Comunicato stampa 11/3/2009 dell'ASSOCIAZIONE EX LAVANDERIA
ASSOLTI!
Le 3 persone imputate nel processo per l'occupazione della Ex Lavanderia sono state assolte dalla Corte d'Appello di Roma ieri pomeriggio.
Le accuse infamanti della ASL RME e del suo direttore Pietro Grasso costituitosi Parte Civile si sono rivelate infondate. Il tentativo di trasformare in giudiziario un problema tutto politico è fallito. Il Direttore della ASL ha preso una cantonata e dovrebbe trarne le conseguenze così come chi lo ha nominato.
Altri soldi pubblici sprecati per pagare prestigiosi avvocati (del Foro di Bologna?!?) con l'obiettivo di perseguitare l'Associazione Ex Lavanderia e la sua battaglia per la difesa del Bene Pubblico.
Ancora se ne sprecheranno per un secondo processo fotocopia che si svolgerà il 19 maggio.
Ora è necessario che ognuno si prenda la responsabilità di ciò che ha detto e fatto.
La Regione Lazio può e deve fare un atto politico di riconoscimento dell'esperienza pubblica e culturale dell'Associazione Ex Lavanderia.
Chiediamo al Presidente Marrazzo ed all'Assessore alla cultura Giulia Rodano di avviare subito gli atti formali per l'assegnazione del Padiglione 31 all'Associazione che lo ha difeso, salvaguardato e valorizzato, unica permanenza di una battaglia civile durata 13 anni, ignorata e svilita da tutti i livelli politico-istituzionali. Inviti
.
Diffidiamo la Regione da compiere un atto "beffa" quale la paventata cessione gratuita del Pad. 31 al Comune di Roma. Svanita la possibilità di un'acquisizione comunale dell'intero Comprensorio, chiesta invano da cittadini ed associazioni, questo atto su un singolo padiglione (proprio il 31) sarebbe un modo di sviare le proprie responsabilità degno del peggior Pilato.
ASSEGNAZIONE SUBITO!
e invia!
MAIL UTILI:
Marrazzo :
msvidercoschi@regione.lazio.it
Montino
Giulia Rodano
Luigi Nieri
Segretariato Generale
ASL RME
Il processo nasce da una denuncia del Direttore della ASL RME ai tempi di Storace Franco Condò. Una denuncia d'ufficio contro ignoti.
Come tutti sanno si trattò allora (e si tratta oggi) di difendere l'uso legittimo di un padiglione ristrutturato per essere un centro culturale pubblico. Per affermare la legalità di fronte all'arbitrio.
Qualcuno pensò che si sarebbero rispettati gli impegni: un progetto partecipato di uso civico e la legalizzazione della Ex lavanderia, magari il ritiro della denuncia
Tutt'altro. Mentre si realizza il progetto di spartizione avviato da Storace, il neodirettore Grasso non solo ha reiterato la denuncia contro la Ex lavanderia (per cui si è aperto un altro processo), ma ha addirittura costituito la ASL come parte civile chiedendo danni per 100.000 euro.
Nella memoria di parte civile solo menzogne e calunnie.
Per ripristinare ciò che la ASL ha smantellato illegittimamente nei padiglioni destinati ad ostello la Regione stanzia 2.500.000 euro.
Oggi si tenta di liquidare con ogni mezzo l'Associazione Ex Lavanderia. Una piccola voce di informazione e di svelamento degli intrallazzi del potere politico e sanitario.
Continueremo fino all'ultimo a promuovere libera e pubblica cultura, a denunciare le malefatte della ASL RME, a ricordare la vertenza per l'uso civico del S.Maria della Pietà, a rammentare l'orrore di una politica senza etica fatta contro i cittadini, contro il bene pubblico, contro la partecipazione. Una politica decisamente bipartisan.