lunedì 26 aprile 2010

PROGETTO MILLENNIUM, DAL CONVEGNO CON GLI ARCHISTAR DELL'8-9 APRILE AGLI STATI GENERALI DELLA CITTA' DEL 19-20 MAGGIO 2010: PROGRAMMI DEL SINDACO ALEMANNO E REALI ESIGENZE DELLA NOSTRA CITTA'. IL PUNTO SULLA SITUAZIONE

L'8-9 APRILE 2010 SI E' SVOLTA A ROMA LA CONFERENZA URBANISTICA CONVOCATA DAL SINDACO DI ROMA SUL FUTURO DELLA NOSTRA CITTA'   (vedi il link: http://www.comune.roma.it/was/wps/portal/!ut/p/_s.7_0_A/7_0_21L?menuPage=/&targetPage=/Homepage/Area_Content/Rubriche__Primo_Piano/Attualit-13-/info1833692529.jsp)
, CHE HA ANNOVERATO FRA I RELATORI LE ARCHISTAR, OSSIA UNA SERIE DI GRANDI ARCHITETTI INTERNAZIONALI, LE ISTITUZIONI COMUNALI, MA NON LE ASSOCIAZIONI ED I COMITATI DEI CITTADINI !

Quel che spiace infatti constatare e che nel programma della  conferenza NON è stato previsto l’ascolto della città, riducendo l'incontro ad un conclave in cui tutto sembrava già tutto deciso e  si voleva così preconfezionare l’esito degli Stati Generali di Roma Capitale 2010-2010, incontro strategico per il futuro della città che è stato  convocato dallo stesso Sindaco per il 18-19 maggio 2010.
CI SPIACE ANCORA UNA VOLTA LAMENTARE, RIPRENDENDO LE ELOQUENTI CONSIDERAZIONI DI MARCELLO PAOLOZZA, REFERENTE DELLA RETE ROMANA DI MUTUO SOCCORSO (CHE RACCOGLIE E COORDINA COMITATI ED ASSOCIAZIONI DELLA CITTADINANZA), CHE L'AMMINISTRAZIONE ALEMANNO PROSEGUE QUELLA DISATTENZIONE E QUEL DISINTERESSE VERSO UNO DEI PRINCIPI FONDAMENTALI DELLO STATUTO DEL COMUNE DI ROMA CHE AVEVANO GIA' CARATTERIZZATO LE GESTIONI RUTELLI E SOPRATTUTTO VELTRONI, OSSIA LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLE DECISIONI ED ALLE INIZIATIVE SUL FUTUO DELLA LORO CITTA' E CHE ERANO STATE ALCUNE DELLE CASE PRINCIPALI DELLA DURA BOCCIATURA DEL C.D. "MODELLO ROMA" ALLE ELEZIONI COMUNALI DEL 2008 !
PRIMA GIORNATA - "Nella prima giornata dei lavori si è discusso della valorizzazione delle cosiddette aree dismesse, a Roma quell’immenso patrimonio di aree pubbliche di proprietà dello Stato che, con la attuazione della legge su Roma Capitale, il Governo nazionale intende trasferire al Comune insieme ad altre  proprietà pubbliche  ferroviarie e comunali (esempio depositi tramviari, ecc.) e che il Comune intende cedere a sua volta a imprese private per “trasformarle”.  
Le formule operative si riassumono con la parola “Project financing” che significa uno scambio (ineguale) del tipo: l’uso di una piazza, un giardino, forse un asilo, o una stazione metro in cambio della valorizzazione immobiliare delle altre aree pubbliche con tanto di destinazione e volumetria a piacere: ovvero il costo dell’arredo degli spazi collettivi  pagato con una misera parte dei ricavi!" (analisi M. Paolozza).

