Roma - E' stato arrestato un 21 enne  incensurato, residente a Roma,  che la notte del 12 marzo del 2011  aggredì con una mannaia un 20 enne, in via Levanna, nei pressi di un  locale notturno in zona Talenti, nel corso di una violenta rissa  scoppiata per futili motivi. Per tale episodio, gli stessi Carabinieri  del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Montesacro il 7 aprile del  2011 avevano già identificato e denunciato per rissa aggravata e lesioni  personali i 15 giovani che avevano dato vita alla violenta rissa fuori  del locale. I Carabinieri hanno proseguito le indagini per scoprire  l’identità di chi, materialmente, nel corso della zuffa ferì con un’arma  da taglio ad una spalla e alla schiena un ragazzo 20 enne che finì  all’Ospedale Sandro Pertini, riportando delle serie lesioni. Accusato di  tentato omicidio aggravato e porto di oggetti atti ad offendere,  all’autore del ferimento è stata notificata questa mattina un’ordinanza  di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Roma.
Doveva essere una normale serata in discoteca quella del 12 marzo  del 2011  ma rischiò di diventare una tragedia e un omicidio insensato.  Il locale era tra quelli situati nel quartiere Talenti di Montesacro. La  pista come tutti i sabati sera era affollata di ragazzi. Si balla, si  chiacchiera, e qualcuno beve. Ad un certo punto due ragazze litigano tra  loro per banali motivi. Intervengono a spalleggiarle le rispettive  comitive, la situazione si scalda ed il servizio d’ordine della  discoteca, per evitare conseguenze peggiori, li allontana tutti dal  locale. Dovrebbe bastare questo a “raffreddare” gli animi, ed invece non  è così. I due gruppi di contendenti si riuniscono all’esterno e ne  nasce una violenta rissa che coinvolge complessivamente una ventina di  persone. Pugni, calci e spintoni si susseguono rapidamente sino a che un  ragazzo di 20 anni viene colpito tre volte con una mannaia da parte di  un rivale. Rimane steso a terra, privo di sensi in un bagno di sangue.  E’ il fuggi fuggi generale. Il ragazzo in esame viene immediatamente  soccorso dal 118 che lo trasporta al “Sandro Pertini”, ove viene  d’urgenza sottoposto a lungo e delicato intervento chirurgico. La  diagnosi è indicativa della gravità della ferita: “ferite trapassanti  del torace con lesione della pleura e conseguente collasso del polmone,  nonché cospicua perdita di sangue”. Solo la professionalità dei sanitari  riesce a strapparlo da morte certa. Ai Carabinieri della Compagnia di  Montesacro, immediatamente intervenuti sul posto, spetta il compito di  ricostruire la dinamica dell’accaduto. Non è semplice individuare tutti i  partecipanti alla rissa, datisi alla fuga, e quando dopo diversi mesi  vengono tutti identificati, i militari si trovano davanti ad un clima di  omertà e reticenza. Nessuno ha visto, nessuno ha sentito, molti dicono  che neanche erano lì. Ma i militari perseverano, reiterando gli  interrogatori, ed alla fine il  muro dei ragazzi inizia a cedere. Alcune  dichiarazioni portano ad un ragazzo con accento napoletano. Aveva una  mannaia in mano e da tergo, durante la rissa, ha inferto tre colpi ad  altezza d’uomo al rivale. Due gli hanno perforato il polmone, un terzo  la spalla destra. Gli ha anche fratturato una costola. Ragazzo  dall’accento napoletano che, con il rivale a terra, brandeggia  successivamente l’arnese chiedendo “chi ne vuole un’altra?”, con gli  abiti ancora cosparsi del sangue della vittima. I Carabinieri, terminati  tutti gli accertamenti tecnici e gli esami testimoniali, indirizzano  alla A.G. una articolata informativa, con la quale riferiscono dinamiche  e responsabilità. Ieri, l’ordinanza del GIP che avalla le ipotesi  investigative ed emette l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.  “L’oggetto è stato impugnato per uccidere” stabilirà il Magistrato.  Stamattina alle 06.00, i Carabinieri del Nucleo Operativo della  Compagnia Roma Montesacro hanno bussato alla porta della abitazione del  ragazzo, sita in zona Eur, dove vive con i genitori. Da lì, un breve  passaggio in caserma, e poi il trasferimento al carcere di Regina Coeli.
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