Casal Boccone avanti tutta dal Campidoglio nonostante territorio e Municipio dicano no
- Categoria: Cronaca
- Data pubblicazione
- Scritto da Luciana Miocchi
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Dopo
un primo appuntamento fissato in Municipio e poi annullato, finalmente
martedì 4 si è tenuto presso il comando generale di vigili urbani di
Roma Capitale - in via della Consolazione, dietro il Campidoglio -
l’incontro che chiude la seconda fase del processo partecipativo
riguardante l’area di Casal Boccone.
Location
e ora contestati fin dall’inizio perché scomoda la sede da raggiungere
dalla periferia e orario d’appuntamento, le 16, buono solo per
pensionati, studenti e disoccupati. Ci si è messo anche il tempo, con
pioggia battente durante tutto il giorno, a scoraggiare molti che
avrebbero voluto partecipare.
Il
Municipio ha messo a disposizione il camper utilizzato per gli incontri
sul territorio e nel suo piccolo è stato comunque un aiuto e alla fine,
nonostante tutto, in sala c'erano una cinquantina di persone.
Fuori,
prima dell’inizio dei lavori è stata captata da chi scrive una frase
sibillina, diretta al presidente del Municipio Cristiano Bonelli «ci
dispiace ma andiamo avanti comunque» ed è stato subito chiaro che piega
avrebbe preso l’incontro.
Erano
presenti l’ingegner Botta per Roma Capitale, l’assessore Corsini e
l’architetto Mancuso, dello studio che ha curato la progettazione
attuale. Il presidente del IV Municipio Cristiano Bonelli, subito dopo
il suo intervento istituzionale è sceso tra il pubblico, sedendo tra i
cittadini.
Dopo
i convenevoli di rito, durante i quali sono stati accreditati i
giornalisti e prese le prenotazioni per intervenire, ha preso per primo
la parola il Il presidente di Montesacro per ricordare che il progetto
era già stato valutato dal IV Municipio, valutato all’unanimità
negativamente, con un parere purtroppo non vincolante e che la sede
scelta per l’incontro, fuori dal territorio interessato, al centro di
Roma, cozza con il principio di partecipazione. Bonelli ha fatto la
proposta per ottenere una nuova assemblea da tenersi in ambito
municipale e ad un orario più favorevole anche per i lavoratori. Ha
detto il presidente «negli ultimi anni il quarto è bombardato di
cemento, oltre 5 milioni di metri cubi. Degli errori fatti stiamo
pagando e ne pagheremo le conseguenze per i prossimi anni, bisogna
congelare il progetto e discuterne seriamente. Bisogna escludere per
almeno venti anni nuove costruzioni se non per la riqualificazione
dell’esistente e per le infrastrutture».
L’architetto
Mancuso ha preso la parola per illustrare il progetto commissionatogli e
le differenze con ciò che era stato disegnato precedentemente.
Indubbiamente si tratta di un elaborato migliore, con torri più basse ed
un profilo che rispetta l'orografia del territorio e prevede che
all’interno dell comprensorio possa passare una linea di autobus.
Nessuno dalla platea ha mosso critiche allo studio di progettazione, che
si è limitato a fare il lavoro per il quale è stato interpellato ma c’è
stato un boato quando sono stati fatti notare al pubblico i “soli 16
piani di costruzione”, che per gli addetti ai lavori sono una quasi
misera altezza ma sullo skyline di Casal Boccone fanno l’impressione di
un Empire State Building nel mezzo della campagna.
Le
edificazioni saranno per la massima parte in edilizia convenzionata, a
libero mercato, con il solo corpo centrale destinato ad housing sociale,
mentre per i “servizi” rimane un asilo nido da sessanta posti ed una
scuola primaria.
L’assessore
Corsini, più volte contestato dal fondo della sala in maniera molto
rumorosa, difende le posizioni del Comune di Roma, dice che quell’area
aveva gia avuto una convenzione pregressa con le amministrazioni
pecedenti, «certo di servizi non residenziale come richiesto ora» ma
secondo lui «questo progetto è più interessante per il bene pubblico,
indirizzato a edilizia convenzionata e a housing sociale, inoltre porta
una grande fetta di risorse economiche per il Comune, cosi si potranno
fare le infrastrutture».
Insomma, «l’amministrazione crede alla bontà del progetto».
Insomma, «l’amministrazione crede alla bontà del progetto».