NEL DISCUTERE DI QUESTI TEMI SI E' AMPIAMENTE DIMENTICATA LA RECENTE LEZIONE DEL RECENTISSIMO FLOP DELLA DISMISSIONE DELLE EX CASERME AVVIATA DA PRODI E VISCO COME " la più grande operazione immobiliare del dopoguerra", E CHE SI E' INVECE RIDOTTA -CON PROBLEMI DI OGNI GENERE- AD UN INCASSO DI SOLI 18 MILIONI DI EURO !
Su quali siano le reali prospettive di ritorno pubblico per queste "grandi" operazioni di "valorizzazione immobiliare",  è particolarmente istruttiva  proprio una approfondita inchiesta in proposito condotta dal quotidiano Libero del 30 gennaio 2010, che qui a destra riproponiamo.
In considerazione:
  • del peggioramento della crisi economica;
  • e del fatto che i grandi gruppi immobiliari che dovrebbero usufruire di queste "opportunità" (TALI COMUNQUE SOLO PER LORO !), devono restituire alle banche entro il 2010 BEN 10 MILIARDI DI FINANZIAMENTI BULLET;
fondare su questi mezzi da parte del sindaco Alemanno l'intera azione programmatica della Giunta comunale per il centro storico, appare dunque, oltre che senza reali prospettive di successo, addirittura rischioso ! 

Come giustamente sottolinea il Corriere della Sera -edizione Roma nell'articolo del 9 aprile 2010 dal titolo "Alemanno: rivedere il Piano Regolatore", sul tema città storica-le aree dismesse come occasione di sviluppo, "si sono ascoltate dotte ed interessanti riflessioni degli archistar convenuti, ma NON suggerimenti pratici o idee precise su cosa fare di quella o di quell'altra area".
ALEMANNO HA RIBADITO CHE "IL WORKSHOP E' SOLO IL PRIMO PASSO VERSO L'ATTUAZIONE (non siamo d'accordo !) E LA REVISIONE  DEL NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE"(questo sarebbe meglio ! Ma trovare insieme i due termini ci ricorda sinistramente il celebre "maanchismo di Walter Veltroni !)
Prosegue Alemanno nell'articolo del Corriere: "rispetto al PRG generale approvato alle precedenti amministrazioni il nostro atteggiamento è duplice:
  • Da un lato difendiamo la definizione dei diritti (dei palazzinari di costruire quel mondo e quell'altro, che era stato previsto nell'assolutamente sovradimensionato PRG del 1962 !),;
  • ma soprattutto difendiamo l'intento distributivo che esiste nel piano che può generare un risultato economico per la collettività di almeno 5 miliardi di euro".
A PARTE L'ALEATORIETA' DI QUESTA CONSIDERAZIONE (da parte di qualcuno sussurrata all'orecchio del sindaco) NON POSSIAMO ESSERE D'ACCORDO PERCHE': 
  • A FRONTE DEL FATTO CHE ROMA NON CRESCE PIU' DAL 1988, ED ANZI STA SCENDENDO DI POPOLAZIONE;
  • CONSIDERATO CHE IL PRG GENERALE FATTO APPROVARE DA VELTRONI PREVEDE SOLO A ROMA SINO AL 2020 ADDIRITTURA UN SESTO DELL'INTERA EDILIZIA RESIDENZIALE CHE VERRA' AUTORIZZATA NELL'INTERA REPUBBLICA DI GERMANIA (!!!!!????);
VI SONO TUTTI I FONDATI ELEMENTI, SUPPORTATI DALLA PIU' RECENTE GIURISPRUDENZA, PERCHE' IL COMUNE DI ROMA PROCEDA FINALMENTE NON A RICONOSCERE AI "PALAZZINARI" PRETESI "DIRITTI ACQUISITI", MA BENSI' AD ESERCITARE CON SERIETA' LE COMPETENZE URBANISTICHE CHE AD ESSEO SPETTANO, PROVVEDENDO A  RIDURRE DRATICAMENTE, IN UNA VARIANTE GENERALE AL PRG LE PREVISIONI URBANISTICHE, IN UNA SITUAZIONE IN CUI LO SVILUPPO DELLA CITTA' NON LE GIUSTIFICA PIU' !
In un momento di drastica crisi del mercato immobiliare, in un momento in cui si è costruito largaMente al di là di quanto la nostra economia, il nostro credito, ed il nostro territorio possono sopportare, proseguire su questa strada sarebbe, oltre che improduttivo e rischioso, nel medio termine gravemente penalizzante per la nostra città ! 
Su questi temi proponiamo qui a destra un approfondimento di Repubblica di venerdì 9 aprile 2010, in un articolo dal titolo: "Un Parco fluviale e via le Caserme. Alemanno: ecco la Roma del futuro".
Dichiara l'articolo: "demolire, ricostruirte, e accorpare le varie funzioni. Per dirla con un esempio, buttare già l e Caserme di viale delle Milizie, nel quartiere Prati, e trasferire lì i tribunali, creando una vera e propria cittadella giudiziaria".
  • Ma caro sindaco Alemanno, perchè stravolgere per almeno un decennio una parte strategica della città con interventi di questa portata, sostanzialmente inutili per risolvere i problemi attuali a largo raggio di vivibilità e viabilità della gente e dell'intera città ?
  • Perchè non tenere conto del fatto che le Caserme sono ormai storicizzate  nel centro storico, della città, tanto che Italia Nostra si è subito opposta ?
  • Perchè sprecare enormi isorse su un obiettivo CHE NON APPARE STRATEGICO PER IL FUTURO DELLA NOSTRA CITTA' IN UN MOMENTO DI GRAVE CRISI ? 
Il sindaco ha poi ipotizzato, sempre ripreso da La Repubblica, "la trasformazione del tracciato del metro D, per farla diventare circolare, paassando per le periferie", senza però affrontare il vero nodo del problema ossia il fatto CHE LA LINEA METRO D NON PUO' ESSERE REALIZZATA CON I FONDI DELLE "VALORIZZAZIONI IMMOBILIARI", IN QUANTO NON SAREBBERO COMUNQUE SUFFICIENTI, E FINIREBBERO PER STROZZARE DEL TUTTO CON IL TRAFFICO LE AMPIE AREE INTERESSATE !
Come emerge con evidenza anche dal nostro video di seguito riproposto:


