Il comitato di quartiere di Serpentara risponde al sondaggio sul prolungamento della metro B1 con una campagna di raccolta firme
In  risposta al sondaggio della presidenza del IV Municipio sul  prolungamento della metro b1 il comitato di quartiere di Serpentara ha  cominciato a raccogliere  firme perché venga ripristinato il tracciato  originario. Parla Mimmo Dorazio, presidente del comitato «a nostro  avviso il quesito non era esplicitato bene. Se dici al cittadino vuoi o  no la metro questi sceglie la metro. E' pur vero che in caratteri  minuscoli c'è scritto che ciò comporterà ventimila abitanti in più e due  milioni di metri cubi di cemento però il primo impatto è volete o non  volete la metro. Proprio perché siamo coscienti di ciò che comporterebbe  questo prolungamento vogliamo conoscere a chi serve, perché  originariamente si prevedeva il passaggio in zone già densamente  popolate, ora si passa nel nulla. Per quest'opera sono stati  preventivati circa seicento milioni di euro, chi li pagherà? Eppoi  costruzioni e nuovi residenti sarebbero in una zona già al collasso  perché le strade sono rimaste quelle del 1960. E le opere di  urbanizzazione primaria? I costi di tutti i servizi a contorno di questi  metri cubi ricadono sulla collettività. In due giorni abbiano raggiunto  delle quote rilevantissime di firme.
- Quante ne avete raccolte?
 
non lo dico, sarà una sorpresa. La gente è stanca di vedere mortificato questo territorio.
- Un privato che partecipa ad un project financing si aspetta un ritorno economico
 
Se  il ritorno è l'edificazione, non la facciamo, modifichiamo quello che è  la viabilità su gomma pubblica. Abbiamo la fm1 che funziona benissimo,  facciamo in modo che i mezzi di superficie la colleghino insieme alla  metro. Chiediamo un tavolo di rivedere il piano di mobilità del quarto  municipio. Bisogna dare atto a Bonelli di aver iniziato una politica di  concertazione, ma a nostro avviso i cittadini vanno coinvolti anche  convocandoli ad un tavolo perché essi vivono la quotidianità del  territorio e ne conoscono i problemi.
- Una proposta alternativa ai privati?
 
Non  c'è. Non si fa, invece di spendere il territorio. Le aree verdi sono  finite, il quarto municipio è saturo. cosa lasciamo ai nostri figli?
Luciana Miocchi
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