenduti,  in questi ultimi mesi si è assistito ancora nel Municipio III, già letteralmente martoriato negli anni scorsi da milioni di metri cubi di nuova edilizia residenziale (Porta di Roma, Parco Talenti, Bufalotta, etc.),  all'avvio o al tentato avvio e nel quartiere Talenti di altri nuovi progetti immobiliari, primo fra tutti quello previsto dalla delibera di Giunta Comunale n. 127/2013, stoppata dall’ordine del giorno presentato dal Movimento 5Stelle ed approvato all’unanimità nel consiglio del Municipio III, e poi dall’ordine del giorno che chiede alla Giunta la revoca della delibera (definita la Nuova Delibera Bufalotta, in ricordo della delibera di G.C. 218/2007), approvato in data 8 ottobre 2013 da parte del Consiglio Comunale.
Ma a parte questo ricordiamo anche:
  • il devastante progetto noto come Le Case dell'Aereonautica dentro il Parco delle Sabine;
  • ed ancora la famigerata Bufalottina;
  • ed ancora impianti sportivi nel verde del Parco delle Sabine, per iniziativa del solito Ing. Toti, già Toti-Lamaro, più volte beneficato da parte della Giunta Veltroni a Porta di Roma (Delibera-Memoria di Giunta Comunale n. 354 del 21.12.2012);
  • la realizzazione che prosegue dei due mega-interventi immobiliari di Rione Rinascimento 3° e Rione Rinascimento 4°-via Giacosa a Talenti, a ridosso stettissimo dell’edilizia esistente;
Il tutto mentre rischia di abbattersi sulle periferie di Roma l'ulteriore ondata di cemento sciaguratamente prevista dal PIANO CASA della Regione Lazio del PDL - Polverini-Ciocchetti-Carlino !!!
Che viola addirittura la carta costituzionale, in quanto prevede cemento per ogni in deroga ai PRG vigenti saltando addirittura il controllo democratico dei vari consigli comunali !!!

Violazione sostanziale da parte delle giunte Veltroni e Rutelli del Regolamento di cui a Delibera di C.C. n. 57/2006
A fronte di tutto questo le giunte Veltroni e poi Alemanno hanno sistematicamente violato nella sostanza, e sovente anche nella forma il regolamento per la partecipazione della cittadinanza alla trasformazione urbana approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 57/2006.
All’obbligatorio procedimento partecipativo NON sono stati sottoposti NE’ il mega insediamento residenziale di Riona Rinascimento 3° (Delibere di C.C. 83/2000, 44/2003), approvato con accordo di programma fra comune di Roma e Regione Lazio nel 2010, NE’ l’altro devastante e vero e proprio ECOMOSTRO di Rione Rinascimento 4°, che sta erigendo un muro di cemento lungo oltre 100 metri ed alto 10 piani davanti a fabbricati esistenti da oltre 60 anni a cui vengono precluse luce ed aria !
Ad una richiesta di accesso agli atti da parte della cittadinanza, in data giugno 2013, il Dipartimento Programmazione ed Attuazione Urbanistica NON ha dato a tutt’oggi riscontro !
Quando poi il procedimento partecipativo è stato condotto, nonostante il parere unanimanente contrario del consiglio municipale, e la ferma opposizione della cittadinanza, la giunta Alemanno, ha tentato comunque di far approvare in consiglio comunale la contestata proposta, fermata solo dalla battaglia condotta dalle opposizioni e dai CDQ contro l’ultima ondata di delibere urbanistiche della giunta Alemanno.
Insomma, il territorio è stato lasciato in piena balia dei palazzinari !!!
Il tutto senza apprezzabili prospettive di rilancio dell’economia ! Anzi….
Ma solo di temporanei ristori per posizioni debitorie nei confronti delle banche ormai quasi senza possibilità di rientro.

