venerdì 13 febbraio 2009

Proseguono le iniziative del Movimento "Stop al Consumo di Territorio"

Riceviamo e volentieri pubblichiamo dal MOVIMENTO "STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO", a cui abbiamo aderito

News sulla campagna nazionale

Cari Amici,

la nostra campagna si allarga e inizia a dilagare in mezzo alle strade, dopo essere nata e cresciuta all’interno della rete web.In queste ore hanno iniziato a p! rendere corpo banchetti di raccolta firme, riunioni organizzative e costituzione di gruppi territoriali, difficile star dietro a cosa sta avvenendo un po’ ovunque.

Ma qualche luogo lo vogliamo citare: il nodo di Bologna, di Ca’ Bertacchi/Viano (in provincia di Reggio Emilia), di Bernareggio (Milano), di Recanati e dintorni (Macerata), di Campiglia Marittima (Livorno) …

Qualcuno ci rivolge la domanda: “ma quanti siamo ? Quanti sono gli aderenti al manifesto nazionale del nostro Movimento per lo Stop al Consumo di Territorio ?” …

Al 10 Febbraio 2009 possiamo dire: “non pochi&r! dquo;:

3.276 iscritti al gruppo su Facebook

1.464 iscritti alla causa su Facebook

1.668 iscritti on line dal sito http://www.stopalconsumoditerritorio.it

Totale: 6.406 persone ...

Togliete un po' di doppioni.

Aggiungete: gli iscritti di ciascuno dei circa 150 fra Comitati, Associazioni, Gruppi che hanno aderito collettivamente (e provate a pensare quanti siano gli iscritti ad organizzazioni come Movimento per la Decrescita Felice, Associazione Comu! ni Virtuosi, Rete Lilliput nazionale, A.I.W. Associazione Italiana Wilderness, Wwf Piemonte/Valle d'Aosta, Federazione nazionale Pro Natura, Pro Natura Torino, Legambiente Piemonte, Legambiente Lombardia, i MeetUp/Amici di Beppe Grillo di molteplici territori, Rete Ecologista Bolognese, Comitati ed Associazioni varie …).

Aggiungete: le firme cartacee che iniziano ad arrivare grazie ai banchetti nei Comuni ...

Non male, per essere SOLO all'inizio !

Appuntamenti:

ALBA (Cn), Sabato 14 Febbraio 2009, dalle ore 16, presso la Sala Beppe Fenoglio in via Maestra (Via Vittorio Emanuele, 19) seconda assemblea territoriale del Movimento.Il moderatore sarà Roberto Cavallo della Coop. Erica.

Parteciperanno:

Elio Sabena, Gino Scarsi, Beppe Marasso, Gianni Rinaudo primi firmatari del nostro manifesto nazionale;

Flavia Bianchi, Responsabile del Settore Territorio di Legambiente Piemonte;

Francesco Vallerani, docente di Geografia presso l'Università di Venezia Ca' Foscari si è occupato recentemente non solo delle relazioni tra il declino dei paesaggi e l'angoscia sociale, ma anche di strategie per il recupero ambientale;

Giorgio Ferrero, Ex Presidente Coldiretti Piemonte, Componente CNEL Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro.

!

Tra Venerdì 13 Febbraio e Lunedì 16 Febbraio, inoltre, Domenico Finiguerra ci rappresenterà alle Assemblee della Rete del Nuovo Municipio (a Bergamo) e dell’Associazione dei Comuni Virtuosi (a Melpignano/Lecce): qualche Comune italiano raccoglierà la proposta di Cassinetta di Lugagnano per imboccare la strada della “crescita zero” ?

Infine: elezioni amministrative per la Regione Sardegna. Il risultato ci riguarda tutti …

A seguire, il comunicato stampa del nodo di Asti dopo il successo della prima assemblea territoriale del nostro Movimento !

La Segreteria nazionale

A quindici giorni di distanza dall’affollata prima assemblea nazionale di Cassinetta di Lugagnano, il Movimento per lo “Stop al Cons! umo di Territorio” registra un altro tutto esaur! ito: questa volta ad Asti, in occasione della prima assemblea territoriale della sua storia (Sabato 7 Febbraio).

Nel gremito parterre del Centro Culturale San Secondo si è sviluppato un profondo dibattito, durato quasi quattro ore, per iniziare a declinare a livello locale la proposta contenuta nel manifesto nazionale di questo Movimento di opinione, nato per difendere il diritto ad un territorio non cementificato e, dunque, salvaguardare anche i suoli rimasti agricoli e boschivi.

Grazie agli interventi dei primi firmatari del manifesto nazionale (il Sindaco di Cassinetta di Lugagnano Domenico Finiguerra, Gino Scarsi ed Alessandro Mortarino ), del rappresentante del mondo agricolo nel Cnel-Consiglio Nazionale Economia e Lavoro (Giorgio Ferrero, anche past president della Coldiretti piemontese), dell’Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano (attraverso il suo presidente Marco Devecchi), l’incontro si è incanalato sui giusti binari diretti verso l’obiettivo di sollevare l’esigenza di una diversa pianificazione del territorio, stimolando una lunga sequenza di interventi da parte di singoli cittadini, rappresentanti di Comitati spontanei, amministratori, agricoltori, ricercatori, professionisti.

