COMPLESSIVAMENTE QUASI UNO SPOT, MA CON VARIE INTERESSANTI INFORMAZIONI.
Una perla la risposta su Francesco-Gaetano Caltagirone, salito ormai al 15% dell'azionariato di ACEA.
DOMANDA DEL GIORNALISTA:
Come sono i rapporti con il socio privato, Francesco Gaetano Caltagirone?
RISPOSTA DI CREMONESI:
«In questi due anni ne ho sempre apprezzato la grande lucidità e la grandissima correttezza. Avere come socio uno dei primissimi imprenditori italiani è da considerare un valore aggiunto.
Capisco che la sua immagine di imprenditore privato possa non accordarsi con la storia di Acea, che invece è pubblica.
Un’azienda municipalizzata ha per consuetudine un rapporto molto forte con la cittadinanza, e non può seguire le regole dell’industria privata, per la quale l’obiettivo principale è l’utile per gli azionisti.
L’Acea deve coniugare reddito per gli azionisti e vocazione sul territorio. Capisco quelli che dicono “gli investimenti? Solo se rendono”.
Li capisco, ma credo che per l’Acea sia importante guadagnare magari qualche centesimo in meno, ma essere un’azienda amata dai cittadini.
(OSSIA, SE FINISSE NELLE MANI DI CALTAGIRONE, ACEA FINIREBBE PER ESSERE MOLTO MOLTO MENO AMATA AI CITTADINI.....)
Ecco, Caltagirone queste cose le condivide, non ha mai creato ostacoli, mai è stato invadente»
(LE CONDIVIDE ? MOLTO OBTORTO COLLO, CREDIAMO...DICIAMO SUO MALGRADO...
(LE CONDIVIDE ? MOLTO OBTORTO COLLO, CREDIAMO...DICIAMO SUO MALGRADO...
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