Dopo la devastante crisi del settore costruzioni ora in crisi anche le banche più coinvolte
Drammatica in proposito la situazione di due ambito territoriali prossimi a Roma, Marche ed Abruzzo, ove, essendo andate avanti a finanziare ancora il settore dell’edilizia residenziale nuova fra 2010 e 2012, sono in gravissima crisi e sono state ormai commissariate da Banca d'Italia due pilastri del credito in quelle aree, ossia Banca Marche, controllata dalle Fondazioni Casse di Risparmo di Iesi-Pesaro-Macerata,  e TERCAS -Cassa di Risparmio di Teramo !
Drammatica la situazione della TERCAS, esposta sul fronte dell'ormai celebre fallimento DI MARIO, quello del DIMA-Bufalotta, per una somma che pare ormai superiore ai 300 milioni di euro….ma che ancora non trapela !
Del tutto INUTILI, se non addirittura segno di condizioni finanziarie ormai allo stremo, appaiono le pressione di tanti “palazzinari” per ottenere nuove cubature per il tramite delle quali ottenere dalle loro Banche ancora un pò credito con cui far sopravvivere ancora per qualche mese le proprie aziende edili, come rilevato dal Prof. A. Pirone nelle considerazioni accluse ad una interessante Intervista all’assessore all’Urbanistica del comune di Roma G. Caudo in AbitareRoma.net (25 ottobre 2013).
Sono le stesse Banche che poi lo stesso credito NON  non concedono a chi vuole utilizzare le licenze già pronte, a testimonianza, come ricorda Pirone, del “solito circolo vizioso della finanziarizzazione dell’economia che mentre crea la bolla speculativa divoratrice di suolo e di risorse pubbliche necessarie per urbanizzarlo, manda all’aria l’economia reale e produttiva disseminando la città di grandi edifici incompiuti: dalle ex Torri delle Finanze all’Eur, che dovevano lasciare il posto a un complesso residenziale di lusso promosso da Fintecna, all’edificio tra viale Giustiniano Imperatore e viale Cristoforo Colombo e al complesso per uffici a piazza dei Navigatori tutti e due edificati da Acqua Marcia”.
Testimonianza di questa crisi è il crollo nelle casse comunali degli introiti legati ai già inadeguati oneri concessori: 81 milioni nel 2009 contro i 48 del 2013.

Le nuove linee programmatiche dell’assessore all’Urbanistica G. Caudo
Caudo dichiara con forza che “questo meccanismo va spezzato, e che bisogna avere come orizzonte  2025, anno del Giubileo”, con l’ambizione, come rileva Pirone, “di avviare un processo di rigenerazione e trasformazione urbana diretto dalla mano pubblica, a cui chiamare a contribuire l’imprenditoria edile e i legittimi interessi privati nonché il sistema bancario, l’impresa commerciale e turistica, la ricerca e l’Università facendo squadra”.
Fra i passi significativi dell’azione amministrativa del nuovo assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo vanno in proposito ricordati la cancellazione dei cosiddetti “ambiti di riserva”, 2.400 ha di agro romano, previsti dal PRG per edificazioni compensatorie prevalentemente residenziali, su cui si stavano scatenando ulteriori ben evidenti programmi cementificatori, e la prevista cancellzazione di tutte le decisioni prese dalla giunta Alemanno che travalicano i limiti del PRG.
Non meno importante l’aver lasciato  venire a scadenza in data 22 novembre 2011 il devastante schema di convenzione urbanistica Comune – Privati che era stato approvato dal sindaco Alemanno con la contestatissima delibera di G.C. n. 70/2011, delibera con la quale –dopo tante promesse tradite ed una prima marciaindietro in sede di inizio mandato- lo stesso Alemanno era poi tornato ad uno schema che consentiva nella sostanza ai costruttori di rinviare la realizzazione delle opere d’obbligo, servizi, viabilità, così avanti nella realizzazione degli accordi, quasi sine die, da finire sovente inattuate !
Nell’auspicare che “l’imprenditore edile dismetta la casacca del “palazzinaro” e che il profitto produttivo torni a signoreggiare sulla rendita speculativa la decadenza del suddetto devastante schema, e  l’elaborazione in corso di “un nuovo schema di contratto con i privati”, dovrebbe consentire che “nelle nuove zone edificate le famiglie che si insediano trovino già tutte le urbanizzazioni primarie realizzate da parte dei costruttoriE !
In una intervista a La Repubblica-Cronaca di Roma del 20 settembre scorso lo stesso assessore all’Urbanistica Caudo, a fronte del drammatico dato su 900 permessi di costruire NON ritirati ad oggi, ha inoltre dichiarato che per sbloccare la situazione, a fronte di colloqui intercorsi con le banche, la soluzione sarebbe che “le banche sarebbero disposte ad aumentare la loro disponibilità al credito verso le imprese a cfonte di una maggiore presenza di garanzie del sistema regionale”.
MA questo nelle Marche è avvenuto, il sistema regionale ha continuato a premere perché Banca March continuasse ad erogare finanziamento ancora fra 2010 e 2012, ed ora STA FALLENDO Banca Marche !

