sabato 26 novembre 2011

BOCCIATA DAL CONSIGLIO COMUNALE DI ROMA LA DELIBERA DI INIZIATIVA POPOLARE PER REGOLAMENTARE CARTELLONE SELVAGGIO. UN VOTO VERGOGNOSO !

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO:
COMUNICATO STAMPA DEL
COMITATO PROMOTORE DELIBERA INIZIATIVA POPOLARE SULLE AFFISSIONI

La delibera di iniziativa popolare è stata bocciata: tradita la volontà dei romani.

Con 24 voti contro e 19 a favore, per un pugno di voti, la delibera di iniziativa popolare sottoscritta da 10.000 cittadini è stata respinta ieri sera dall’Assemblea Capitolina.
I Consiglieri che hanno votato contro la delibera si sono assunti agli occhi della cittadinanza tutta una gravissima responsabilità: con il loro voto hanno espresso la volontà dell’amministrazione comunale di perpetrare il disastro che è sotto gli occhi di tutti, di tollerare l’illegalità, di ignorare i rischi per la sicurezza stradale.
Il Consiglio Comunale ha scelto di favorire gli interessi di pochi a danno dell’intera comunità cittadina; ha scelto meschine opportunità politiche invece di tutelare i cittadini; ha dimostrato una assoluta inadeguatezza amministrativa nell’affrontare e risolvere i problemi di Roma.
Ma ha soprattutto tradito, in maniera evidentissima, il mandato di chi li aveva delegati a rappresentare gli interessi dei cittadini.
Per dare modo ai cittadini romani di ricordarsi di chi vuole il bene della città e chi no, questi i nomi dei consiglieri che hanno votato a favore e contro la delibera: 

A FAVORE: Alzetta, Azuni, Belfronte, Cirinnà, De Luca Athos, Marroni, Masini, Nanni, Onorato, Ozzimo, Panecaldo, Pelonzi, Policastro, Smedile, Torre, Valeriani, Vigna, Voltaggio e Zambelli. 
Contro: Aiuti, Angelini, Berruti, Bianconi, Cantiani, Cassone, Ciardi, Cochi, De Luca Pasquale, De Micheli, De Priamo, Di Cosimo, Fioretti, Gramazio, Guidi, Masino, Mennuni, Naccari, Pomarici, Quarzo, Rocca, Todini, Tredicine, Vannini Scatoli.

E se la dobbiamo dire tutta ci sono stati consiglieri che avevano assicurato il loro voto a favore della delibera e poi hanno votato contro, altri consiglieri che sono usciti dall’aula per non votare ed evitare di assumersi pubblicamente la responsabilità delle loro scelte, altri che non hanno nemmeno partecipato alla seduta del Consiglio, tra i quali spiccano i nomi di Rutelli e Storace.

Al prossimo incidente mortale che vedrà coinvolto un impianto pubblicitario illegale sarà nostra cura assegnare la sua parte di responsabilità a chi ieri ha bocciato la delibera, decidendo quindi di mantenere lo status quo.

Contraddittoria e schizofrenica, oltre che inadeguata, questa amministrazione cittadina: da una parte grida –tardivamente- allo scandalo “mafia dei cartelloni”, sequestra i suoi stessi uffici, dispone improvvisi piani di rimozione, ed il Sindaco interviene con ordinanze d’urgenza suggerite direttamente dal Comitato; dall’altra boccia la delibera proposta dai suoi stessi cittadini con argomentazioni talmente risibili che neppure vale la pena di riferire, per tutelare gli interessi economici di clientele di terz’ordine a danno di tre milioni di cittadini. In altri contesti sarebbero piovute dimissioni e rimozioni dagli incarichi a raffica, se non altro per dignità e carità di patria.

Ora i rappresentati dell’amministrazione capitolina penseranno di essersi disfatti del Comitato Promotore e delle sue iniziative: ci sottovalutano per l’ennesima volta.
Stiamo aprendo la stagione dei ricorsi e delle azioni giudiziarie, in primo luogo con l’impugnativa della delibera che prevede l’istallazione -anche nel centro storico ed in deroga alla normativa vigente- di 700 nuovi impianti pubblicitari per “finanziare” in maniera distorta il bike sharing.
E dettagliati esposti ed azioni sulla mancata tutela della sicurezza stradale, sulle omissioni, sul danno erariale, sulla disattesa salvaguardia dei beni culturali ed ambientali.
E sul Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari, che il Comitato Basta Cartelloni seguirà passo per passo.
Altre inchieste giornalistiche, altri pubblici interventi di personalità di rilievo, saranno portate all’attenzione dei cittadini romani.

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