SECONDA GIORNATA - Nella seconda giornata del convegno dell'8-9 aprile 2010 si sono approfonditi i temi della riqualificazione delle periferie, con progetti di demolizione e ricostruzione di immobili la cui “dismissione” è forzosamente programmata con il pretesto della fatiscenza o della non redditività.  La storia delle torri dell’EUR lascia intravedere la natura di queste operazioni che si fondano sulle stesse modalità operative prospettate per le aree dismesse, perseguendo logiche di stampo "veltroniano" (analisi M. Paolozza).
Ed infatti si è affrettato a rivendicarle come sue  Roberto Morassut,  con un articolo  sempre su La Repubblica-edizione Roma del  9 aprile 2010 che qui riproduciamo, dall'eloquente titolo: "Il PD all'attacco: su tutti questi progetti c'è la firma di Veltroni. Da Zingaretti a Morassut: sono solo piccoli ritocchi"
  • ED INFATTI, HA RAGIONE MORASSUT, E NOI AGGIUNGIAMO: NON LI VOLEVAMO DA VELTRONI E RUTELLI, QUESTI PRETESI MODELLI, E LI ABBIAMO DURAMENTE BOCCIATI ALLE URNE, E DOBBIAMO OGGI RITROVARCELI PROPOSTI DA PARTE DI ALEMANNO ?
  • POSSIBILE CHE IL SINDACO ALEMANNO NON COMPRENDA CHE DI QUESTE VUOTE LITURGIE DI STAMPO TARDO VELTRONIANO, COMMISSIONE MEGAGALATTICA COSTITUITA BEN ALDISOPRA DEI PROBLEMI QUOTIDIANI DEI CITTADINI, LANCIO DI MEGA-CONVEGNO CON ARCHISTAR, ETC.ETC.ETC. LA CITTA' NON NE PUO' PIU ?
Mentre Alemanno continua a percorrere, con grave suo rischio personale, percorsi amministtrativi che la città HA GIA' BOCCIATO,  da parte dello stesso PD continua a mancare una seria rilfessione sul profondo disagio ed anzi sui veri e propri episodi di rivolta sociale che sono stati scatenati negli anni passati,  a molti di questi interventi è stata dovuta specie nelle periferie la dura bocciatura del cosiddetto "Modello Roma" da parte della gente e la vittoria di Gianni Alemanno , atteggiamento che è stato ben focalizzato dal noto "blogger" Zoro in una sua celebre intervista proprio a Roberto Morassut, di cui abbiamo ripreso alcuni passi nel video di seguito proposto!  