Dal tracollo delle banche al rischio demolizioni dell’edilizia residenziale nuova invenduta
A fronte dell’enorme invenduto di nuova edilizia residenziale, a fronte della drammatica crisi economica attuale, è assolutamente irrealistico che si possa pensare ad una riduzione dell’invenduto nuovo in tempi ragionevoli, tanto che l’obiettivo dichiarato dallo stesso assessore Caudo di “ridurre del 20% le giacenze (di imvenduto) entro l’anno”, come dichiara nella suddetta intervista, appare solo una pia speranza, del tutto avulsa da quelle che sono le reali prospettive del mercato !
Intanto in Spagna lo Stato, che è subentrato a tante banche ormai fallite, come rischia di accadere anche da noi, sta avviando le demolizioni del nuovo invenduto, sovente di scarsa qualità costruttiva, in quanto non conviene farne la manutenzione (Fatto Quotidiano, 4 novembre 2013), vista sovente anche la scarsa qualità costruttiva !!!
Esattamente come sta succedendo anche negli Stati Uniti, dove demolire le case nuove invendute costa meno che farne manutenzione !
      Bisogna avere il coraggio di guardare il faccia la realtà: NON si rilancia l’economa continuando ad aiutare aziende costruttrici decotte, e continuando ad autorizzare nuovi interventi edilizi in quartieri periferici ormai al collasso di viabilità e vivibilità, dove NON ci sono neanche soldi per realizzare viabilità e servizi !

La drammatica condizione debitoria del comune di Roma e l’imposizione a carico dei cittadini dei costi di eventuali ulteriori cementificazioni
La condizione debitoria del comune di Roma è infatti drammatica, con il debito consolidato di oltre 12 miliardi di euro della sinora troppo opaca gestione commissariale, gli 867 milioni di ulteriore debito che la Giunta Marino ha ereditato da Alemanno, una tassazione locale fra le più alte d’Italia, con una addizionale IRPEF comunale dello 0,5%, a cui se ne somma un’altra per il debito commissariato dello 0,4%, con il che Roma è diventata l’unico comune italiano a sfondare il tetto dello 0,8% previsto per legge, non dimenticando l’addizionale regionale dell’1,73%, la quale –in assenza di differenti risorse- rischia di crescere di un ulteriore 0,6% nel 2014 e di un ulteriore 1 % nel 2015, portando la tassazione dell’area di Roma a livelli veramente insopportabili.
Va ricordato che negli Stati Uniti, a fronte di una crescita dei livelli di imposizione del genere, e del crollo della qualità dei servizi, si sono avviati generalizzati ed imponenti fenomeni di esodo dalle città (ec. Detroit, etc.).
Bisogna in proposito avere il coraggio di riconoscere che, se il Dipartimento Urbanistica del comune di Roma continuerà a rilasciare autorizzazioni a costruire sulla base di un PRG assolutamente sovradimensionato e di ulteriori previsioni del Piano Casa della Regione Lazio del tutto incostituzionale, che operano addirittura in deroga ad esso, i relativi servizi e collegamenti, in considerazione dell’entità oggi francamente ridicola degli oneri concessori, dovranno essere pagati con una ulteriore imposizione fiscale sui tutti cittadini, che NON possono più continuare a sostenere regali ormai insopportabili del genere ai soliti palazzinari !

