ARTICOLO DI CONCETTA DI LUNARDO - 23 APRILE 2011
Sono 80 gli anziani, con età media 85 anni, che saranno rimandati a casa, o spediti altrove insieme ai 60 lavoratori dipendenti precari della struttura e 22 dipendenti della cooperativa sociale
E’ dai giornali che i lavoratori e gli utenti della casa di riposo comunale ‘Roma 2′ di via di Casal Boccone, 112 , unico polo geriatrico della Asl RmA, in IV Municipio, vengono a conoscenza della delibera delle giunta Alemanno che ne decreta la chiusura. Comunicati e mobilitazioni diffondono la notizia sul territorio, in attesa che il gruppo di maggioranza guidato da Cristiano Bonelli rompa il silenzio denunciato dal capogruppo del Pd Paolo Marchionne e dalla consigliera Rampini: "chiediamo chiarezza, con la chiusura della casa di cura, 80 anziani, con età media di 85 anni, a cui non si può chiedere di cambiar vita,saranno rimandati a casa, o spediti altrove. Per non parlare dei 60 lavoratori dipendenti della struttura di cui non si è prospettato ancora un futuro lavorativo o dei 22 dipendenti della cooperativa “Il Cigno” che garantiscono l’assistenza domiciliare H24. Questi gli effetti della cura Alemanno sul walfare, una rivoluzione facile da attuare, che colpisce le fasce sociali più deboli”.
E’ così che inizia la settimana delle mobilitazioni. Lunedì, insieme ad anziani, operatori sociali precari e amministrativi di “Roma 2” ci rechiamo in Campidoglio – riferisce la dottoressa Chiara Delli Noci, coordinatrice delle attività di socializzazione - a chiedere udienza al sindaco Alemanno che non ci riceve. Mercoledì tappa a viale Manzoni dal dottor Guarino, dirigente capo dell’area terza età del V dipartimento delle politiche sociali che conferma la chiusura della struttura entro dicembre per carenza di fondi che saranno recuperati dall’affitto di via Casal Boccone e investiti in altre case di cura.
Giovedì giornata di manifestazione, appuntamento dalle 10 del mattino, ma è nel pomeriggio alle 16 che anziani, sindacati, gente comune e politici del Pd riescono a bloccare via di Casal Boccone per denunciare quel silenzio ignobile della maggioranza che amministra il territorio, riferiscono Nadia Croce e un’educatrice precaria che preferisce rimanere nell’anonimato. Sono in tanti, Eugenia Zagemi, 71 anni, Augusta Stefania, 87 anni, Giuliano Liberti, 72 anni: “vivo qui da 6 anni e sto bene come in famiglia, ho una camera col bagno e il bus 335 che collega bene la zona al centro. I politici vogliono risparmiare sul sociale a 360%, ma perché non si tolgono i loro privilegi?”. Carlo Fontana addetto mensa: “con i tagli non solo gli anziani non sapranno dove andare, ma sarà chiuso anche il centro alzheimer, fiore all’occhiello del territorio capitolino. Sono tante le voci di denuncia, quando arriva Bonelli, presidente del Gruppo di maggioranza, il clima è teso e tra il nervosismo che anima il difficile confronto cerca di rassicurarli, spiega che benché la struttura abbia una competenza territoriale che non fa capo al IV Municipio, è presente in quanto responsabile di ciò che avviene nel territorio che amministra: “257 persone, tra operatori e anziani non saranno né abbandonati a se stessi, né lasciati per strada. Si tratta di ottimizzare le risorse e questa struttura costa troppo, 1 milione e 600 mila euro l’anno, di cui solo 120 mila d’affitto. L’amministrazione da un anno e mezzo lavora sul tema per trovare soluzioni anche per i circa 300 anziani che sono in lista d’attesa che non trovano una collocazione adeguata, che terranno conto di vari aspetti tra cui il reddito complessivo e le reali condizioni di salute”.
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