Poi
l’affondo, che lascia in bocca ai presenti la sensazione di ricatto ben
confezionato: l’assessore fa notare che gia il piano casa della regione
Lazio consentirebbe il cambio di destinazione di uso con termini meno
vantaggiosi di quelli odierni, senza possibilità di stabilire in
contraddittorio la qualità e la quantità degli interventi. Per la serie
vi stiamo regalando soltanto il male minore.
L’intervento dell’ingegner
Botta è stato dello stesso tenore, con qualche specificazione tecnica,
sollecitata anche dall’intervento di Cristiano Bonelli iscrittosi a
parlare insieme ai cittadini, dopo essere sceso dal palco.
La
situazione in cui strova ora il mini-sindaco ricorda da vicino quella
in cui si era cacciato a suo tempo il suo predecessore Alessandro
Cardente, all'epoca della votazione per il cambiamento di destinazione
d'uso di un milione di metri cubi nell'urbanizzazione Porta di Roma, con
il Comune schierato a favore e il consiglio municipale che alla fine
riuscì a votare il parere negativo. Per lungo tempo la sua ricandidatura
venne tenuta in forse e alla fine venne riconfermato tra l'insofferenza
di gran parte della dirigenza. Bonelli anche da consigliere
dell'opposizione è stato un fermo oppositore della cementificazione
indiscriminata ed ora si trova tra le linee impartite dal Campidoglio e
quello che ha sempre asserito sul territorio. Questo potrebbe costargli o
il consenso del suo elettorato o la popolarità presso gli stati
generali romani. Intanto su fb c'è già chi acclama ipotetici nuovi
presidenti di municipio - e nessuno espressione dell'odierna opposizione
.
L’intero
iter di approvazione del cambio di destinazione d'uso comporta almeno
altri cinque passaggi, tra regione e Comune di Roma, per un tempo
stimato di almeno altri due anni. Con l'assemblea di via della
Consolazione si è alla conclusione della seconda fase.
I contributi
forniti dai cittadini e dai comitati dei cittadini verranno raccolti e
protocollati per allegarli agli atti ma alle proteste delle persone
iscritte a parlare che han fatto domande ma non hanno ricevuto riscontro
– fatta eccezione per le questioni tecnico-progettuali a cui poteva
dare seguito l’architetto Mancuso – è stato risposto che il protocollo
non prevede delucidazioni immediate.
Ogni
intervento è stato particolarmente incisivo - da quello di Mimmo
D’Orazio, presidente del Comitato Serpentara, a quello di Mauro Veronesi
di Legambiente, alla rete ecologica, a Mirella Belviso per Italia
Nostra - ed è servito a rafforzare il concetto di netta contrarietà del
territorio già espresso in forma istituzionale dal presidente del IV
Municipio, con una popolazione cresciuta in tre anni di trentamila
unità, i servizi rimasti gli stessi ed una quantità di appartamenti
invenduti senza precedenti, il parco della marcigliana aggredito ai
margini su di un territorio richiesto per la sua espansione naturale.
L'unico
esponente politico dell'opposizione presente in sala è stato Claudio
Maria Ricozzi, segretario del Pd di Montesacro, che si è limitato ad
ascoltare senza intervenire.
Voci di corridoio vogliono che i
consiglieri non fossero presenti perchè avessero avuto sentore della
determinazione del Campidoglio a proseguire sulla strada scelt (???????: E allora a maggior ragione avrebbero dovuto esserci !!!).
La
seduta è stata chiusa poco prima delle diciannove, termine ultimo di
disponibilità della sala.
Rimane quella domanda senza risposta -
riproposta quasi in maniera ossessiva dalla sala: a chi giova questo
cambiamento di destinazione d’uso che appesantirà il territorio di
almeno altre duemila persone, con i servizi e gli uffici municipali
sempre dello stesso dimensionamento.
Che sia davvero il partito del
mattone, che a sua volta deve rendere conto ai grandi gruppi bancari con
i quali è esposto, a dettare legge a Roma, contro ogni logica, contro
ogni buon senso?
Luciana Miocchi
- E SOPRATTUTTO -CONCLUDIAMO NOI- CONTRO LA VOLONTA' DELLA CITTADINANZA, E QUESTA E' UNA PATENTE VIOLAZIONE DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA !!!
- NEL 2013 CORSINI, ALEMANNO ED I LORO AL COMUNE DI ROMA, TUTTI A CASA !!!! E' L'UNICO MODO PER TENTARE DI BLOCCARE IL PROSEGUIMENTO DI QUESTA DEVASTANTE CEMENTIFICAZIONE DI TALENTI E MUNICIPIO IV """"
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