Metro B1: una chimera per molti, una delusione per tanti.
Se dopo lunghe attese di bus stracolmi
e file interminabili di auto si riesce ad arrivare dalle estreme
periferie del IV Municipio fino a Conca D’Oro, per prendere la B1
dalle, nulla di più normale che accada poi qualcosa una volta dentro
la stazione. Il 27 settembre l'ennesima beffa per i viaggiatori.
Ore 8, una volta arrivati al tornello
d’accesso, il cartello luminoso indica "Treno in partenza dal
binario 2". Una solerte dipendente Atac, comodamente seduta sul
tornello con le gambe penzoloni a mo' del muretto della nostra
gioventù, senza dare altre spiegazioni, invitava invece ad andare
al binario 1.
Cosa che la gente ha fatto seppure con molti dubbi.
Scese le scale (in questa mastodontica stazione mancano quelle mobili
nell’ultimo tratto verso le banchine), la sorpresa: non c'era
nessun treno al binario 1, mentre di là ce n'era uno fermo. Ma la
perplessità (e l'indignazione, per così dire…) è aumentata
quando l'altoparlante sulle banchine ha annunciato a più riprese che
era in partenza il treno sul binario 2.
Altra risalita affannosa delle scale,
di corsa verso il binario 2, ma il treno era chiuso. In questo via
vai di gente che s'incrociava salendo e scendendo le scale verso i
due binari, date le indicazioni contrastanti, siamo andati in molti
verso la dipendente seduta ancora sul tornello, chiedendo spiegazioni
dell’annuncio sentito. Lei, cadendo dalle nuvole, ci ha pure
rimproverati, dicendo «Chi vi ha detto di andare la, quel treno è
rotto!».
Affermazione e atteggiamento che le è valso una bordata
d'invettive dalla gente che ormai aveva la pazienza al limite.
Siamo
scesi ancora al binario 1 e finalmente è arrivato un treno. Poco
dopo è cominciato il solito viaggio frammentato dalle continue
fermate e accelerazioni improvvise, tra il consueto sinistro stridore
del ferro sui binari in prossimità di "Bologna", non prima
della consueta sosta di 3 minuto ad Annibaliano.
Questa la cronaca, però mi preme fare
una riflessione su questa mastodontica stazione, degna
dell'architettura del Ventennio e molto più vicina alla struttura di
una centrale idroelettrica che a essere ideata per le persone:
1 - le scale mobili sono spesso
fermate o in manutenzione. Quelle che accedono direttamente su piazza
C. D'Oro sono scoperte ed esposte alle intemperie, con l'enorme
probabilità che si deteriorino in poco tempo, con altre spese a
carico dei cittadini;
2 - l'enorme pozzo che sta al centro del manufatto è aperto e quando piove a vento, non si salva nessuno. Inoltre la superficie bagnata è scivolosa, quindi pericolosa per l’incolumità delle persone;
3 - mancano le scale mobili per scendere e salire dalla banchina e quotidianamente ci sono problemi per le persone anziane o per i bagagli;
4 - le indicazioni luminose sui treni in partenza sono concepite male: spesso ci sono contemporaneamente accesi i due cartelli luminosi che indicano il binario di partenza;
5 – l’annuncio generico del treno in partenza, viene dato solo dagli altoparlanti del treno, ma non riecheggia in stazione. Manca quindi una comunicazione dagli altoparlanti di stazione per indicare il treno in partenza, da dove e tra quanto tempo, evitando così affannose e pericolose corse per le scale alla gente.
6 –spesso manca l’alimentazione sulla linea all’altezza della stazione Bologna: problemi di sovraccarico sottostimati?
7 – gentilmente qualcuno può dirci cosa siano quei locali chiusi con vetri oscurati, visibili dal "pozzo centrale" della stazione?
2 - l'enorme pozzo che sta al centro del manufatto è aperto e quando piove a vento, non si salva nessuno. Inoltre la superficie bagnata è scivolosa, quindi pericolosa per l’incolumità delle persone;
3 - mancano le scale mobili per scendere e salire dalla banchina e quotidianamente ci sono problemi per le persone anziane o per i bagagli;
4 - le indicazioni luminose sui treni in partenza sono concepite male: spesso ci sono contemporaneamente accesi i due cartelli luminosi che indicano il binario di partenza;
5 – l’annuncio generico del treno in partenza, viene dato solo dagli altoparlanti del treno, ma non riecheggia in stazione. Manca quindi una comunicazione dagli altoparlanti di stazione per indicare il treno in partenza, da dove e tra quanto tempo, evitando così affannose e pericolose corse per le scale alla gente.
6 –spesso manca l’alimentazione sulla linea all’altezza della stazione Bologna: problemi di sovraccarico sottostimati?
7 – gentilmente qualcuno può dirci cosa siano quei locali chiusi con vetri oscurati, visibili dal "pozzo centrale" della stazione?
In ultimo una
proposta sulle linee di superficie: aspettando un mezzo per C. D'Oro
in corso Sempione angolo via Carnaro, mi sono accorto che altri bus
provenienti da piazza Sempione che vanno verso via Tirreno/ B1 (come
il 311) non fanno la fermata lì dove ferma l'86 e il 336. Sarebbe il
caso che Atac inserisse in quella fermata tutti i mezzi diretti verso
la B1.
Maurizio Ceccaioni
- Ma, visto come stanno andando le cose, non si tratta ormai di comunicazione elettorale ?
- Visto che non dà alcun contributo di servizio alla conoscenza del nuovo sistema della Mobilità ?
Perchè deve essere pagata con i fondi di Roma Capitale, ossia di tutti noi ?
Un invito agli interessati: ci comunicate se effettivamente con la Metro B1 avete ridotto di metà il tempo del vostro percorso Talenti-EUR ?
Un invito agli interessati: ci comunicate se effettivamente con la Metro B1 avete ridotto di metà il tempo del vostro percorso Talenti-EUR ?
Nessun commento:
Posta un commento