Nella giornata di ieri, 1 agosto, durante la seduta del Consiglio de IV municipio, mi è stato impedito di svolgere il mio lavoro di giornalista, con tanto di intervento della forza pubblica (Vigili urbani e Carabinieri).
Una volta accompagnato fuori dall'aula da due Carabinieri, e dopo aver dato per ben tre volte sia ai Vigili che ai Carabinieri il mio documento di identità, mi è stato impedito di rientrarvi. Quale la colpa? Aver provato a fare una ripresa video della seduta nella quale l'Assessore alla mobilità capitolino Antonello Aurigemma stava presentando il progetto relativo al prolungamento della Metro B1 fino a Bufalotta.
Il tutto per consentire ai tanti cittadini non presenti di poter vedere con calma le immagini della seduta. Ma quale "partecipazione", se s'impedisce alla stampa di diffondere le immagini di una seduta pubblica di così grande importanza per i cittadini del IV?
I fatti
Alle 17.45 mi ero recato, in qualità di giornalista, presso l’aula consiliare del IV municipio. Appena entrato ho dato ai Vigili urbani la mia richiesta di autorizzazione indirizzata al Presidente del Consiglio del IV municipio Roberto Borgheresi, corredata da fotocopia della mia patente e del mio tesserino da pubblicista.
Nella richiesta chiedevo di “poter fare riprese audio-video e fotografare la seduta di consiglio, al fine di pubblicare il materiale sulla testata web che dirigo www.roma2013.org.
Nel frattempo ho iniziato a riprendere la seduta di consiglio, riprendendo gli interventi dell’assessore alla mobilità Antonello Aurigemma e di alcuni consiglieri municipali.
Dopo una ventina di minuti due vigili si sono avvicinanti comunicandomi che il Presidente del Consiglio del IV municipio Roberto Borgheresi mi aveva negato la possibilità di fare riprese video e audio della seduta, mostrandomi la richiesta e il rifiuto all’autorizzazione scritto in calce con tanto di firma di Borgheresi.
Mi hanno quindi chiesto di spegnere la mia video camera. Mi sono rifiutato di farlo e ho chiesto loro quali fossero le motivazioni del Presidente del Consiglio del IV municipio alla base della negazione di riprendere la seduta pubblica di consiglio. Dopo un breve colloquio con Borgheresi, i vigili sono tornati e mi hanno chiesto un documento. Ho consegnato loro la mia patente.
I vigili urbani a questa mia domanda e a fronte del mio rifiuto di spegnere la video camera, sono tornati a confrontarsi nuovamente con Borgheresi che dopo aver sospeso la seduta, ha chiesto l'ausilio del consiglio di presidenza composto dai vicepresidenti Walter Scognamiglio (Pdl) e Riccardo Corbucci (Pd), quest'ultimo contrario a fermare le riprese.
Il tutto lo si può vedere dal video qui pubblicato che vale la pena di vedere fino in fondo. Borgheresi ha poi richiamato i due vigili e, dopo una decina di minuti, sono arrivati a Piazza Sempione anche due Carabinieri che, avvicinandosi a me, mi hanno ordinato di seguirli fuori dall’aula.
Anche loro mi hanno chiesto un documento d'identità ed anche a loro ho consegnato la mia patente di guida che nel frattempo mi era stata riconsegnata dai due vigili urbani. Intanto di fatto, i due carabinieri mi stavano impedendo di rientrare in aula per riprendere la seduta di Consiglio.
Fuori dall’aula, oltre ad alcuni cittadini che cercavano di sostenere con me la pubblicità della seduta e che ringrazio, ci ha raggiunti il consigliere Pd Corbucci, il quale ha iniziato domandare ai due Carabinieri per quale ragione mi tenessero lì fuori dall’aula e se in qualità di giornalista avessi violato qualche legge.
A questa scena assisteva anche Marina D’Ortenzio, membro della segretaria provinciale di Sel, nonché altri cittadini attirati fuori dall’aula dalla scena che vedeva me tra i due Carabinieri che m’impedivano di entrare nell’aula.
Intanto in aula il capogruppo del Pd Paolo Marchionne faceva notare al Presidente Borgheresi di aver gestito in maniera non appropriata la vicenda, difendendo il diritto dei giornalisti di fare il proprio dovere.
Nel video qui pubblicato tutte queste circostanze sono ben visibili. Così come è visibile il fatto che alla fine sono stato espulso dall’aula e non sono potuto rientrare nemmeno per prendere i miei effetti personali, lasciati sulla sedia dentro l’aula. Oggetti che ha raccolto uno dei due Carabinieri, quasi io potessi rappresentare un pericolo reale e contingente per i cittadini e i politici presenti nell’aula consiliare. Il tutto senza che io avessi fatto nulla che avesse interrotto i lavori del consiglio se non riprendere le immagini per i cittadini assenti alla seduta.
Alcune domande
Perché il Presidente del Consiglio del IV municipio mi ha negato l’autorizzazione a riprendere una seduta pujbblica?
Perché il Presidente del Consiglio del IV municipio arriva a sostenere (nel video si vede e si sente) che io non abbia presentato alcuna autorizzazione, quando invece lui la mia autorizzazione l’ha letta e ha sottoscritto il rifiuto alla mia richiesta con tanto di firma (nel video si vede anche questo)?
Chi ha richiesto l’intervento dei Carabinieri?
Se a richiedere l’intervento dei Carabinieri è stato il Presidente del Consiglio del IV municipio Roberto Borgheresi, non si configurerebbe reato di procurato allarme, avendo questo richiesto l’intervento di due Carabinieri che magari erano impegnati in compiti bel più importanti e gravosi, per impedire l’ingresso in un’aula pubblica ad un giornalista? E’ davvero costituzionale un regolamento municipale che demanda alla sola discrezionalità del Presidente di consiglio il rispetto del diritto all’informazione, derivato dalla libertà di manifestazione del pensiero e dall'art. 21 della Costituzione italiana? Un diritto che lo stesso Borgheresi nelle immagini rivendica a tal punto da voler pretendere di "scegliere" a chi far riprendere le immagini pubbliche.
E’ stato quindi un atto illiberale quello espresso dal Presidente del consiglio del IV municipio?
La cosa comunque non meraviglia chi vi scrive, se teniamo conto che lo stesso Roberto Borghresi tempo addietro propose di intitolare una delle nuove aule di commissione del IV municipio a Romano Mussolini, figlio del Duce e fondatore del ricostituito Ordine Cavalleresco dell’Aquila Romana, una riedizione dell’Ordine civile dell’Aquila Romana della Repubblica di Salò (clicca qui). Solo che allora, a fronte di questa balzana proposta, nessuno scomodò le Forze dell’Ordine.
In ultimo, un particolare alquanto inquietante: nessuno ad oggi sa chi ha richiesto l'intervento dei Carabinieri. Il Presidente del Consiglio del IV municipio nega di aver chiamato le Forze dell'ordine. E quindi chi lo ha fatto? Chi ha richiesto l'intervento dei Carabinieri per allontanare da un aula consiliare, durante lo svolgimento di una seduta pubblica, un giornalista che stava svolgendo semplicemente il suo lavoro di informazione?
Qualcuno, prima o poi, dovrà pure rispondere a questo inquietante interrogativo. Per la serietà delle Istituzioni.
ENRICO PAZZI
LA SOLIDARIETA' DI TG ROMA TALENTI AD ENRICO PAZZI !
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