 In realtà il PD e Roberto Morassut continuano pervicacemente a rifiutarsi di fare i conti con quelle che sono state le vere ragioni della loro dura sconfitta da parte della gente, e con il fatto che la sfiducia nei loro confronti prosegue, e si è anzi consolidata, proprio in considerazione dell'evidente mancanza di ogni riflessione critica !
Ed ancora, in altri articoli:
  • nella stessa Repubblica-edizione Roma di venerdì 9 aprile, dal titolo "Il convegno dell'Audotorium su nuovi modelli di trasformazione urbana, da Calatrava a Burdett. Nuove Piezze e risparmo energetico.Ricette e sogni delle archistar", qui riproposto sulla destra;
  • nella stessa Repubblica-edizione Roma di sabato 10 aprile, dal titolo: "Grande auditorium, così raddoppia. Accordo Alemanno-Piano. E Intorno alla città "cinta verde in difesa dell'agro", che potete trovate sempre qui a destra ma poco sotto; 
TROVIAMO
  • voli pindarici e belle chiacchere moltissimo, "grande auditorium, nuove smaglianti piazze, Parco della Muiica, Ristrutturazione delle caserme di fronte al museo Maxxi per alloggiarvi gli uffici del Festival del Cinema " !
  • Ma reali soluzioni e prospettive praticabili, a parte la ripresa di stantie proposte e programmi di Walter Veltroni che hanno già mostrato, nella loro immagifica vacuità, tutti i loro limitI, QUASI NULLA !
 
PER GLI ILLUSTRI INVITATI DI QUESTO CONVEGNO, FIOR FIORE DELLE ARCHISTAR MONDIALI, LA RETE ROMANA DI MUTUO SOCCORSO AVEVA PREPARATO, PRIMA DELL'8-9 APRILE 2010, BEN 10 PRECISE DOMANDE, CHE GLI UFFICI DEL COMUNESI ERANO BEN GUARDATI DAL FARE AVERE AD ALEMANNO.
Infatti, quando Santiago Calatrava (che le aveva avute !) ne ha lodato l'acutezza e l'interesse, chiedendo se quei cittadini erano stati inviati al convegno, il sindaco Gianni Alemanno NON HA SAPUTO COSA RISPONDERE !
ECCO LE INTERESSANTI DOMANDE DELLA RETE ROMANA DI MUTUO SOCCORSO:
Ai relatori della Conferenza cittadina dell’8 e 9 aprile 2010 - Roma 2010-2020 – Nuovi modelli di trasformazione urbana  (richard Burdett;   Santiago Calatrava; Peter Calthorpe; Paolo Colarossi;  Stefano Cordeschi;  Roberto D’Agostino; Livio De Santoli;  Bruno Dolcetta;  Massimiliano Fuksas;  Zaha Hadid; Leon Krier; Richard Meier; Renzo Piano; Paolo Portoghesi; Amedeo Schiattarella.


 “E’ davvero una occasione straordinaria poter avere a Roma tante personalità della cultura architettonica mondiale. E proprio in base alla vostra conoscenza dello stato delle altre città capitali del mondo, ci permettiamo di porvi dieci brevi domande cui potrete –se lo ritenete utile- rispondere in sede di convegno.
Lo facciamo in forma scritta perché non è prevista alcuna partecipazione delle forze rappresentative della città come la nostra Rete Romana di Mutuo Soccorso, che coordina 80 comitati di quartiere dal centro storico fino alla più estrema periferia.
E proprio dal metodo della partecipazione vorremmo iniziare, ringraziandovi fin d’ora per le risposte che darete "(domande efficamente condensate, dall'elaborazione dei vari temi fatta dai vari comitati, da M. Paolozza)
1. Nel mondo civile si ignora come a Roma la voce dei cittadini?
L’Art. 1 del “Regolamento di partecipazione dei cittadini alla trasformazione urbana”, in vigore a Roma dal 2006, recita testualmente: “ Il Comune di Roma riconosce nella partecipazione popolare un metodo fondamentale per la formazione delle decisioni in materia di trasformazioni urbane e per la promozione dell’inclusione sociale”.
E’ condivisibile che il Sindaco di Roma abbia totalmente escluso la cittadinanza dai lavori di questa importante conferenza? 


