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"METRO KILLER, .PIAZZALE JONIO TRE ANNI DI DELIRIO
Ha dell'incredibile la faciloneria,...con cui Comune, IV municipio ma soprattutto Romametropolitane, si apprestano a mettere in pratica le deviazioni del traffico per i cantieri metro nel quadrante Valmelaina ,Tufello, Jonio, piazza Capri, all'interno del quale per quattr'anni si vivra' una circolazione e una vivibilita' da incubo.
Occorre pero', per non farsi prendere in giro da i grandi interessi personali piuttosto che cittadini, capire le cose come sono nate, come sono state stravolte e come oggi si presentano.
Non siamo detrattori della metropolitana, vogliamo solo aprire gli occhi su quello che si prepara per i nostri concittadini e sulle cause che l'hanno generato.
La stazione metro Jonio/Scarpanto, è stata per cosi' dire ricavata dalla eliminazione (???) della prevista stazione Nomentana (ufficialmente per una difficolta' tecnica sopravvenuta, ma in realta' per la contrarieta' da parte della caserma della Guardia di Finanza di via XXI aprile), stazione che lungo tutta la linea B1 era l'unica veramente fondamentale.
Così delle quattro stazioni previste, sarebbero rimaste solo, da piazza Bologna:
- piazza Annibaliano;
- Libia;
- e Conca d'Oro
L'appalto per la Salini sarebbe saltato con un progetto stravolto rispetto a quello originario.
Tanto che Romametropolitane, nonostante l'impegno di aggiungerne una successiva a piazzale Jonio, con i medesimi costi e con gli stessi tempi di attuazione, cioe' entro il 2011, subiva l'osservazione della Comunita' Europea sull'innosservanza delle procedure d'appalto.
In quel momento tutto il mondo politico capitolino con l'appoggio dell'opposizione ex veltroniana, si è scapicollato a Bruxelles per convincere la Cee a dare un parere positivo alla prosecuzione dell'appalto Salini, nonostante l'enorme difformita' dal progetto. Una soluzione pasticciata frutto delle grandi manovre usuali quando politica e i grandi interessi dell'impresa vanno a braccetto.
Con il via libero della Cee, ampiamente previsto, ecco spuntare quindi la nuova linea B1 con la nuova stazione Jonio Scarpanto. Un'aggiunta dell'ultima ora, giustificata dal fatto che a Porta di Roma bisognava pur arrivarci con la metro (patto diabolico veltroniano con i costruttori del centro commerciale e residenziale), anche se nel 2025 e senza un'euro finanziato ad hoc !
Ma ecco le prime magagne, il dispositivo sui tempi e sui costi per la linea B1, incredibilmente cambiava pelle.
Due tempi di attuazione: per la tratta Bologna /Conca d'Oro, nonostante l'eliminzione di una fermata, la consegna restava nel 2011, mentre l'ultima stazione Jonio scivolava al 2013. Anche i costi lievitavano progressivamente fino ad un'aggiunta per un totale di 250 miloni di euro! Niente a che vedere con il progetto con cui la Salini aveva vinto al massimo ribasso la sua gara d'appalto. Ma ormai la talpa stava scavando e non si poteva piu' fermarla nè tanto meno rimuoverla.
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"Ma mettere su la nuova stazione Jonio, ricavata senza uno studio ampiamente preventivo, si rivelava un'impresa, vista la congestione del traffico e l'inadeguatezza dell'area di piazzale Jonio. Ed ecco che qualcuno di Romametropolitane s'invento' la fantasiosa idea di sbancare la collinetta di via Scarpanto, sfondare i negozi di viale Jonio per la nuova stazione metro. E il centro logistico della Salini? Un gioco da ragazzi convincere Padre Gaetano, parroco del Redentore, a cedergli con qualche promessa il campo del Tirreno.
Da lì avrebbero gestito i lavori, non prima di aver interrotto la viabilita' su via Gran Paradiso. Così è stato, in silenzio, senza un incontro del parrocco con i suoi parrocchiani, di Romametropolitane con i suoi utenti, del Comune di Roma con i suoi residenti e operatori locali".
Ma il vero rompicacapo si presentava sistemare i cantieri in un'area impossibile, senza rischiare il blocco del traffico su piazzale Jonio e in tutte le direzioni provenienti da viale Jonio, via Val Melaina, via Pantelleria, via Prati Fiscali.
Una confluenza gia' oggi al collasso.
Quale mappa sulla nuova viabilita' poteva predisporre e illustrare al quartiere il tecnico alla viabilita' di Romametropolitane , quando la Salini chiedeva per i suoi cantieri:
- l' interruzione al traffico di via Scarpanto entro il 10 gennaio 2010;
- la trasformazione di un ampio tratto di viale Jonio e via Isole Curzolane ad una sola corsia a doppio senso di marcia entro giugno 2010;
- lo scavo di due pozzi in confluenza di via Val Melaina ang Curzolane e a piazza Capri, con conseguente riduzione dell'asse stradale delle medesime, entro giugno 2010?
"Anzi, siccome bisogna partire a gennaio, che la questione di questa patata bollente del traffico se la sbrighino direttamente Bonelli e il suo IV municipio, quel che conta è che si parta subito, che il cantiere e gli scavi restino incomprimibili e i tempi assolutamente non dilatabili.
Il diktat di Romametropolitane recita in pratica così : o magnate 'sta minestra o ve buttate dalla finestra (solo che, proprio co 'sta minestra, finiremo allo stesso modo).
Risultato, la consigliera del IV municipio Petrella nel suo ruolo di dilettanti allo sbaraglio, pur con animosita' e impegno, si è vista recapitare dal suo presidente l'onere di un incontro prenatalizio, con qualche commerciante, per risolvere problematiche viarie e di traffico assolutamente inadeguate al suo ruolo locale.
Romametropolitane volutamente silente, pressata, rilevava poi la vera natura invasiva di tutti i cantieri, e quella che il presidente Bonelli annunciava presentarsi come una stagione drammatica e noi aggiungiamo folle per la vivibilita' di decine di migliaia di cittadini: il blocco prossimo venturo di tutto il traffico del cuore pulsante del nostro territorio.
Chi se ne assumera' allora la responsabilita' ?
- Romametropolitane NO certamente, vista la "generosita", con la quale ha demandato la materia a Bonelli;
- il Campidoglio NO, tenendo i tecnici del dipartimento a casa, si è volutamente tirato fuori dalla spinosa questione traffico/viabilita' di piazzale Jonio e dintorni;
- e allora facile prevedere che il capro espiatorio diventi il Municipio con il suo presidente, la sua giunta, la commissione competente e i tecnici UOT e Vigili del IV coinvolti, a cui era richiesto un parere impossibile sugli interventi possibili e non occludenti la viabilità.
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