FONTE: http://www.di-roma.com/index.php/scelte-da-noi/520-bonelli
«Io
do le risposte tra mille difficoltà. Loro... nei salotti. E per questo
me ne vado. Voglio servire i cittadini e risolvere problemi! Il
centro destra non mi rappresenta più nei progetti. Io non mi permetto
mezzo privilegio, sono a disposizione della società civile,
né vedo coerenza di programmi con la mia storia politica. I programmi
tra destra e sinistra sono i medesimi... Dagli scandali mi tengo alla
larga, non ne faccio parte e mi fanno schifo esattamente come un
cittadino comune, soprattutto perché nel mio partito ce ne sono
tanti... Non passerò in altre coalizioni, ma per restare devo vedere
un’iniezione di energia nuova»
Perplesso
e amareggiato ma ancora con tanta energia da mettere in campo,
Cristiano Bonelli, presidente del IV Municipio, sembra porre
“condizioni” per ricandidarsi nel Pdl, quel partito da lui definito
evanescente che ora non lo rappresenta più nelle persone e nelle scelte
di programma. Un partito scisso da correnti che per le urne potrebbe presentare un conto salato al presidente «della gente, fuori dal sistema, che urta i giochi in Campidoglio, che non si è costruito strutture e apparati in IV Municipio». Più società civile, più partecipazione, meno verticismo, queste le parole d’ordine del minisindaco.
Il gioco di correnti lo ha cavalcato autonomamente con dichiarazioni
che, se da un lato gli hanno restituito un po’ di popolarità tra la
gente, per esempio sui fatti della metro B1, dall’altro hanno chiarito
meglio lo scollamento tra ente di prossimità e governo centrale.
Scollamento che è dentro le cordate del suo stesso partito, il Pdl, da
cui vuol prendere le distanze e non solo per gli scandali che «mi fanno
schifo esattamente come un cittadino comune, ma soprattutto perché nel
mio partito ce ne sono tanti».
La prossima tornata elettorale lo vedrà tra le fila del Pdl?
Sto maturando una decisione ufficiale che tiene conto di 25 anni di
militanza trascorsi a fare politica con una certa coerenza: il Pdl non
mi rappresenta più, né vedo coerenza di programmi con la mia storia
politica. I programmi tra destra e sinistra sono i medesimi, è venuta
meno quella specificità di ideali che storicamente ha caratterizzato il
centro destra. Per me è diventato sempre più un problema di coscienza
Mancanza di una linea politica con la conseguente degenerazione etica nel suo partito?
Non
voglio essere rappresentato da vecchi arnesi della politica e il centro
destra non mi rappresenta più nei progetti. Io non mi permetto mezzo
privilegio, sono a disposizione della società civile. Non parliamo le
stessa lingua o vado io o vanno via loro!. Mi devono convincere per
stare nel Pdl. Dagli scandali mi tengo alla larga, non ne faccio parte e
mi fanno schifo esattamente come un cittadino comune, soprattutto
perché nel mio partito ce ne sono tanti.
Passerà in altre coalizioni?
Non
passerò in altre coalizioni, ma per restare devo vedere un’iniezione di
energia nuova. Per adesso vedo solo appiattimento e distanza dalla
gente. Solo chiacchiere su grandi progetti, la realtà è che la politica è
lontana dai cittadini e dalla realtà. Io do le risposte tra mille
difficoltà. Loro... nei salotti. E per questo me ne vado. Voglio servire
i cittadini e risolvere problemi!
Accordi con Alemanno? entrambi condividete una rinascita del centrodestra a partire dai rapporti tra enti locali e governo.
Alemanno è l’unico che prova a immaginare un nuovo centro destra. Se ci riuscisse a me lui piace e mi ricandiderei.
CONCETTA DI LUNARDO
RIPROVARCI CON ALEMANNO ?
CARO PRESIDENTE, CI CONSENTA DI DISSENTIRE !
ALEMANNO VI HA ROVINATO !!!
Solo un ricordo di quel che ha combinato il "suo" amministratore Riccardo Mancini, da LUI messo a dirigere l'ente EUR, e proprio a proposito di una delle demenziali opere pubbliche del solito Veltroni, l'enorme NUVOLA DI FUCSAS, vale più di mille parole:
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