lunedì 6 giugno 2011

LA SEGNALAZIONE DI UNA CITTADINA DI TALENTI: LINEA ATAC 60-EXPRESS: DISSERVIZI STRUTTURALI E PROBABILI ERRORI DI PIANIFICAZIONE

RICEVIAMO E MOLTO VOLENTIERI PUBBLICHIAMO:
 "Fino a circa due anni fa la linea 60 express, istituita come metro di superficie per collegare al Centro un quartiere di Roma (Talenti-Montesacro Alto) che almeno per altri 10 anni non potrà fruire di una vera linea di metropolitana, funzionava egregiamente. 
I passaggi erano grosso modo regolari e sufficientemente frequenti: ogni 4-5 minuti nelle fasce orarie di maggior richiesta, ogni 7-10 minuti al massimo, nelle altre.
Anche quando i jumbo bus furono ad un certo punto sostituiti con vetture più piccole, ma dotate di aria condizionata e non soggette a continue rotture come le precedenti, la situazione continuava ad essere accettabile; la frequenza non fu aumentata, ma certo non diminuì. Soprattutto, non si assisteva a disservizi.....
Da pù di un anno a questa parte fINVECE sono proprio i disservizi che sono giunti a caratterizzare questa linea 60 express, con in particolare -nel pomeriggio- un servizio che appare definibile fantasma,e  che risulta completamente inaffidabile !
La situazione non appare ulteriormente sostenibile. 
Le ripetute mail inviate all’ATAC, che solo una o due volte hanno ricevuto risposta scritta, non hanno sortito l’effetto sperato. Ogni giorno che passa la situazione peggiora.
I fatti sono i seguenti:
mentre al mattino le partenze dal capolinea di Lgo Pugliese risultano sufficientemente regolari, anche se molto meno frequenti che in passato (e infatti si viaggia pigiati come sardine), al pomeriggio, quando chi lavora esce dagli uffici e deve far ritorno alle proprie abitazioni, e cioè sostanzialmente tra le ore 16,30 e le ore 18, la linea suddetta subisce sistematicamente enormi ritardi, salti di corse, disservizi intollerabili che configurano i contorni dell’interruzione di un pubblico servizio.
Diversi autisti della suddetta linea 60 express, da me consultati in merito a tale scandalosa situazione, hanno dato del problema, da loro stessi oggettivamente riconosciuto come “strutturale”, la seguente preoccupante motivazione:
L’ATAC riceve dal Comune di Roma finanziamenti per il trasporto pubblico locale in rapporto ai chilometri coperti dalla rete dei bus; tale chilometraggio però non è quello effettivamente percorso, ma quello teoricamente programmato sulla base di apposite analisi che attribuiscono ad ogni linea tempi determinati di percorrenza, tempi che sono puramente teorici e non solo non tengono conto delle condizioni di traffico, ma ignorano persino l’oggettiva distanza da coprire da capolinea a capolinea, mirando evidentemente a ipotizzare velocità dei mezzi pubblici che non sarebbero possibili nemmeno a ferragosto.
Così, per la linea 60 express, mi è stato riferito che il tempo di percorrenza tra i due capolinea di L.go Pugliese e P.le dei Partigiani è stimato in circa 40 minuti, per cui i chilometri teoricamente percorribili in un giorno in questo modo si moltiplicano per un numero maggiore di corse, e l’ATAC riceve così dal Comune una quota di finanziamenti maggiore. 
Infatti, è sufficiente giustificare la mancata attuazione del numero di corse previsto con generici motivi di traffico, non dipendenti quindi da responsabilità dell’ATAC.
Ma, mentre all’ATAC si spartisce la torta, cosa succede per la strada e alle fermate?
Ve lo racconto io, sempre sulla scorta delle “confessioni” degli autisti:
ovviamente, la durata delle corse (in particolare del 60 express, che copre un tragitto molto lungo e che è quindi soggetto a maggiori rischi di ritardi) è ben diversa da quella prevista dai fantasiosi studiosi incaricati dall’ATAC, ed in particolare non coincide quasi mai con gli orari dei turni degli autisti, in particolare con il termine del turno di metà pomeriggio. 
A quel punto tutto il piano giornaliero delle corse previste va a carte quarantotto: gli autisti giustamente pretendono di staccare in orario e per questo o non ripartono proprio dal capolinea di P.le Partigiani, oppure partono e poi strada facendo cambiano la propria destinazione e si dirigono decisamente al deposito. 
Questa è una cosa che ho sperimentato in svariate occasioni consultando i tempi di arrivo dei bus su ATAC MOBILE, che configura un’ulteriore vera e propria presa per i fondelli degli utenti: sembra cioè che siano in arrivo due o tre vetture del 60 express, ma poi -se va bene- ne arriva una sola, naturalmente stracolma e imprendibile, perché sono ormai già 20 minuti almeno che il mezzo non passa. 
Le corse che sembravano in arrivo se ne vanno infatti al deposito e ti sfrecciano davanti vuote, mentre il povero utente  impreca senza riserve, giustamente. 
In altri casi gli autisti stessi, per senso di responsabilità al fine di assicurare un minimo di servizio, sono costretti a non rispettare i propri orari di fine turno.
In altre fasce orarie, invece, magari nemmeno di punta, capita invece di veder transitare allegramente 3 vetture del 60 express che viaggiano a uno-due minuti di distanza tra di loro: anche in questo caso mi viene da sospettare o che il servizio  risenta degli errori di pianificazione che ho già descritto in precedenza, o che la gestione dei capolinea rifletta fedelmente una generalizzata disorganizzazione dell’Azienda.
Come ciliegina sulla torta, non va da ultimo dimenticato che, quando l’ATAC ci racconta che ha intensificato i collegamenti con i cimiteri in occasione della ricorrenza dei defunti e ha introdotto le navette per lo shopping in Centro nel periodo natalizio, i mezzi necessari per questi fantomatici rafforzamenti del trasporto pubblico vengono sottratti alle linee normali, quelle dei comuni mortali che lavorano, che studiano, che hanno necessità di spostarsi con tempi sufficientemente certi. 
In particolare, la linea 60 express è sempre tra quelle maggiormente penalizzate e risente sempre in modo pesante di queste iniziative che sono sempre solo propagandistiche, di facciata o rivolte a ottenere il plauso di categorie  produttive molto ben definite.
UNA CITTADINA 

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