sabato 28 marzo 2009

CRISI DEL MERCATO IMMOBILIARE:CERCHIAMO DI IMPARARE DAGLI ERRORI DEGLI ALTRI, IL CASO DELLA SPAGNA

SU PANORAMA DI QUESTA SETTIMANA, NUMERO DEL 26 MARZO 2009 A. XLVII N. 13, E' PUBBLICATO UN INTERESSANTE ARTICOLO DAL TITOLO "SPAGNA,CATASTROFE IN CANTIERE" CHE FOTOGRAFA UNA SITUAZIONE CHE HA AVUTO NEGLI ANNI SCORSI NOTEVOLI PARALLELI CON QUELLA DI ROMA E DI ALTRE AREE EUROPEE IN CUI LO SVILUPPO E' STATO QUASI INTERAMENTE COSTRUITO SUL BOOM DELL'EDILIZIA E SU UN MERCATO DI NUOVA EDILIZIA RESIDENZIALE GIUNTO A LIVELLI ASSOLUTAMENTE INSOPPORTABILI, SIA DA PARTE DELLO STESSO MERCATO, CHE DEL TERRITORIO, IN TERMINI DI VIABILITA', VIVIBILITA', SOPPORTABILITA' DEL CARICO URBANISTICO.
L'articolo, chevi invitiamo a leggere tutto per bene, segnala gli effetti della crisi: "nel paese dove il PIl correva anzitutto grazie all'edilizia adesso le gru sono ferme, Ci sono 930.000 case vuote e invendute, 1 milione di disoccupati del settore. Rimane una enorme colata di cemento sulle coste".
Sembra quasi la periferia romana, migliaia di appartamenti vuoti e invenduti, le aziende che hanno iniziato da tempo a ridurre l'occupazione, rimane una colata di centinaia di case in costruzione e di gru che svettano desolatamente verso il cielo, mentre i relativi cantieri sono in tanti casi quasi abbandonati.
Alla pagina 96 si segnala che:
"Accanto alle imprese che fermano i lavori, agli scheletri incompiuti, agli operai disoccupati, la fine del boom dell'edilizia comporta enormi difficoltà per le famiglie. Un milione sono le famiglie spagnole in difficoltà con le rate del mutuo.
500 mila le famiglie che risultano già morose, perchè non sono riuscite a far fronte ai pagamenti.
17 milioni sono le ipoteche a carico degli spagnoli.

1.83 miliardi di euro l'ammontare dei debii sottoscritti in Spagna per acquistare casa, che dovranno essere ripagati entro il 2032"
QUEST'ULTIMO ASPETTO CI RICORDA I MIGLIAIA DI MUTI DA 1.500 EURO AL MESE PER 30 ANNI SOTTOSCRITTI NELLE NOSTRE PERIFERIE !
NON APPARE PIU' POSSIBILE CONTINUARE COSI' ANCHE IN ITALIA E A ROMA !
Fortunatamente non eravamo ancora giunti ai livelli della Spagna, e dobbiamo/possiamo fermarci subito: viabilità e vibibilità delle nostre periferie non sopporterebero più ulteriori aggiunte di nuova edilizia residenziale, ma soprattutto è lo stesso mercato che non lo sopporterebbe più, SENZA DRAMMATICI EFFETTI ANALOGHI A QUELLI CHE SI SONO GIA' VERIFICATI IN SPAGNA !!