2. Tante belle architetture fanno una bella città?
Da due decenni nella città di Roma si è affermato il metodo di pensare alle trasformazioni urbane non in un quadro generale complessivo, quale è il piano regolatore, ma per singoli progetti giustapposti e spesso non coerenti tra loro. Attraverso l’opera di qualche valente architetto sono state realizzate alcune belle architetture: ma se esse sono slegate da un disegno urbano, sono in grado di delineare una città bella?  


3. Anche in Europa le opere pubbliche si finanziano vendendo i beni pubblici?
Le grandi opere pubbliche vengono ormai finanziate mediante la cessione ai privati di aree dell’Agro Romano e di edifici demaniali con cambi di destinazione d’uso in deroga al Piano regolatore. Sulla base della vostra conoscenza di come vengono programmate le città dell’Europa civile, condividete questo insensato modo di fare che fa diventare più povera la città di tutti?
 
4. Nelle città del mondo si costruiscono ancora case pubbliche?
A Roma negli ultimi venti anni sono stati costruite soltanto alcune decine di alloggi pubblici. Tutta la restante enorme produzione edilizia è stata realizzata dal mercato privato. La mancanza di case accessibili ai redditi di una fascia consistente della popolazione sta producendo una enorme espulsione di abitanti e una continua cementificazione dell’Agro romano che produce case sfitte e invendute. Nelle altre città del mondo si perseguono politiche abitative pubbliche e si costruiscono ancora case popolari?  


5. In quale altra città capitale del mondo circolano 800 automobili per ogni mille abitanti?
Anche senza contare i veicoli a due ruote e i mezzi commerciali, a Roma esistono 800 automobili ogni 1000 abitanti. Sulla base della vostra grande esperienza internazionale, esiste un’altra città del mondo che abbia questo devastante indice? E visto che il Piano strategico della mobilità sostenibile elaborato di recente dall’amministrazione comunale prevede di ridurre in 10 anni il trasporto privato a favore di quello pubblico solo del 2%, pensate che sia un traguardo ambizioso? 


6. Esistono nel mondo linee ferroviarie metropolitane?
A Roma i luoghi di lavoro sono sempre concentrati nell’area  centrale, mentre gli abitanti vanno a vivere nelle periferie più estreme o fuori dal comune di Roma. Negli ultimi quindici anni sono state espulse oltre 100.000 famiglie che per raggiungere il lavoro impiegano quotidianamente 3 o 4 ore. Ritenete prioritaria la realizzazione dei tratti  centrali delle metropolitane C e D, con tutte le difficoltà connesse con un sottosuolo ricco di archeologia, o piuttosto i collegamenti con le aree extraurbane più densamente abitate? 


7. Anche in Europa si distruggono le piazze storiche e si costruiscono parcheggi sotto i Licei pubblici?
I più importanti interventi pubblici nel centro e nella città storica consistono in una serie di parcheggi sotterranei multipiano che rischiano di alterare per sempre il volto della città. Negli anni scorsi si voleva costruire un parcheggio sotto la meravigliosa terrazza del Pincio. A piazza Cavour per ospitare le auto si è distrutto uno dei più bei giardini ottocenteschi. E’ iniziato un cantiere per realizzare un parcheggio addirittura sotto l’area di uno dei licei storici della città, il Virgilio di via Giulia! Anche nella civile Europa si distrugge la memoria storica delle città per costruire autorimesse sotterranee?                
                                                
8. I centri storici vengono salvaguardati o si liberalizza il proliferare delle paninerie?
Il cuore della Roma rinascimentale e barocca è un tappeto di ristoranti, birrerie, negozi di chincaglierie varie con infiltrazioni finanziarie della malavita organizzata. Di recente l’amministrazione comunale ha approvato un regolamento commerciale che nella sostanza liberalizza ulteriormente questa insensata proliferazione commerciale di bassa qualità. Anche nelle altre meravigliose città che frequentate si è abbandonata ogni forma di programmazione e di civile convivenza? 