Prospettive future: una necessaria revisione del PRG approvato nel 2008
A nostro avviso, pur apprezzando il dovevole impegno dell’assessore Caudo, dobbiamo insistere che, per far fronte ai devastanti problemi che incombono sulla città e sui suoi quartieri, non basta “applicare”, e neanche “riorientare” il PRG attualmente vigente, quello di Veltroni, su una strategia di “rigenerazione urbana” non consumatrice di suolo nell’agro romano, come appunto vorrebbe Caudo.
Sulla strada di questa strategia riorientatrice dello strumento urbanistico c’è infatti l’ostacolo delle compensazioni previste dalle NTA (Norme tecniche di attuazione) del PRG derivanti dalla famigerata “variante delle certezze” operata da Rutelli sindaco nel 1997 (Prof. A. Pirone, citata Intervista a G. Caudo in AbitareRoma.net, 25 ottobre 2013).
Com ben rileva Pirone, trattasi, complessivamente, di circa 9 milioni di mc, se si considerano le compensazioni già prodotte da Tormarancia e Castel Giudeo esplose come un moltiplicatore cubatorio in diverse direzioni, soprattutto a Tor Pagnotta, mentre nelle schede delle NTA del Piano veltroniano ci sono ancora  i restanti 4 milioni di mc sospesi per aria, le cosiddette compensazioni aeree, che non si sa dove far “atterrare”.
Ed è qui, come rileva lo stesso Pirone, che Caudo proverà a far valere la sua “nobilitate” collocandole – ha detto – il più possibile dentro la città consolidata, aree o edifici, in connessione con i servizi infrastrutturali già esistenti in modo da diminuirne la cubatura in proporzione al valore dei siti più centrali.
In tal modo –come vorrebbe Caudo e come rileva Pirone- si conterrebbe l’espansione oltre il GRA facendo risparmiare al Comune i costi delle urbanizzazioni primarie e dell’allungamento delle reti infrastrutturali, in primo luogo quelle del trasporto.
Ma a nostro avviso, lungo questo percorso voluto dall’assessore Caudo e dal sindaco Marino di semplice “applicazione” del PRG veltroniano, troppo sono i SE, e troppi i MA…..
Per tutti i  motivi sin qui riepilogati la Giunta Marino, constatato che le famigerate compensazioni immobiliari di Rutelli sono state calcolate sul Piano Regolatore del 1965, pensato per una città che si voleva far crescere sino a ben 5 milioni di abitanti, constatato che invece Roma sta ormai perdendo abitanti da circa 20 anni, e che tale tendenza non sembra ragionevolmente  modificabile, DEVE quindi avere il coraggio di avviare l’iter di revisione della normativa urbanistica vigente, andando ad elaborare una variante al vigente PRG, che imponga un blocco a nuova edilizia residenziale in assenza di collegamenti e servizi, impedendo che l’apertura di nuovi cantieri di espansione della città nelle periferie metta sostanzialmente a carico dei cittadini con nuove tasse quei servizi per la cui realizzazione gli oneri d’obbligo NON bastano più, obbligando così anche i costruttori ad orientare gli interventi residui esclusivamente nel recupero di qualità dell’edilizia esistente, ed impedendo che siano messi a carico del comune di Roma ulteriori pesantissimi costi connessi ad un  proseguimento dell’espansione della città che il comune di Roma NON è più in grado di sostenere economicamente, a pena di dover imporre ulteriori pesantissimi oneri sui suoi cittadini.

Ronma, li 29 novembre 2013                                      Presidente CDQ Salviamo Talenti A.R. Staffa

In occasione dell’assemblea
CONTRO LA CEMENTIFICAZIONE
Organizzata a via Talamello da:
CDQ Serpentara, Salviamo Talenti, Colle Salario, e
Associazione Tutela Parco delle Sabine

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