PIANO CASA 2: la fine era nota. La veglia di Carteinregola
IL PIANO CASA
E’ STATO APPROVATO ALLE 5 DEL MATTINO DEL 31
OTTOBRE CON VOTO UNANIME DELLA MAGGIORANZA E VOTO
CONTRARIO DELLE OPPOSIZIONI. La maratona
era iniziata alle 17 del pomeriggio, dopo che, con
una clamorosa marcia indietro, l’Assessore Civita
aveva ritirato il maxiemendamento presentato il
giorno prima tra le proteste delle opposizioni. Il
prezzo è stato – evidentemente – una proroga più lunga del piano
casa, fino al gennaio 2017. Altri due
anni di, per dirla come qualcuno, “deregulation del
mattone”*
A FUTURA MEMORIA: l’assessore Civita,
sempre solerte nel ricordare che nel programma
elettorale del Presidente Zingaretti non c’era
scritto che sarebbe stato lasciato scadere il
Piano Casa (ma non c’era scritto neanche che
sarebbe stato prorogato), forse non ricorda queste
parole: Stop al Piano Costruttori: la legge sul Piano Casa della
Regione Lazio dovrà essere riformata
eliminando la possibilità di applicarlain
zona agricola, nei parchi, nelle parrocchie
del centro storico, nelle cliniche private e nei
capannoni industriali “in via di
dismissione”. Infatti il
Piano casa è stato prorogato con tanto di comma
sulle cliniche private e sui capannoni industriali
(e gli uffici) in via di dismissione, e per
sovrapprezzo anche i residence privati. Mah!
Difficile dire in poche righe tutto quello che abbiamo visto e sentito in questa seduta del Consiglio Regionale durata fino all’alba. A chi ha tempo, raccomandiamo di leggere il resoconto stenografico. Citiamo i punti che ci sembrano più significativi dal punto di vista simbolico. Come i citati benefit ai proprietari delle cliniche e dei residences privati, che se perdono le commesse pubbliche possono trasformarli in appartamenti (ci aspettiamo, per equità sociale, che anche i dipendenti di tali strutture, che perdono il lavoro, possano usufruire di un proporzionato minipiano casa che consenta di trasformare in miniappartamenti le cucce dei cani e i gabbiotti degli attrezzi). O come il fatto che, nonostante i due anni di proroga, non sia stata prevista la possibilità per Roma Capitale di escludere dall’applicazione del Piano casa zone della città come Garbatella o Città Giardino o altre, di cui il Sindaco Alemanno non si era affatto preoccupato. Ed è stato approvato senza battere ciglio perfino l‘abbassamento dell’altezza media dei sottotetti per fini abitativi, in altre Regioni ben sopra i due metri, superando persino la Polverini, che nel suo Piano casa l’aveva già ridotto a due metri, arrivando al record di 1,90 mt.
Continua a leggere →
Dallo “Sblocca Italia” allo “Sblocca Lazio”: si approvano provvedimenti che aggirano le regole, premiando gli interessi privati, predando il territorio e peggiorando la qualità della vita dei suoi abitanti. Dopo questa vicenda, ci chiediamo quanto possa ancora rappresentare le ragioni dei cittadini questa maggioranza al governo della Regione,
Difficile dire in poche righe tutto quello che abbiamo visto e sentito in questa seduta del Consiglio Regionale durata fino all’alba. A chi ha tempo, raccomandiamo di leggere il resoconto stenografico. Citiamo i punti che ci sembrano più significativi dal punto di vista simbolico. Come i citati benefit ai proprietari delle cliniche e dei residences privati, che se perdono le commesse pubbliche possono trasformarli in appartamenti (ci aspettiamo, per equità sociale, che anche i dipendenti di tali strutture, che perdono il lavoro, possano usufruire di un proporzionato minipiano casa che consenta di trasformare in miniappartamenti le cucce dei cani e i gabbiotti degli attrezzi). O come il fatto che, nonostante i due anni di proroga, non sia stata prevista la possibilità per Roma Capitale di escludere dall’applicazione del Piano casa zone della città come Garbatella o Città Giardino o altre, di cui il Sindaco Alemanno non si era affatto preoccupato. Ed è stato approvato senza battere ciglio perfino l‘abbassamento dell’altezza media dei sottotetti per fini abitativi, in altre Regioni ben sopra i due metri, superando persino la Polverini, che nel suo Piano casa l’aveva già ridotto a due metri, arrivando al record di 1,90 mt.
Continua a leggere →
Dallo “Sblocca Italia” allo “Sblocca Lazio”: si approvano provvedimenti che aggirano le regole, premiando gli interessi privati, predando il territorio e peggiorando la qualità della vita dei suoi abitanti. Dopo questa vicenda, ci chiediamo quanto possa ancora rappresentare le ragioni dei cittadini questa maggioranza al governo della Regione,
Devo ammettere
che sono pentita di essermi imbarcata in questa
vicenda del Piano casa. Avrei preferito non
sapere. Non vedere. Continuare a pensare
che chi governa la Regione si impegna per
l’interesse pubblico e per un rilancio dell’economia
rispettosa dell’ambiente e dei diritti delle
persone. Invece vedere tutte quelle braccia alzate
per permettere ai proprietari di cliniche, magari
ancora perfettamente funzionanti, di trasformarle
in appartamenti, o per allungare ancora i tempi di
una legge che doveva durare al massimo 18 mesi – e
che dura da 5 anni – per altri due anni, vedere che non si ribella nessuno
neppure sull’abbassamento dell’altezza media –
ripetiamo – media , dei sottotetti, che in altre
regioni è ben sopra i due metri, e che persino la
Polverini non aveva avuto il coraggio di abbassare
oltre, per raggiungere il record di 1,90 mt, è
un’immagine che mi resterà impressa a lungo.
Spero che almeno raccontare quello che è successo
sia servito a qualcosa. Da domani cominceremo a
lavorare con Cittadinanzattiva Lazio per trovare
strade legali per fermare le conseguenze più
deleterie. Stanotte finisce qui.
Anna Maria Bianchi
Missaglia
ECCO INTANTO DOVE, INVESTIRE IN QUESTO MODO, HA TIRATO LA TERZA BANXCA ITALIANA, RICORDIAMOLO....
Nessun commento:
Posta un commento