RICEVIAMO ED INVIAMO A TUTTI DAL COORDINAMENTO COMITATI NO PUP QUESTO COMMENTO ALLA NUOVA ORDINANZA COMMISSARIALE N. 357 DEL 6 DICEMBRE 2010 CHE MODIFICA COMPLETAMENTE I CIRITERI DI ASSEGNAZIONE DEI BOX PERTINENZIALI. AL RIGUARDO VI CONSIGLIAMO ANCHE DI LEGGERE SULLO STESSO ARGOMENTO UNA RIFLESSIONE DI ALDO PIRONE DELLA COMUNITA' TERRITORIALE DEL X MUNICIPIO APPARSA SUL SETTIMANALE ON LINE ABITARE A ROMA (http://www.abitarearoma.net/
IL 6 DICEMBRE 2010 E' USCITA UNA NUOVA ORDINANZA COMMISSARIALE (n.357) CHE MODIFICA COMPLETAMENTE I CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEI BOX PERTINENZIALI. Infatti, passati 270 giorni dal nulla osta all'inizio dei lavori, il concessionario potrà cedere i box a qualunque proprietario di immobile nell'area della Capitale, al contrario di quanto avveniva prima, quando potevano acquistare i box solo i propietari di immobili ricadenti in un raggio di 500 m dal parcheggio, poi ampliato a 1000 m nel luglio 2010. Effettivamente la legge 122/89 (Legge Tognoli) non prevede limiti spaziali alla pertinenzialità, ma riteniamo necessario inserire un contrappeso per evitare speculazioni , come del resto hanno fatto da tempo il Comune di Milano e il Comune di Torino, che fissano un tetto al numero di box acquistabili da uno stesso soggetto e anche ( Milano) dei meccanismi per calmierare i prezzi di cessione a favore degli acquirenti. Così invece è solo l'ennesimo regalo ai costruttori.
Infatti l'ordinanza, per giustificare la modifica all' art.21 dello Schema di convenzione, spiega che "nonostante i provvedimenti già assunti [l'estensione a 1000 m del raggio di influenza del luglio 2010] è stato possibile constatare come le diffuse e ormai strutturali difficoltà economiche abbiano determinato un calo sensibile del mercato, rilevabile dai posti auto/moto non assegnati o sub concessi rispetto a parcheggi già realizzati o in corso di realizzazione" e che "tale fattore congiunturale negativo assume notevole rilievo se rapportato alla capacità di investimento da parte dei privati, da considerare notevolmente compressa per effetto del prevedibile ritorno economico" e che "la ridotta domanda di mercato e la conseguente diminuzione dell'offerta provocano effetti negativi in termini di ampliamento della capacità di parcamento complessiva cui è sottesa l'azione commissariale emergenziale"...
Tutto ciò però sembra l'opposto dello spirito della Legge Tognoli: togliere auto dalla strada offrendo posti auto ai condomini di palazzi privi di box.
E non è un caso che il Comune di Milano abbia stabilito, per facilitare l'acquisto da parte degli interessati, che "L’operatore e i suoi aventi causa (i costruttori) si impegnano a cedere i posti auto/box realizzati al prezzo medio risultante dal Piano Economico-Finanziario (...) da adeguare rispetto alla data dell’offerta con riferimento agli indici ISTAT per il costo di costruzione (sotto è riportato un brano dell'art. dello Schema)...".
In poche parole, mentre a Milano si preoccupano di rendere i prezzi dei box "abbordabili" per gli acquirenti dei condomini limitrofi, a Roma si preoccupano di mantenere i prezzi dei box ultraremunerativi per i costruttori (il prezzo di costruzione si aggira sui 35.000€ ciascuno, a fronte di prezzi di vendita medi di 80.000€) a costo di estromettere i residenti con limitate possibilità economiche, estendendo il bacino dei potenziali compratori ai proprietari di immobili più abbienti che vivono anche dall'altra parte della città (e che possono poi ricavare un notevole profitto affittando i box). E ciò è particolarmente odioso in quei casi in cui, per costruire posti sotterranei a pagamento, si tolgono moltissimi posti auto gratuiti sulla strada.
Eppure la crisi c'è per tutti, non solo per i costruttori, e forse sarebbe il momento di rendere più equilibrati i margini di guadagno e più giusti prezzi di vendita di costruzioni private che, non dimentichiamolo, sono realizzate su suolo pubblico e in nome della "pubblica utilità"..
Nessun commento:
Posta un commento