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Rubriche > Recensioni: Un nuovo libro sulle ferrovie d'epoca nel Lazio
22-03-2011 - L'autore è l'ingegner Piero Muscolino, famoso esperto di trasporti
Nel Lazio ai tempi dei treni a vapore è  il titolo del nuovo libro di argomento ferroviario firmato  dall'ingegner Piero Muscolino, noto esperto internazionale di trasporti,  materia che ha anche insegnato presso l'università Iulm. Edita  dall'editore Calosci e ultima di una serie di volumi sul tema scritti  dall'ingegnere, l'opera è essenzialmente una raccolta di scatti d'epoca  relativi alle strade ferrate della regione, per ciascuna delle quali  vengono dati i più importanti cenni storici. Il libro è stato presentato  in un recente incontro con l'autore avvenuto presso l'agenzia di viaggi  Vialine.it di Settebagni - frazione di Roma -  che è l'emanazione tangibile di Ferrovie.it , un sito molto seguito dagli appassionati di trasporti su rotaia presso cui è anche possibile ordinare l'opera in questione.  «Ultimamente  mi hanno fatto notare che i libri voluminosi si vendono poco e sarebbe  stato meglio presentarne di più agili, sostanzialmente fotografici  perché questi hanno una maggiore cerchia di interessati» ha spiegato  Muscolino ai partecipanti all'incontro, alcuni dei quali appositamente  giunti dal nord Italia per ascoltarlo. L'ingegnere non ne ha certo  deluso le aspettative, gratificandoli con aneddoti e ricordi tratti  dalla sua sterminata conoscenza della materia e da una vita trascorsa  nelle Fs, per le quali ha anche curato a suo tempo la creazione del  Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. Uno degli episodi ricordati  era relativo proprio alla località in cui è avvenuta l'incontro: la  stazione di Settebagni  prese ufficialmente questo  nome dopo un disastro ferroviario avvenuto nei suoi pressi nel 1900,  anno prima del quale veniva chiamata Castel Giubileo.«A quei tempi se il  treno si fermava il frenatore di coda doveva correre col segnale  d'arresto per fermare un eventuale convoglio al seguito. Quella volta  inciampò in una traversa, batté la testa e svenne non potendo avvisare  il treno che arrivava. Ci fu un tamponamento con sedici morti». La  stazione cambiò dunque nome per una sorta di damnatio memoriae, come a voler dimenticare il luttuoso avvenimento. 
Alessandro  Pino 
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