Si è parlato di come portare anche nell’astigiano una nuova cultura del territorio, non più basata sull’equ! azione & ldquo;maggior consumo di territorio = maggior sviluppo”; grazie alla testimonianza del Sindaco di Cassinetta di Lugagnano, primo Comune d’Italia ad essersi dotato di un piano regolatore a “crescita zero”, si sono stimolati i Sindaci presenti in sala ad avviare un simile percorso “virtuoso”, giungendo ad individuare una prima esperienza di parziale indirizzamento già in atto: il Comune di Refrancore, circa 1.800 abitanti (la stessa dimensione demografica del Comune milanese), che proprio questa sera approverà in consiglio comunale la ri-destinazione di un’area edificabile a suolo agricolo.

Si è approvata una prima bozza di Ordine del Giorno da far discutere in ogni Comune astigiano, per impegnare le relative Giunte ad alcuni precisi impegni tra cui: “censire il patrimonio edilizio esistente, nel più breve tempo possibile, individuando in particolare l’esatta situazione relativa ad abitazioni e capannoni non occupati. Data la delicatezza di raccogliere questi primari dati, basilari per qualunque tipo di pianificazione possibile, si stabilisce di sospendere temporaneamente la validità di piani regolatori, lottizzazioni e varianti in corso per quanto concerne le nuove edificazioni. E ad attivare ogni iniziativa utile, coinvolgendo amministratori e cittadini (attraverso un percorso partecipativo condiviso e che preveda anche la presenza di esperti espressi dal Movimento nazionale per lo “Stop al Consumo di Territorio”), che porti all’adozione di un piano regolatore capace ! di conservare e valorizzare il territorio e le risorse esisten! ti senza necessariamente prevedere ulteriori espansioni”.

L’assemblea ha poi deliberato all’unanimità di richiedere formalmente a Provincia e Comune di Asti, alla Regione Piemonte ed agli Enti competenti di sospendere il progetto di Tangenziale Sud Ovest e provvedere ad un preventivo ed indispensabile studio di viabilità.

Si è anche proposto di sviluppare una campagna di opinione che porti alla riconsiderazione dello sviluppo urbanistico dal piano comunale ad un piano multi-comunale (in particolare per! le nuove aree artigianali, commerciali, industriali); che rappresentanti delle giovani generazioni vengano inseriti nei luoghi istituzionali per portare la voce e le aspettative dei nostri figli e nipoti; l’avvio di un'azione di sostegno e promozione del “decalogo delle buone azioni comunali” individuato dal terzo Bando per la promozione di interventi progettuali di qualità nel paesaggio astigiano e del Monferrato.

Complessivamente sono 25 i punti del corposo verbale redatto al termine dell’incontro: il primo si concentra sull’organizzazione di incontri, convegni, banchetti informativi, info-camper, raccolta firme, spettacoli dedicati alla formazione di una nuova sensibilità, che qualcuno ha simpaticamente denominato “Brigate della Bellezza”. ! In ognuno dei 118 Comuni astigiani …

L’Italia è un paese meraviglioso. Ricco di storia, arte, cultura, gusto, paesaggio.Ma ha una malattia molto grave: il consumo di territorio. Un cancro che avanza ogni giorno, al ritmo di quasi 250 mila ettari all’anno. Dal 1950 ad oggi, un’area grande quanto tutto il nord Italia è stata seppellita sotto il cemento. Il limite di non ritorno, superato il quale l’ecosistema Italia non è più in grado di autoriprodursi, è sempre più vicino. Ma nessuno se ne cura. Fertili pianure agricole, romantiche coste marine, affascinanti pendenze montane! e armoniose curve collinari, sono quotidianamente sottoposte alla minaccia, all’attacco e all’invasione di betoniere, trivelle, ruspe e mostri di asfalto.Non vi è angolo d’Italia in cui non vi sia almeno un progetto a base di gettate di cemento: piani urbanistici e speculazioni edilizie, residenziali e industriali; insediamenti commerciali e logistici; grandi opere autostradali e ferroviarie; porti e aeroporti turistici, civili e militari. Non si può andare avanti così !La natura, la terra, l’acqua non sono risorse infinite. Il paese è al dissesto idrogeologico, il patrimonio paesaggistico e artistico rischia di essere irreversibilmente compromesso, l’agricoltura scivola verso un impoverimento senz! a ritorno, le identità culturali e le peculiarit&agrave! ; di cia scun territorio e di ogni città, sembrano destinate a confluire in un unico, uniforme e grigio contenitore indistinto.La Terra d’Italia che ci accingiamo a consegnare alle prossime generazioni è malata.Curiamola !