9. Anche in Europa si spengono le periferie a favore dei centri commerciali e dei luoghi di divertimento?
La gigantesca periferia di Roma e la campagna romana sono costellate da più di trenta shopping center, si dice , tra i più grandi d’Europa, ad essi si dovrebbero aggiungere due megastadi e alcuni parchi divertimento, di grandissima dimensione. L’associazione degli operatori del commercio, la Confcommercio, ha denunciato che in due anni sono state chiuse a Roma oltre 5000 botteghe di vicinato. Ritenete


10. Dubai è più bella di Roma?
Uno dei progetti che stanno più a cuore del sindaco Alemanno è la realizzazione di cinque isole artificiali davanti ad Ostia per costruire nuovi edifici. Dopo il fallimento della gigantesca operazione immobiliare iniziata negli Emirati del Golfo attraverso la realizzazione delle isole artificiali, è ancora sensato perseguire nella ricerca di un modello urbano insostenibile e senza alcuna qualità sociale?” 

Va sottolineato in proposito che la  Rete romana di Mutuo Soccorso, che rappresenta più di 80 comitati ed associazioni di cittadini presenti su tutto il territorio cittadino, dal centro alla periferia, ritiene che i progetti di cui si è parlato l'8-9  aprile, e di cui si riparllerà il 18-19 nei cosiddetti Stati general i di Roma Capitale 2010-2020, non siano in grado di risolvere nessuno dei grandi e gravi problemi della vivibilità dell’area metropolitana romana, per i motivi di seguito elencati (elaborazione M. Paolozza):
  • Il previsto uso speculativo delle aree è controproducente ,in quanto le sottrae all’uso pubblico e alla risoluzione dei problemi urgenti della città. Non risolve il problema della casa a costi compatibili con il reddito dei cittadini bisognosi, non quello del lavoro, della scuola, della cultura e dell’educazione, della mobilità, dell’inquinamento e del risparmio energetico, dell’arresto del consumo di suolo agricolo, della “presentabilità”  ai grandi eventi di cui la città vorrebbe essere promotrice.
  • Non convince la tesi che iniziative e scelte urbanistiche come quelle prospettate nella conferenza, possano fare da “volano” allo sviluppo della città.
  • Tali scelte hanno già mostrato in passato tutti i loro limiti ,ed altri presto ne mostreranno per l'inarrestabile crisi del settore impmobiliare, ormai tenuto in piedi solo dal ricorso selvaggio -tramite banche e fondi immobiliari- al credito bancario ed alle risorse economiche degli enti previdenziali privatizzati, che sono stati sostanzialmente "quasi costretti" al generalizzato utilizzo di quei fondi immobiliari come FIMIT SGR, che ora stanno   incudelendo nei confronti degli affittuari.
  • E' forte in conclusione il timore che si avvi un nuovo “sacco” di Roma, in continuità con scellerate decisioni delle precedenti amministrazioni.
Quindi, ecco che le dieci domande alle archistar sono state il mezzo non solo per interrogare le firme famose dell’architettura contemporanea sul futuro della città di Roma, ma anche per segnalare all’amministrazione capitolina, che sembra ignorare le istanze dei cittadini, problemi con cui dovrà fare i conti -anche controvoglia- nei prossimi anni.
  • Eppure il contributo che potrebbe venire dalle associazioni e dai comitati romani in termini di idee, soluzioni, progetti, partecipazione, costituisce un patrimonio culturale, storico e sociale ricchissimo, multiforme, amplissimo, dal quale l’amministrazione comunale -caro sindaco Alemanno- potrebbe trarre sì vero slancio per la sue iniziative ! 
  • Con il non trascurabile effetto di valutare il consenso della cittadinanza verso le varie opere sin dalla fase preliminare della loro ideazione  e progettazione, evitando di finire come è finito Walter Veltroni, ossia a trovarsi davanti la sua città in rivolta, e scoprire tristemente che il suo celebrato consenso si era in larga parte clamorosamente dissolto !

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